OREGON DUCKS
Recruiting
Con tante partenze con destinazione NFL, coach Kelly e il suo staff non hanno lesinato impegno per ricoprire il vuoto nei ruoli fondamentali: QB, WR e soprattutto la linea offensiva, fondamentale per lo spread offense tanto caro a Kelly all’offensive coordinator Mark Elfrich.
Nel ruolo di T, con due titolari partiti, Kelly ha realizzato il colpaccio della stagione reclutando Erik Armstead, five star per scout.com, Armstead , (6’8 per 275 libbre), è unanimemente considerato uno dei migliori atleti della nazione, grazie ad una stazza non indifferente e ad un’esplosività fuori dal comune, è scontato che sarà titolare fin dal primo snap, Kelly deve solo decidere se schierarlo come DE o come T destro.
Negli schemi offensivi di Kelly il TE è da sempre stato un ruolo importante, sia per l’extra protezione del quarterback sia come bersaglio in più per le traiettorie nel corto-medio raggio, Evan Beylis e Parhaoh Brown sono gli acquisti perfetti per i menzionati schemi: Brown, pur non particolarmente veloce, con un controllo del corpo invidiabile ed eccellente concentrazione e continuità di rendimento, è l’elemento ideale che ha Kelly mancava fin dal suo arrivo nell’Oregon.
Sempre in attacco come non parlare del Texano Bralon Addison, nonostante la statura nella media (5’10) ha l’intelligenza, il coraggio e la giusta competitività che la fa sembrare un 6’4, queste sono le caratteristiche che hanno convinto Kelly a reclutarlo personalmente, segnatevi due nomi: il QB Jake Rodrigues e l’elettrizzante RB Byron Marshall il candidato ideale per sostituire La Michael James nel cuore dei tifosi.
ATTACCO
La lista delle assenze rispetto alla scorsa è parecchio nutrita: Thomas, James, e parte del reparto ricevitori, ma non si preoccupino i tifosi più del dovuto, che coach Kelly ha un piano ben preciso per non far cadere l’entusiasmo che da tempo immemorabile ha reso l’Autzen Stadium uno degli stadi più rumorosi della NCAA.
Con oltre 46 punti di media a partita, e 523 yards di total offense, i Ducks sono stati quanto di meglio si potesse vedere su un campo di football: grazie all’accoppiata Thomas-James responsabili di oltre il 70% dei numeri offensivi della dei Ducks, Oregon ha annichilito ogni avversario incontrato con le uniche eccezioni di LSU e USC.
Kelly, dovendo fare a meno di James, metterà gran parte del gioco di corse nelle mani del Sophomore Da’Anthony Thomas e del Senior Kenjon Barner: relegato a backup di James nelle sorse tre stagioni, Barner si è comunque ritagliato un ruolo da protagonista come dimostrano le oltre 900 yards guadagnate, gli 11 TD e l’eccellente 6.2 yards di media per portata: classico RB north-south, con notevole forza fisica e volontà incrollabile, è stato il complemento ideale di James, Thomas, dopo il disastroso esordio contro LSU con tre fumbles, ha preso confidenza nelle proprie immense qualità che lo hanno reso immarcabile per il resto della stagione. La linea offensiva, con il ritorno di ben tre titolari per l’ultimo anno da Senior, è una garanzia grazie all’affiatamento raggiunto dopo anni di battaglie, il reparto dei ricevitori potrà ancora contare sull’apporto di Josh Huff che pur essendo un Junior gioca come un veterano., la vera incognita riguarda il ruolo di QB che, a meno di colpi di scena in estate, vede favorito il Sophomore Bryan Bennett con Marcus Mariota come outsider, pronto a subentrare se l’esperimento Bennett dovesse fallire.
