Anno di battesimo anche per la division dei Leaders, che ha come principali favorite del lotto i Wisconsin Badgers e gli Ohio State Buckeyes.
Anzi, prima dello scandalo estivo a Columbus, i Buckeyes si potevano considerare i primi della classe. Ma ora tutto è cambiato, e il livellamento dei principali rivali insieme al reclutamento dell’ottimo QB da North Carolina State, Russell Wilson, pone i ragazzi di coach Bielema davanti a tutti nella griglia di partenza prestagionale.
Terzo gradino del podio per i Nittany Lions di Penn State, guidati per il 46esimo anno consecutivo dall’intramontabile coach Joe Paterno, un’istituzione per questo sport. In posizione di rincorsa si registrano gli Illinois Fighting Illini, che dovranno trovare la formula magica per sostituire la micidiale produzione offensiva di Mikel Leshoure, mentre Purdue Boilmakers e Indiana Hoosiers paiono lontane dal potersi aggiudicare un biglietto per un bowl.
Wisconsin Badgers
Nonostante il quinto anno di coach Brad Bielema si sia infranto a due minuti dalla fine del Rose Bowl perso contro TCU, molti addetti ai lavori sono stati sorpresi dall’impronta profonda che il successore scelto dal leggendario coach Barry Alvarez ha saputo infondere al suo team.
Un’impronta che ha definito un modello nella Big Ten: tre cavalli di razza a correre dietro una pesantissima linea offensiva, un QB intelligente ed altamente introdotto nel sistema, una difesa arcigna in cui svettavano alcune individualità. Quest’anno l’obiettivo non dichiarato, ma presunto è mantenere il contatto con la vetta del national ranking per più tempo possibile in maniera da rimanere nell’orbita del National Championship, dopodiché si attenderà la decisione del “consiglio dei saggi”.
Il Rose Bowl è coinciso con l’addio del QB Scott Tolzien, che sicuramente avrebbe tenuto a concludere in altra maniera la propria carriera universitaria. Tolzien è stato un punto fermo per i Badgers in queste ultime 3 stagioni e il suo 2010 è stato coronato dal Johnny Unitas Award per il miglior senior QB (2459 yard lanciate per un rapporto TD-int di 16 a 6, con uno spaventoso 72.9% di passaggi completati).
Allo spring camp di quest’anno stava già riscaldando il motore il sophomore Jon Budmayr, il sostituto designato di Tolzien. Nessuno pensava che nella tormentata scelta di Russell Wilson, QB da North Carolina State, conteso dalla MLB e dai Wolfpack, i terzi potessero avere la meglio, cioè i Badgers di Bielema. Quello di Wilson può essere considerato un “acquisto” che riporterà la pericolosità ai livelli raggiunti sotto Tolzien, o ancora meglio, dato che al braccione l’ex Wolpack aggiunge anche una notevole rapidità di gambe (3563 yards lanciate, 28 TD e 14 int, 435 yards corse e 9 TD).
A livello di RB il “mostro a tre teste “ dello scorso anno, il Cerbero, ha perso uno dei suoi elementi, John Clay (1012 yards con 14 TD), la prima arma offensiva dello scorso anno, che clamorosamente ha mancato l’appuntamento con il draft. Nel 2010 Wisconsin ha incredibilmente sfiorato il record NCAA di mandare 3 RB oltre le 1000 yards corse in stagione, fermandosi a sole 4 yards dall’improbabile risultato (colpevoli le “sole “ 996 yards corse da Montee Ball).
Il prossimo anno lo scettro verrà conteso dal junior Montee Ball (18 TD su corsa) e dal sophomore James White (1052 yards per 14 TD e Freshman of the Year per la Big Ten): non vorremmo essere in coach Bielema e nell’Offensive Coordinator Paul Chryst, ma è probabile che i due atleti si divideranno equamente le portate a seconda del momento della gara.
Punti interrogativi potrebbero provenire dai ricevitori che, con l’addio del TE Lendricks, richiedono che qualcuno si faccia avanti a prendere in mano la situazione: il maggiore indiziato è il figlio d’arte Nick Toon, proveniente da una stagione così così da junior (459 yards e 3 TD), ma anche l’ex walk on QB Jared Abbrederis può dimostrare di aver sfruttato l’estate per salire di livello.
Due i TE che verranno utilizzati nella formazione titolare per aumentare la capacità di bloccaggio sulla linea di scrimmage, altra specialità in cui Lance Kendricks eccelleva; buone cose dovrebbero giungere anche dal FB Bradie Ewing, l’anno scorso utilizzato come valvolo di sfogo laterale per prendere in castagna le difese ed allungare il campo (8 ricezione per 82 yards e 2 TD).
Le perdite grandinano nell’offensive line, il vero marchio di fabbrica dei Badgers, ma dovrebbe comunque mantenere il titolo di regina di conference, in quanto Bielema sa che il suo gioco di corse perde potenza senza una O-Line pesante e tecnica. Due All American hanno lasciato Madison in inverno, il LT Gabe Carimi (prima scelta assoluta dei Chicago Bears) e la LG John Moffitt (starter per tutti e quattro gli anni di militanza a Wisconsin), oltre a Bill Nagy.
E’ fisiologico un piccolo cedimento senza la presenza di due fenomeni che hanno segnato la storia dei Badgers in questi ultimi quattro anni, ma una piccola nota lieta arriva dal recupero definitivo della senior RG Josh Oglesby, che dal prossimo autunno prenderà nuovamente il suo posto nello schieramento.
La difesa di Dave Doeren è stata sensazionale nei cinque anni che ha allenato a Madison, con l’anno di grazia 2009 quando il gioco di corsa avversario veniva tenuto a sole 88 yards di media a gara con una media di 14 punti subiti. L’altr’anno si pensava che i numeri si mantenessero a quei livelli, grazie anche alla completa maturazione di JJ Watt (primo team della Big Ten), il mostruoso DE da 62 tackle e 7 sacks nel 2010.
