Cam Newton e l'usuale sorriso, con L'Heisman in mano.

La stagione regolare del college football è oramai alle spalle, i titoli di conference sono stati tutti assegnati, i Bowls sono pronti per essere giocati (si inizia nel fine settimana), e si rimane in fervida attesa di quella che sarà la finale nazionale che decreterà chi, tra Auburn ed Oregon, avrà il diritto di essere incoronato quale campione assoluto di questa altra bella stagione.

Nel frattempo è giunto il momento di assegnare anche i premi individuali, e l’attenzione era comprensibilmente spostata verso il riconoscimento più importante, l’Heisman Trophy, che oltre il fatto di rappresentare l’ingresso nell’olimpo del football collegiale per chiunque lo vinca, quest’anno aveva diversi motivi in più per essere seguito. Ed anche qualche timore, a dire la verità.

Cam Newton è stato senza ombra di dubbio il giocatore più meritevole per l’onorevole ingresso in questa casta di immortali, ha giocato una stagione stellare nonostante fosse solamente al suo primo anno da starter nel sistema offensivo di Auburn, ha dimostrato il suo strapotere fisico e la sua mentalità vincente in ogni singola gara disputata, contribuendo a perfezionare gli ingranaggi di una macchina da punti che metteva via le partite già nel terzo quarto, oppure che, a seconda delle difficoltà della propria difesa, non perdeva la calma nel cercare di recuperare gli svantaggi, riuscendo con perfetta puntualità a concretizzare delle rimonte che alla fine hanno sempre sorriso ai Tigers.

Newton è stato il condottiero di una squadra che ha giocato dominato la Sec, una delle tre conferences più difficoltose di quest’anno,un cammino coronato da affermazioni molto importanti contro Lsu nel momento in cui questa era nel momento di migliore forma, e soprattutto contro Alabama in una partita memorabile, che oltre alla soddisfazione di poter vantare il successo nella rivalry fino allo scontro del prossimo anno, ha consentito ai Tigers di evitare l’ostacolo più grande che li separava dalla qualificazione al National Championship, ottenuta con una rimonta di carattere davvero epico. Persino battere South Carolina nella finale della Sec è stata un’impresa assai meno difficoltosa di questa.

Non ci dovrebbero essere difficoltà né misteri nel premiare un ragazzo capace di lanciare per più di 2.500 yards correndo per altre 1.400, sommando a questi totali qualcosa come 49 mete complessive e divenendo il terzo giocatore ogni epoca nella storia dei college maggiori a segnare 20 touchdowns su corsa e 20 su passaggio nella medesima stagione, oltre a potersi fregiare del titolo di primo quarterback della Sec di ogni epoca a raccogliere 2.000 yards su passaggio e 1.000 su corsa nel corso dello stesso campionato. La percentuale di merito che Newton ha avuto nel successo di Auburn è un qualcosa di incalcolabile, basti pensare a quanti punti sono passati per le sue mani capaci, in scene che terminavano tutte allo stesso modo: ovunque si trovasse, raggiungeva i tifosi dei Tigers, esibiva il suo smagliante sorriso sicuro, ed aizzava la folla incitandola a fare festa per un’altra esilarante vittoria nel cammino della sua squadra.

E problemi, concretamente parlando, non ce ne sono stati, perché il quarterback ha regolarmente ricevuto il suo più che meritato premio battendo gli altri quattro concorrenti, ottenendo dall’82% dei votanti il primo posto in classifica, e battendo Andrew Luck, il secondo qualificato, di qualcosa come 1.184 punti, segno che la votazione è stata sostanzialmente a senso unico.

Moralmente, tuttavia, rischiano di saltare fuori i timori di cui si parlava sopra. E’ ancora fresca, difatti, la scomoda sensazione che ogni appassionato prova quando un evento sospetto bolle in pentola e rischia di rovinare tutto, nel college football è già successo tante volte, ed il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Il riferimento è chiaramente nei confronti di Cecil Newton, il padre di Cam, che è stato riconosciuto colpevole di aver proposto un piano di pagamento all’università di Mississipi State per ottenere i servigi del figliuolo al rientro dall’esilio presso il Blinn Junior College, nel Texas, dov’era stato spedito in seguito all’abbandono di Florida, università che originariamente l’aveva reclutato, in seguito al coinvolgimento in un furto di laptop.

Come spesso accade, essendo tutti diversi e tutti di opinioni diverse, ci si divide in due essendo chiamati a giudicare un fatto ed i suoi protagonisti, ed anche questo scandalo non ha fatto eccezione. Da un lato si vuol credere a Cam Newton quando sostiene di non aver mai saputo nulla di ciò che il padre stava combinando, che era all’oscuro di tutto, e che non era a conoscenza del fatto che le sue prestazioni erano state mercanteggiate per poi essere aggiudicate al miglior offerente. Dall’altro lato, non si vuol passare per finti tonti o per ingenui colossali, e si sosteneva che non solo il premio non si sarebbe dovuto assegnare al quarterback di Auburn, ma che lo stesso sarebbe dovuto essere sospeso dalle attività in relazione a quanto accaduto.

