Il match della settimana non tradisce le attese e si trasforma in una battaglia piena di spettacolo e colpi di scena, a corredo di una sfida che metteva di fronte due delle migliori compagini della SEC, due team tra i migliori della nazione, due programmi dalla grande tradizione e, dulcis in fundo, due quarterback con alle spalle una storia simile, una carriera che li ha visti cominciare l’avventura in NCAA con maglie diverse da quelle che vestono tuttora.
Destinati a deliziare le platee di Ann Arbor e Gainesville, Ryan Mallett e Cameron “Cam” Newton, si sono ritrovati davanti sabato, due anni dopo le esperienze concluse troppo in fretta a Michigan e Florida, nel Jordan-Hare Stadium di Auburn, Alabama, teatro di una delle più belle sfide viste fino a questo momento nella stagione 2010 del college football; una sfida, serrata, da cui indubbiamente doveva uscire la più reale antagonista per gli Alabama Crimson Tide, squadra che fino alla scorsa settimana dominava la nazione.
Le premesse per il grande match, per una partita intensa ed incerta fino alle battute finali, insomma, c’erano tutte, e sia Gene Chizik che Bobby Petrino hanno preparato i rispettivi team ad interpretarla al meglio delle loro possibilità, regalando un escalation di segnature ed emozioni al folto pubblico giunto nel campus dei Tigers.
E dire che dopo il primo quarto l’impressione che era stata recepita era quella di una partita dal punteggio ristretto, combattuta si, ma senza quei touchdowns che garantiscono spettacolo e divertimento a chi ha il piacere di seguirla dal vivo o in diretta, comodamente seduto sul divano di casa; dopo 15 minuti di football infatti le due squadre erano in perfetta parità, con Mallett a disegnare parabole imprendibili per i defensive backs avversari e Newton a seminare il panico nel reparto difensivo di Arkansas, sempre in affanno quando cercava di arginarne le corse.
I due quarterbacks, protagonisti indiscussi fin dall’inizio della sfida hanno infatti tenuto viva l’attenzione del pubblico per tutto l’arco della prima frazione, conclusa appunto sul 7 pari grazie al TD pass, 7 yards, lanciato dal 15 dei Razorbacks per Van Stumon, e alla corsa da 5 yds che ha portato la stella dei Tigers direttamente dentro l’endzone avversaria, al termine di un drive in cui ha messo a ferro e fuoco la difesa totalizzando 34 yds in appena 3 portate.
Da un lato i passaggi precisi e potenti di Mallett, dall’altro le corse devastanti di Newton, questo il leit motiv del match, che già nel secondo quarto comincia a prendere quota, con le rispettive difese che assumono sempre più il ruolo di spettatori non paganti e gli attacchi che accumulano yards su yards, entrando di diritto negli annali della lunga storia NCAA.
Ad aprire e chiudere il box score del quarto sono gli Auburn Tigers, a segno in entrambe le occasioni con un field goal calciato da Wes Byrum, che prima realizza da 43 e poi da 26 yards, nel mezzo si susseguono i botta e risposta tra i due attacchi che portano ad un paio di segnature a testa; prima realizza su corsa Arkansas, che va a segno con Broderick Green, 1 yard, poi risponde Auburn, che trova un uno-due importante entrando in endzone al termine di due drive consecutivi con Mario Fannin e Onterio McCalebb, che segnano rispettivamente su run da 4 e da 15 yards, anticipando l’ultima realizzazione da 6 punti della frazione ad opera di Greg Childs, che riceve un passaggio da 34 yards.
Grazie a quest’improvvisa esplosione di touchdowns le due squadre vanno al riposo sul 27 a 21 per i padroni di casa, ma per i Razorbacks c’è una brutta tegola, infatti a seguito di un brutto colpo ricevuto nel corso del drive che ha portato al TD di Green, Ryan Mallett è stato costretto a lasciare il campo e cedere i bastone del comando alla sua riserva, Tyler Wilson, che nell’ultima serie offensiva di Arkansas della prima frazione si rende protagonista del TD pass, il suo primo in stagione e quarto in carriera, per Childs.
Wilson mantiene lo spot da titolare anche al rientro dagli spogliatoi, e con il numero 15 che vi rimane dentro in attesa di ulteriori accertamenti guida i compagni di squadra verso una difficile rimonta, che gli riesce almeno parzialmente consentendo ai ‘Backs di accorciare le distanze alla fine del terzo quarto; in questo periodo accade che Auburn continua a tenere in mano la partita, grazie al terzo field goal di giornata di Wes Bynum, che questa volta trasforma da 28 yards, e alla seconda corsa in endzone di Cam Newton, che realizza da 1 yard.
Tra una segnatura e l’altra dei Tigers, Wilson trova il modo per tenere vivi i Razorbacks, orchestrando due drive importanti che, almeno fino a quel momento, non fanno rimpiangere l’assenza improvvisa di Mallett e permettono ai ragazzi di Petrino di rimanere in partita; a finalizzare le due serie guidate dal backup quarterback ci pensano Ronnie Wingo e Joe Adams, che vanno a segno su TD pass da 37 e 24 yards.