Invece la difesa ha perso qualcosina in termini di resa totale, pur mantenendosi a livelli di eccellenza nazionale. Quest’anno la difesa sarà guidata dai co-coordinator Chris Ash e Charlie Partridge che, come detto, dovranno fare a meno del fenomeno Watt. La linea difensiva rimane perlopiù quella del 2010, con il solo inserimento tra gli starter del sophomore Jordan Kohout; i suoi compagni di linea saranno Louis Nzegwu (46 tkl e 3 sks), Patrick Butrym (38 tkl e 3.5 sks) e David Gilbert (21 tkl e 1.5 sks).
Tra i linebacker si preannuncia un ritorno importantissimo, quel Chris Borland che nel 2009 era stato Freshman of the Year per la Big Ten e che l’altr’anno ha dovuto alzare bandiera bianca ad inizio stagione per un infortunio che gli è costato l’intera regular season.
Se Borland si manterrà in salute, i tifosi sognano ad occhi aperti la coppia che potrà formare con il secondo team della Big Ten Mike Taylor (58 tkl, 1 sks, 7 tfl, 2 int), che, come il suo compagno, ha già vissuto lo scoramento per l’ending season injury. Il terzo della linea sarà il senior Kevin Claxton, mentre hanno concluso la loro carriera collegiale il primo e il secondo tackler dello scorso anno, cioè Blake Sorensen e Culmer St Jean.
Ancora tra le prime della nazione si confermerà la secondaria dei Badgers, con i due senior Smith (30 tkl e 1 int) e Fenelus (56 tkl, 7 pbu e 4 int, primo team Big Ten) per gli slot di CB, mentre la FS Aaron Henry (58 tkl, 7 pbu, 2 int , secondo team Big Ten) e la SS Shelton Johnson (che prende il posto di Jay Valai) saranno deputate a raddoppiare e a controllare sul profondo.
Gli special team verranno delegati agli affidabili P Brad Nortman (42 yards di media calciate in 66 punt) e al K Philip Welch (20/24, con un tentativo sbagliato da 67 yards!) per il loro anno conclusivo. Il peso dei ritorni era stato affidato al WR in uscita David Gilreath, ma James White sembra il suo sostituto ideale.
Delle quattro partite iniziali extraconference, la più insidiosa pare quella contro i Beavers di Oregon State, che sono squadra più pericolosa di quella ammirata nel 2010. Alla quinta tornata di campionato i Badgers avranno il fattore campo del Randall Stadium contro Nebraska, invece nel back-to-back del 22 e 29 ottobre Wisconsin andrà a fare visita prima a Michigan State e poi ai rivali divisionali di Ohio State.
Ohio State Buckeyes
Terremoto in quel di Columbus in seguito al Tattoo gate. Tutto cominciò con la sospensione per 5 partite – da scontare in questa nuova stagione alle porte – per 5 Buckeyes, dopo che era emerso che memorabilia conquistata sul campo era finita in mano di terzi in cambio di benefici non consentiti. I 5 avevano comunque preso parte al Sugar Bowl vinto contro Arkansas, e il caso pareva arrestarsi lì.
Ma nella off-season il caso si è continuato a gonfiare: l’head coach Jim Tressel – l’uomo che da ben 6 anni conduceva i suoi ragazzi ad un BCS Bowl e che nel 2002 si è fregiato del titolo di campione nazionale con OSU – venne scoperto a conoscenza delle azioni illegali da parte dei suoi pupilli, creando l’imbarazzo di tutta la struttura sportiva a Columbus.
Proprio l’Athletic Director Gene Smith ha cercato di mantenere lo status quo finché è stato possibile, dopodiché, davanti a lampanti violazioni del regolamento NCAA, il 31 maggio Jim Tressel si è dimesso dopo 10 stagioni di successi. Il consiglio sportivo di OSU si è spogliato delle 12 vittorie del 2010 e ha reso vacante il successo del Sugar Bowl.
Il QB Terrell Pryor, perso il suo mentore e subodorando punizioni ancora più severe, ha salutato la compagnia e si è dichiarato per i draft supplementari di fine agosto. I Buckeyes, da favoriti d’obbligo della nuova Big Ten, ora sono costretti ad inseguire, senza contare le probabili punizioni che mineranno la potenza del programma in futuro. Fatta questa rapida, ma doverosa, introduzione, passiamo a coloro che saranno i protagonisti sul campo.
Da quando è arrivato nel campus di Columbus, Terrelle Pryor ha subito attirato l’attenzione dei media perché era stato designato quale QB capace di influire sulle sorti dei Buckeyes fin da subito. Così è stato senz’altro e anche il 2010 non è stato da meno.
Il numero 2 ha lanciato per 2772 yards, 27 TD contro 11 intercetti, aggiungendo 75 yards su corsa e 4 TD. Un’arma letale, che, purtroppo, è caduto nella rete in cui spesso vediamo cadere gli atleti collegiali quando sono attorniati da persone per cui rappresentano solo la gallina dalle uova d’oro.
In seguito allo scandalo di cui si è già riportato, Pryor (secondo team della Big Ten nel 2010) ha deciso di lasciare OSU, in quanto, oltre alle accuse di aver venduto memorabilia dei bowl vinti in cambio di favori e denaro, la NCAA aveva cominciato ad indagare sulle OTTO macchine sportive di cui il ragazzo era proprietario, o almeno utilizzatore.
E’ notizia di pochi giorni fa, il ragazzo ha ottenuto di potersi presentare ai draft supplementari NFL, anche se sarà costretto a guardare i primi 5 match da bordocampo, così come sarebbe successo se avesse continuato ad indossare l’uniforme dei Buckeyes.
L’ex co-allenatore della difesa, promosso ora interim head coach, Luke Fickell non ha ancora sciolto il nodo su colui che raccoglierà l’eredità di TP: la scelta più conservativa porterebbe al backup QB Joe Bauserman (22 lanci, 174 yards, 2 TD e 1 int nel 2010), che potrebbe sfruttare un’occasione irrepetibile, nello stesso tempo una scelta più rischiosa potrebbe portare in campo fin da subito il freshman Braxton Miller, prodotto di casa e in grado di minacciare le difese sia su passaggio che su corsa, proprio come faceva il suo predecessore.
