Cominciamo questa nuova carrellata di preview relative all’imminente stagione di college football partendo dalla Acc, la cui Atlantic Division ripropone il duello già visto l’anno passato tra Florida State e Clemson per la supremazia divisionale, con North Carolina State a fare da terzo incomodo.
Sarà l’anno in cui i Seminoles saranno finalmente all’altezza delle aspettative o assisteremo ad una nuova corsa al titolo dei Tigers? Proviamo a scoprirlo, andando ad analizzare tutte le squadre della division disposte secondo un ipotetico ordine di arrivo.
FLORIDA STATE SEMINOLES
Nonostante l’assunzione di Jimbo Fisher avesse tracciato una decisa linea tra la fine della gloriosa era Bowden e l’inizio paziente di un nuovo ciclo, le aspettative sui Seminoles sono sempre rimaste molto alte, ragione per la quale il terzo anno in panchina dell’ex coach della linea offensiva dovrà necessariamente portare un miglioramento rispetto alle quattro sconfitte rimediate nel 2011, principalmente in una Acc che non è certo tra le migliori conference della nazione.
O forse, più semplicemente, le attese si sono correttamente quietate dopo la partita persa contro Oklahoma, che aveva restituito il clima delle grandi occasioni e dove Fsu aveva resistito offrendo una grande prova difensiva, dovendo poi terminare la gara con l’inesperienza del giovane quarterback Clint Trickett, che aveva stoicamente sostituito a gara in corso l’infortunato E.J. Manuel.
Proprio quest’ultimo sembra il nome più soggetto a scrutinio affacciandosi alla prossima stagione, in quanto Manuel aveva in passato rimpiazzato a dovere Christian Ponder in diverse circostanze importanti (Bowl compresi) facendo intravedere delle buonissime qualità in fatto di mobilità e buona precisione dei passaggi, fattori che facevano ben sperare per un primo campionato intero da titolare contraddistinto dalle tre gare saltate a causa di problemi fisici. Manuel, senior, ha affermato il suo posto di titolare in primavera e si prepara ad affrontare la nuova stagione nel pieno della forma, sfruttando la buona intesa con i ricevitori in un gioco aereo che ancora una volta sarà il fulcro dell’attacco dei ‘Noles, che da diversi anni non trovano invece modo di costruire un gioco di corse costante.
Se da un lato il rientro del receiver Willie Haulsted (commozione celebrale) e l’attitudine al big play ampiamente dimostrata dal senior Rodney Smith e dal true sophomore Rashard Green paiono mettere al sicuro quello che è stato il 33mo attacco aereo d’America, dall’altro si aspettano risposte positive pure dai running back Chris Thompson, al rientro da un infortunio, e Devonta Freeman, che ha accumulato diversi snap in assenza del compagno, con il duo impegnato a fornire velocità ed imprevedibilità ad un attacco che non può permettersi di vivere con le sole improvvisazioni di Manuel.
La linea offensiva, sulla carta fortissima un anno fa ma fatta a pezzi dagli infortuni, deve dimostrare di saper tenere il campo come in parte fece nel finale dello scorso campionato, e proporrà cinque ragazzi al secondo anno che hanno già avuto l’opportunità di misurarsi contro squadre di qualità.
La difesa, che ha concesso solo 2.35 yards per portata agli avversari, secondo miglior risultato della nazione, ripropone uno dei migliori tandem di defensive end grazie al ritorno di Bjorn Werner, una potenza in fase di pass rush, e del senior Brandon Jenkins, che ha rinunciato alla Nfl per provare a migliorare gli 8 sack registrati un anno fa. Il fronte propone una profondità invidiabile grazie alla presenza a roster dei tackle Anthony McCloud, Everett Dawkins e Tim Jernigan, la quale garantisce un’ottima rotazione, e ci sarà sicuramente spazio anche per uno dei pezzi pregiati della scorsa nidiata di recruiting, il promettente end Mario Edwards Jr.
