OREGON DUCKS

Recruiting:

Il fenomenale LaMichael James

Reduci da una stagione entusiasmante, i Ducks stanno per approcciarsi alla stagione ormai alle porte con la consueta grinta e determinazioni, caratteristiche tipiche degli allenatori di Oregon da oltre un decennio, con Bellotti prima, con Kelly poi.

La squadra nel suo complesso è molto giocane e futuribile (pochi Senior, moltissimi Junior) ma bisognosa di qualche aggiustamento, dei cosiddetti “colpi di mercato”, così tanto cari al mondo del pallone, ne sono arrivato uno dietro l’altro: il primo è stato il ricercatissimo RB De’Anthony Thomas: corteggiato da mezza NCAA ( USC, Texas e Michigan su tutti) il piccolo californiano è tipico runner che si trova a suo agio correndo fuori dai tackle, buone mani nel backfield, è il complemento perfetto per lo spread offense di Coach Kelly.

Il secondo colpo, o meglio colpi; sono stati ben tre wide receiver di assoluto valore come Colt Lyerla, Devon Blackmon e l’Juco Rashaan Vaughn, tutti giocatori di elevato talento, avranno l’arduo compito di prendere il posto che fu di Jeff Maehl.

La difesa è il reparto che più di altri aveva bisogno di un deciso upgrade, troppi infatti gli elementi mancanti dalla scorsa stagione e tutti di importanza vitale per i successi difensivi dei Ducks (Matthews, Paisinger, Rowe, Jackson) senza che di provvedesse quanto prima a sostituirli: nel ruolo di DT serviva un giocatore di esperienza capace da subito di incidere in modo determinante, Jared Ebert è proprio quel genere di giocatore (oltre 12 sacks nell’ultimo anno al Junior College) il linebacker Antony Wallace già dai primi allenamenti estivi, è apparso il giocatore ideale per vestire la maglia che fu di Matthews.

Con l’aggiunta di altri elementi di rilievo (il TE Christian French, il DB Ilo Ekpre-Olomu e il T Andre Yruetegoyena (cognome impronunciabile) i Ducks potranno puntare davvero in alto, non solo nella prossima stagione, ma anche per quelle a venire.

Attacco

Dopo l’inaspettato addio di Mike Bellotti nell’estate 2009, la dirigenza di Oregon decise ad unanimità di affidare la squadra all’allora OC Chip Kelly gradito sia alla squadra che alla tifoseria, da allora la squadra ha cambiato pelle in radicalmente, passando dal West Coast Offense al più moderno Spread Offense.

Con questi schemi Darron Thomas si è trovato a meraviglia battendo sin dai primi allenamenti estivi l’agguerrita concorrenza del quotato Nate Costa, la stagione è stata entusiasmante e ben oltre le aspettative dello stesso Kelly, con oltre 2800 yards lanciate, 30 TD e solo 9 intercetti Thomas ha mostrato notevoli progressi durante la stagione per presenza in campo, per gli schemi chiamati e la capacità di trascinare la squadra nelle partite in bilico (California e Oregon State), l’innato atletismo gli ha anche permesso di correre per oltre 400 yards e segnare ben 5 mete.

Thomas non è certo stato l’unico artefice degli eccezionali risultati ottenuti dai Ducks, il gioco di corse è fondamentale nello Spread Attack e nessuna squadra nella nazione può vantare un trio di RB come Oregon LaMichael James[, Lache Seastrunk (big recruit 2010) e Kenjon Barner: James è andato ad un passo dal vincere l’Heisman Trophy grazie ad una stagione che l’ha visto al numero uno nella nazione con oltre 1700 yards e 21 mete in 294 corse, con 9 partite con oltre 100 yards e ben 3 oltre 200 yards, è il giocatore ideale per lo Spread di Coach Kelly: piccolino ma dotato di una velocità abbacinante, con la sua vasta gamma di movimenti è in grado di mettere in difficoltà qualunque difesa (chieder a Washington).

Seasthrunk non è stato molto utilizzato per vari motivi sia fisici che tattici, considerato nel 2010 dopo Lattimore il miglior RB della nazione, ha solo bisogno di maggiore convinzione nei propri mezzi e vedere il campo con maggior frequenza per dimostrare le sue indubbie qualità, Barner per contro è il tipico giocatore ibrido capace di ricoprire una moltitudine di ruoli che rendono indispensabile la sua presenza in campo: RB, slot receiver, kick returner sone le sue specialità.