I Buckeyes dovranno fare a meno per le prime 5 partite anche di Dan Herron, prodigioso interprete del ruolo, che l’altr’anno ha chiuso con 1155 yards guadagnate con 16 TD, guadagnandosi il primo team della Big Ten e generando una sensazione generale di dominio assoluto. Si capisce quindi quanto mancherà all’attacco, sebbene questa sia una buona occasione per testare il redshirt freshman Rod Smith, in cui alcuni addirittura rivedono il potenziale di Chris “Beanie” Wells.
L’attacco si presenterà spuntato, almeno ad inizio campionato, per ciò che riguarda i terminali di attacco: salutato il leader WR Dane Sanzenbacher (948 yards ricevute e 11 TD nel 2010) e sospeso il senior DeVier Posey (848 yards con 7 TD sempre nel 2010), per forza di cose le principali responsabilità dovranno prendersele i sophomore Corey Brown (105 yards ricevute con 1 TD) e Chris Fields. Non è detto che proprio dall’emergenza non emerga un protagonista inaspettato, o che il gioco passi maggiormente per le mani del junior TE Jake Stoneburner (222 yards e 2TD).
La linea offensiva, come sempre forza motrice indispensabile per una squadra che macina 220 yards di corsa medie per gara, si presenterà rinnovata. Ben 4 i veterani che lasciano la linea, tra cui la sanguinosa perdita del primo team della Big Ten Justin Boren. Coach Fickell ripartirà dal C All American Mike Brewster, leader del reparto, oltre che arma illegale a questo livello.
Alla sua sinistra mancherà per le prime 5 partite per le sempre ben note faccende il LT Mike Adams, già primo team della Big Ten nel 2010. Serrano la linea a protezione del QB il RT JB Shugarts e i sophomore RG Corey Linsley e la LG Jack Mewhort.
OSU cambierà pelle anche in difesa perché perderà 5 dei suoi migliori 6 tackler, 3 dei suoi migliori 4 atleti per quanto riguarda i sack e 3 dei 4 migliori in quanto a intercetti. Insomma, questo dà l’idea di quanto sia difficile ricostruire una squadra che da ben 6 anni non manca l’appuntamento con un BCS Bowl e nello stesso tempo celebra la profondità e l’esperienza dell’organico dei Buckeyes nel 2010.
La linea difensiva perderà il DT Dexter Larimore e il DE Cameron Hayward che, sorprendentemente è il terzo uomo di linea difensiva che finisce ai Pittsburgh Steelers negli ultimi 2 anni; proprio coach Mike Tomlin ha usato parole di apprezzamento per la tecnica che viene insegnata a Columbus, già molto vicina a quella richiesta a livello professionistico. Nel 2011 dovrebbe imporsi all’attenzione degli appassionati un altro DE, il senior Nathan Williams, in rampa di lancio dopo i 46 tackle e 4.5 sacks del suo terzo anno; opposto a Williams partirà titolare John Simon, anche lui pronto a raddoppiare – almeno – i 3 sacks messi a segno nel 2010.
La prima barriera contro le corse verrà invece fornita di DT Garrett Goebel e Johnathan Hankins.
Ohio State è una fucina di talenti nella posizione di linebacker; senza andare troppo lontano, la stagione 2008 aveva incoronato quale miglior difensore della Big Ten James Laurinaitis, oggi in forza ai Saint Louis Rams.
L’anno scorso la coppia di senior Brian Rolle e Ross Homan hanno portato a casa un bottino di 148 tackle, 3.5 sacks, 10 tackle for loss, 8 passaggi deviati e 3 intercetti. Quest’anno sostituirli sarà alquanto complicato. Nei piani di Tressel prima e di Fickell poi il vuoto deve essere colmato dal senior Andrew Sweat (41 tkl nel 2010) e dal redshirt junior Etienne Sabino. Nella scorsa regular season sia Storm Klein che Jordan Whiting hanno deluso (20 tkl in due…), ma il primo dovrebbe essere riconfermato e ricevere una maglia da titolare.
Nella secondaria brucerà la perdita del CB Chemdi Chewka, all-american da 42 tkl, 9 pbu e 3 int, che se ne andrà nella NFL insieme alla FS Jermale Hines (primo team della Big Ten 2010, 66 tkl e 1 int). La storia insegna che OSU, nonostante i cicli che la riguardano, non riesca mai ad uscire dalle 20 migliori difese della nazione: negli ultimi quattro anni la secondaria dei Buckeyes non hai mai concesso più di 184 yards su lancio di media agli avversari.
Ecco perché non scommetterei contro i “sostituti” CB Dominic Clarke e la SS CJ Barnett, mentre hanno già avuto l’onore di entrare nella rotazione di Jim Tressel il CB junior Travis Howard (un intercetto riportato in meta contro Penn State) e la FS Orhian Johnson (11 partenze con 50 tkl nel 2010).
Jim Tressel era solito ripetere che “il punt è l’azione più importante nel gioco del football”, per cui non c’è da stupirsi se si interessava in maniera maniacale a questo fondamentale. Ciò nonostante, il 2010 è stato tutt’altro che positivo per gli special team di OSU, infatti sia il K Drew Basil che il P Ben Buchanan si sono visti bloccare due calci a testa. Tressel si era accorto di questa debolezza e questa primavera aveva addirittura utilizzato una scholarship per portarsi a casa il long snapper Bryce Haynes.
Alla terza giornata la sfida extraconference vede opposta OSU all’università di Miami, due università nell’occhio del ciclone. Nonostante la colonna vertebrale dell’attacco verrà meno nelle prime 5 partite, è previsto un grande ostacolo solo il primo ottobre, quando Michigan State avrà l’occasione della vita per battere il gigante ferito.
Gli altri incontri clou, che prevedibilmente decideranno il primo posto divisionale si avranno l’8 ottobre a Nebraska e nella partita casalinga del 29 ottobre contro Wisconsin. Proprio ai Badgers OSU sembra cedere qualcosa, soprattutto adesso che il cervello e il braccio, cioè Tressel e Pryor, non ci sono più. Da valutare il morale di una truppa che sa che il peggio (a livello di sanzioni) deve ancora venire.
