Come ogni anno marzo e basket significano una cosa sola: March Madness. Il nome iconico, traducibile in “follia di marzo”, evidenzia perfettamente quello che può accadere in quello che è un torneo di basket che coinvolge ben 64 squadre (anche leggermente di più in caso di parità nei ranking) sia a livello maschile che femminile nel panorama universitario americano.

Di follie e di sorprese quest’anno ce ne sono state poche, soprattutto nel settore maschile, dove alle final four sono arrivate esattamente le quattro squadre che erano nelle prime quattro posizioni nel ranking finale al termine della regular season.

In questo spazio, però, sono cui per raccontare di come sono andate le faccende nel bracket femminile, dove di sorprese clamorose non se ne sono comunque viste, solo sfiorate, purtroppo.

A tal proposito non posso non cominciare la disamina delle quattro semifinaliste da South Carolina, squadra iconicamente tra le più forti nel panorama della NCAA femminile di basket, oltre che campionessa del torneo lo scorso anno. Le sorprese clamorose sono state sfiorate proprio contro le Gamecocks, che in due partite su quattro sono andate decisamente vicine all’uscita dal torneo.

Le prime due partite di South Carolina si sono risolte abbastanza agevolmente, la prima è finita 108-48 contro un’ampiamente inferiore Tennessee Tech, la seconda è finita 64-53 contro Indiana, squadra che ha messo comunque in gran parte della partita in difficoltà South Carolina, passata agli ottavi di finale solo grazie ad uno straordinario terzo quarto.

I problemi sono cominciati ad arrivare agli ottavi contro Maryland, capace di tenere un ritmo leggermente superiore delle Gamecocks per quasi tutta la partita. A costare caro sono stati proprio gli errori delle Terrapins e qualche chiamata arbitrale da rivedere. In una giornata in cui le veterane del gruppo come Pao Pao o Kitts non hanno esaltato, a risolvere la situazione è stata una sostituta di lusso come Fulwiley, capace di collezionare 23 punti cruciali nella vittoria per strappare un pass ai quarti.

L’ultimo ostacolo presentatosi prima delle final four sono state le Duke Devils, squadra in forte crescita nelle ultime stagioni che punta tanto sulla difesa e sul bel gioco di squadra, non avendo però individualità molto forti come le altre squadre. La difesa ha funzionato tutto sommato bene, limitando le Gamecocks a portare a casa solo 54 punti. Le energie sono purtroppo venute a mancare proprio alla fine per le Devils, che hanno anche accusato un po’ di nervosismo e tensione, costati caro guardando il sottile vantaggio per le Gamecocks nel risultato finale di 54-50.

Nonostante abbiano sfiorato per ben due volte l’eliminazione, sono proprio le Gamecocks le favorite al titolo, a mio parere. Una squadra con così tanti talenti e riserve che giocherebbero in qualsiasi altra squadra del campionato, che nonostante le difficoltà evidenti riesce sempre a spuntarla, non può non esserlo. L’esperienza e la serenità di saper come affrontare partite importanti come sarà quella contro Texas è un fattore assolutamente chiave che non andrebbe per niente sottovalutato.

South Carolina women's basketball: Rapid Reaction - Duke - On3

Le South Carolina Gamecocks sono le campionesse in carica. Sono alla ricerca del terzo titolo in quattro anni, evento che, in caso di riuscita, passerebbe alla storia

Chi di esperienza a questi livelli ne ha poca, se non nulla, è UCLA. La squadra allenata da Cori Close affronterà una partita di final four per la prima volta nella loro storia, arrivando alla fase finale del torneo dopo aver concluso la regular season al primo posto assoluto. Una sorpresa relativa, considerando che ai nastri di partenza della stagione era stata messa in quinta posizione nel ranking.

Stagione e fase finale del torneo caratterizzata dalle prestazioni disumane di Lauren Betts, centro classe 2003 che ha dominato le avversarie con la sua notabile altezza e la sua immancabile resilienza.

Pur essendosi affidata molto a lei nel corso della regular season, UCLA ha comunque dimostrato di saper giocare bene anche senza il suo contributo, come successo nell’ultima partita contro LSU, dove Betts è rimasta parecchio tempo in panchina per aver raggiunto il limite di falli. In soli 25 minuti giocati ha comunque portato a casa 17 punti, confermando la sua costanza nei minuti in cui trova spazio in campo.

Le Bruins possono contare anche su altre individualità molto forti, come Gabriela Jaquez e Kiki Rice, protagoniste in positivo oltre a Betts nelle vittorie di questa March Madness contro Southern University, Richmond e Ole Miss. Le difficoltà maggiori sono arrivate proprio nell’ultimo turno contro LSU che, senza il grande apporto di Angel Reese presente nello stesso incontro lo scorso anno, esce dal torneo applaudendo l’ottima carriera universitaria di Aneesah Morrow, la quale con ogni probabilità approderà nella prossima stagione di WNBA.