Nonostante la perdita di Nigel Bradham il reparto linebacker dispone di veterani che lasciano intatta la consistenza del gruppo, a Vince Williams e Nick Moody verrà affiancato Christian Jones, giocatore di situazione che può diventare molto solido sul lato debole. Le secondarie hanno perso il grande talento di Greg Reid, eccellente ritornatore di calci e difensore istintivo, in grado di prendere palloni e di negare ricezioni con continuità agli avversari, in quanto il ragazzo è stato buttato fuori dal roster in seguito al secondo arresto dell’anno. Le retrovie saranno così pattugliate dall’emergente LaMarcus Joyner, safety, e dal corner Xavier Rhodes, con spazi creatisi per Tyler Hunter e Nick Waisome, chiamati a prendere il posto lasciato da Reid. Il kicker Dustin Hopkins offre sicurezza in termini di prestazioni di qualità, mentre i ritornatori dovranno essere selezionati attraverso le ultime competizioni al camp, sempre a causa dell’improvvisa assenza di Reid.
Florida State parte favorita per vincere la Acc – o almeno per raggiungere la sua finale – per il secondo anno consecutivo, e tutti si chiedono se questo sia veramente l’anno dove le alte aspettative poste sul gruppo di Fisher verranno rispettate. Vista l’esperienza e la solidità in difesa, c’è da dire che molto ricadrà sulla capacità di confermarsi da parte della giovane linea offensiva, visto che per il resto in attacco i playmaker non mancano, e Trickett può essere un ottimo sostituto qualora Manuel dovesse infortunarsi ancora.
CLEMSON TIGERS
Fino allo scorso 22 ottobre il sogno sembrava divenire realtà. Spinti da un ottimo quarterback, Tajh Boyd e da un true freshman sensazionale, Sammy Watkins, i Tigers avevano aperto il campionato con 8 vittorie consecutive diventando istantaneamente la squadra da battere nella Acc.
Poi il calo generale improvviso, che non aveva comunque precluso alla squadra di vincere la conference grazie ad una grande finale giocata contro Virginia Tech, battuta per 38-10, ma che aveva messo davanti agli occhi di tutti il peggior problema, la difesa ed i puinti subiti, proprio nel momento peggiore, ovvero durante quell’infame Orange Bowl dove i ragazzi di Dabo Swinney sono usciti con le ossa fracassate, calpestati da una West Virginia da record cui furono concessi addirittura 70 punti, una vera e propria disfatta.
“In questo campus”, dice Swinney, ”le aspettative sono sempre molto alte, abbiamo vinto la Acc ma abbiamo finito la stagione molto male, quindi nonostante ciò che abbiamo ottenuto tutti si aspettano che facciamo meglio. Per farlo, possiamo solamente vincere un titolo nazionale”.
Il nuovo credo offensivo portato dal coordinator Chad Morris un anno fa è stato un investimento che Clemson ha portato indietro con gli interessi, scrivendo i migliori numeri della storia e portando ogni sabato pomeriggio almeno una giocata di effetto devastante da Boyd a Watkins, esploso tanto inspettatamente quanto fragorosamente.
I margini di miglioramento non mancano, Boyd ha giocato una seconda parte di campionato non all’altezza della prima lanciando in quel periodo 9 dei 12 intercetti finali, a fronte comunque di oltre 3.800 yards e 33 passaggi vincenti, 12 dei quali scagliati in direzione di Watkins, arma pericolosissima in campo aperto, sostanzialmente immarcabile per la maggior parte delle difese affrontate. Assieme al duo tornano altri portagonisti importanti, quali il running back Andre Ellington, responsabile di 1.178 yards ed 11 mete, e DeAndre Hopkins, che giocherà da secondo ricevitore dopo aver definitivamente lasciato il basket, mossa che gli ha garantito una offseason completamente dedicata al football. La linea offensiva è molto giovane, è sarà ancorata dall’esperienza del dentro Dalton Freeman.
I 70 punti subiti dai Mountaineers si sono traformati nel licenziamento immediato del coordinator Kevin Steele, che sarà sostituito da Brent Venables, pari ruolo proveniente da Oklahoma, scelta che Swinney ha eseguito con la certezza di fare il salto di qualità. La difesa è stata difatti il motivo per cui i Tigers non possono fregiarsi del titolo di campioni di un Bowl Bcs, ragione per la quale si è deciso di semplificare il sistema per permettere letture più immediate ai giocatori.