Penn State Nittany Lions
L’arzillo head coach Joe Paterno il primo settembre incomincerà la sua 61esima stagione per i Nittany Lions. Dopo la gavetta dal 1950 al 1965 come assistente, JoePa divenne il coach della squadra e oggi, dopo 46 anni, è pronto a scaldare il motore per la stagione alle porte come un ragazzino.
Oddio, qualche volta ci causa un po’ di apprensione: pochi giorni fa è rimasto contuso in uno scontro con un suo ricevitore durante una sessione di allenamento, ma il suo ritorno immediatamente dopo i controlli del caso dicono più di qualsiasi parola della caparbietà e della tenacia di questo piccolo grande uomo di origine italiana. Memorabili i festeggiamenti che i suoi ragazzi gli hanno tributato il 6 novembre, giorno della sua 400esima vittoria in carriera, giusto onore ad un uomo che ha dedicato la sua vita alla sua più grande passione, il college football.
“Chi sarà il titolare la prossima settimana?”: questa deve essere stata la domanda più ricorrente tra i tifosi dei Lions quando l’anno scorso si sono visti sfilare davanti un tourbillon di QB. Il designato originario a prendere il posto del terzo passatore all-time Darryll Clark era Kevin Newsome, backup nel 2009.
A sorpresa Joe Paterno – che a 84 anni non si tira certo indietro quando deve prendere decisioni difficili… – scelse il freshman Rob Bolden (1360 yards lanciate, 5 TD e 7 int), il primo starter freshman a Penn State dal 1992 e il primo di sempre ad aprire una stagione a State College.
Alla settima di campionato il numero 1 si infortuna, ma Newsome è costretto ancora a guardare dalla sideline, infatti il prescelto è Matt McGloin (1548 yards, 14 TD e 9 int), che diventa il primo walk-on QB a partire titolare nell’era Paterno. Il coach newyorkese ha ragione, McGloin convince e questo è evidente nella grande rimonta che orchestra contro Northwestern (i Lions inseguivano 21 a 0!). In estate sia Newsome che Bolden hanno meditato il transfer, ma alla fine sono rimasti alla corte di JoePa. Così sia Bolden che McGloin si sono allenati con i titolari quest’estate, e una decisione definitiva verrà presa solo poche ore prima del fischio d’inizio della gara che opporrà i Lions a Indiana State.
Nel backfield del 2011 mancherà la certezza di Evan Royster (1014 yards corse per 6 TD), che ha lasciato Penn St come miglior RB di sempre per yards corse. Il suo posto sarà preso da Silas Redd (437 yards e 2 TD nel 2010), di cui lo stesso Royster ne ha intravisto il talento, se è vero che ha dichiarato che il numero 25 sarà destinato ad infrangere il record che ha appena stabilito; il backup sarà il senior Stephfon Green (188 yards corse e 1 TD nel 2010), per cui sembra che il tempo della ribalta non arrivi mai.
Dal 2009 il primatista per yards ricevute è Derek Moye (885 yards e 8 TD nel 2010), quindi perché non dovrebbe esserlo anche nel suo anno da senior? Il versatile HB/WR Brett Brackett sarà sostituito dal junior Devon Smith (363 yards e 1 TD nel 2010), già capace di lasciare il segno nel 2010, e da Justin Brown (452 yards e 1 TD); il problema si chiama end zone: tranne i sopracitati Moye e Brackett, nessun altro ricevitore è riuscito a varcare l’area colorata più di una volta.
Dopo i tempi di Andrew Quarless, il ruolo di TE ha visto più protagonisti alternarsi sulla linea di scrimmage, ma nel 2011 la scelta dovrebbe ricadere o sul senior Andrew Szczerba o sul sophomore Kevin Haplea, trattandosi comunque di bloccatori efficaci e solo in seconda istanza di ricevitori affidabili.
La linea offensiva perderà tre tessere importanti del mosaico, tra cui spicca il centro adattatosi a RG Stefen Wisniewski, apprezzato starter tant’è che al draft di aprile aveva già trovato casa dopo il primo giorno di chiamate.
Nel 2010 la linea offensiva ha permesso ai propri QB di svolgere il loro lavoro in tranquillità, concedendo solo 12 sacks. Con l’innesto del RB Silas Redd, JoePa spera che la linea offensiva contribuisca nell’ascesa delle sole 143 yards di corsa medie del 2010, il dato più basso da sei anni a questa parte. La O-line potrà contare su titolari esperti, tra cui 3 all’ultimo anno e 1 junior, mentre il ruolo più delicato, quello lasciato sa Wisniewski, sarà occupato dal sophomore John Urschel.
La difesa di Penn St dovrà registrare qualcosa in vista dell’avvio della nuova stagione, poiché il dato di 347 yards medie concesse agli avversari nell’ultimo anno peggiora il dato del 2009 di 70 yards medie in un solo colpo. Il defensive coordinator Tom Bradley, luogotenente di coach Paterno atteso a ricoprire per il 12esimo anno lo stesso incarico, dovrà intanto cercare un sostituto per il suo (di gran lunga…) miglior tackler dello scorso anno, Chris Colasanti.
La linea difensiva raccoglie i cocci dalla scorsa stagione, quando naufragò davanti ai molteplici infortuni sofferti dai suoi titolari, tra cui quelli del DE Jack Crawford (14 tkl e 2 sks nel 2010), senior che ci si attente ad una monster season ora che è abile e arruolato. I tackle saranno l’eccellente senior Devon Still (39 tkl, 4 sks e 6 tfl) e il junior Jordan Hill (36 tkl). Il secondo DE è ancora “up in the air”, ma il junior Sean Stanley potrebbe convincere il coaching staff che è lui l’uomo giusto per ricoprire la posizione da titolare.
Detto dell’addio di Colasanti, i leader del reparto dei LB saranno Nate Stupar (73 tkl, 2 sks e 4.5 tfl) e Michael Mauti (67 tkl, 2 sks e 3.5 tfl), che potrebbero persino attentare alla tripla cifra nei tackle, se la sfortuna non si accanirà su di loro come nel 2010. Il reparto sembra più robusto e profondo di quello del 2010 e con l’ausilio di Gerald Hodges (31 tkl) e di Khairi Fortt (17 tkl) i Nittany Lions potranno creare una front 7 che non riproponga le sbavature della passata edizione.
