Da tempo la colonia di giocatori italiani in NCAA non era numerosa come quest’anno, e se tralasciamo Paolo Banchero, naturalizzato grazie al padre italo-americano sperando che giocasse per la nostra nazionale, e Filip Rebraca nato a Treviso dove il padre Zeljko giocava ma di fatto serbo, da ancora più tempo non avevamo giocatori di formazione italiana con statistiche interessanti come in questa stagione.

Il migliore, anche in prospettiva visto che parliamo di un freshman, è Gabriel Belfort Pozzato che gioca a Evansville. Nato nel 2005 a Casal Monferrato (AL) dopo i primi canestri a Novara si sposta a Borgomanero dove si sviluppa e rimane fino a quando lo scorso anno è volato in Australia per far parte del Team Global di Canberra nell’NBA Global Academy.

Formatosi come play, grazie allo sviluppo che ha avuto il suo fisico negli ultimi anni che l’ha portato a raggiungere i 6’7″ ed avere una “wingspan” di 6’10” (la distanza tra le punte delle dita stando a braccia aperte), adesso che gioca ala si trova spesso accoppiato con giocatori più bassi o più lenti. Nel primo caso non ha problemi a tirargli sopra la testa mentre nel secondo li batte con un ottimo primo passo arrivando spesso a chiudere con potenti schiacciate.

Nei Purple Aces è titolare fisso nonchè miglior realizzatore con 15,4ppg, tirando con il 49% dal campo e col 32% da 3pti mentre sono ampiamente migliorabili i 3,8rpg ed il 62% dalla lunetta.

Viste le attenzioni che sta attirando Pozzato, non ci dovremmo sorprendere se in estate entrasse nel transfer portal e la prossima stagione lo trovassimo nel roster di un College più blasonato.

Secondo miglior realizzatore tra gli italiani è Leonardo Bettiol, classe 2002 nato a Roncade (TV) che prima di andare ad Abilene Christian, un piccolo college privato del Texas, aveva giocato l’ultima stagione in Italia alla Rucker Sanve.

Ala di 6’8″, rappresenta il perfetto esempio del giocatore intelligente: conscio dei suoi limiti e capace di sfruttare i suoi mezzi, in attacco difficilmente si allontana dall’area pitturata dove è più pericoloso. Nei suoi tre anni ai Wildcats ha continuamente migliorato la sua produzione che in questa stagione ha raggiunto i 14ppg ma in “soli” 25 minuti di gioco, tirando col 56% dal campo (1/5 da 3pti in stagione) e quasi il 73% dalla lunetta.

Anche per lui la nota dolente è rappresentata dai rimbalzi perchè 4 per partita sono un numero insufficiente per un giocatore con le sue caratteristiche.

Dopo UCLA e Wake Forest, Stetson è il terzo college in altrettanti anni frequentato da Abramo Canka.

Ragazzo genovese del 2002, dopo aver iniziato in alcuni club liguri nel 2016 viene preso dalla Stella Azzurra Roma che a 16 anni lo presta a Roseto dove esordisce in Serie A; nel 2020 firma un quadriennale con il Lokomotiv Kuban dal quale esce per andare in NCAA.

Se un rgazzo viene scelto da UCLA le potenzialità le ha ma ai Bruins si è trovato schiacciato da altri talenti e per avere minuti di gioco si è dovuto trasferire in un college minore che lo scorso anno è andato al Tournament ma quest’anno finirà con un record pesantemente negativo.

Guardia-ala di 6’6″ dotato di un fisico adeguato al ruolo, Canka ha un buon ballhandling e fiuto per il rimbalzo, deve però lavorare tanto per migliorare le percentuali dei tiri in sospensione e dalla lunetta ma anche la capacità di concretizzare le penetrazioni perchè ancora non riesce a gestire i contatti.

Giovanni Emejuru è un junior classe 2002 di passaporto italiano ma formato cestisticamente in Inghilterra che dopo un biennio a Sam Houston State dove trovava spazio e un anno da titolare a Siena si è trasferito a George Mason dove esce dalla panchina.

Ala grande di 6’11” che sfrutta il fisico per giocare nel pitturato e in 19 minuti di media realizza 8,2 punti e prende 5 rimbalzi tirando col 67% dal campo avendo già realizzato ben 22 schiacciate.

Giocatore interessante in ottica Eurolega dove potrebbe giocare anche centro sfruttando le sue abilità nei movimenti sotto canestro.

Niccolò Moretti è il figlio minore di Paolo che da giocatore ha vinto 3 scudetti con la Virtus Bologna per diventare poi allenatore e fratello di Davide che ha giocato 3 anni a Texas Tech arrivando alla finale NCAA del 2019 persa in OT contro Virginia.

Nato a Bologna, ha giocato in una high-school della Florida e frequentato l’NBA Global Academy in Australia prima di scegliere Illinois dove dopo un primo anno da redshirt ha trascorso la stagione da freshman in fondo alla panchina di una squadra peraltro talentuosa. Pur vedendo che il gruppo era al termine di un ciclo Niccolò ha deciso di entrare nel transfer portal approdando a Florida Atlantic, una squadra dove i titolari lo sono solo di nome in quanto nessun giocatore è oltre i 30 minuti di media e ben 8 ne giocano almeno 17 per partita.

Playmaker che non segna molto, solo 7,1ppg quest’anno ma perchè ama far giocare la squadra sfruttando la sua intelligenza cestistica e l’ottima visione di gioco che lo porta ad avere un’assist-to-turnover ratio (il rapporto assist/palle perse) di 3,5 con più palle rubate che perse.

Se continuerà a lavorare con l’etica che ha dimostrato fin’ora e non si farà attirare dalla sirene italiane, Niccolò potrebbe sorprendere e se non venisse chiamato al draft avrebbe sicuramente modo di giocarsi le sue carte in Summer League.

Oltre a questi ragazzi sui quali ci siamo soffermati, ci sembra giusto citare anche tutti gli altri che stanno giocando in Division I: Davide Poser (New Hampshire), Isaiah Shaw (Valparaiso), Stefano Faloppa (Tennessee-Martin), Nico Nobili (Boston University), Mike Oberti (Pennsylvania), Mario Brunetto (Eastern Michigan), Matteo Picarelli (Temple), Jacopo Van del Knaap (Hawaii), Riccardo Greppi (Wisconsin), Emmanuel Innocenti (Gonzaga), Alfredo Addesa (Lehigh), Riccardo Ghedini (Davidson), Timoty Van der Knaap (Bradley) e Francesco Borra (UC Davis).

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