La stagione è ormai alle porte e ogni squadra sta ancora lavorando in quei reparti che necessitano di particolari attenzioni e Oregon con la linea offensiva non fa eccezioni: con le assenze di elementi di capitale importanza come il C Jordan Holmes, il reparto si presenta ai nastri di partenza colmo di incognite perchè da essa dipendono le sorti dell’intera attacco di Oregon, dalle corsie aperte per il running game al tempo concesso a Thomas per lanciare.

Difesa

Dal suo arrivo 13 anni fa, il DC Nick Aliotti ha trasformato i Ducks in una squadra aggressiva, dinamica ed estremamente opportunistica capace quindi di approfittare di ogni fase della partita per piazzare la zampata vincente al tal punto che gli addetti ai lavori l’hanno soprannominata Gang Green.

Nonostante la difesa abbia perso elementi importanti come Matthews, Paisinger e Rowe, Aliotti ha lavorato duramente per tutta l’estate per riassemblare il front seven dei Ducks dal quale sono dipesi gli eccellenti risultati della scorsa stagione, dai DT Richy Heimuli e Taylor Hart dipendono gran parte delle responsabilità dell’intera difesa, se non riescono a chiudere tempestivamente i varchi aperti dalle linee avversarie i reparti arretrati rimangono in balia degli eventi, Kelly si aspetta molto dal DE Terrell Turner per la sua efficacia sia contro le corse che hen pass rushing.

I LB sono un altro dei reparti che potrebbero soffrire per le assenze di Matthews e Paisinger, all’esterno Josh Kaddu e Michael Clay sono i candidati indiscussi nei rispettivi ruoli,per quello il “Mike” linebacker Dewitt Stuckey e Kiko Alonso lotteranno per una maglia da titolare fino all’inizio del campionato, la secondaria viceversa è il reparto che da maggiori garanzie nonostante la perdita di un autentico playmaker come Talmadge Jackson. Nel ruolo di S John Boyett è una garanzia, malgrado una statura tutt’altro che impressionante, ha un’energia tale da contagiare tutti i compagni di squadra, il CB Cliff Harris è l’indiscusso titolare in virtù dei 17 pass broken up ma problemi fuori dal campo hanno costretto Kelly a metterlo fuori squadra a tempo indeterminato, la presenza del ROV (un misto S e LB in base allo schema difensivo selezionato) Eddie Pleasant è ben più importante di quanto si pensi, devastante contro le corse in prossimità della linea di scrimmage, è meno efficace contro il gioco aereo, ma grazie alla sua innata leadership alza il livello dei compagni di squadra con i risultati che conosciamo.

STANFORD CARDINAL

Recruiting

Andrew Luck, candidato all'Heisman Trophy

Rispetto alla scorsa stagione Stanford si presenta al via con alcune incognite, l’addio di Jim Harbaugh, che ha ceduto al contrattone offertogli da San Francisco,, nonostante la sua partenza lo staff dei Cardinals ha svolto uno splendido lavoro seguendo in parte i dettami che lo stesso Harbaugh aveva lasciato prima di accasarsi ai 49ers.

Stanford resta una squadra prettamente offensiva, era quindi scontato che il nuovo coach David Shaw dedicasse particolare attenzione all’attacco, il RB Remound Wright insieme al QB Kevin Hogan, sono i pezzi più pregiati dell’intero recruit.

La fase difensiva non è stata certo trascurata ma il reclutamento si è rivolto verso giocatori speciali sia dal alto sportivo che da quello accademico, caratteristica tipica dell’Università di Stanford: il LB James Vaughters ne è l’esempio lampante, eccellente studente e allo stesso tempo ottimo giocatore, è il tipico atleta capace di ricoprire più ruoli ma si trova più a suo agio come inside lainebacker, ruolo nel quale potrà beneficiare della presenza di Shayne Skov.

Con l’inserimento di Wayne Lyons, i Cardinals hanno compiuto un deciso upgrade nella secondaria, reparto che nella scorsa stagione aveva fatto venire il mal di testa a parecchio offensive coordinator. il DE Charlie Hopkins è arrivato in California con una reputazione tutta da costruire, dopo pochi allenamenti Shaw e il suo staff sono rimasti a bocca aperta: grosso come un toro e con una faccia da bambino, ha dimostrato da subito le sue qualità, strappando allo staff dei Cardinals ben più di un sorriso.