Arkansas, in apertura dell’ultimo quarto, trova addirittura l’insperato vantaggio, ancora con un bel lancio di Tyler Wilson che pesca nuovamente Greg Childs, questa volta abile a ricevere un passaggio da 23 yards; la coppia ormai affiatata si rende protagonista poi anche della conversione da 2, con il WR che rimane abilmente in piedi facendosi trovare all’interno dell’endzone avversaria per un 43 a 37 che segna la prima svolta favorevole ai Razorbacks del match.
Prima che diventerà ben presto l’unica, con i padroni di casa che salgono definitivamente in cattedra nei 14 minuti finali trovando la via per l’area di meta per ben 4 volte, in un epilogo che sembra davvero fin troppo pesante per la prestazione, comunque positiva, degli ospiti; ad aprire le danze è Emory Blake, che riceve un TD pass da 15 yards di Cam Newton, appena un paio di minuti prima che il compagno di squadra Zach Etheridge sfrutti il primo turnover del match, riportando in endzone, dopo una galoppata di 47 yards, un fumble di Broderick Green.
Per Arkansas il primo pallone perso del match rompe anche la magia che si era creata in attacco, e all’improvviso un Wilson fino a quel momento perfetto comincia a sbagliare qualsiasi cosa, tanto che appena rientrato in possesso dell’ovale si fa intercettare dal linebacker Josh Bynes sulle proprie 40 yards; lo stesso copione si ripete qualche minuto più tardi, dopo che Cam Newton segna il terzo TD su corsa di giornata approfittando dell’ottima posizione di campo, quando il QB si fa nuovamente pizzicare dall’avversario, che questa volta lo ferma sulle 47 dei Razorbacks, 7 yards in più che non cambiano di una virgola l’epilogo precedente.
Ripreso il possesso i Tigers ci mettono infatti pochissimo a segnare un altro touchdown, l’ottavo della gara, con il runningback Michael Dyer, che rotto il primo placcaggio si invola indisturbato verso l’area di meta, raggiunta dopo una bella corsa da 38 yards; su questo si chiude di fatto la sfida, anche se nei minuti finali Arkansas prova a rifarsi sotto, nel tentativo di aumentare ulteriormente il punteggio di quella che passerà alla storia come la partita con più punti segnati di sempre nella Southeastern Conference.
Con 108 punti totali infatti il match tra Auburn e Arkansas, conclusosi con il punteggio di 65 a 43, ha abbattuto il precedente record della SEC, che detenevano con 104 South Carolina e Mississippi State, al termine della sfida del 1995 conclusa con la vittoria dei Gamecocks per 65 a 39; in queste partite over 100 il primato di punti realizzati spetta però a Kentucky, che nel 1998 ne rifilò 68 alla difesa di Louisville, 3 in più di quelli realizzati dai Tigers contro i Razorbacks.
Dopo la partita, grandi elogi per Cameron Newton, che continua nel suo momento magico riscattandosi dalle disavventure di Florida, una squadra che forse adesso avrebbe davvero bisogno di lui, gongolando dall’alto di una stagione che lo vede ancora imbattuto e lanciato verso traguardi insperati prima del suo inizio; il numero 2 dei Tigers conclude con 140 yards e 1 TD su passaggio e 188 yards e 3 TD su corsa, vincendo la sfida a distanza con il collega ed avversario Ryan Mallett, che dopo aver completato per 96 yards e 1 TD pass è stato tenuto cautelativamente a riposo da Petrino.
Al suo posto non ha sfigurato Tyler Wilson, che termina con 332 yards, 4 TD e 2 INT, risultando il miglior passer della partita; suo degno compare Greg Childs, che conclude con 164 yards e 2 touchdowns all’attivo in nove ricezioni, una in meno di quelle messe a segno dall’intero reparto ricevitori dei Tigers, che, succube delle qualità atletiche di Newton, chiude con appena 10 receptions per 140 yards. Tra i grandi protagonisti del match ovviamente Josh Bynes, che con 2 intercetti si fa notare in una partita che ha visto in campo due difese decisamente inesistenti, il cui unico merito è stato quello di fare da sparring partner per gli attacchi e per lo spettacolo.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
che partita ragazzi , CHE PARTITA , mi sento di poter dire che erano anni , ma anni !!!!!!!!!!!!
attacchi scintillanti , grande Newton e suo degno rivale il back-up Wilson , una sorpresa a questi livelli per me , almeno fino ai 2 intercetti , comunque uno spettacolare susseguirsi di emozioni , veramente un duello all’ultimo touchdown !!!
Partita spettacolare, senza dubbio. Partita bella… non penso. Troppo poca l’organizzazione difensiva. Serviranno test più “realistici” per misurare le possibilità a lungo termine di queste compagini.