La secondaria di Penn St è stata una delle poche note liete della defense di coach Bradley, non naufragando nella mediocrità generale, anzi mantenendo la propria produzione vicina a quella degli ultimi anni. Nel 2011 i protagonisti rimarranno gli stessi e si cercherà di approfittare dell’esperienza maturata da più atleti (ben 6 giocatori hanno iniziato più di 6 match nel 2010).
I giocatori sopra la media sono il CB senior D’Anton Lynn (75 tkl e 3 int) e il colpitore Drew Astorino (70 tkl e 1 int), a cui verranno consegnate le chiavi del reparto nel loro ultimo anno; agiranno insieme a loro il CB Stephon Morris (39 tkl), che sentirà sul collo il fiato di Chaz Powell (ex WR reinventato DB) e la FS injury-prone Nick Sukay (solo 19 partenze in 3 anni, con 29 tkl e ben 3 int nel 2010).
Sam Ficken sarà il freshman K che prenderà il posto di Collin Wagner (buon 20 su 25 per i Lions nel 2010). Anthony Fera riprenderà il suo posto come starting P, nonostante sia stato sostituito dal freshman Alex Butterworth nelle ultime due fatiche della scorsa stagione a causa di un’appendicectomia del titolare nel ruolo. Il KR sarà ancora il WR/DB Chaz Powell, che nello scorso opening game ha trasformato un ritorno di 100 yards in una meta, cosa che a State College non assistevano da 26 anni.
Penn St parte di rincorsa nella sua division, ma mai come quest’anno può prendere in castagna una fragile Ohio State. Nei migliori dei pronostici possibili per i Lions, Penn St potrebbe arrivare a 3 settimane dalla conclusione della regular season con un record di 8-1 e poi provare a rientrare in gioco per il title game negli ultimi scontri contro Nebraska, Ohio St e Wisconsin. E’ più verosimile che Penn St guadagni la terza posizione nella Leaders division, provocando magari alcuni patemi d’animo alla seconda piazza che, secondo la mia opinione, verrà occupata dai Buckeyes.
Illinois Fighting Illini
Nessuno quasi ricorda che coach Ron Zook era colui che era stato scelto per sostituire il leggendario Steve Spurrier alla guida dei Gators. Quello che doveva essere un lungo sodalizio si scoprì essere una corta luna di miele e Zook fu costretto a fare le valigie dopo soli due anni. Gli Illinois Fighting Illini furono gli unici a scommettere su di lui e sulle sue considerevoli doti da recruiter. Il 2010 del team di Urbana-Champaign ha regalato il primo bowl vinto in 11 anni e il secondo record positivo in 9 anni ai tifosi del Memorial Stadium, dando così ragione alla scelta del direttore atletico dei Fightng Illini.
All’inizio dello scorso training camp l’offensive coordinator Paul Petrino, fratello dell’head coach di Arkansas, si è trovato a scegliere l’epigono di Juice Williams, QB che aveva concluso la sua carriera a UI con il terzo record ogni tempo per yards lanciate. Con sorpresa, la scelta cadde sul redshirt freshman Nathan Scheelhaase, che ha ripagato la fiducia con 17 TD e solo 8 intercetti su passaggio, con un totale di 1825 yards lanciate (ma solo il 58.7% completato, il più basso della Big Ten). Scheelhaase si è guadagnato il ruolo anche perché si completava in maniera perfetta con il RB Mikel Leshoure (1697 yards corse e 17 TD), una doppia minaccia per ciò che riguardava il gioco di corsa.
Mikel Leshoure è stato il segreto di Pulcinella dei Fighting Illini nel 2010: è facile addebitare a lui gran parte dei meriti e alla sua spaventosa forza fisica che gli ha quasi sempre permesso di sovrastare gli avversari.
E’ curioso che Illinois abbia avuto solo due RB votati nel primo team della Big Ten negli ultimi 25 anni e questi corrispondano a coloro che hanno completato gli ultimi due cicli degli arancioni (Rashard Mendhenall e appunto, Mikel Leshoure). Il RB titolare nella nuova avventura del 2011 sarà Jason Ford (480 yards e 7 TD), atleta con caratteristiche fisiche diverse rispetto al suo predecessore, ma agile e scattante; naturalmente dovrà porre tutto l’impegno di cui è capace per non cedere di schianto nel confronto con chi ha appena stabilito il record d’ateneo per yards corse in una stagione.
In qualche modo, anche il settore dei ricevitori ha beneficiato della presenza “ingombrante” di Leshoure, in quanto le difese avversarie tendevano a concedere qualcosa in più su passaggio, se questo voleva dire riuscire ad ingolfare il motorino di Leshoure. AJ Jenkins è stato colui che maggiormente ha sfruttato l’occasione, concludendo primo per yards ricevute con 746 yards e 7 TD.
L’incognita per questa stagione proviene dalle restanti minacce offensive, che l’anno scorso hanno svolto un ruolo di secondo piano. Non ritorneranno il secondo e il terzo ricevitore dell’anno scorso (Jarred Jayson e ancora Leshoure), mentre il primo ricevitore puro in classifica lo scorso anno è il sophomore Ryan Lankford, che ha accumulato la miseria di 6 ricezioni per 129 yards e 1 TD; un ruolo più importante verrà assegnato anche all’altro sophomore Darius Millines, praticamente inutilizzato lo scorso anno.
Uno dei leader, anche se si tratta solo di un secondo anno, sarà il positivo TE Evan Wilson, capace di creare un ottimo feeling con il coetaneo Scheelaase e autore di 2 TD. Il reparto ha perso qualcosa in esperienza, ma l’entusiasmo dei molti sophomore che riempiranno la depth chart di coach Zook più la maturazione del QB dovrebbe portare l’attacco a migliorare le sole 151 yards di media per gara su lancio fatte registrare nel 2010.