Attacco

Da quando contro ogni pronostico che lo davano come prima scelta assoluta al draft 2011, Andrew Luck ha deciso di rimanere un altro anno a Stanford, i tifosi e semplici appassionati hanno fatto salti di gioa, d’altronde vederlo in azione è quanto di meglio si possa vedere oggigiorno nel panorama del college football.

Al di la dei numeri, comunque impressionanti, Luck ha gestito l’attacco dei Cardinals come un veterano di mille battaglie invece che un QB al suo secondo anno, con lui in cabina di regia Stanford ha concluso la stagione con una sola sconfitta contro la finalista Oregon, e dominato l’Orange Bowl contro la quotatissima Virginia Tech di Tyrod Taylor.

Dalla partenza di Toby Gerhart, Stanford aspettava con ansia un degno erede e Stepfan Taylor, seppur giocatore diametralmente diverso dal predecessore, ha comunque ottenuto ottimi risultati portando il ground game dei Cardinals al 17simo posto nella lega con oltre 1100 yards e 13 segnature.

Con un parco di ricevitori molto rinnovato, Luck avrà l’ennesima possibilità di dimostrare, ove ve ne sia bisogno, il suo immenso talento, Chris Owusu e Gliff Whalen saranno chiaramente i ricevitori titolari con i quali Luck ha stabilito un’intesa speciale sin dalle prime partitelle, Owusu è stato penalizzato da numerosi infortuni che lo hanno costretto a bordo campo per parte della stagione, il suo pronto recupero è fondamentale per gli equilibri dell’intero attacco.

Con ben 3 laureati, la linea d’attacco si presenta all’inizio di stagione molto rinnovata, la G David DeCastro, alla sua terza stagione da titolare, è l’uomo di punta del reparto al pari del T Johnatan Martin da quale dipende la copertura del lato cieco di Luck

Difesa

Dopo lo switch dalla 4-3 alla più efficace 3-4, i Cardinals sotto la guida dell’esperto DC hanno dimostrato che non è solo con l’attacco che si vincono le partite.

Il linebackers Shane Skov nonostante solo undici partite disputate, ha condotto la difesa di Stanford con autorità ed inteligenza, il suo talento mai in discussione, è venuta alla ribalta in prima nazionale nell’ Orange Bowl contro Virginia Tech registrando 12 tackles e ben 3 sacks facendo venire il mal di testa al malcapitato Taylor nello stesso reparto Chase Thomas ha la versatilità necessaria per ricoprire più ruoli nel reparto tanto da diventare un giocatore quasi indispensabile per gli assetti della difesa.

La secondaria è l’unico reparto che ha un po’ sofferto la scorsa stagione, ma grazie ad una difesa efficace e continua le statistiche sono state tutt’altro che disprezzabili, il S Delano Howell, originariamente reclutato come running back, e diventato presto un incubo per gli attacchi avversari, efficacissimo contro le corse, con gli anni ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi da renderlo insostituibile.

Il CB Michael Thomas, nato come ricevitore, ha dovuto adattarsi al nuovo ruolo velocemente, ma grazie ad un atletismo fuori dal comune, i tempi di adattamento sono stati davvero rapidi.

CALIFORNIA, WASHINGTON, WASHINGTON STATE, OREGON STATE

Recruiting

James Rodgers, Oregon State, torna da un brutto infortunio

Nell’ultimo decennio sotto la guida di Jeff  Tedford, i Bears hanno compiuto un percorso abbastanza travagliato e irto di ostacoli ma che alla fine ha dato i frutti sperati: molti tifosi allo stadio anche in trasferta, ottimo programma di reclutamento e soprattutto la partecipazione ai Bowl che adesso sono diventata quasi una consuetudine.

Nonostante queste premesse la panchina di Tedford, mai in bilico negli anni precedenti, comincia a scricchiolare dopo i pessimi risultati della scorsa stagione conclusasi con un record perdente e nessuna partecipazione ad un qualunque Bowl, e, trofei a parte, non c’è niente di meglio del reclutamento di giovani talenti per tirar su il morale ad un ambiente non abituato alle sconfitte, e in questo campo Tedford e il suo staff non sono secondi a nessuno.