Il reparto linebackers, guidato da Corico Hopkins e Tig Willard, ha vasta esperienza e non potrà che beneficiare della presenza di Venables, specializzato nel ruolo, il problema principale sembra invece quello di sostituire tre quarti del fronte difensivo, che ha perso Andre Branch e Brandon Thompson, perciò si attendono segnali incoraggianti dal senior end Malliciah Goodman ed un rapido inserimento delle nuove reclute, tra le quali spicca il tackle Carlos Watkins.
Rashard Hall e Jonathan Meeks, due senior, devono portare stabilità e sicurezza nelle secondarie, che hanno subito molteplici big play all’interno di una difesa che ha elargito quasi 30 punti a partita agli avversari. Gli special teams sono al coperto grazie al ritorno del kicker Chandler Catanzaro, che ha risposto presente quando messo sotto pressione, mentre i ritorni potrebbero fruttare molti punti grazie alla già citata coppia Watkins/Hopkins.
I Tigers si trovano nella situazione di un anno fa, quando venivano etichettati come i più temibili avversari di Florida State per la conquista della Atlantic. Sulla carta la battaglia si ripeterà nuovamente, e battere i Seminoles, ovvero la prima squadra interna alla conference che il calendario propone, sarà fondamentale, come sempre, fermo restando che Clemson ha tutte le carte in regola per finire nella parte medio-alta del ranking.
NORTH CAROLINA STATE WOLFPACK
Sono già sei anni che Tom O’Brien gestisce la sideline dei Wolfpack dopo esservisi trasferito da Boston College, e finalmente qualche risultato comincia a vedersi, essendo la squadra reduce da due vittorie consecutive nei Bowl, anche se ottenere un numero di vittorie in doppia cifra è storicamente arduo per un’università non abituata a grossi traguardi.
Le premesse per restare una delle forze più fresche della Acc e recitare il ruolo della squadra guastatrice ci sono tutte, a partire da un attacco che ha trovato nel quarterback Mike Glennon la risposta immediata ed ideale al periodo post-Russell Wilson, che lasciò N.C. State per chiudere la carriera collegiale a Wisconsin.
Glennon si è rivelato essere il prototipo corretto per la pro-style offense coordinata da coach Dana Bible, al primo anno da titolare ha chiuso appena sopra le 3.000 yards stagionali con un rapporto di mete/intercetti di 31 a 12, ed ha dimostrato di possedere la leadership necessaria a dare stabilità alla posizione.
Il problema dell’attacco è quello del bilanciare gioco aereo e gioco a terra, in quanto gli sforzi dei running back hanno prodotto il 109mo ground game della nazione, non certo una minaccia, nonostante quanto di buono fatto vedere da James Washington, miglior rusher rientrante dall’alto delle sue 897 yards e 7 mete, elemento pure in grado di ricevere con costanza fuori dal backfield. Il suo backup, Tony Creecy, si porta appresso le medesime qualità e potrebbe anche riuscire a ritagliarsi un maggior numero di snap, mentre il giocatore più atteso del 2011, Mustafa Green, ha saltato la stagione per infortunio ed è attualmente alle prese con problemi fuori dal campo che potrebbero comprometterne l’eleggibilità.
Tra i wide receivers spiccano i nomi dell’esperto Tobais Palmer e del sophomore Brian Underwood, che saranno le armi principalmente utilizzate da Glennon, mentre la linea offensiva, guidata dal centro Cam Wentz e dalla guardia R.J. Mattes, deve sensibilmente migliorare i 38 sack concessi durante lo scorso campionato.
La difesa è stata tra le migliori dell’anno passato nel portare pressione al quarterback e provocare turnovers, fatto che ha posto in secondo piano le 354 yards di media concesse a partita, statistica tutt’altro che malvagia. La linea difensiva è molto profonda, in quanto ognuna delle quattro posizioni del fronte possiede un elemento di riserva in grado di dare fiato ai titolari senza far scendere il livello qualitativo. I numerosi infortuni occorsi nel 2011 hanno permesso ad elementi come T.Y. McGill e Art Norman di acquisire preziosa esperienza, mentre Darryl Cato-Bishop, defensive end, deve dimostrare di potersi erigere a leader del gruppo. Il ruolo di linebacker potrebbe essere soggetto a duri test, nessuno dei vecchi titolari rientrerà difatti al suo posto, in quanto Terrell Manning ha sorpreso tutti rinunciando alla stagione da senior per la Nfl, e D.J. Green è stato sospeso per tutto l’anno.