La linea offensiva ha naturalmente fatto registrare ottimi numeri nelle ultime stagioni in cui hanno collaborato con RB di spessore. Nel 2011 la O-Line sarà chiamata alla prova del nove, dovendo fare spazio a portatori di palla con meno talento rispetto a Mendenhall e Leshoure. La linea schiererà 2 senior e 2 junior, mentre sarà da testare il grado di inserimento della RT redshirt freshman Michael Heitz con il resto dei compagni di linea.
Nel 2010 dalla difesa del defensive coordinator Vic Koenning sono emerse delle individualità piuttosto interessanti.
La metamorfosi più incredibile è stata quella di Corey Luiget, che si è guadagnato una chiamata al primo giro dello scorso draft grazie ad una stagione da 63 tackle, 4.5 sack e 8 tackle for loss, guidando con autorità la line difensiva.
Il senior Craig Wilson verrà proposto nella starting line nel 2011 e al suo fianco tenete d’occhio il sophomore Akeem Spence (45 tkl, 1 sk e 3 tfl), ottimo alla sua prima stagione a UI. I DE saranno i junior Whitney Mercilus e Michael Buchanan, che avranno il compito di bilanciare la perdita di Liuget, sebbene rimangano una scommessa in qulità di titolari.
I Fighting Illini dovranno inoltre scordarsi l’apporto dei suoi due miglior tackler nel 2010, Martez Wilson e Nate Bussey che, ironia della sorte, si ritroveranno quest’anno al training camp dei Saints per dare una mano al team della Big Easy. Il DC Koenning, perso Wilson, costruirà la sua difesa intorno al senior MLB Ian Thomas (67 tkl, 1 sk, 5.5 tfl) e al sophomore Jonathan Brown (31 tkl), che ha stupito favorevolmente al suo primo anno di college football; il terzo di linea sarà Ashante Williams, se troverà pace dagli infortuni che l’hanno costretto a stringere i denti e a giocare con una mano rotta nel 2010.
Il punto fermo nella secondaria sarà il playmaker Tavon Wilson, CB coriaceo che non disdegna di buttarsi nella mischia come testimoniano i 48 tackle messi a segno nel 2010; Illinois ritroverà il CB Terry Hawthorne, costretto dagli infortuni a sole 8 partenze nel 2010, così come la junior SS Supo Sanni, addirittura costretto a richiedere la redshirt lo scorso anno a causa dei continui acciacchi. Il senior Trulon Henry completa una secondaria che dovrebbe essere il punto di forza della difesa immaginata da coach Zook.
Come K titolare sarà riproposto il brillante Derek Dimke (24 su 29 nel 2010), mentre il P sarà il freshman di belle speranze Justin DuVernois. Allarme tra i ritorni dove gli atleti utilizzati nel 2010 non hanno saputo sfruttare al meglio lo spazio concesso loro dalle difese avversarie.
Delle prime quattro sfide stagionali, tutte extraconference, svetta il confronto con la lanciatissima Arizona State della Pac 12 Conference, sulla carta incontro veramente ostico per i Fighting Illini, sebbene l’incontro verrà disputato tra le mura amiche del Memorial Stadium. UI tenterà lo sgambetto a UW e OSU nelle partite casalinghe, ma poi sarà costretta ad affrontare in trasferta tutte le altre avversarie di division. Alla portata gli incroci con la Legends division: Michigan in casa il 12 novembre e viaggio a Minneapolis per l’ultimo sforzo di campionato.
Purdue Boilmakers
Il 2010 dei Boilmakers è quello che più si avvicina ad un’annata alla “Fantozzi”, con coach Danny Hope costretto ogni domenica a reinventarsi la formazione titolare a causa di una quantità inenarrabile di infortuni.
Pensare che il loro miglior giocatore, il DE Ryan “Superman” Kerrigan era tornato all’ovile per un ulteriore anno proprio per concludere al meglio la propria carriera con il college di West Lafayette, certo non prevedendo il 4 – 8 di record finale. Quest’anno con un team più in salute e che vedrà pochi addii rilevanti, i Boilmakers dovrebbero “rimbalzare” su un record più consono al loro valore.
Il ruolo di QB a Purdue è sempre stata una garanzia, poiché negli ultimi anni si sono avvicendati Drew Brees, Kyle Orton e Curtis Painter. Nel 2010 il reparto non è stato risparmiato dagli infortuni, costringendo addirittura coach Hope ad allungare la rotazione a 4 elementi!
Il primo che è uscito dalla competizione è stato Caleb TerBush, che a causa degli scarsi risultati accademici, lo scorso agosto è stato dichiarato ineleggibile per tutta la stagione appena trascorsa. Robert Marve, transfer da Miami, si aggiudicò lo spot titolare, tranne poi dover abbandonare la ciurma nella disfatta di Toledo alla quarta di campionato (lesione del crociato).
Il passaggio del testimone premiò il freshman Rob Henry (atleta potente, ma passatore migliorabile), che costrinse il coaching staff a virare il sistema verso una zone read option più consona al giovane QB. Henry ha faticato non poco al passaggio, come era da immaginare (996 yards in 86 pass completati, 53.1% di completi, 8-7 di ratio), ma ha contribuito in maniera sostanziosa per quanto riguarda le corse (547 yards con 4 TD, migliore dei suoi nel 2010).
Ma la sfortuna non aveva finito di perseguitare Purdue, infatti nella sfida contro Ohio St, Henry si è procurato una ferita al dito che ha condizionato pesantemente il suo modo di lanciare l’ovale; per questo, nella seconda parte di stagione, venne attivato Sean Robinson, che contribuì con 301 yards, 2 TD, ma 6 intercetti.
Quest’anno Rob Henry dovrebbe ricevere ancora la fiducia del suo head coach, ma si dovrà difendere dalla concorrenza spietata del rientrante Marve; la decisione non sarà particolarmente facile da prendere, anche perché i 2 QB richiedono due stili di football piuttosto diversi per esprimersi al meglio.
Il backfield di Purdue ha evidenziato una fatica terribile a mantenere uno stardard accettabile per una division così run-oriented come la Big Ten, fatica che si è concretizzata nel dato statistico che ha posto un…QB con soltanto 547 yards corse in testa alla speciale classifica stagionale. I Boilmakers dicono addio al migliore dei RB del 2010, Dan Dierking, ma il 2011 sarà l’anno della rinascita di Ralph Bolden, dopo il 2010 da redshirt passato a soffrire per i compagni sulla sideline.