Di nomi da menzionare ce ne sarebbero almeno 10 e forse di più: tra i californiano come non parlare dei DE Todd Barr e Brennan Scarlet, dei DT Mustafa Jalil e dell’hawaiano Valani Moala entrambi davvero impressionanti durante la preparazione estiva, oppure del ricercatissimo LB Jason Gibson conteso da mezza Conference, ma è nell’attacco che è arrivato il colpo dell’anno.

Il RB Brandon Bigelow è uno di quei giocatori che capitato una volta ogni decennio: velocissimo e con fisico notevole ideale per correre tra i Tackle, è il giocatore ideale per vestire la maglia che fu di Jahvid Best che tanti ricordi ha lasciato a Berkely, le uniche incognite sono gli infortuni che l’hanno bersagliato fin dall’High Schooll facendogli perdere quasi due anni.

Dallo scorso anno in quel di Seattle tira una bella aria fresca, vuoi per il clima molto favorevole e le attrazioni turistiche, vuoi per l’arrivo di Steve Sarkisian e del suo fedelissimo Steve Holt sulla panchina degli Huskies, insomma tanti i motivi per fare un salto nello splendido Stato di Washington. La partenza di giocatori chiave come Locker in attacco e Mason Foster e i suoi 161 placcaggi in difesa, lasciano gli Huskies con vuoti apparentemente incolmabili, ma Sarkisian, forte dell’ entusiasmo che lo contraddistingue, sa come convincere qualunque atleta per votarlo alla causa Huskies.

Nessun reparto è stato tralasciato, in attacco il mastodontico Saferian-Jenkins ha il fisico di un DE nel corpo di un TE,  ottime mani ma tecnicamente un po’ grezzo, è il classico bersaglio da endzone che ogni QB vorrebbe avere in squadra, il RB Bishop Sankey da Spokane, Washington potrebbe essere il prossimo erede di Cris Polk.

Sempre in attacco segnatevi questi nomi: WR Kasen Williams: autentico fenomeno con mani da pianista e un’ accelerazione ideale per gli special team, QB Derrick Brown: da tutti definito come il degno erede di Locker anche se manca di velocità in campo aperto che era una caratteristica ddel buon Jake, in difesa il colpo dell’anno ha il nome di James Sample: pescato da Sarkisian in quel di Sacramento, ha il fisico e la tecnica per ricoprire più ruoli nel reparto difensivo, il DC Holt pensa di impiegarlo nel ruolo di ROV, un misto DB-LB, a seconda dello schema difensivo selezionato, per sfruttarne a pieno le caratteristiche.

Partendo dalla prima stagione perdente dal ’98 e la prima senza postseason dal 2005, Oregon State può guardare al futuro con relativo ottimismo, Mike Riley è uno dei migliori allenatori della nazione e lo ha dimostrato portando la squadra da un’accozzaglia di individui, ad un team di All-Star in meno di  10 anni. Rispetto alla scorsa stagione mancheranno pezzi importanti su entrambi i lati della palla, ma Oregon State rimane una squadra prettamente offensiva, e in questo settore Riley ha individuato nel WR Brandin Cooks e nel RB Malcolm Agnew, gli elementi ideali per i suoi schemi offensivi, nel reparto difensivo gli unici nomi degni di nota sono in DT Brandon Bennett e il DE Desmond Collins ,un pò troppo poco per gridare al miracolo a Corvallis.

Come recitava quel famoso film di guerra “Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale” si potrebbe parafrasarlo in “Niente di Nuovo a Pullman”, perché nonostante la buona volontà, Coach Wullf, giunto al suo quarto anno alla guida dei Cougars, proprio non riesce ad invertire una tendenza che ha reso Washington State la squadra materasso della Conference.

Wullf ha il notevole vantaggio, rispetto alle scorse stagioni, di avere a disposizione una squadra veterana con giocatori navigati e acclimatati ai rigidi standard della PAC 12, ma con un indecente record di sole 5 vittorie in quattro anni, qualunque atleta con delle aspirazioni sia accademiche che sportive, sta alla larga da Pullman. Gli unici che hanno accettato le lusinghe di Coach Wullf sono stati il T Alex Mitchell e la G Nico Forbes, mentre in attacco il poliedrico Rahmel Dockery consentirà maggiore dinamicità ad un attacco che stenta anche a segnare anche porta vuota.

