3 settembre 2005: in un incontro a senso unico, Georgia asfaltava Boise State 48-13 e metteva la prima pietra di una stagione che sarebbe poi terminata con la vittoria del titolo SEC e la partecipazione al Sugar Bowl per l’università di Athens.
3 settembre 2011: i Broncos si preparano ad affrontare i 3700 km per tornare in Idaho con uno scalpo importante, in quanto hanno sconfitto i Bulldogs 35-21, riscattando l’opaca prestazione di sei anni prima.
C’è da dire che il tasso di talento presente nella franchigia georgiana allora è notevolmente diminuito, forse in proporzionale misura all’aumento dello stesso per quanto riguarda Boise State: quello che è stato il protagonista di questo match, Kellen Moore è sicuramente meglio di quel Jared Zabransky che all’epoca guidava l’attacco.
Abbiamo citato Moore: per il QB dello stato di Washington una prestazione brillante (28/34, 261 yds, 3 TD, 1 INT), anche e soprattutto aiutato dalla sua linea, capace di sovrastare la difesa avversaria, che non è riuscita a mettergli le mani addosso neanche una volta.
La stessa cosa non si può dire per il QB di Georgia, Aaron Murray, che ha subito ben 6 sack: nonostante questi e le innumerevoli situazioni di pressione a cui è stato forzato dalla linea difensiva dei Broncos, per lui 16/29, 236 yds, 2 TD, 1 INT.
Anche da considerare è l’assenza, tra le fila dei Bulldogs, del RB titolare Richard Samuel, che non ha potuto allenarsi nel corso della settimana: al suo posto il freshman Isaiah Crowell, che ha sicuramente mostrato spunti di classe ma non è stato in grado di dare continuità alle sue prestazioni, chiudendo con 15 portate e sole 60 yds.
I primi drive del primo quarto vedono le difese avere il totale controllo ed i punt fischiare nell’aria. A rompere questo equilibrio ci pensa Brandon Boykin, senior CB al primo drive offensivo della sua carriera, conclusosi con un TD dopo 80 yards di corsa. A rimettere la situazione in pari ci pensa Moore, capace di connettere con un passaggio da 17 yards al freshman Matt Miller.
Il secondo quarto inizia con diversi errori sul campo, con sia Moore che Murray a lanciare il loro intercetto di giornata. Sono i Broncos, dopo questo, a portarsi in vantaggio sempre grazie a Moore, con un passaggio da 12 yard in endzone al senior Kyle Efaw. Sono troppo pochi 48 secondi per l’attacco dei Bulldogs per rendersi pericoloso, quindi la prima metà di gara si conclude sul punteggio di 14-7 per gli ospiti.
La ripresa vede gli stessi ospiti più concentrati e determinati a portare a casa il risultato, così come Georgia lascia la testa negli spogliatoi, concedendo agli avversari un lungo drive da 76 yards concluso con la corsa da 7 yards del senior RB Doug Martin.
Pochi minuti dopo ancora Moore trova il senior WR Tyler Shoemaker con un passaggio da 7 yards, ma il merito principale va a Chris Potter, capace di ritornare un punt per 47 yards e regalare al suo QB una posizione di partenza dalle 29 avversarie. Immediata la reazione dei padroni di casa, che provano a rientrare in partita: Murray trova il junior TE Orson Charles con passaggio da 36 yards. Georgia è sotto solo di 2 TD.
C’è un problema però per i Bulldogs ed il suo nome è D.J. Harper: il RB dei Broncos si inventa 4 portate di palla con 45 yards di guadagno nel drive successivo, compresa quella decisiva da 1 yard per il TD che ricaccia indietro i padroni di casa, i quali però rifiutano di ritenersi sconfitti e segnano nel drive immediatamente successivo con un passaggio da 51 yards di Murray per il freshman WR Malcolm Mitchell. Nel tempo che resta, però, Boise State riesce a tenere la palla lontana dalla sua metà campo e guadagna così il successo finale per 35-21.
Nel dopo partita, queste sono state le dichiarazioni dell’HC dei Broncos, Chris Petersen: “We’ve got some good players who have played a lot of football, they like to play on these stages. In some ways, that helps us. They don’t get to play on this stage every day. They appreciate playing against a program like Georgia. They really do.”
A mio personalissimo parere, Boise State ha la possibilità di portare a termine un’altra fantastica stagione, con un attacco guidato da un QB, Moore, ormai maturo e con un parco ricevitori molto profondo e ricco di talento.
Interessante anche il reparto RB, che può dare garanzie ed alternative. Da evitare saranno le amnesie difensive, in particolar modo delle secondarie, che hanno colpe su almeno 2 dei tre TD avversari: dopo la settimana di pausa, le partite contro Toledo e Tulsa dovranno servire a sistemare questi dettagli.
In casa Georgia, invece, si devono fare i conti con un roster che in certi ruoli difetta di talento, ma che offre delle individualità tra i freshman che nel futuro potranno fare molti miglioramenti, a partire dal match in trasferta del prossimo sabato contro South Carolina, per l’esordio stagionale nella Sec East.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte