I Cornhuskers si aspettano molto dal QB Taylor Martinez

La tristezza e la malinconia che accompagnano la maggior parte delle persone quando queste si accorgono che il mese di agosto sta per abbandonarla è direttamente proporzionale all’eccitazione crescente nel tifoso di College Football, consapevole che il primo kick off è ormai alle porte e una nuova stagione è sul punto di incominciare.

Ormai solo la sessione di allenamenti autunnali separa i team dal primo appuntamento fissato per giovedì primo settembre, dove finalmente gli head coach saranno costretti a mostrare i propri assi senza trucchi né inganni.

Novità interesseranno anche la Big Ten Conference, che ha regalato ai giornalisti sportivi diversi argomenti di discussione durante questa lunga off season: ad inizio anno il Presidente della Big Ten è intervenuto per confermare che la Conference che presiede avrebbe mostrato un nuovo look dall’autunno 2011, battezzando le due division che l’avrebbero composta Leaders e Legends, abbandonando le denominazioni che fanno riferimento alle divisioni geografiche e causando perplessità tra gli addetti ai lavori e malcontento tra i tifosi; dall’altra è scoppiato fragoroso l’affaire Ohio State, che non solo minaccia di azzoppare chissà per quanto tempo uno dei programmi più importanti del Paese, ma che ha costretto anche a ridisegnare i rapporti di forza all’interno della stessa conference.

Per la prima volta nella sua storia, la Big Ten organizzerà il proprio Championship Game, che si disputerà al Lucas Oil Stadium di Indianapolis il 3 dicembre prossimo. Infine, la conference dà il benvenuto ai Nebraska Cornhuskers, transfughi dalla Big 12 e onorati di essere solo il secondo team, in quasi 60 anni, ad aver causato un’espansione della Big Ten.

Quella che segue è un’agile guida di introduzione ai team della conference, separati per division e ordinati secondo la previsione finale della classifica basata sulle scarse arti divinatorie dell’autore dell’articolo.

LEGENDS

La division ha due forti candidate a staccare il biglietto per il viaggio ad Indianapolis: Michigan State, che nel 2010 ha condiviso il titolo di conference dopo 20 anni di astinenza, e Nebraska, sanguinosamente rimontata da Oklahoma nel Big 12 Championship dello scorso anno, ma già pronta a fare la voce grossa nella sua nuova “casa”.

La division è però incerta e bellissima anche per la presenza di altri prestigiosi nomi quali Iowa, Northwestern e Michigan. Un po’ più indietro ci sono i Minnesota Golden Gophers, in piena ricostruzione.

Nebraska Cornhuskers

La nuova avventura degli ‘Huskers nella Big Ten sarà, per il quarto anno consecutivo, diretta da coach Bo Pelini, già capace di riscrivere l’albo dei record nella Big 12 in quanto unico in grado di issare il proprio team ai vertici della conference nei primi tre anni di guida tecnica.

Nonostante la perdita di due importanti pedine quali il Principe Amukamara e Roy Helu Jr., Nebraska è sempre nel lotto delle squadre che potrebbero ambire ad accedere al National Championship, soprattutto qualora il sophomore QB Taylor Martinez fosse completamente recuperato dagli acciacchi che hanno condizionato la seconda parte di stagione e ritrovasse la fiducia in sé che sembrava essere stata smarrita negli ultimi, cruciali match del 2010.

Il nuovo Offensive Coordinator John Beck dovrà allora lavorare sulla salute fisica e psichica di T-Magic, formidabile atleta ma migliorabile passatore, che nella sua stagione da redshirt freshman ha totalizzato 1631 yards lanciate con un bilancio finale di 14 TD, ma ben 10 intercetti.

Il talento californiano ha letteralmente sorpreso fino all’infortunio occorso in occasione dell’incontro con Missouri (ben 870 yards corse), sebbene la sua parabola discendente sia stata altrettanto visibile negli ultimi sei incontri stagionali (solo 95 yards corse dall’incontro contro Iowa St. in poi), costringendo coach Pelini a violente lavate di capo in diretta nazionale che contribuirono alle voci che volevano il ventenne numero 3 in cerca di lidi migliori per rifarsi una nuova verginità.

La primazia del numero 3 doveva essere messa in pericolo dal reclutamento del prospetto Bubba Starling, considerato il miglior prodotto del Kansas, ma la sua recente firma con i Kansas City Royals di baseball scombussolerà le gerarchie di coach Pelini. Per gli attacchi via terra, l’ovale sarà affidato allo sgusciante Rex Burkhead, junior molto utilizzato nelle ipotesi di wildcat formation e che ha concluso lo scorso anno a sole 49 yards dal raggiungere le 1000 yards corse.

Ci si aspetta grande produttività dal settore dei ricevitori, dove il senior Brandon Kinnie (494 yards ricevute nel 2010) dovrà prendere in mano la situazione, ma anche il freshman Jamal Turner reclama le luci della ribalta fin da subito.

Mike McNeill, principale bersaglio nei suoi quattro anni a Lincoln, nei quali ha ricoperto con impegno gli slot di TE e WR, sarà sostituito da Tyler Reed, che già nella stagione da sophomore ha dimostrato di non difettare delle qualità capaci di proiettarlo tra i top TE (395 yards con 18.0 yards di media a ricezione).

La linea offensiva sarà ancora una volta il punto focale dell’attacco di Pelini: Nebraska arriverà fino al punto in cui i propri offensive linemen riusciranno ad aprire la strada per Martinez e soci. Tra le perdite più importanti nel settore si registra quella della Right Guard Ricky Henry, primo team della Big 12 nel 2010, mentre il senior RT Marcel Jones ha deciso di tornare per il suo ultimo anno, a cui si vanno ad aggiungere altri due starter della scorsa stagione.

I Cornhuskers prevedibilmente orienteranno il loro gioco su un robusto gioco di corsa, magari cercando di confermare le 248 yards medie di produzione dello scorso anno, ma l’esperienza maturata da Taylor Martinez più una talentuosa batteria di ricevitori, potrebbe consigliare al coaching staff di tentare più soluzioni aeree del passato.