Attacco 

Per anni California è stata in grado di produrre RB di eccellente livello, non solo a livello collegiale ma anche tra i professionisti, passando da Best a Lynch a Forsett e per ultimo Shane Vareen autore di ben 13 mete lo scorso anno, la tradizione potrebbe spezzarsi proprio all’inizio della stagione 2011. Isi Sofele non è il tipico RB da 1.000 yards come si aspettano i tifosi: troppo piccolo per correre tra i Tackel ma molto veloce all’esterno, negli ultimi due anni non ha corso per più di 12 portate a partita, troppo poco per poterlo giudicare, maggiori opportunità quindi per l’altro RB a roster DeBoskie Johnson : tipico RB North-South grazie al fisico possente, avrà molte chance specie a ridosso della endzone.

Alla fine degli allenamenti estivi, Tedford ha risolto il dilemma quarterback dichiarando apertamente che Zach Maynard sarà il titolare nella prima partita contro Fresno State: trasferitosi da Buffalo dove per due anni ha lanciato oltre 3000 yards a stagione,è il tipico scrambler come  a Berkeley non se ne vedevano da decenni ma grazie al suo incredibile atletismo darà un’altra dimensione all’attacco dei Bears troppo spesso monodimensiona.

California resta una squadra pass first offense: con questo marchio di fabbrica il team di Tedford beneficierà di due wide receiver di assoluto livello come Keenan Allen e Marin Jones: considerato lo scorso anno tra i migliori se non il migliore ricevitore al livello collegiale, Allen ha dovuto combattere con numerosi infortuni che lo hanno bersagliato per gran parte della stagione, consentendogli comunque di ricevere 490 yards condite da 5 segnature, la sua velocità lo rende pericolosissimo anche come ritornatore, Jones per contro è il classico bersaglio da endzone, con questi presupposti Tedford ha in mente un sogno che si chiama postseason.

Che Locker sia stato il miglior quarterback della storia degli Huskies è ormai assodato, con il suo inconfondibile stile ha scritto pagine indimenticabili per l’Università di Washington, (come ben sanno a Southern California), ma il passato non torna più e Sarkisian sa che occorre lavorare duramente nel presente per costruire il futuro.

Durante l’estate Sarkisian ha messo in competizione Nick Montana (figlio del leggendario Joe) e  Keith Price: il primo (6”3 195 lbs) è il classico QB da tasca che non ama correre, braccio nella media, ma ottima visione di campo specie nel corto-medio raggio, il secondo è l’esatto opposto, con un bel braccio, (come dimostrato nella partita contro USC subentrando all’infortunato Locker, all’Autzen Stadium contro Oregon) un atletismo invidiabile che ricorda tanto il suo predecessore, ha chiaramente dimostrato di poter condurre la squadra alla prima di campionato contro Eastern Washington.

Gli Huskies rimangono una squadra molto bilanciata, lanciano quando necessario senza forzare, ma soprattutto amano correre e non potrebbe essere altrimenti con la presenza a roster di un Rb di eccellente livello come Chris Polk: il fenomenale Californiano ha corso per oltre1400 yards segnando solo 9 mete, catturando con autorità il titolo di MVP nell’Holiday Bowl contro l’arcignia difesa di Nebraska, in ben più di un’occasione ha trascinato la squadra fin la dove mai nessun uomo è giunto prima direbbe il Capitano Kirk. Se i risultati ottenuti dall’accoppiata Locker-Polk sono stati così incisivi, lo si deve anche alla presenza di una linea offensiva finalmente senza infortuni ed efficace, su questo reparto lo staff degli Huskies ha lavorato duramente nel corso degli anni ben prima dell’arrivo di Sarkisian, reclutando gli elementi ideali per gli schemi degli Huskies come le G Erik Kholer e Colin Porter. Per vincere le partite ad alto livello occorrono una serie di ingredienti senza i quali i risultati sarebbero lasciati in balia degli eventi, ecco la lista della spesa: in QB esperto capace di trascinare la squadra nei momenti peggiori, una linea offensiva che lo protegga dalle difese avversarie e di aprire ampi varchi per un RB, altro ingrediente indispensabile, ma senza ricevitori di qualità, la presenza di un QB è pressoché unitile.

Devin Aguillar e Jermaine Kearse formano una coppia che ha pochi eguali nella Conference: il primo  ha sofferto la mancanza di palloni ricevibili, ma nonostante le indubbie qualità, ha droppato troppi lanci facilmente ricevibili, costringendo Locker a cercare altre alternative, Kearse viceversa è il classico go-to-guy player, grazie alla velocità e ad un ‘elevazioni fuori dal comune, sarà il bersaglio preferito anche dal futuro QB, Montana o Price che sia.