Ci si affida quindi ad un lotto di giocatori che comprende Sterling Lucas, fuori per tutto il 2011 per infortunio, Robert Caldwell, proveniente dal junior college, e Ryan Cheek, che potrebbe diventare titolare dopo una buonissima primavera di allenamenti. Il junior David Amerson è il protagonista indiscusso delle secondarie, visti i 13 intercetti, nuovo record Acc, che ha fatto registrare nello scorso campionato, e dividerà i compiti nelle retrovie con tre giocatori giunti al quarto anno di esperienza, tra cui il safety Earl Wolff, il colpitore più assiduo che viene da un campionato con 105 placcaggi a referto. Tra gli special teams farà sicuramente bene la maggiore dimestichezza con cui il kicker Niklas Sade ed il punter Will Boumann affronteranno la nuova campagna, dal momento che dodici mesi fa erano dei true freshmen.
Con partite non impossibili fuori dalla conference ed una consistenza che pone i Wolfpack come possibili padroni della terza o quarta piazza della Acc, coach O’Brien riparte carico e fiducioso dopo gli ottimi risultati dell’ultimo biennio, l’obbiettivo è sicuramente quello di vincere un terzo Bowl consecutivo, e solo il tempo dirà se ci sarà spazio per qualcosa di più che non recare un occasionale fastidio alle favorite.
MARYLAND TERRAPINS
Uno dei fattori che ha travolto la stagione dei Terrapins sono sicuramente state le eccessive aspettative, nate dalla considerazione della stampa statunitense nei confronti del quarterback Danny O’Brien, il nuovo astro nascente della conference, che non tenevano conto di una difesa disastrosa sotto ogni punto di vista, trasformando una potenziale annata da urlo in una misera e sconsolante campagna conclusa a quota 2-10, con un solo successo all’interno della conference.
Dopo un incoraggiante 9-4 ed un 2010 chiuso come rookie dell’anno per la Acc, O’Brien ha vissuto una tribolata stagione sotto il nuovo coach Randy Edsall, perdendo prima il posto a favore di C.J. Brown e quindi dovendo abbandonare la stagione per un infortunio al braccio patito nella gara contro Notre Dame, concludendo l’ingloriosa annata con 7 passaggi da TD e 10 intercetti.
Brown avrà il posto di titolare tutto suo in quanto O’Brien, essendosi laureato in tre anni, ha optato per trasferirsi a Wisconsin, lasciando l’attacco in mano ad un regista meno dotato di talento ma molto mobile, capace di raccogliere 574 yards su corsa, statistica che nessun quarterback dell’ateneo era mai riuscito a compilare. Il reparto propone comunque molte incertezze.
La linea offensiva ha perso entrambi i tackle titolari in seguito al trasferimento deciso da R.J. Dill e Max Garcia, il gioco di corse non ha un elemento che possa essere certo del ruolo di titolare in quanto è aperta una competizione che coinvolge quattro giocatori, e tra i wide receiver c’è solo una certezza, Kevin Dorsey, che assieme al forte tight end Matt Furstenburg è l’unico elemento dotato di una discreta esperienza. Si conta molto sull’esplosione del true freshman Stefon Diggs, che potrebbe partire titolare da subito occupando uno dei tre posti dell’attacco base, che incorporerà maggiori elementi di pro-style rispetto alla spread option dello scorso anno.
La disastrosa difesa ha un nuovo coordinatore, Brian Stewart, che ha installato la 3-4 e porta una vasta esperienza sia Nfl che collegiale, avendo lavorato per i Dallas Cowboys e proveniendo dai successi ottenuti gestendo il reparto difensivo dell’università di Houston. La rotazione della linea difensiva sembra più profonda, la certezza è rappresentata da un potenziale All-American come Joe Vellano, che giocherà da end nel nuovo schieramento e che ha guidato tutti i pari ruolo per placcaggi di media a gara con 7.8, miglior risultato della nazione. Dopo aver passato parecchio tempo fuori per infortunio l’ex safety Kenny Tate ha ottenuto un anno di eleggibilità in più e verrà utilizzato come linebacker dando versatilità agli schemi, cercando di portare maggiore pressione.