Quando Pelini ritornò alla base nel 2007, dopo 3 anni ad LSU in qualità di Defensive Coordinator, ereditò una difesa che concedeva di media agli avversari 232 yards e che stentava a mettere pressione sui QB (solo 13 sacks in quel disgraziato 2007).

Il nuovo coach difensivo Pelini…Carl, fratello di Bo, modificò subito la mentalità dei suoi ragazzi, arrivando a concedere la miseria di 97 yards di media agli avversari nel 2009. Certo, parte di quelle cifre coincidevano con l’arrivo a Lincoln di quel fenomeno di Ndamukong Suh, defensive tackle che nella sua prima stagione ai Lions ha già dimostrato tutto il suo valore guadagnandosi il titolo di Defensive Rookie of the Year.

Quest’anno la linea difensiva perderà il defensive end Pierre Allen, mentre il senior Jared Crick sarà ancora della partita. Tutti si aspettano una stagione formidabile da parte del numero 94, che confermi il primo team Big 12 aggiudicatosi lo scorso anno e che lo proietti nei primi giri del prossimo draft; accanto a lui i probabili starter saranno gli end Eric Martin e Cameron Meredith, più il nose tackle Baker Steinkuhler.

Un gradito ritorno si registra anche tra i linebacker, segno che i pezzi da novanta sono ritornati anche per vendicare la scialba prestazione nel conclusivo Holiday Bowl perso contro Washington 7-19, nonostante il primo confronto alla terza di campionato avesse visto gli ‘Huskers martirizzare Locker e soci con un monumentale 56-21.

Ritorni, si diceva, come quello di Lavonte David, MLB dedito al lavoro oscuro e poco pubblicizzato dai media, la cui efficacia è evidenziata dalla polverizzazione del record dell’ateneo per tackle eseguiti (152), soffiandolo ad un fuoriclasse come Barrett Ruud. La linea a 3 che dovrà rintuzzare le offensive dei pesanti attacchi della Big Ten si potrà avvalere anche di Will Compton e del rientrante Sean Fischer, fermo dalla scorsa estate.

Dove i fratelli Pelini dovranno lavorare di più per ricreare una certa armonia di gruppo è sicuramente tra le secondarie, che hanno subito le maggiori perdite in termini quantitativi e qualitativi. Un breve cenno lo merita Prince Amukamara, splendido interprete del ruolo per gli ‘Huskers (primo team Big 12 nel 2010) per quattro anni e secondo CB ad essere scelto nel draft dello scorso aprile, quando i New York Giants chiamarono il suo nome al numero 17.

Gli aficionados di UN dovranno consolarsi con il ritorno del “gemello” Alfonzo Dennard per il suo anno da senior, anche lui in cerca della definitiva consacrazione dopo l’incoronazione nel secondo team della Big 12 nel 2010; i suoi 4 intercetti dicono più di qualsiasi parola sul fiuto del ragazzo per le giocate importanti.

Opposto a lui il ruolo vacante di secondo CB dovrebbe essere a suffragio del sophomore Ciante Evans, mentre le due sentinelle dovrebbero essere l’esperto Austin Cassidy come SS e Courtney Osbourne quale FS.

Infine, un breve accenno agli Special Team, vero punto di domanda degli ‘Huskers per la prossima stagione, dato che bisognerà trovare il sostituto del K/P Alex Henery (18 su 19 lo scorso anno), indiscusso fuoriclasse del ruolo e di Adi Kunalic, primatista nei Touchback negli ultimi 4 anni (ben 125). Anche coloro che condividono le responsabilità dei ritorni non saranno più a Lincoln quest’autunno, per cui bisognerà aspettare il calcio di inizio per scoprire chi prenderà il loro posto.

Se gli ‘Huskers si aspettavano un comitato di benvenuto da parte della Big Ten si dovranno ricredere, in seguito alla creazione del calendario che li vede opposti a tutte e tre le più pericolose compagini dell’opposta division (Wisconsin e Penn St fuori casa, Ohio St al Memorial Stadium). Per il resto, dopo l’inizio soft, comune a molti team, con gli incontri casalinghi con Chattanooga e Fresno St, incominceranno le solite, terribili sfide intradivisionali; un occhio di riguardo alla terza tornata, quando si rinnoverà la sfida agli Huskies di Washington.

Michigan State Spartans

Difficile dire quali ulteriori traguardi possano prefissarsi gli Spartans quest’anno, dopo il record di vittorie (11) conquistato nel 2010 e l’unanime plauso a Mark Dantonio, miglior coach della Big Ten nella passata stagione.

La macchina ben oliata di Dantonio ha continuato a mietere vittime anche nelle due partite in cui non è potuto essere sulla sideline, in conseguenza di un attacco di cuore che lo ha costretto a prendersi un po’ di riposo dal suo lavoro.

Certo, il Capital One Bowl, a cui Michigan St ha avuto accesso anche in virtù della co-vittoria della Big Ten (l’ultima risaliva al 1990), non ha spazzato via i dubbi sul presunto complesso di inferiorità che i top team della nazione soffrono nei confronti di quelli  della SEC (nell’occasione ‘Bama spazzò via i malcapitati Spartans 7 a 49).

Comunque sia, i protagonisti della cavalcata del 2010 calcheranno nuovamente l’erba dello Spartan Stadium: il senior QB Kirk Cousins è chiamato a riconfermare quanto fatto di buono nel 2010, magari riproponendo la back-to-back W contro Michigan che ha fatto sognare i tifosi Spartans, il RB Edwin “The Rock” Baker tornerà per la sua stagione da junior pronto ad azzannare il suo record di 1201 yards corse in stagione, mentre coach Dantonio potrà fare affidamento su una difesa che sembra possa migliorare le 134 yards di media su corsa concesse agli avversari.

La storia di Kirk Cousins (2990 yards nel 2010, 21-10 il rapporto TD e int) è la storia di un backup, di una riserva, nello specifico di quel Brian Hoyer, che nelle ultime stagioni ha coperto le spalle a sua maestà Tom Brady a Foxborough.