DIFESA
Se i Oregon punta con decisione al 4 titolo consecutivo di Conference, in parte lo devono anche alla difesa che nelle partite più critiche, ha risposto “presente” compiendo appieno il proprio dovere, anche se i numeri direbbero il contrario. Molti dei protagonisti della cavalcata della scorsa stagione culminata con la vittoria al prestigioso Rose Bowl, sono di nuovo al loro posto come l’All American DE Dion Jordan e il middle linebacker Michael Clay. Il vero talento difensivo è il S John Boyett, autentico trascinatore se c’è né uno: il miglior placcatore della squadra con 108, Boyett, che non ha ceduto alle sirene della NFL per tornare nell’ultimo anno da Senior, è quel fenomeno che ogni allenatore vorrebbe nella propria difesa; cattivo quanto basta, vocal leader che chiama sempre lo schema giusto grazie ad un intuito fuori dal comune.
Prediction 9-3
STANFORD CARDINAL
Recruiting
Nessuna squadra della Pac 12, se non nella nazione, dovrà affrontare una ricostruzione così impegnativa come quella di Stanford, in particolar modo in attacco, i Cardinal si troveranno senza quell’autentico fenomeno che è Andrew Luck, unanimemente considerato il miglior QB pro ready degli ultimi 20 anni.
David Shaw, al suo secondo anno a bordo campo, conosce perfettamente le motivazioni che possono spingere un prospetto collegiale a scegliere una squadra come Stanford: un campus tra i più prestigiosi d’America, un programma di studi che ha ben poco da invidiare ai rinomati campus della Ivy League, e soprattutto una squadra di football fondata su ottimi principi, uno dei quali è che se non si studia con profitto, non si gioca a football. Con questi presupposti Shaw può permettersi il lusso di scegliere il meglio per migliorare la squadra nei reparti chiave, come la linea offensiva, vero cardine della filosofia offensiva di Shaw: Joshua Garnett, Kyle Murphy, Graham Shuler e Andrus Peat sono quanto di meglio si possa trovare un tutti gli Stati Uniti. Anche la difesa aveva necessità di rinnovarsi e creare le basi per un futuro ricco di risultati, il S Alex Carter e il LB Noor Davis i nomi di maggior spicco.
ATTACCO
Con Luck in cabina di comando, le statistiche offensive dei Cardinal sono decisamente migliorate ogni anno: dai 35 punti di media del 2009, ai 40 del 2010, agli oltre 43 dello scorso anno, numeri che ne corso degli anni sono stati realizzati grazie alla bravura di Harbaugh prima e di Shaw che ha continuato seguendo le orme del predecessore.
Seppur molti addetti ai lavori indichino in Stanford la rivale più accreditata per sfidare Oregon per il titolo della North Division, altrettanti non negano che l’assenza di Luck sia un vuoto quasi impossibile da colmare, Shaw, ben prima dell’inizio della preparazione estiva, ha indicato in Brett Nottingahm il candidato perfetto per sostituire Luck, nonostante le indubbie qualità, Nottingham avrà bisogno di molto tempo per adattarsi al ruolo di titolare, ma le alternative nel ruolo sono assai scarse. Molti giocatori dell’attacco della scorsa stagione, sono di nuovo al loro posto; Stepfan Taylor (1380 yds, 10TD) e i TE Ertz e Tiololo e il FB Hewit, avranno la grande responsabilità di trascinare la squadra verso traguardi prestigiosi che per anni hanno contraddistinto Stanford come un marchio di fabbrica.
DIFESA
Se ‘attacco nel corso degli anni è stata una garanzia, anche la difesa non è stata da meno. Nonostante la lunga assenza di Shane Skov dovuta ad un grave infortunio al ginocchio, la difesa ha retto egregiamente contro i poderosi attacchi della Conference; con una front seven devastante, i Cardinals hanno concesso la miseria di 84 yards, dicasi 84, di media contro le corse, 3 di media per portata, numeri strabilianti che a Stanford non si vedevano da 20anni. Skov, (che rischia seriamente l’esclusione per un arresto in stato di ubriachezza lo scorso Maggio) in compagnia dell’All American Chase Thomas, e dell’OLB Jarek Lancaster, formano una delle difese più intimidatorie della lega, la secondaria, vero tallone d’Achille della difesa, ha concesso agli attacchi avversari oltre 250 yards di media a partita con il 61% di completi, troppo per poter competere con con squadre offensivamente superiori come Oregon e USC.