Le secondarie potranno riproporre la coppia di safety formata da Matt Robinson ed Erick Franklin, due colpitori che avevano dovuto lasciare la scorsa stagione per infortunio, mentre il cornerback Jeremiah Johnson è un sophomore che si è meritatamente tenuto il ruolo di starter dopo essere stato chiamato a sopperire alle emergenze nel suo anno d’esordio. Nick Ferrara, veterano degli special team, tornerà nel triplo ruolo di kicker, punter, e kick off starter.
Fare peggio dell’annata scorsa sarà impossibile per Randy Edsall, la cui prima esperienza a Maryland è stata fallimentare. La nuova stagione riparte da due nuovi assistenti allenatori e da molti giovani promettenti, i miglioramenti saranno lievi e graduali, ma qui si sta costruendo per il futuro.
WAKE FOREST DEMON DEACONS
Jim Grobe ha predicato ed ottenuto. Un anno fa aveva chiesto alla sua squadra di non buttare via i possessi, di limitare i turnovers, di cercare di sfruttare al massimo la gestione del cronometro per far girare un attacco che ha funzionato meglio in fase di passaggio che non per vie terrene, ed è stato ascoltato. Wake Forest ha difatti commesso solamente 12 turnovers in tutto il 2011, record scolastico, ed il quarterback Tanner Price ha tenuto al minimo il numero di errori commessi lanciando solamente 6 intercetti, e detiene una striscia di passaggi consecutivi privi di turnovers arrivata a quota 173.
Price partirà da titolare per la terza stagione consecutiva, il che non guasta, ma dovrà fare a meno del suo ricevitore primario, Chris Givens, resosi eleggibile per il draft Nfl, e di quattro dei cinque titolari che nel 2011 hanno composto la linea offensiva. Oltre a ciò, nel ruolo di tight end non c’è alcun elemento con grande esperienza alle spalle.
Si punta moltissimo sul gioco di corse e sul ritorno a grandi livelli di Josh Harris, lo stesso giocatore che due anni fa aveva infilzato Virginia Tech con 241 yards su corsa ma che l’anno passato ha perso fiducia per via di guai fisici che lo hanno limitato ed infastidito facendogli raccogliere neanche 500 yards totali.
L’attacco dei Demon Deacons punta ad una gestione del pallone precisa e mirata, per cui verranno maggiormente sfruttate le qualità nel breve del wide receiver più esperto, Michael Campanaro, e se Harris dovesse nuovamente esplodere avendo riacquisito la vecchia rapidità di movimenti il gioco aereo potrebbe sfruttare la mancanza di attenzione delle difese per ottenere risultati in profondità attraverso un buon numero di giovani da testare. Tutto passa dal livello di protezione che la linea saprà offrire al quarterback.
La difesa riparte da alcune certezze sorprendenti, perchè in pochi si sarebbero aspettati di veder incidere così presto alcuni freshman potenzialmente inesperti. Su tutti spicca il nome di Merrill Noel, che si è preso uno dei posti disponibili da cornerback e non lo ha più mollato concludendo la sua annata d’esordio con 66 placcaggi e 2 intercetti, facendo coppia con Kenny Okoro, un senior che ha sempre dato sicurezza al reparto.
Detto delle eccellenti secondarie, c’è da sottolineare la potenzialità da star che si porta appresso il nose tackle Nikita Whitlock, quinto miglior placcatore dietro la linea di scrimmage nella Acc, mentre il settore linebackers propone la robustezza nel mezzo del junior Mike Olson, ed attende un concreto aiuto dai due esterni visto che il numero di sack raccolti l’anno scorso è stato di appena 11, con Zachary Allen pronto, si dice, a fare il gran salto di qualità. Kicker e punter saranno i medesimi del 2011, rispettivamente il solido Jimmy Newman ed il poco consistente Alex Wulfeck, mentre sono attesi sensibili miglioramenti sui ritorni, visto che il posizionamento medio di ripartenza dell’attacco non è mai stato troppo d’aiuto.