Le Bruins hanno dimostrato finora un’ottima connessione di squadra che fa divertire le giocatrici e diverte gli spettatori, con un gioco fluido che potrebbe portarle veramente fino in fondo. Alle final four incontrerà UConn, senza dubbio l’avversario più in forma del momento.

UCLA women's basketball can pick up where it left off – Daily News

Lauren Betts (n 51) ha una media stagionale di 20 punti e 9,6 rimbalzi a partita. Nella prossima stagione giocherà ancora a UCLA e verrà raggiunta dalla sorella Sienna, proveniente dalla Grandview High School

Le Huskies non solo arrivano alle final four dopo aver vinto con un avversario molto temibile quale USC, sono anche quelle con la giocatrice, per distacco, più forte di tutto il campionato. Non posso che star parlando di Paige Bueckers, proiettata per essere la prima scelta ufficiale del draft WNBA del 2025.

Dopo aver trascinato le sue Huskies fino alle final four realizzando ben 105 punti nelle ultime tre partite, tutti aspettano solamente il momento del suo approdo in WNBA, soprattutto quando andrà a confrontarsi con l’ormai nota Caitlin Clark.

UConn ha potuto contare, e non poco, anche sull’apporto di Sarah Strong, freshman arrivata in Connecticut come recluta numero uno nello scorso anno dalle High School. Strong è stata un appoggio fondamentale per Bueckers e una garanzia assoluta sia sui field goal da 2 punti sia su quelli da 3.

Le Huskies hanno battuto Arkansas State e South Dakota State nei primi due turni del torneo, per poi passare agevolmente anche contro Oklahoma e sfornare una prestazione molto convincente contro USC, che nel momento del bisogno si è dovuta purtroppo ritrovare senza la stella indiscussa del gruppo Juju Watkins, al momento infortunata.

UConn contro UCLA sarà uno scontro bellissimo e da non perdere assolutamente, un match che sa già di finale ma che porterà solo una delle due squadre ad affrontare nella finalissima una tra South Carolina e Texas.

UConn and Texas join UCLA and South Carolina in women's Final Four

Per Paige Bueckers si tratta degli atti finali della sua carriera universitaria con UConn. La WNBA la aspetta calorosamente in quanto sarà certamente la prima scelta, che al momento spetta alle Dallas Wings

Quest’ultima ritrova un posto nelle final four per la prima volta dal 2003, battendo la rivale di stato TCU, che era invece arrivata a un passo dalle final four trascinata in gran parte dall’olimpionica di Parigi Haley Van Lith. La sua prestazione sensazionale contro Notre Dame non si è purtroppo ripetuta contro le Longhorns. Quest’ultime beffano le Horned Frogs vincendo con il risultato di 58-47.

Texas ha chiuso la stagione regolamentare al quinto posto, proprio davanti a TCU, perdendo però la finale del SEC tournament contro, guarda un po’, South Carolina. In quel caso il risultato fu di 64-45, con un secondo quarto orribile delle Longhorns costato carissimo nel conteggio finale.

La squadra allenata dal coach Vic Schaefer ha ora una possibilità unica tra le mani, quella di avere vendetta per l’ultima sconfitta e accedere ad una finale che sarebbe assolutamente meritata per il percorso fatto.

Guidate principalmente dal grande talento di Madison Booker, ma non solo, le Longhorns sfideranno delle Gamecocks non nella miglior forma, pur sempre però ricche di veterane che momenti come questi li han già vissuti negli anni precedenti. Sto parlando di giocatrici del calibro di Te-Hina PaoPao, che entrerà nella WNBA la prossima stagione, o Raven Johnson, che avrà ancora una stagione da passare nel campionato universitario prima di spostarsi nel basket professionistico.

Texas Longhorns women's basketball #1 in AP Top 25 | FOX 7 Austin

Texas non vince il campionato universitario dal 1986, quindi da ben 39 anni. Le possibilità quest’anno ci sono tutte, ora tocca semplicemente affrontare le squadre migliori

South Carolina, come detto in precedenza, rimane la favorita al titolo e dovrebbe accedere quantomeno alla finale senza troppi problemi contro Texas. Nella finalissima di domenica 6 aprile a Tampa Bay, però, ci sarà per forza di cose un avversario molto impegnativo, sia che si tratti di UConn, sia che si tratti di UCLA.

Tutte e quattro le squadre hanno sicuramente le carte in tavola per aggiudicarsi il torneo, non resta solamente che darci appuntamento a dopo domenica per analizzare le final four e la finalissima stessa e capire chi, alla fine, l’avrà spuntata da questo folle torneo di basket.

Le final four si terranno nella notte tra venerdì 4 e domenica 5 aprile. La prima partita tra Texas e South Carolina alle ore 1 italiane, mentre alle ore 3 UConn contro UCLA. Nessun network italiano purtroppo trasmetterà le partite. La finale sarà invece domenica 6 aprile alle ore 21 italiane, anche in questo caso l’evento non sarà purtroppo coperto da nessun ente televisivo italiano.

 

 

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