Nel 2009, quando Hoyer lasciò vacante lo spot di QB titolare, pochi credevano che potesse aggiudicarselo il suo backup Cousins, poiché da Oklahoma era giunto il transfer Keith Nichol per ricoprire la posizione. A dispetto di ciò, Cousins si guadagnò la fiducia di Dantonio partita dopo partita e il 2010 è stato l’anno dell’esplosione. Il gioco dell’ex offensive coordinator degli Spartans sotto coach Nick Saban privilegia le portate di palla, così come da tradizione nella Big Ten, ma il talento di Cousins ha costretto a ribilanciare il set di giochi chiamati dalla sideline.

Nel backfield risplenderà la stella di Edwin Baker (13 TD nel 2010), RB potente con baricentro basso, bravissimo a sfruttare i blocchi della propria linea offensiva. Insieme al primo team della Big Ten del 2010, il ruolo è completato da Larry Caper e La’Veon Bell (605 yards più 8 TD da freshman!), per quello che si preannuncia uno dei reparti più profondi della nazione.

Gran parte dei ricevitori del 2010 ritorneranno anche questo autunno, formando una classe di gran esperienza con ben 4 senior tra i probabili starter, sebbene si debba registrare alcune defezioni importanti.

Il già citato Keith Nichol, sconfitto nella lotta per lo spot di QB titolare, si è riciclato con successo quale WR (solo 262 yards ricevute nel 2010 a causa di diversi infortuni) e per lui Dantonio ha avuto parole di stima definendolo: “Un Blair White più grosso, più veloce e più fisico”. Insieme all’ex Sooner i senior BJ Cunningham (top tra i ricevitori con 9 TD) e Keshawn Martin, mentre il leader receiver Mark Dell ha dovuto salutare la compagnia.

Un downgrade si dovrebbe registrare nello spot di TE, dove sarà difficile ricoprire il vuoto lasciato dal secondo team Big Ten Charlie Gantt, ottimo ricevitore e superlativo bloccatore, per cui è richiesto un salto di qualità al backup Brian Linthicum.

Dan Roushar, il nuovo offensive coordinator che sostituisce Don Treadwell nuovo coach di Miami,OH, dovrà affrontare le defezioni di ben 4 elementi della linea offensiva del 2010, tra cui il secondo team della Big Ten DJ Young.

Le contromosse non si sono fatte attendere e, oltre a 2 starter del 2010 che ritorneranno a rimpolpare le fila degli Spartans, anche due ex defensive linemen (Treadwell e France) si metteranno a disposizione, rendendo possibile l’obiettivo di superare le 152 yards corse di media per gara fatte registrare un anno fa.

Le 134 yards di media di corsa concesse agli avversari sono un piccolo passo indietro rispetto alle sole 113 del 2009. Proprio per questo quest’anno si richiede uno sforzo maggiore alla linea difensiva, una delle linee più complete che si siano viste ad East Lansing da un po’ di anni a questa parte, che unisce ai riconfermati DE Hoover e DT Worthy (rispettivamente 3 e 4 sack nel 2010), il NT Pickelman (finalmente a pieno servizio) più la freschezza del sophomore DE Ghoulston, chiamato a giustificare il suo utilizzo tra gli starter.

Invece, tra i linebacker non si può non cominciare parlando degli assenti, quei Jones e Gordon (106 e 92 tkl nel 2010) che hanno composto una coppia formidabile nella difesa coordinata da coach Narduzzi. La nuova coppia portante sarà composta da Norman e Bullough, quest’ultimo pronto a ripetere le cifre mostruose accumulate nel passato recenti dai suoi predecessori.

Anche tra le secondarie si faranno sentire le assenze dei due votati nel secondo team della Big Ten: la SS Marcus Hyde (85 tkl e 3 int) e il CB Chris L Rucker (64 tkl e 2 int). Il loro posto dovrebbe essere preso da due sophomore, rispettivamente da Dennard e Lewis. Se Tony Lippett fosse spostato da WR a CB a tempo pieno, l’intera secondaria ne guadagnerebbe immediatamente in termini di esperienza ed atletismo.

Dan Conroy è riconfermato quale kicker titolare (sarebbe stato clamoroso il contrario dopo aver polverizzato il record d’ateneo di 13 FG consecutivi mandati dritti tra i pali!), mentre bisognerà trovare il sostituto di Aaron Bates, che più per le sue doti da punter (comunque ottime, 45.0 yards di media), verrà ricordato a East Lansing per il TD pass della vittoria in overtime contro Notre Dame e per il passaggio su un quarto tentativo e undici che ha suonato la carica nella rimonta vittoriosa contro Northwestern.

Il calendario degli Spartans sembra un po’ più agevole rispetto a quello di Nebraska, sebbene alla terza di campionato il coefficiente di difficoltà si impenni in maniera considerevole a causa della trasferta a South Bend. Dalla quarta in poi si comincia a girare sulle montagne russe con Ohio St, il derby contro Michigan, Wisconsin e Nebraska. Minnesota e Indiana nelle ultime quattro definiscono una conclusione di calendario che potrebbe in qualche modo favorire la compagine di Dantonio. Detto questo, è difficile che Michigan St riesca a ripetere il record di 11-2 dell’anno scorso, sebbene la squadra non si sia di molto indebolita rispetto allo scorso inverno.

Iowa Hawkeyes

La gestione di Kirk Ferentz rimane una delle più positive nel panorama collegiale, ancora oggi che raggiunge la tredicesima stagione sulla panchina degli Hawkeyes. Il 2010 della squadra che ha base ad Iowa City si può definire a luci ed ombre, incominciato sotto i migliori auspici con una squadra esperta  e di talento e conclusa con una vittoria di un bowl, ma forse non della caratura di cui ci si attendeva.

Il 2011 si prospetta come anno interlocutorio, in cui nuove facce sostituiranno i 28 partenti, uno su tutti Ricky Stanzi, quaterback icona da queste parti, che prima di dichiararsi per il draft, ha avuto il tempo di iscrivere il suo nome quale terzo miglior passatore nella storia degli Hawkeyes. Iowa potrebbe essere la sorpresa della division, sfruttando l’entusiasmo delle nuove leve e aiutandosi con un calendario piuttosto accessibile. Diamo ora un’occhiata in dettaglio a tutti i protagonisti.