Prediction: 7-5
CALIFORNIA GOLDEN BEARS; WASHINGTON HUSKIES; WASHINGTON STATE COUGARS; OREGON STATE BEAVERS
Recruiting
Anno diverso ma stessa situazione, con presupposti positivi i California Golden Bears di Coach Tedford si prepara , sia mentalmente che fisicamente, ad un altro anno travagliato e pieno di incognite. Che Tedford sia un buon allenatore è indubbio, che sappia motivare e infondere fiducia nei propri ragazzi è altrettanto scontato, ma allora perché i risultati sperati tardano ad arrivare?
Le motivazioni posso essere innumerevoli, il far parte di una delle Conference più competitive del campionato è quella principale, influisce sicuramente la qualità del roster, per molti addetti ai lavori è ritenuto non sufficientemente ampio per una Conference così impegnativa.
Con questa prerogativa Tedford ha sguinzagliato il suo staff in tutta la nazione, riuscendo nell’intento di accaparrarsi, specialmente in attacco, due perle di prima grandezza come il QB Zach Kline e il WR Brice Treggs: Kline, considerato il n°4 della nazione nel ruolo e il migliore della West Coast, è dotato di un braccio potentissimo, buone capacità atletiche, anche se necessita della consueta rifinitura, Tedford potrebbe già schierarlo se l’opzione Maynard dovesse fallire; Treggs è il classico piccoletto(5”11, 175lbs) tutto pepe, leggero come una piuma ma dotato di mani da pianista, ottime running routes e buona velocità, fanno di Treggs la spalla ideale per Keenan Allen. In difesa tenete d’occhio il LB Michael Barton e il DB Cedric Dozier, ne sentirete parlare molto presto.
A Washington siamo giunti al 4°anno dell’era Sarkisian che da subito ha dato la sua impronta alla quadra portandola a due stagioni molto positive conclusesi con un record di 7 vinte e 6 perse, in virtù di questi risultati a Seattle le aspettative per la prossima stagione sono davvero elevate.
Con l’addio di Cocker lo scorso anno e di Polk in questo, Sarkisian ha dovuto gioco forza adoperarsi per scovare potenzialmente dei degni sostituti, seppur Price sia un Junior, Sarkisian ha reclutato due dei migliori QB della nazione come Jeff Lundquist e Cyler Miles: entrambi four star ed entrambi non californiani, sono però diversi per caratteristiche; Lundquist è il classico scrambler che ama le shotgun formation e il gioco in profondità, Miles è viceversa un pocket passer che non ama lo spread offense (molto usato da Sarkisian con Locker) ideale però per il gioco sul medio-corto raggio, con la dovuta rifinitura, entrambi nei prossimi anni avranno la concreta chance per diventare titolari. I pezzi più pregiati dell’intero recruiting sono due DB di assoluto livello come Shaq Thompson e Brandon Beaver: Thompson, considerato unanimemente il S numero uno della nazione, grazie alla sua versatilità ha ricoperto anche ruoli offensivi (RB-WR) al liceo ottimi risultati, in virtù della stazza (6’2 per220 libbre) è in grado di ricoprire ogni ruolo nella secondaria, le eccellenti doti di placcatore le rendono più efficace a ridosso della linea di scrimmage piuttosto che in copertura man-to-man, un upgrade necessario per una secondaria che ha subito oltre285 yards sui passaggi.