Oregon State ha iniziato la scorsa stagione con molte ambizioni, ma inaspettate sconfitte (UCLA e la derelitta Washington State) le hanno ben presto ridimensionate.

Il Sophomore Ryan Katz ha ereditato la maglia vestita da Sean Canfield, nonostante i numeri non  eccezionali (2400 yards e 18 TD), al suo primo anno da titolare ha condotto l’attacco dei Beavers con intelligenza e sagacia tattica, tanto da far scomparire velocemente l’ombra del predecessore. Nessun reparto ha subito maggiori cambiamenti come quello dei RB, il più piccolo dei fratelli Rodgers, con le sue accelerazioni e le 14 mete realizzate, ha contribuito in modo determinante alle vittorie  di Oregon State, la sua partenza con destinazione NFL ha scombinato i piani di Riley, ma sotto la sua guida  fin dal 2005 , i Beavers hanno sfornato running back da 1.000 yards a ripetizione. Riley ha messo a dura prova coloro che dovrebbero vestire la maglia da titolare, Jovan Stevenson  e Ryan McCants: il primo è simile a Rodgers, velocissimo con cambi di direzione fulminei, il secondo è il classico nort-south running back, stile di gioco simile a Brandon Jacobs, sarà molto utile a ridosso della endzone.

Se le statistiche di Katz non hanno entusiasmato, lo si deve anche al prematuro infortunio del WR James Rodgers, il fratellone, come soprannominato dai compagni, è uno dei migliori ricevitore della Conference, ma un fisico troppo fragile lo rende vulnerabile e soggetto a continui cali di forma, in sua assenza Markus Wheaton ha assunto suo malgrado il ruolo di WR principale grazie a una stazza che lo stesso Rodgers si sogna durante la notte, attenzione a Jordan Bishop, atleta di livello olimpico in pista, che grazie alla velocità potrà ritagliarsi uno spazio importante nel corso del campionato.

Dopo anni di sofferenza e di risultati indecenti, finalmente Wulff può guardare al futuro con relativo ottimismo, la linea offensiva, vero tallone D’Achille della squadra da oltre un decennio, beneficerà di un anno d’esperienza in più, con Tuel in cabina di regia a Pullman è tornato un entusiasmo tale che non si vedeva dai tempi di Bledsoe.

Dopo l’addio di James Montgomery, la squadra rimane senza un running back di livello, Rickey Galvin e Logwone Miltz si divideranno equamente le chances ma difficilmente potranno replicarne i numeri, il punto di forza rimane il reparto dei ricevitori: Jeff Karstetter e Marquiss Wilson non hanno nulla da invidiare ai rinomati tandem della Pac 12, Wilson è giocatore di stazza con ottime mani, ha stabilito un’eccezionale intesa con Tuel (chiedere a Oregon State) tanto da eleggerlo giocatore offensivo della squadra, grazie a loro Wulff è convinto di poter vincere almeno 6 partite.

Difesa

Con l’arrivo nello scorso anno del mago difensivo Clancy Pendergast, California ha compiuto notevoli cambiamenti  passando da formazioni miste , alla più tradizionale 3-4, ma per assimilare gli schemi alla perfezione, occorre tempo e tanto allenamento.

La linea difensiva ha perso uno dei migliori pass rusher della lega come Cameron Jordan, l’attuale New Orleans Saints era il vero leader difensivo, Deandre Coleman ne assumerà le veci sin dalla prima giornata, pur non  particolarmente atletico, ha una forza fisica tale da rendere  impossibile la sua presenza a bordo campo troppo a lungo. Nella 3-4 i linebackers hanno un ruolo fondamentale, D.J Holt e Mychal Kendrick: Holt è il tipico inside linebacker con ottima mobilità laterale e un naturale senso della posizione, Kendrick è molto simile Mohamed, che nello stesso ruolo tanto aveva impressionato sin dall’esordio. La secondaria è il reparto che presenta maggiori incognite per Tedford sin dai primi allenamenti estivi , dopo essere terminata al 21 esimo posto nella nazione in pass defense grazie alla presenza di un vero trascinatore come Chris Conte,  il reparto arretrato dovrà adattarsi ad un nuovo assetto: il S Sean Cattause e il CB Marc Anthony hanno inciso sin dalla prima partita mettendo a segno oltre 100 placcaggi, ma nonostante buoni elementi è probabile che le statistiche peggiorino rispetto alla scorsa stagione.