Stanzi (3004 yards lanciate, 157.6 di pass efficiency nel 2010) era tornato lo scorso anno con l’intenzione di regalare un grande successo alla sua gente, ma l’andamento altalenante degli Hawkeyes gli ha permesso solo di congedarsi dal suo pubblico con una bella vittoria su Missouri nell’Insight Bowl. Inutile dire come sia difficile, forse pure impossibile sostituire un QB di così enorme talento nel breve periodo. Ci proverà James Vanderberg (8 tentativi nel 2010 con 1 TD), che sembra essere in vantaggio per il ruolo di titolare sul sophomore Jeff Wienke. Presumibilmente Ferentz sposterà gli equilibri della squadra sulle corse, chiedendo a Vanderberg di essere il più incisivo possibile quando questi verrà chiamato in causa. Il nuovo QB dovrà essere bravo a gestire la pressione che i tifosi del Kinnick Stadium porranno sulle sue spalle, evitando di eccedere nel tentativo di scacciare gli spettri del suo predecessore.

Il sophomore RB Marcus Coker è chiamato a riconfermarsi dopo il mirabolante finale di stagione in cui ha riscritto il record di yards corse per un giocatore di IU (219) proprio nel bowl contro Missouri, in cui la difesa dei Tigers non ha trovato antidoto contro questo torello. Ancora più sorprendente se si pensa che il ragazzo nel 2010 era un freshman.

Insieme a lui nel backfield non ci sarà il primatista di yards corse lo scorso anno (941 con 10 TD), Adam Robinson, poiché il ragazzo è stato sospeso a seguito di utilizzo di sostanze stupefacenti e non più reintegrato. Pare che Robinson quest’anno avrà una seconda opportunità in Division II, dove difenderà i colori dell’università di Minnesota-Duluth.

Robinson non è stato l’unico Hawkeye che ha fatto infuriare Ferentz per il comportamento tenuto fuori dai campi da gioco, infatti anche il primatista per TD tra i ricevitori (10), Derrell Johnson-Koulianos, venne arrestato per possesso di droga lo scorso 7 dicembre, successivamente sospeso dalla squadra e costretto a dichiararsi al draft in quanto indegno di reintegro.

All’assenza “colpevole” di DJK si accompagnano quelle per raggiunti limiti di eleggibilità del TE Allan Reisner e del WR Colin Sandeman, rispettivamente terzo e quinto ricevitore per yards ricevute della squadra. C’è quindi ben poco da sorridere per l’offensive coordinator Ken O’Keefe, che festeggia anche lui le 13 candeline sulla sideline degli Hawkeyes, se non sottolineare il ritorno del senior Marvin McNutt (primo ricevitore per yards della squadra lo scorso anno con 861 yards e 8 TD) e sperare nell’esplosione del junior Keenan Davis, fino ad ora rimasto piuttosto nell’ombra, a dirla tutta.

Uno dei marchi di fabbrica di coach Ferentz è la linea offensiva, che ha sempre permesso buoni guadagni su corsa (e nel 2010 ha concesso solo 20 sacks), quindi il miglioramento potrebbe continuare anche nel 2011, sebbene si registrino le defezioni di 3 atleti che componevano la linea offensiva del 2010, tra cui l’assenza più pesante del secondo team della Big Ten Julian Vandervelde. Da segnalare che il centro titolare sarà il junior James Ferentz, figlio dell’head coach.

Lo staff di coach Ferentz si completa con il defensive coordinator Norm Parker, anche lui un fedelissimo di lungo corso che segue il suo head coach dall’approdo ad Iowa City. Proprio Parker dovrà fare a meno di tre eccellenti defensive linemen che hanno difeso i colori giallo-neri di Iowa nel 2010: Adrian Clayborn, Karl Krug e Christian Ballard, i quali hanno avuto l’onore – chi prima, chi dopo – di sentire chiamare il proprio nome nei due giorni di draft.

La linea difensiva ha concesso solo 102 yards corse di media agli avversari, ma ha visto crollare i sacks messi a segno nel 2010: di questa impasse il principale colpevole sembra essere Adrian Clayborn, il DE che nel 2009 aveva totalizzato 11.5 scalpi di QB, mentre lo scorso anno si è arrestato ad un misero 3.5.

Proprio in questo reparto si annida la sfida più dura per coach Ferentz ed è probabile che per sostituire i tre pezzi da novanta, la rotazione tra DE e DL venga ampliata in maniera da mantenerla fresca ed aggressiva, in attesa che si palesino i prossimi titolari. Unico punto fermo il senior DT Mike Daniels che con i suoi 4 sacks nel 2010 ha posto una pezza alle mancate riconferme dei più titolati compagni di linea difensiva.

Altri tagli con il passato recente si verificano tra linebacker e secondarie, a cui mancheranno gli apporti del LB Jeremiha Hunter (secondo team Big Ten 2010 e leader per tackle totalizzati nel 2010), della FS Brett Greenwood (secondo team Big Ten 2010) e della SS Tyler Sash (secondo team Big Ten 2010).

Nel 2010 la veteran unit non è riuscita nell’impresa di migliorare le statistiche fatte registrare nel 2009, facendo registrare un incremento di quasi 80 yards in più di media su passaggio concesse agli avversari e un punto e mezzo in più di media subito. Quest’anno, con un team più giovane ed inesperto, è difficile prevedere che si possa fare meglio di una delle difese di Iowa più titolate degli ultimi anni.

In mezzo al campo il veterano sarà l’OLB Tyler Nielsen (42 tkl, 4.5 tfl), mentre il sophomore MLB James Morris dovrà confermare la sua leadership già palesata nel suo anno da freshman (70 tkl, 1 sacks) e Christian Kirksey chiuderà il reparto.