Con un indecente record di 9 vittorie e 40 sconfitte in 4 anni, la dirigenza sportiva della facoltà ha deciso di porre fine anzitempo al rapporto che legava Paul Wullf a Washington State sin dal 2008, e il contemporaneo arrivo di un Coach molto quotato come Mike Leach ha immediatamente evidenziato un deciso cambio di passo dal recruiting fino alla gestione della squadra. Leach ha in parte rinnovato in coaching staff spedendolo alla ricerca di atleti magari poco conosciuti ma desiderosi di trovare una squadre che sappia valorizzarli, in quest’ottica rientrano il WR Gabriel Marks e il T Alex Mitchell e il LB Jeremiah Ellison, tutti provenienti dalla California ma snobbati dalle principali università della Pac 12, sarà abbastanza per riportare un po’ di entusiasmo in quel di Pullman? Ai posteri l’ardua sentenza
Entrando nel tredicesimo anno sotto la guida di Mike Riley, a Corvallis iniziano a circolare voci insistenti che, nonostante la popolarità del Coach, vedono lo stesso Riley sulla graticola dopo l’ennesima deludente stagione di Oregon State, appena conclusa. Che la squadra abbia attraversato una fase transitoria e con innumerevoli cambiamenti a livello di giocatori e di gioco, è indubbio, ma le scelte dello stesso Riley non hanno portato i frutti sperati, ecco quindi l’urgenza di arrivare quanto prima a risultati convincenti, il primo passo è il recruiting, è tramite esso che si costruisce il futuro della squadra indipendentemente da chi sarà allenata. Con un QB al secondo anno è imperativo proteggerlo il più possibile, la conferma è giunta con il reclutamento di uomini di linea di eccellente livello come la guardia Isaac Seumalo, il T Stann Hasiak e il C Grant Bays: Seumalo è considerato come la guardia numero uno della nazione, molto forte fisicamente con ottimo uso delle mani, lo rendono eccellente sia nelle corse che in pass protection, Hasiak, proveniente da UCLA, grazie all’esperienza acquisita in quel di LA, potrà da subito diventare titolare soprattutto dopo le ottime impressioni destate dai primi allenamenti estivi.
ATTACCO
Lo scorso anno California ha terminato la propria stagione regolare con un record di 7-5 terminandola con la sonora sconfitta contro Texas nell Holiday per 21-10 lottando fino alla fine per il secondo posto nella Division contro Washington e Stanford. Zach Maynard ha condotto l’attacco dei Golden Bears con buoni numeri (2999 yards 17 Td e 12 INT) troppo poco per gridare al miracolo a Berkeley, t partiti ¾ dei ricevitori rispetto allo scorso anno con il solo Keenan Allen e le sue 1300 yards ricevute come superstite, dal lato offensivo le prospettive sono tutt’altro che rosee. Il running game viceversa ha riservato piacevoli sorprese, C.J Anderson e Iso Sofele hanno accumulato oltre1500 yards e 18 TD, merito non solo della loro bravura, ma anche di una OL esperta che nonostante gli infortuni ha permesso alla squadra di correre con una media di155 yards di media partita, in linea con le statistiche degli anni precedenti
Se pensiamo che solo qualche hanno fa Washington aveva terminato la stagione regolare con zero vittorie, verrebbe da erigere una statua a Sarkisian per come nel giro di 4 anni, ha trasformato una squadra materasso della Conference se non di tutta la NCAA, in una compagine che ha combattuto con le corrazzate del calibro di USC (uscita sconfitta per ben due volte dal Link Field) togliendosi notevoli soddisfazioni.
Ma i tempi cambiano, i giocatori anche, dopo la partenza con destinazione NFL dell’idolo Jake Locker, Sarkisian non ha esitato a mettere l’intero attacco degli Huskies nelle mani di Keith Price che, come previsto, non ha affatto deluso le aspettative; con oltre 3000 yards lanciate e 33 segnature ha mostrato, se ne avesse avuto bisogno, tutto il suo immenso talento in ogni fase della partita. Gli Huskies hanno perso parte del proprio arsenale offensivo con le partenze del RB Cris Polk (finito poi undrafted) ma soprattutto dei WR Jermaine Kearse e David Aguilar, lasciando solo l’affidabile TE Saferian-Jenkins come bersaglio principale, considerato, sin dal suo arrivo a Seattle, il miglior TE della lega. Sarkisian, ha sin dai primi allenamenti estivi, ha posto particolare attenzione alla linea offensiva dopo i 34 sacks concessi lo scorso anno, è quindi imperativo proteggere a tutti i costi Price
L’arrivo di Mike Leach sulla panchina di Washington State ha scatenato un entusiasmo tale che a Pullman non si vedeva dai tempi di Mike Price alla fine degli inizi anni 2000, Leach è l’allenatore ideale per apportare quei cambiamenti che per i Cougars sono fondamentali per non rimanere relegati a squadra materasso della Pac 12 e riportare Washington state alla prima stagione vincente dal 2003. Un insieme di ingredienti letali sul versante offensivo, è stato il motivo principale del successo di Leach a Texas Tech: un QB mobile dal braccio con laser incorporato, una linea offensiva estremamente agile, ricevitori veloci e con ottime mani, dando un’occhiata la roster dei Cougars, tali ingredienti non mancano.