La Ncaa ha preso una decisione che, a giudicare da quanto esposto, sembra tutto sommato corretta, perché non va a ledere il diritto di giocare da parte di un ragazzo che è uscito pulito dalla faccenda (per il momento) non essendo stato possibile dimostrare che lo stesso avesse intascato direttamente dei soldi, e non è andata ad inficiare la grande stagione di Auburn, che per quanto ne sappiamo non ha avuto nessun ruolo, né attivo né passivo, nelle contrattazioni di Cecil Newton con un’altra università della Sec. A fine indagine, invece, si saprà se i Tigers fossero invece mai stati direttamente coinvolti in un pagamento nei loro confronti per avere il ragazzo, ma questa è tutt’altra storia.
Per quanto sospetto fosse lo svolgimento dei fatti, non sarebbe difatti stato corretto togliere il motivo del successo dei Tigers dal campo senza prove concrete di malefatte proprio nel momento topico della stagione, ovvero quando ci si stava per apprestare al rush decisivo per il National Championship, con le partite più importanti della Sec ancora tutte da giocare.

Le prove dicono che Cecil Newton, non Cam, è colpevole, e per questo ha deciso di non intervenire nei confronti del ragazzo, che ha quindi ritirato il suo premio, ripetiamo, meritato, in assenza di una delle due figure più importanti della sua vita, proprio papà, in uno di quei rari casi di un giovane di colore che può beneficiare della presenza di entrambi i genitori. Cecil non poteva essere presente all’avvenimento perché sarebbe stato sicuramente subissato dalle polemiche ed avrebbe creato contrasto e fastidio proprio nell’istante più alto della vita sportiva di suo figlio, che non è riuscito ad andare oltre ad una semplice frase prima di incepparsi senza riuscire a trattenere le lacrime per una situazione che si è rivoltata in un qualcosa di grottesco. In suo aiuto è corso un altro Heisman Trophy di Auburn, il leggendario Bo Jackson, che nell’occasione è stato qualcosa di quanto più vicino potesse essere ad una figura paterna, consigliando al ragazzo di calmarsi, e prendere un paio di respiri ben profondi.

Ma l’ombra resta, ed è pesante, e ciondola sulla testa di Newton, di Auburn, e della Ncaa stessa, che non può permettersi di esporre il suo grande spettacolo solo per togliere premi dopo qualche anno, solamente perché dalle investigazioni o da segnalazioni di qualcuno emergono fatti spiacevoli e scorretti, contrari a qualsiasi morale sportiva, e che nel mondo del college hanno macchiato tanto la scena. La Ncaa non può permettersi un altro caso Reggie Bush, il primo giocatore della storia costretto a restituire l’Heisman (lui ha detto di averlo restituito volontariamente, ma in realtà ha astutamente giocato d’anticipo) in seguito all’ammissione del ricevimento di denaro e benefici durante la sua permanenza a Usc, poi punita anche a livello di squadra.

E’ un periodo lungo quello che separa Cam Newton dalla più grande partita della sua carriera, lui non si è fatto distrarre fino ad ora, e probabilmente non si farà trovare impreparato nemmeno stavolta. Le voci corrono, i fatti restano, ed anche se le ricerche investigative della Ncaa stanno andando avanti per accertare semmai ci sia dell’altro da punire stanno procedendo spedite Newton ha detto che non se ne curerà e si concentrerà sul football giocato.
Il pericolo resta, perché rimane l’ipotesi che Auburn possa essere sbugiardata in qualsiasi momento, in quanto tutti si chiedono quanto i Tigers abbiano ipoteticamente sborsato per assicurarsi il ragazzo su Mississipi State, magari superandone l’offerta. O magari non è accaduto niente, perché Cecil Newton si è pentito di quanto stava facendo, e non si è opposto al reclutamento pulito da parte di Auburn rinunciando alle somme facili dei rivali per non rendere maledetto il futuro del figlio. Solo il tempo e le prove daranno le risposte necessarie, sperando non venga mai insabbiato nulla.

Nel frattempo Cam Newton è indiscutibilmente il miglior giocatore collegiale d’America, ed ha offerto agli appassionati uno spettacolo che i soldi non possono comprare, che l’abbia messo in scena con l’uniforme di un’università piuttosto che di un’altra non fa molta differenza. Questo trofeo se l’è guadagnato sul campo, e non glielo toglie nessuno.

Per il momento.

5 thoughts on “Cam Newton, Heisman contro ogni sospetto

  1. Cam Newton è un giocatore fortissimo! A vederlo giocare mi viene in mente Michael Vick.. non c’è da stupirsi di qst dato che Vick è un eroe per molti giovani giocatori afroamericani… Io cmq quando deciderà di fare il salto tra i professionisti lo vedrei bene giocare come fullback o Runningback, così da sfruttare la sua enorme agilità, velocità e soprattutto una prestanza fisica difficile da trovare nello spot di QB.. che ne pensate?

    • Ma quelli nella foto, non sono il Maxwell Award e il Davey O’Brien Award?

      Secondo te, Cam Newton è un quarterback migliore di Andrew Luck?

      Grazie.

      • Se mi concedi una breve risposta a mio parere sono due tipi di qb molto diversi. E’ indubbio che Luck, giocando in una pro-style offense e per il tipo di giochi, e di abilità che essa richiede ad un college qb sia il più preparato ad affrontare il mondo pro. E’ altrettanto innegabile come Newton sia uno spettacolo per gli occhi. Con quel fisico e quell’agilità può fare di tutto. E non che gli manchi il braccio eh…rating più alto e un numero non indifferente di yards lanciate.
        Diciamo che, a seconda del tipo di offense che ciascuno vuole applicare, loro due rappresentano probabilmente il top in circolazione.
        Saluti

      • Grazie mille per la tua segnalazione della foto, ho provveduto a cambiarla.

  2. A me ricorda molto Vince Young come caratteristiche, spero abbia una testa migliore di lui perchè Cam può avere tanto successo anche al piano di sopra.

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