Nel tentativo di sostituire i sacks che provenivano dalla coppia Clayborn/Klug, coach Norm Parker potrebbe richiedere ai suoi linebacker di rendersi più aggressivi sulla linea di scrimmage, aumentando la propria rotazione sugli esterni  e mantenendo sempre efficace la propria pressione sulle caviglie dei QB avversari.

Tra i 4 che compongono la retrovia degli Hawkeyes, la stella sarà il senior CB Shawn Prater (secondo team Big Ten 2010), uno dei migliori nel ruolo di copertura, l’altr’anno leader negli intercetti (4) insieme al compagno Micah Hyde, colpitore micidiale (82 tkl nel 2010), e proprio per questo trasferito da CB a FS negli allenamenti primaverili. Il reparto sarà completato dal junior CB Greg Castillo e dalla junior SS Colin Sleeper, due scommesse per ciò che hanno saputo dimostrare fino a questo momento.

Lo special team vedrà il ritorno del solo K Mike Meyer (14/17, il più lungo da 42 yards), mentre dovrà essere sostituito l’ottimo P Ryan Donahue. Altri problemi per coach Ferentz, uno che ha sempre posto un occhio di riguardo ai propri special team, verranno dagli specialisti dei ritorni, l’altr’anno affidati a Sandeman e a DJK, entrambi saranno assenti quest’anno.

Pronti, via e il 10 settembre sapremo già qualcosa di più sulla concretezza degli Hawkeyes, quando saranno ospitati dai Cyclones di Iowa State, in un derby che può sempre riservare sorprese, soprattutto se giocato fuori casa.

Altre interessanti indicazioni giungeranno nelle settimane del 5 e 12 novembre quando le due squadre del Michigan cercheranno di espugnare il Kinnick Stadium; infine, la chiusura il 25 novembre in una difficilissima trasferta a Lincoln per affrontare i Cornhuskers di Nebraska, match che sarà denominato “The Heroes Game”, per omaggiare il coraggio dei cittadini dell’ Iowa e del Nebraska, a quanto pare caratteristica peculiare di entrambe le popolazioni.

Northwestern Wildcats

I Wildcats quest’anno partono in sordina, dietro alle solite favorite, ma la sensazione porta a credere che alla fine possano essere loro la vera sorpresa della division. Due motivi mi fanno credere in NU: primo, coach Fitzgerald sarà un buon recrutatore, ma ancor di più un fantastico motivatore, poiché, dati alla mano, nel 2010 e nel 2011 ha riscritto consecutivamente il record per numero di atleti che saranno di ritorno al college da un anno all’altro (quest’anno ben 56); secondo, il cammino pare privo di pericoli ed imboscate, tant’è vero che al di fuori della propria division, il match più duro consisterà nell’affrontare la Penn St di JoePa, un team alla portata dei ‘Cats.

L’head coach è Pat Fitzgerald, che ha sostituito il compianto Randy Walker nel 2007, e da allora, nelle ultime tre stagioni, ha portato i Wildcats a tre bowl consecutivi, salvo poi perderli tutti e tre.

Fitzgerald è una sorta di predestinato: raccolse l’eredità di Walker nel 2006 a soli 31 anni, fu Big Ten Defensive Player of the Year nel 1995, anno in cui la sua Northwestern partecipò al Rose Bowl e, infine, fu indotto nella Hall of Fame nel 2008.

Per di più, dal prossimo anno il premio per il miglior difensore della Big Ten verrà denominato Butkus-Fitzgerald Award in suo onore. Ora vi sarà più chiaro perché un personaggio del genere non possa che ambire alla perfezione, chiedendo insistentemente al suo team di migliorare il record di 7 vittorie e 6 sconfitte dello scorso anno.

Fitzgerald si affiderà per l’ultima stagione a Dan Persa, primo quintetto della Big Ten nel 2010 e grande protagonista lo scorso anno. Il numero 7 ha guidato tutta la FBS per percentuale di passaggi completati (uno stratosferico 73.5% nei suoi 222 passaggi completati per 2581 yards, 15-4), a cui ha aggiunto 519 yards su corsa (secondo di squadra a sole 11 yards dalla testa della speciale classifica) per altri 9 TD.

La favola si è interrotta a due partite dal termine della regular season, quando per esultare dopo il TD della vittoria contro Iowa, Persa si è procurato la rottura del tendine d’achille, infortunio che gli ha fatto saltare il conclusivo bowl contro Texas Tech. Se si riprende al 100% dal grave infortunio, quest’anno Persa lotta fino alla fine per l’Heisman Trophy.

I suoi backup hanno fatto intravedere buone qualità negli ultimi scorci di campionato in cui sono stati impiegati: Kain Colter è un QB rapido, spesso utilizzato per correre la wildcat (105 yards e 2 TD contro Texas Tech), mentre Earl Watkins è un QB meno mobile, piedi incollati al terreno, ma con un braccione che l’OC Mick McCall dovrà continuare ad educare.

Il RB titolare sarà ancora il sophomore Mike Trumpy (che dice di ispirarsi a Mike “A-Train” Alstott, 530 yards e 4 TD nel 2010), a cui verrà chiesto di farsi trovare pronto a sfruttare le occasioni che le difese concederanno quando queste saranno troppo concentrate a fermare il talento di Persa. Anche un altro sophomore, Adonis Smith, riempirà la rotazione di runningbacks a cui coach Fitzgerald chiederà di salire di livello rispetto allo scorso anno.

Dan Persa non perderà il suo bersaglio principale, quel Jeremy Ebert che per poco nel 2010 non ha sfondato il traguardo delle 1000 yards ricevute in stagione, traguardo a cui ambirà nella sua stagione da senior.

Ebert è anche il responsabile per la maggior parte dei TD messi a segno dai WR (sono 8 quelli del numero 11), presto seguito dal TE Drake Dunsmore (5), che al suo ultimo anno ad Evanston cercherà di riempire il vuoto tecnico lasciato dal secondo miglior ricevitore per yards del 2010, Sidney Stewart. Demetrius Fields e Charles Brown saranno le valvole di sfogo in situazioni di passaggio a piccolo-medio raggio e nell’incombenza di terzo down.