Appena arrivato Leach ha scatenato una rivalità senza esclusioni di colpi tra il Senior Jeff Tuel e il Sophomore Connor Halliday, a poco meno di un mese dall’inizio del campionato, Leach non ha ancora sciolto il dubbio su chi schierare come titolare, indipendentemente dalla scelta, con ogni probabilità le statistiche offensive dei Cougars registreranno un deciso miglioramento, con particolare enfasi per il gioco aereo, tanto amato da Leach. Con Tuel dietro il centro, il talentuoso wide receiver Marquess Lee ha instaurato da subito un particolare e produttivo feeling che ha portato Lee a ricevere oltre1300 yards con ben 13 segnature, diventando subito il bersaglio principale di Tuel, con Leach a bordo campo, i numeri di Lee sono destinati a farlo diventare il numero uno della Conference.
Nel 2011 Oregon State ha segnato una media di 21.8 punti a partita con oltre 370 yards di total offense, numeri realizzati prevalentemente grazie al del QB Sean Mannion che con oltre3300 yards lanciate che con i 18 TD distribuiti equamente tra i wide receiver Jordan Bishop, Brandin Cooks e il sottovalutato Senior Markus Wheaton. Più a suo agio all’interno della tasca che in scrambling, Mannion non potrà che beneficiare di un altro anno sotto l’esperta guida del Coach Riley, sia per la confidenza nelle proprie capacità, sia per l’affiatamento con il reparto di ricevitori, ma con il ritorno di soli due uomini della linea offensiva, rispetto alla scorsa stagione, il running game, terminato 118esimo a livello nazionale, difficilmente vedrà di nuovo un uomo da1.000 yards stagionali nel prossimo campionato.
DIFESA
Con un reparto fondamentale come quello dei linebackers totalmente rinnovato, le aspettative difensive di California sono un vero punto interrogativo, d’altronde dover fare a meno di autentici fenomeni con il Pac 12 Defensive Player of The Year e seconda scelta al draft Mychal Kendricks e D.J Holt, non sarà affatto facile, specie se il duo ha messo a segno oltre 170 placcaggi la scorsa stagione. Il DC Pendergast affiderà l’intero reparto a giocatori poco esperti ma che a qualità non hanno niente da invidiare ai predecessori; nel ruolo outside Cecil Whiteside e Cris McCain sono i più accreditati per essere titolari dalla week 1, nel ruolo inside il perenne infortunato Nick Forbes e David Wilkerson appaiono le alternative più credibili. La secondaria, condotta per mano dal versatile S Josh Hill, ha concesso oltre204 yards di media sui passaggi, decisamente troppi rispetto alla stagione 2010, per questo Pendergast ha posto particolare attenzione all’intera fase difensiva, comprendendo per primo, che per ottenere risultati, è necessario che l’intera difesa lavori all’unisono, d’altronde con un calendario così impegnativo (@Ohio State, @USC,Stanford,Oregon) se non difendi è impossibile vincere.
Dopo essere terminati al 106# in total defense con oltre 35 punti di media partita subiti, Washington ha certamente tanta strada da fare per tornare ad essere competitiva, soprattutto dopo l’umiliante sconfitta nel’Alamo Bowl ad opera di Baylor con ben 67 punti subiti, sconfitta che è costato il posto al DC Nick Holt. Sarkisian lo ha sostituito con Justin Wilcox dopo gli ottimi risultati ottenuti sia a Tennesee che a Boise State, con Wilcox sulla sideline, la linea difensiva, dopo la partenza di Ta’amu, si schiererà con maggiore frequenza con la 3-4 per sfruttare le indubbie qualità del reparto linebacker che ha in John Timu e Josh Shirley, le punte di diamante. Nonostante i pessimi numeri difensivi, la secondaria romane il reparto con maggiore esperienza, i CB Desmond Trufant e il S Sean Parker hanno messo a segno oltre 150 placcaggi, ma il vero upgrade è il freshman Shaq Thompson che in virtù delle uniche caratteristiche, sarà titolare fin dal primo snap.