La riacquisizione di Bolden dovrebbe alzare esponenzialmente i guadagni su corsa dell’attacco, poiché l’half back aveva già dimostrato di essere un elite player nel 2009 quando aveva guadagnato il secondo team della Big Ten; Il numero 23 si avvicenderà con la novità Akeem Shavers, transfer dal junior college tutto da scoprire.
Le dichiarazioni roboanti sulla completezza della pattuglia dei ricevitori (“La più completa che abbia mai avuto”, parole e musica di coach Hope) faceva sognare gli aficionados del Ross-Ade Stadium, tranne poi dover rimandare ogni sogno di gloria davanti alla moria che ha colpito gli stessi WR.
Praticamente tutti hanno dovuto pagare dazio, tranne uno dei pochi che ritornerà il prossimo anno, Antavian Edison (316 yards e 4 TD), che dovrà dividere le responsabilità con i superstiti OJ Ross e Justin Siller, ex QB riconvertito in ricevitore; lasciano l’Indiana il miglior ricevitore Cortez Smith e il generosissimo, quanto sfortunato Keith Smith (a cui la NCAA ha negato il sesto anno di eleggibilità).
Il sole si intravede tra le nuvole quando si passa a parlare di offensive line, reparto che si sta dimostrando in netta ascesa e che quest’anno perderà soltanto uno starter. I 18 sack concessi sono roba da top team e motivo di orgoglio per il centro Peters Drey, la RG Ken Plue e il LT Dennis Kelly; discorso a parte meritano Rick Schmeig, che prenderà il posto della LG Justin Pierce, mentre la RT Nick Mondek è pronto per un ruolo da leader dopo aver imparato tantissimo dagli scontri in allenamento contro un giocatore da NFL come Ryan Kerrigan. Tradotto per tutti: la O-Line manterrà i livelli di eccellenza, sta ai loro compagni di attacco sfruttarne appieno le occasioni.
Non ci si può girare attorno: il vuoto atomico lasciato dal DE e miglior difensore della Big Ten per il 2010 Ryan Kerrigan (70 tkl, 12.5 sks, 13.5 tfl…) sarà difficile da riempire. Superman Kerrigan, con la sua forza bruta, ha permesso ai suoi compagni di linea di sfruttare le doppie – a volte triplici – marcature riservate a sé stesso, mentre i linebacker e le secondarie potevano adagiarsi maggiormente sul medio-lungo raggio di passaggio, cercando di intuire le traiettorie dei QB avversari.
E’ anche vero che la solita stagione al di sopra delle righe del numero 94 ha oscurato l’ottima annata del sophomore DT Kawann Short (41 tkl, 6 sks, 6,5 tfl e ben 8 pbu), che si è assicurato il secondo team della Big Ten nel 2010. Accanto a Short il DT Bruce Gaston comporrà una delle coppie di defensive tackle più divertenti da seguire del college football.
Lo spot di DE subirà un notevole downgrade, il senior Gerald Gooden (35 tkl, 1.5 sks, 2.5 tfl) dovrà ora aprirsi da solo la strada verso i QB avversari, invece il junior Robert Maci prenderà il posto di uno dei giocatori più dominanti degli ultimi 10 anni di college football.
Ottime notizie anche dal reparto dei LB, dove la sola partenza di Jason Werner (9.5 tfl nel 2010) sarà bilanciata da un gruppo di ragazzi che hanno già dimostrato di essere ottimi giocatori. Anagraficamente il primo è il senior Joe Holland (73 tkl, 6 tfl), cha agirà sul lato dello schieramento opposto a Will Lucas (43 tkl e 3 tfl), mentre al centro il junior Dwayne Beckford produrrà le solite grandi statistiche (84 tkl, 2 tfl e 1 int) e sarà il leader della difesa.
Cori d’assensi si levano anche per la secondaria dei Boilmakers, che potranno schierare quattro starter di sicuro affidamento. La stella sarà il pericolosissimo sophomore CB Ricardo Allen, che alla sua prima vera esperienza nel college football, ha subito agganciato il treno che l’ha portato al secondo team assoluto della Big Ten; a parte le cifre sostanziose (73 tkl, 2.5 tfl e 3 int), la sua rapacità l’ha condotto a pizzicare tre volte il pallone e in due occasioni sono stati trasformati in mete dall’altra parte del campo.
Il CB gemello sarà Josh Johnson, già ottimo nel 2010 in cui ha concesso poco in copertura (6 pbu). Chiudono il reparto le due safety: la FS Albert Evans (37 tkl, 2 sks, 2 int) e la marmorea FS Logan Link (primo tackler di squadra nel 2010 con 91 e 1 int).
Il K Carson Wiggs (15 su 19 nel 2010) è sicuramente uno dei punter più famosi nel panorama del college football, capace di centrare i pali con un field goal da 67 yards durante uno spring game lo scorso anno. Il sophomore Cody Webster sarà riconfermato dopo la sua buona stagione che ha concluso come quinto assoluto tra i P freshman per yards calciate.
Nei piani del coaching staff i ritorni dovevano essere affidati alle sapienti mani di Keith Smith, prima che questo si infortunasse prematuramente. Con tutta probabilità si tenterà di far crescere nel fondamentale il sophomore WR OJ Ross, già messo alla prova nel 2010 (12 ritorni per 277 yards).
Il record di 4 -8 del 2010 potrebbe essere presto superato, infatti il calendario benevolo vede Purdue favorita sulla carta per 4 gare nelle prime 5. Difficile l’approdo ad un bowl che manca da 3 anni, ma se i nodi cruciali dell’attacco venissero sciolti per bene, UP potrebbe essere la squadra rivelazione dell’anno.
Indiana Hoosiers
Negli ultimi 20 anni il programma di UI è stato relegato ad uno stato perenne di mediocrità, eccezion fatta per l’annata 1998, quando sulla spinta emotiva suscitata dalla scomparsa dell’head coach Terry Hoeppner, gli Hoosiers riuscirono a concludere una stagione vincente e ad agganciare l’Insight Bowl.