Jim Grobe, al suo undicesimo anno a Winston-Salem, è riuscito a raddrizzare un programma che negli ultimi anni non era nemmeno riuscito a qualificarsi per un Bowl, invertendo la tendenza grazie alla presenza al Music City Bowl perso contro Mississipi State lo scorso 30 dicembre. Wake Forest non è competitiva per poter ambire alla cima della division, ma nelle sue possibilità ha sicuramente il potenziale per un campionato positivo, magari da chiudere con una vittoria in post season.
BOSTON COLLEGE GOLDEN EAGLES
Quotazioni in discesa per i Golden Eagles, che sono alle prese con numerosi problemi in fase di reperimento del talento offensivo che servirebbe per rendere di nuovo l’università competitiva, e con importanti perdite dei giocatori più rappresentativi.
Su tutto, pesano le future assenze di Luke Kuechly, straordinario produttore di placcaggi che ha lasciato il college per diventare un primo giro Nfl dopo aver collezionato numeri da capogiro, e Montel Harris, grande talento che pareva aver stabilizzato il ruolo di running back per gli anni a venire, l’anno scorso fermato da un infortunio al ginocchio, quest’anno messo fuori squadra per ripetute problematiche comportamentali rilevate fuori dal campo.
Per Frank Spaziani, coach da tre anni a capo dello staff dopo una gavetta come defensive coordinator, il compito di riportare in alto una squadra che vinceva con costanza pur senza ottenere risultati ecclatanti si rivela più che arduo, proveniendo da un campionato con 3 sole vittorie e possedendo un attacco impreciso, quasi immobile, che non sembra essere migliorato un granché.
Nella Acc è ben difficile vincere segnando 18 punti di media, non sorprenda quindi che ci si sta affidando al quarto offensive coordinator degli ultimi tre anni, su Doug Martin gravano tutte le speranze che Chase Rettig diventi un quarterback migliore di quello che ha chiuso con neanche 2.000 yards, 12 TD e 9 intercetti, un regista che si dedichi maggiormente ai fondamentali ed impari a sfruttare appieno la potenza del suo braccio.
Il gioco di corse vedrà l’impiego a tempo pieno di Rolandon “Deuce” Finch, già subentrato ad Harris in passato, cui verrà dato maggior spazio a patto che vi siano miglioramenti tangibili in particolare sulla cura per il pallone, vista la tendenza al fumble. Il reparto ricevitori propone elementi molto simili tra loro, tra i quali spicca il senior Colin Larmond Jr, ma manca il giocatore in grado di bruciare l’avversario in velocità.
Il tight end Chris Pantale, spesso utilizzato come bersaglio dalle mani sicure, torna per il suo ultimo anno, mentre la linea propone quattro dei cinque vecchi titolari, con John Wetzel ed Emmett Cleary, i due tackle, che saranno invertiti rispetto allo schieramento precedente.
La specialità di Spaziani è sempre stata la difesa, che ha accumulato discrete statistiche pur in un’annata perdente, e che attende impazientemente di sapere se giocatori come Sean Duggan possano essere la medicina ideale per non far troppo rimpiangere l’immenso Kuechly. I linebacker saranno ancora il fulcro del reparto, con talenti come Kevin Pierre-Louis pronti per un ruolo più ampio e decisivo.
La linea difensiva deve necessariamente migliorare la pass rush, gli Eagles non sono mai riusciti difatti a mettere sistematicamente le mani sul quarterback, fatto che ha lasciato scoperte le secondarie, che hanno perso per fine eleggibilità l’ottimo Donnie Fletcher. Il kicker Nate Freese è migliorato di gara in gara fornendo sicurezza anche oltre le 40 yards, vista la pochezza offensiva della squadra, i suoi calci saranno più importanti che mai.
Con il 3-9 di un anno fa, Boston College ha registrato la prima stagione perdente dal 1998 interrompendo una serie di presenze consecutive ad un Bowl arrivata a quota 12. Qualora le cose andassero male, Spaziani dovrà cercarsi un nuovo impiego…
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.