NU continuerà a spingere fortissimo sulle corse, cercando di sfruttare l’atletismo del suo backfiled: ad aprire loro la strada la linea offensiva presenterà 9 giocatori di ritorno su 10 possibili, per quella che si prevede come una delle offensive line più esperte e incisive di sempre per i Wildcats.

I tre senior Burkett (terzo team freshman all-America tre anni or sono), Bartles e Netter coopereranno con i junior Mulroe e Ward per superare le 156 yards di media su corsa, prodotto dei Wildcats nel 2010.

I supporter del Ryan Field Stadium, impianto piuttosto piccolo per gli standard del Midwest, assisteranno ancora alle prodigiose prestazione di Vince Browne (58 tkl, 7 sks, 8 tfl), secondo team della Big East nel 2010, che ritroverà i due senior Jack DiNardo e Kevin Watt (solo 0.5 sacks in due, ma 12 tfl in combinata), mentre la novità tra gli starter sarà Brian Arnfelt, che dovrà cercare di non far rimpiangere troppo Corbin Bryant (7.5 tfl nel 2010).

Le perdite peggiori si verificano nel reparto dei linebacker dove i due leader Williams e Davie hanno salutato la compagnia e le nuove leve dovranno seguire l’esempio del senior WLB Bryce McNaul, 62 tkl lo scorso anno.

La 4-3 classica del DC Hankwitz riproporrà tre quarti della secondaria del 2010, con le due safety Arnold e Peters (107 tkl, numero 1 di NU) – quest’ultimo secondo team della Big Ten – e Jordan Mabin, grande difensore sull’uomo (ben 14 passaggi deviati), mentre Jeravin Matthews, poco utilizzato lo scorso anno, sembra pronto per lo spot di CB titolare al suo ultimo anno tra i Wildcats.

Lo special team di NU perderà il K Stefan Demos (16 su 23 FG nel 2010), che verrà rimpiazzato dal sophomore Jeff Budzien. Invece i 61 punts con una media di 40 yards per calcio verranno riproposti – per fare meglio, si capisce – dal P Brandon Williams, anch’egli sophomore.

Vedremo quanto la mancanza di esperienza si riverberà sull’azione dello special team, da sempre bilancia capace di rilanciare o di spezzare le aspettative di un team. Durante i match, se prima del ritorno da kickoff, leggete in sovraimpressione il nome del ritornatore, e questo corrisponde a tale Venric Mark, tenete gli occhi sul vostro teleschermo poiché lo scorso anno ha totalizzato 550 yards su 21 ritorni con 1 TD.

Abbiamo già riportato come Northwestern eviterà perlopiù le montagne Hors Catégorie, fatta eccezione per le rivali di division Nebraska e Michigan St. I match contro Penn St, Illinois e Michigan ci diranno dove i Wildcats vogliono arrivare; attenzione all’opening game contro Boston College, squadra che ben si accoppia con quelle provenienti dalla Big Ten, in quanto in mano ad un RB dominante e con una difesa aspra e pungente. Comunque sia, pronostico il primo bowl vittorioso dell’era Fitzgerald.

Michigan Wolverines

L’esperimento Rich Rodriguez è finito e questa è la notizia più importante. L’Athletic Director ha scelto Brady Hoye, un “Michigan Man” – cosa da non sottovalutare da queste parti – che riporterà uno stile di gioco più consono alla Big Ten – basta attacco passing-friendly, basta spread offense, basta con la difesa 3-3-5 – e cercherà di operare un lavaggio di cervello ai suoi ragazzi, dopo la scoppola rimediata nel Gator Bowl contro Mississippi St, un 14-52 senza appello.

Il primo anno del nuovo Head Coach potrebbe coincidere con una stagione dal record negativo, cosa che ad Ann Arbor sono sempre disposti a digerire difficilmente, ma il passaggio dalla spread offense di Rodriguez alla pro-style offense di coach Hoye richiederà tempo e comprensione da parte dei tifosi Wolverines.

Incominciamo dividendo la paternità della fallimentare gestione di Rich Rodriguez tra l’head coach e coloro che curano la gestione del settore atletico che, consci dello stile di gioco molto aggressivo praticato dall’ex head coach di West Virginia, non hanno riflettuto profondamente sui quesiti di compatibilità che questo sistema comportava con il gioco molto più quadrato e diretto della Big Ten.

Il QB che nel 2009 era stato designato per seguire le orme di Tom Brady, Elvis Grbac, Brian Griese e Chad Henne era…Denard Robinson, non proprio il QB a cui i vostri padri vi avevano abituato. A parte gli scherzi il 2010 di Robinson è stato a dir poco eccezionale, front runner per l’Heisman Trophy fino a metà stagione regolare che ha concluso con più di 4000 yards totalizzate tra lanci e corse!

La straordinaria velocità del numero 16 Wolverine (primo team All-America) abbinata ad un sistema di gioco che gli dava ampio spazio ha fruttato ampi guadagni e grandi statistiche tra cui quella che vuole i Wolverines realizzare sempre più di 27 punti nelle loro vittorie.

Robinson è stato il responsabile di 32 TD, tra cui 14 su corsa (le sue 256 portate di palla hanno fruttato 1702 yards con una media di 6.6 yards ad azione!), coadiuvato dai RB Vincent Smith (601 yards con 5 TD), Michael Shaw (402 yards con 9 TD) e Stephen Hawkins (151 yards con 4 TD), tutti di ritorno quest’autunno.

La pro-style offense che costringerà a chiamare lo snap sotto il centro, limiterà i numeri di Robinson in questo 2011, ma Denard si è già dichiarato disponibile a conformarsi agli ordini del suo Head Coach. Se il piccolo QB (è solo 6-0 per 200 libbre, 2570 yards lanciate nel 2010 con un record di 18 TD-11 int) continuerà a dimostrarsi maturo sul campo così come nelle dichiarazioni, non è detto che il passaggio tra i due sistemi di gioco possano regalare più gioie che dolori per gli spettatori della “Big House” (109.901 spettatori di capienza per il Michigan Stadium, il più grande di tutti gli States).

