In tanti hanno fatto un’analisi della Finale subito dopo che era finita; noi, dopo aver seguito puntualmente il Tournament, abbiamo scelto di farla a mente fredda.

Come sicuramente saprete, Houston si è trovata a dover gestire un vantaggio in doppia cifra nella ripresa ma Florida, per la quarta volta nelle sei partite del Torneo, è riuscita a rimontare anche se sembrava impossibile dal momento che stava affrontando la miglior difesa della nazione. Ce l’ha fatta grazie ad un ottimo secondo tempo ed ai problemi degli avversari.

Il nostro articolo sulle Semifinali si chiudeva dicendo anche che Florida doveva sfruttare i suoi lunghi per mettere in difficoltà quelli di Houston che, da parte loro vista la limitata rotazione, non dovevano avere problemi di falli.

Purtroppo per i Cougars avevamo visto giusto, ed i problemi di falli oltre a limitare Joseph Tugler a 16′ e l’unica riserva Ja’vier Francis a 21′, hanno costretto J’Wan Roberts a restare in campo 35′ facendogli perdere lucidità in fase realizzativa (lui che in stagione tirava col 50% ha finito 3-13).

Venendo al match, un primo tentativo di allungo di Houston arriva sul +8 dopo 15′ di gioco ma viene prontamente chiuso dai Gators che se all’intervallo sono sotto solo di 3 lo devono ai 14 punti col 4-6 da 3 di Will Richard dal momento che Walter Clayton Jr, poi votato Most Outstanding Player del Torneo (ricordiamo che nella NCAA non esiste il MVP), realizza zero punti.

Nel secondo tempo i Cougars partono spediti e dopo 4 minuti e mezzo, anche grazie a 7 punti con 2 triple di L.J.Cryer, arrivano sul +12 dando l’impressione di avere il controllo del match. La loro difesa rimane intensa per altri 3 minuti fino a quanto, con Tugler in panchina con 3 falli, a Francis ne vengono fischiati 2 in meno di 7″ facendo arrivare anche lui a quota 3 e forzando coach Sampson a rotazioni anomale che vengono ulteriormente forzate quando entrambi commettono il quarto fallo con ancora 9′ sul cronometro.

Il gioco che rimarrà associato alla Finale è sicuramente la non stoppata di Walter Clayton Jr sul non tiro da 3 punti di Emanuel Sharp nell’ultima azione della partita ed il conseguente turnover ma quello che ha invertito l’inerzia della gara a favore di Florida capita al nono minuto della ripresa con i Cougars sul +6 e palla in mano.

In quel momento Thomas Haugh stoppa un tiro da 3pti di Cryer, parte in contropiede per quella che sarebbe stata una sicura schiacciata e trasforma in un difficile layup, l’unico suo canestro del secondo tempo, realizzato grazie ad un bellissimo gioco di polso dopo il fallo in recupero di Milos Uzan ed il successivo libero.

Pur essendo Todd Golden il più giovane allenatore ad aver vinto il titolo NCAA dopo Jim Valvano, ha dimostrato di avere un notevole sangue freddo ed una chiara visione della partita.

Ad inizio ripresa, con la squadra in difficoltà ed alcuni fischi contro non chiarissimi, ha cercato e ottenuto un fallo tecnico che se nell’immediato non ha dato la scossa ai suoi giocatori, è comunque servito per attirare l’attenzione sulle chiamate degli arbitri che da li in avanti non gli sono state contro.

A 7′ dalla fine poi, una volta raggiunto il pareggio a quota 48, Rueben Chinyelu commette la sciocchezza di colpire la palla in mano al giocatore di Houston che doveva fare la rimessa facendogli perdere il controllo, obbligando gli arbitri a fischiargli un automatico fallo tecnico.

In quella situazione un altro coach avrebbe sbraitato o quanto meno catechizzato il suo giocatore mentre Golden ha capito che il ragazzo aveva capito la sciocchezza commessa e non ha avuto particolari reazioni.

In conferenza stampa post-partita Kelvin Sampson ha definito incomprensibile come negli ultimi 2 possessi della partita i suoi non siano nemmeno riusciti a tirare. Gli si potrebbe però chiedere come mai entrambe le volte il pallone fosse in mano a Sharp e non al più esperto Cryer che pur essendo meno tiratore puro, in stagione ha medie non molto diverse ed in Finale era l’unico dei suoi in doppia cifra.

Golden e i suoi ragazzi hanno festeggiato il titolo davanti a oltre 60.000 tifosi durante un intervallo prolungato dello spring game della squadra di football nello stadio soprannominato “The Swamp”, pantano nel quale i Gators si trovano a loro agio e faranno di tutto per tornarci la prossima primavera visto che punteranno al re-peat già fatto dalla Florida del 2006 e 2007 allenata da Billy Donovan che allora aveva 41 anni.

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