Se sulla carta la difesa di Washington State appariva decisamente migliorata rispetto alla scorsa stagione non certo entusiasmante, ma ben prima che iniziasse la preparazione estiva, una serie di tegole si sono abbattute sulla testa di Leach, ben tre difensori sono stati allontanati dalla squadra per aver infranto le regole di base imposte dallo stesso Leach, il DT Laurenzi è stato addirittura arrestato per aver rubato in un negozio di telefonia quindi allontanato dalla squadra, impossibile che vi torni per l’inizio del campionato, ma le tegole non sono finite. Ai linebackers Mizel e Kaufasi, Leach ha chiesto addirittura di non far ritorno al camp estivo per motivi non ben precisati, visti questi presupposti rimane qualcosa di buono nella difesa dei Cougars? Certo che si, il LB Logan Mayes, per certe caratteristiche, ricorda un acerbo Von Miller grazie alla sua capacità di giocare sia come DE che come OLB, nel reparto arretrato il S Deone Bucannon, è il vero e autentico leader della secondaria che lo scorso anno non ha certo brillato.
Dopo la pessima stagione conclusa con solo 3 vittorie, Riley è considerato uno dei tanti allenatori che gli americani chiamano “hot seat Coach”, dopo 12 anni, con tanti successi ma anche tante cocenti delusioni, a Corvallis in tanti pensano che sia giunto il momento di cambiare. Che Oregon State, al pari di tantissime squadre della NCAA, abbia dovuto giocoforza cambiare gran parte della squadra nel corso degli anni è assodato, ma certamente non è una valida scusa per giustificare risultati così deludenti specialmente in difesa come dimostrano gli oltre 30 punti a partita subiti.
In ogni frangente della fase difensiva, i Beavers hanno mostrato lacune preoccupanti, contro le corse, nonostante una front seven di buona qualità, hanno concesso oltre 190 yards a partita, sul gioco aereo è andata meglio del previsto, grazie ad un reparto arretrato formato da una coppia di cornerback formata da Jordan Poyer e Rashad Reynolds, e dal S Anthony Watkins, che grazie ad un fisico da culturista, è efficacissimo contro le corse. Con un calendario per nulla facile, per Oregon State si prospetta un’altra stagione ricca di sofferenza, se i risultati tarderanno ad arrivare, per Riley sarà l’ultima fermata a Corvallis.
Nei Cardinal di Stanford il QB partente sarà Josh Nunes e non Brett Nottingham. Se la stampa ha sempre indicato quest’ultimo come il netto favorito per diversi motivi (dal braccio all’anno in più di eleggibilità), David Shaw non ha mai indicato il suo favorito nella corsa al ruolo di titolare sino a martedì della passata settimana quando ha preferito farlo.
In difesa Shayne Skov pagherà le sue bravate off-field con una sola week di estromissione (stanotte contro San José State) poi sarà regolarmente in campo sperando che abbia recuperato al meglio dal season ending injury della scorsa stagione, vero spartiacque nella corsa al titolo di Pac12. L’altro titolare nel reparto sarà il fenomenale sophomore James Vaughters, mentre Derek Lancaster partirà dietro ad A.J. Tarpley nella rotation (ma degli ILB non OLB). Opposto all’OLB Chase Thomas giocherà ancora Trent Murphy e poi ci si aspetta molto dal nuovo arrivato citato Noor Davis.
Nel recruiting i nomi citati sono tutti davvero molto interessanti, soprattutto il DB Alex Carter (figlio d’arte) che assieme a Wayne Lyons rappresenta il prossimo futuro per recuperare il gap in un reparto sempre molto “difficile” per Stanford. Eppure due parole su un ragazzo che forse non vedremo in azione ma che si chiama Barry Sanders io l’avrei dette…
Complimenti comunque per i tuoi sempre puntuali articoli sulla Pac12 che leggo con piacere ormai da anni.
Saluti