Il 2010 non ha regalato troppe sorprese e l’allenatore Bill Lynch ha pagato per tutti la stagione conclusa con un record di 5 – 8. La scelta è ricaduta su Kevin Wilson, alla sua prima avventura da head coach, che cercherà di riportare entusiasmo in uno stato che fatica ad amare l’ovale da football tanto quanto quello da basket.
Anche se i risultati non arrivavano, non si può dire che a Bloomington nel passato ci si annoiasse: il QB Ben Chappell ha infatti concluso la sua carriera come secondo miglior passatore per yards lanciate a UI e ha stabilito il record di 3295 yards lanciate nel 2010, il massimo per un QB della Big Ten.
Il football spettacolo di coach Lynch verrà sostituito per adattarsi meglio alle caratteristiche del sophomore QB Dusty Kiel, erede designato di Chappell. Come backup continuerà ad operare Edward Wright-Baker, particolarmente a suo agio nella pistol offense di coach Lynch; probabile il suo apporto nella wildcat formation, quando questa verrà chiamata per variare il sistema offensivo.
Il backfield ritroverà lo sfortunato Darius Willis, di fatto junior, ma già costretto a richiedere la redshirt da freshman e nel 2010 fuori per tutta la stagione dopo 4 partite ed un ottimo inizio. Gli spunti di Willis verranno intervallati con la velocità di Nick Turner (157 yards e 1 TD) e la potenza di Antonio Banks, anche lui da verificare dopo l’operazione al crociato. Il reparto è ben bilanciato e non è gravato da nessuna aspettativa, tanto più che bisognerebbe veramente impegnarsi per fare peggio dell’altr’anno (solo 100 yards di media corse per gara nel 2010).
La stella sarà il senior WR Damarlo Belcher (832 yards ricevute per 4 TD), miglior ricevitore nel 2010, che è sceso a più miti consigli e si è fermato a Bloomington per il suo ultimo anno, a differenza di Tandon Doss, che non ha resistito alle sirene che giungevano dal mondo professionistico.
Gli Hoosiers hanno una buona tradizione quale vivaio di ricevitori negli ultimi anni, ma nel 2011 le defezioni di Doss e di Terrance Turner si faranno sentire. Duwyce Wilson (488 yards ricevute, 3 TD) sarà la spalla ideale per Belcher, mentre il sophomore Kofi Hughes sarà il terzo ricevitore che tenterà di rubare il mestiere ai due più esperti compagni. Sulla linea di scrimmage si posizionerà il TE Ted Bolser, molto efficace nello smarcarsi nei pressi della end zone (407 yards e 5 TD).
La linea offensiva dovrà adattarsi al nuovo sistema di gioco richiesto da coach Hope e soprattutto sarà importante l’inserimento del redshirt freshman RG Cody Evers in un reparto dove gli altri 4 componenti sono già abituati a muoversi assieme.
La linea difensiva di Indiana continua ad essere piuttosto porosa (non è mai riuscita negli ultimi 6 anni a concedere meno di 159 yards su corsa di media a gara), ma la buona notizia consiste nel dover sostituire solo il DE Terrance Thomas, mentre tutti gli altri veterani riprenderanno il loro posto. La linea sarà allora caratterizzata da due end molto esperti (Fred Jones e Darius Johnson), mentre al centro si posizioneranno i DT Mike Mentzer (20 tkl, 3 tfl) e Adam Repogle (32 tkl 2 sks), due buone garanzie a questo livello.
Il front 7 dovrà fare a meno del suo cuore pulsante, quel Tyler Repogle che l’altr’anno si è prodigato a chiudere in prima persona tutte le falle che si aprivano (87 tkl, 6 tfl). Il junior Chad Sherer sarà promosso tra i titolari, mentre Leon Beckum (69 tkl, 3sks, 6 tfl nel 2010) e Jeff Thomas (82 tkl, 6.5 tfl e 2 int nel 2010) sono i due senior che si occuperanno di riempire la leadership svuotata dalla partenza di Repogle.
Anche la secondaria sarà completamente da ridisegnare, un po’ per l’assenza di alcuni veterani che hanno concluso il loro cursus honorum, un po’ perché si è cercato di rimodellare una defense che non scende sotto le 200 yards medie concesse su lancio da un’infinità di stagioni. Lenyatta Kiles e Lawrence Barnett sono i due CB che si occuperanno dei ricevitori avversari, mentre Jarell Drane e Greg Haban saranno la SS e la FS titolari.
Una secondaria rinnovata, che vuole allontanarsi dai confronti con quella che concedeva tantissimo di coach Lynch. Rimane il dubbio dovuto al fatto che la maggior parte degli starter ha dovuto cambiare sensibilmente posizione nell’ultimo anno e i movimenti del reparto potrebbero soffrirne in naturalezza.
Il giovane K Mitch Ewald ha dimostrato che la sua gamba non trema nella sua stagione da freshman (16 centri su 19 tentativi), mentre il P Chris Hagerup ha subito 3 blocchi lo scorso anno e non è riuscito ad andare oltre una mediocre media di 39.4 yards per calcio. Il nuovo coaching staff dovrà stabilire chi sarà l’erede di Tandon Doss, l’uomo che era deputato a riportare kick off e punt.
La sensazione è che nel 2010 si sia chiusa una striscia che vede gli Indiana Hoosiers migliorare di una vittoria il loro record negli ultimi 3 anni. Quest’anno sarebbe al di là di ogni più rosea aspettativa concludere con il record in parità.
Le quattro partite extraconference sono alla portata di UI (ma già nel match contro Virginia potremmo assistere al primo capitombolo stagionale), ma le incognite nascoste dietro ad un attacco che ha perso importanti punti di riferimento e che si troverà ad assimilare il nuovo sistema di gioco, più una difesa che richiederà tempo per registrarsi, fanno concludere che sarà ancora un anno di lavori in corso a Bloomington.
Laureato in giurisprudenza. Grande appassionato di football americano, segue con insistenza il mondo del college football da cui è rimasto stregato. @nicolo_bo su twitter.