La batteria dei ricevitori è un coacervo di talenti, purtroppo passati in secondo piano a  causa della stagione appena sufficiente dei Wolverines. Il migliore è stato Roy Roundtree, junior quest’anno, che nelle sue 72 ricezioni per 935 yards ha varcato la soglia di meta per ben 7 volte. Anche gli altri protagonisti del 2010 parteciperanno alla cerimonia di apertura della squadra ad Ann Arbor, costituendo così forse il più profondo corpo di ricevitori della nazione: Darryl Stonum (633 yards con 4 TD nel 2010), Junior Hemingway (593 yards con 4 TD) e Martavious Odoms (241 yards con 1 TD, ma 6 match persi per infortunio), senza dimenticare il TE Kevin Koger (199 yards ricevute per 2 TD). La bontà sul medio-lungo raggio dei WR è testimoniata dalla media di yards ricevute che non si abbassa sotto le 12.4 di Kelvin Grady tra i primi 6 ricevitori.

Inutile dire che le 1702 yards corse da Robinson sono in gran parte merito suo e del suo straordinario talento, ma giusta ricompensa deve essere pagata alla sua linea offensiva, che, davanti alle 239 yards di media corse a gara, ha concesso solo 11 sacks. Quest’anno la linea perde alcuni dei suoi pezzi, ma 7 dei 10 atleti dello scorso anno faranno ritorno alla base: il nuovo sistema di gioco più conservativo dovrebbe far perdere qualche yards corsa di media guadagnata, ma sostanzialmente tenere invariato il numero di sacks.

Nella offseason ha fatto scalpore l’acquisizione del defensive coordinator Greg Mottison, strappato ai Ravens della NFL a suon di dollari per riformare quella che è stata una delle peggiori difese dello scorso anno.

Il pedigree del nuovo coordinator parla chiaro: la chiamata a Baltimore era arrivata dopo la gavetta a Notre Dame per quattro anni a cavallo degli anno 2000 e poi il controllo della difesa di Urban Meyer a Florida dal 2005 al 2007. Carriera piuttosto importante, che ha costretto Michigan a sborsare un salario base di 750.000 dollari, il più alto per un’assistente nella Big Ten, per accontentare le richieste di coach Hoke.

E di lavoro Mr. Mattison ne avrà veramente da fare, se il miglior difensive linemen è stato il senior DE Ryan Van Bergen con soli 4.5 sacks. La linea è comunque maturata dallo scorso anno e l’aggiunta di un tackle nella rinnovata 4-3 potrà soltanto portare più pressione sui QB avversari e meglio contrastare i backfield avversari.

Mike Martin e Craig Roh occuperanno i ruoli di DT e DE come sempre, ma rispetto al 2010 Mottison chiederà al primo di diventare uno dei migliori tackle della Big Ten, mentre al secondo di migliorare il suo deficitario 0.5 alla voce sack.

I 35 punti a partita concessi l’anno scorso sono un’onta da lavare sul verde del campo da gioco e maggior incisività verrà richiesta ai due leader del blocco dei linebacker il SLB Cameron Gordon (77 tkl e ben 3 int nella sua stagione da freshman) e il MLB Kenny Demens (82 tkl), mentre il miglior tackler collegiale del 2010 Jonas Mouton avrà il suo sostituto nel sophomore Mike Jones. La batteria non sembra più forte dello scorso anno, ma una difesa più accorta e più preparata agli scontri di terra con gli attacchi della Big Ten, dovrebbe ridurre drasticamente i punti subiti a partita.

La punta di diamante nelle secondarie sarà la SS Jordan Kovacs (116 tkl, 7.5 tfl e 2 int), che insieme alla FS Carvin Johnson e ai CB Troy Woolfork e JT Floyd si adopereranno per ridurre le amnesie che hanno concesso 262 yards di media su passaggio agli avversari con un comodo 63.8%.

L’annus horribilis dei Wolverines si è esteso anche agli special team, dove i diversi kicker che si sono susseguiti hanno collezionato figuracce come peggio non si poteva. Si pensa che coach Hoke non vorrà più vedere la faccia del K Broekhuizen (3/9 da freshman), così spazio subito al freshman Matt Wile, che ha un record di FG più lungo dalle 49 nelle High School. Neanche il P Will Hagerup ha brillato (solo 36.1 yards di media a calcio nel 2010) nel sostituire il partente Zoltan Mesko, ma pare che avrà un’altra possibilità per dimostrare il proprio valore. Per i ritorni da kick off, cerchiate con il rosso il nome di Darryl Stonum, sotto i suoi standard nel 2010 con solo 513 yards riportate, ma ben 1001 yards nel 2009. Nel 2011 potrà confermare quale dei due è il vero Stonum.

Il calendario presenta il curioso trittico Western Michigan – Eastern Michigan – Michigan St nelle prime sette settimane di campionato. Poi si potrebbe discutere del finale tutto in salita tra Nebraska e Ohio State (sebbene entrambe saranno da affrontare nel catino del Michigan Stadium). L’impressione è che si dovrà fare buon viso a cattivo gioco anche quest’anno almeno, prima di chiedere a Brady Hoke di riportare i Wolverines ai fasti del passato, quelli di coach Carr e dei 3 Rose Bowl su 5 disponibili giocati tra il 2002 e il 2006.

Minnesota Golden Gophers

Work in progress anche in quel di Minneapolis, dopo lo shock della partenza 1-9 nel 2010 e il conseguente allontanamento a stagione in corso di coach Mason. In conclusione le vittorie contro Illinois e Iowa hanno reso solo meno amaro il calice da dover deglutire. Il nuovo corso di Jerry Kill, nuovo a palcoscenici così importanti, coinciderà con una nuova era anche per i Golden Gophers, che hanno dovuto dire addio al loro all-time leader passer Adam Weber, che qui era riverito come una divinità. Vediamo quali saranno i protagonisti del nuovo look di Minnesota.