Gli Huskies sono stati devastanti contro le corse per gran parte del campionato, Nate Williams e Mason Foster hanno messo a segno oltre oltre 250 placcaggi mettendo in crisi un attacco come quello di Nebraska che nell’ Holiday Bowl sono stati lasciati a sette punti a tabellone.

Senza di loro la difesa di Washington perde gran parte del suo potenziale, per il DC Holt Cort Dennison ha tutte le carte in regola per poter ricalcare le gesta dei predecessori: non particolarmente fisico come stile di gioco ma molto emozionale e gran trascinatore, è l’elemento ideale per l’aggressiva difesa degli Huskies, lo stesso dicasi dell’outside linebacker Thomas Tutogi, conteso fino alla fine a USC in sede di reclutamento nel 2009.

Nel complesso la difesa resta il punto forte della squadra, una linea difensiva di peso con giocatori

di buon livello come il DT Sione Potoa’e o il DE Evereth Thompson, oppure nella secondaria il S Nathan Fellner o il CB Desmond Truffant, chiunque entri in campo sa perfettamente cosa fare, perché nessuno nella Conference sa allenare come Nick Holt.

Nonostante il DC Mark Bunker sia pagato annualmente, alla fine della stagione si è guadagnato ogni penny investito su di lui portando la squadra da un insieme di individui, a una difesa che fa del collettivo la sua arma vincente.

Non c’è un solo nome nel roster che possa attrarre un qualunque scout della NFL, l’unico che ci è riuscito è stato il DT Stephen Paea ( si, proprio quello del record alla bench press alle Combine), il suo posto sarà preso da Dominic Glover che in quanto a talento non ha molto da invidiare al predecessore, ma preoccupanti cali di concentrazione lo rendono spesso un giocatore qualunque.

Gran parte della difesa è andate, sia per meriti accademici che sportivi, con sette partite da titolare, Ruben Robinson resta il miglior linebackers a roster: ottimo sia come placcatore che in copertura, ha la leadership per dirigere l’intera difesa come un veterano, il CB Brandon Hardin e il S Lance Mitchell sono gli unici nomi degni di nota in una secondaria che ha fatto della discontinuità la propria peculiarità , se Riley riuscirà ad elevare la pressione difensiva, il reparto arretrato potrà recuperare più palloni e assumere il ruolo che le spetta.

Washington State ha dato finalmente segnali incoraggianti, dopo anni di anonimato la difesa nel suo complesso ha registrato significativi miglioramenti  in tutte le fasi della partita, grazie ad un efficace reclutamento portato avanti per anni, Wulff può finalmente coccolare la sua creatura che in base al puro talento ha poco da invidiare alle più blasonate franchigie della Conference.

Il De Travis Long è l’esempio emblematico di come non sia necessario un nome altisonante per ottenere la giusta considerazione, con i suoi 5 sacks e l’inesauribile energia, fa reparto a se,i LB CJ Mizell e Alex Hoffman-Ellis dirigono la difesa con autorità a intelligenza, il S Deone Buchanan è stato il miglior placcatore della squadra tanto da guadagnarsi all’unanimità il titolo di giocatore difensivo della franchigia.

Insomma c’è ottimismo a Pullman, se Wulff riuscirà ad portare l’attacco dei Cougars al livello che merita, i risultati non tarderanno ad arrivare, d’altronde far peggio delle scorse stagione è praticamente impossibile.

One thought on “PAC 12: North Division Preview

  1. Ciao. Volevo segnalare che il RB Lache Seastrunk ha lasciato Oregon giusto qualche settimana prima dell’inizio della stagione. Nome primario dello scandalo Lyles, sembra deciso a tornare nel Texas (è di Temple) per giocare nei Baylor Bears.
    Un’altra piccola precisazione riguarda Michael Thomas di Stanford, che dopo aver deluso a CB è letteralmente esploso lo scorso anno con la sua grinta e il suo dinamismo nel ruolo di FS tanto da costituire oggi, con il citato Howell, probabilmente la miglior coppia a safety della lega.

    Sapevo che Wayne Lyons era forte, e dopo averlo visto allo US Army all american bowl, che poteva ricoprire anche il ruolo di CB. Ma non così forte. Lyons diverrà uno dei migliori CB della Pac-12 se non dell’intero panorama NCAA.

    Saluti.

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