Il nodo cruciale del prossimo corso comincia con il dubbio a chi affidare l’ovale tanto prezioso; nella sua biennale esperienza a Northern Illinois, Kill ha sempre preferito QB mobili rispetto a quelli da tasca. Ecco che allora la scelta dovrebbe ricadere su MarQueis Gray, alla sua terza stagione di college football e l’altr’anno chiamato in causa soprattutto per le situazioni di Wildcat formation (110 yards e 1 TD su corsa), mentre è tutto da provare il suo valore come lanciatore puro (solo 8 tentativi lo scorso anno).

A dire la verità Gray è stato un ottimo ricevitore lo scorso anno, concludendo la sfortunata annata come secondo miglior receiver di UM (587 yards e 5 TD). Non sarà quindi eresia se l’Head Coach Kill vaglierà l’opportunità di inserire una sorta di Pistol Offense, in maniera da esplorare fino in fondo i vantaggi dettati dalla velocità del numero 5 e, nel frattempo, nascondere i difetti tipici di chi ha poca esperienza nel ruolo.

Il backfield dei Golden Gophers non ha prodotto come da tradizione nel 2010 e la combo Bennett – Eskridge ha deluso le attese. Il talentuoso senior Duane Bennett (529 yards e 3 TD) sta interpretando il ruolo di Godot, ogni anno dal suo inserimento nel 2007 ci si aspetta che si issi tra i migliori RB della conference, ma puntualmente è ostacolato da infortuni di vario genere, tanto che ormai si dubita che possa portare a termine una stagione senza ricadute.

Il suo gemello DeLeon Eskridge ha rappresentato il top tra i RB di Minnesota totalizzando quasi 700 yards e 7 TD. Non è da scartare l’ipotesi che tra i due vinca lo spot da starter il redshirt freshman Lamonte Edwards, in netta ascesa nella depth chart del nuovo coach.

Grandi movimenti si prevedono anche tra coloro deputati a ricevere i palloni dal..loro ex collega: infatti abbiamo già detto come Gray si sia fatto più che rispettare da slot receiver. Negli ultimi anni il cardine dell’attacco era stato quell’Eric Decker che adesso veste la maglia dei Denver Broncos, che da Minneapolis se n’è andato portando via con sé il record dell’università per numero di ricezioni conquistate.

Il principale terminale offensivo sarà lo stesso del 2010, Da’Jon McKnight (48 ricezioni per 750 yards), che è giunto ad un passo dallo strappare il record d’ateneo per TD segnati in un campionato (ne ha segnati 10, ne serviva 1 in più). L’unico altro punto fermo dell’attacco sarà il TE Eric Lair, senior da 526 yards ricevute con 2 TD nel 2010, mentre per gli altri spot tutto è in continua evoluzione. Dovrebbe aggiungersi ai ricevitori disponibili l’ex QB JD Pride, andando a rimpolpare la batteria, mentre è notizia già di un anno fa il passaggio a defensive back dell’ex ricevitore Troy Stoudermire (114 yards e 1 TD nel 2010).

La linea offensiva perde ben 3 titolari dall’anno scorso, anno che ha registrato un +36 yards di corsa di media e un calo di ben 18 sacks dal 2009. I tifosi del TCF Bank Stadium sperano che la fama che segue coach Kill quale buon preparatore di O-Line si riconfermi in Minnesota.

Il nuovo defensive cooordinator Tracy Claeys, che rinnova il suo sodalizio con coach Kill che dura ormai da 16 anni, non saprà se esultare all’idea di veder tornare gran parte dei protagonisti dello scorso anni, oppure deprimersi perché sono gli stessi responsabili dei 33 punti di media regalati agli avversari.

Certo che una difesa che in tutto il 2010 ha messo a segno la miseria di 8 sacks, è una difesa che deve richiedere più pressione al suo front 7, tanto più che il leader della speciale classifica, Jerwhan Edwards, non sarà disponibile il prossimo anno. La continuità con il passato sarà garantita dai due senior DT Brandon Kirksey e Anthony Jacobs, mentre il junior DE DL Wilhite deve dimostrare di poter guadagnare la posizione di starter, così come il sophomore DE Matt Garin, atteso al battesimo del fuoco.

La batteria dei linebacker verrà ripresentata nella sua interezza, tra cui il leader dei tackle (90) Gary Tinsley e il junior Keanon Cooper (68 tkl e 4 tfl); importante addizione sarà il MLB transfer da Florida Brendan Beal, atteso a ricoprire già lo spot da titolare.

La secondaria ha concesso più di 201 yards di media per partita lo scorso anno, ma parte della responsabilità va all’ex coaching staff che, per coprire alcuni evidenti punti deboli difensivi, ha spesso concesso tantissimo tempo ai QB avversari, facendo credere i defensive backs peggiori di quanto in realtà siano.

Al posto di SS ritornerà Kim Royston, il senior trasferitosi nel 2007 da Wisconsin, che darà sicurezza al reparto dopo un anno passato in infermeria; accanto a lui la strong safety James Manuel (29 tkl nel 2010), sophomore, che potrà solo beneficiare della vicinanza del compagno più esperto. Le “guardie” saranno i CB Michael Carter (24 tkl e 2 int nel 21010) e Troy Stoudermire (37 tkl e 1 int), ex ricevitore pronto a portare a termine la sua prima stagione completa nel nuovo ruolo.

Gli special team saranno formati dal K transfer da North Carolina St Chris Hawthorne e dal P Dan Orseske. L’arma in più, da quattro anni a questa parte, si chiama Troy Stoudermire, meraviglioso ritornatore, che dista solo 17 ritorni da kick off e 190 yards dal superare i record NCAA ogni tempo.

La prima di coach Kill coinciderà con la difficile trasferta a Downtown L.A. a domicilio dei Trojans di USC. Poi tre sfide extraconference, la cui conclusiva sfida contro North Dakota St ricorda, almeno dal punto di vista onomastico, la vergognosa sconfitta contro South Dakota dello scorso anno. Da lì in poi spazio agli incontri interni alla Big Ten, ma non sorprendetevi se i Golden Gophers ripeteranno il record di 3-9 del 2010 o facessero anche peggio. Bowl lontani per il secondo anno consecutivo.

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