Ogni partita NCAA offre spunti e l’Hawaiian Airlines Diamond Head Classic giocato tra il 24 e il 26 Dicembre a Honolulu non è stato da meno.
Il torneo è stato vinto da Nebraska che ha battuto Oregon State 78-66 mentre nella finalina la squadra di casa Hawaii ha superato Oakland in OT, partite che ci hanno permesso di vedere alcuni giocatori interessanti e diversi tra loro.
Brice Williams è una guardia senior che dopo 3 anni a Charlotte dove veniva utilizzato come sesto uomo per spaccare le partite si trasferisce ai Cornhuskers e, dopo un buon primo anno, in questa stagione ha fatto il salto di qualità passando da 13,4 a 19,7ppg tirando col 51,4% dal campo, col 43,2% da 3pti e col 91% ai liberi.
Realizzatore affidabile che in stagione solo una volta non è andato in doppia cifra con un massimo di 32 punti nella semifinale del DHC contro Hawaii. La sua prestanza gli consente di cercare e gestire il contatto fisico riuscendo ad ottenere diversi fischi a favore che lo portano a tirare oltre 6 liberi a partita mentre la buona meccanica di tiro gli permette di prendere ottimi tiri dalla media e in uscita dai blocchi.
Nei Beavers gioca Michael Rataj un’ala piccola tedesca di scuola Bayern Monaco che nonostante sia solo junior si è dovuto calare nel ruolo del leader dopo che in estate Oregon State ha visto trasferirsi altrove ben 8 giocatori, tra i quali 6 dei migliori 7 marcatori.
Michael ha dimostrato di essersi meritato i gradi di capitano in campo e nello spogliatoio con una maturità inattesa che l’ha portato a viaggiare in stagione a 15,5ppg e 8,7rpg tirando col 45,4% e, prima della finale con Nebraska, a portarlo sempre in doppia cifra e per ben 6 volte in doppia-doppia.
La mancanza di affidabilità nel tiro da 3pti viene compensata da agilità ed atleticismo sopra la media che gli consentono di essere un valido rimbalzista ed un ottimo prospetto per il basket europeo.
Nella multinazionale che storicamente è Hawaii a roster quest’anno troviamo un neozelandese, due giapponesi, un belga, un olandese, due australiani, l’italo-olandese Jacopo Van der Knaap e il lituano Gytis Nemeiksa.
Dopo aver giocato due anni nello Zalgiris Kaunas II, Nemeiksa arriva in NCAA a Xavier con altri due anni di elegibilità ma trovando poco spazio in estate si trasferisce ai Rainbow Warriors dei quali diventa subito il punto di riferimento.
Ala che ama giocare vicino a canestro per poter sfruttare il fisico anche se da buon lituano non gli manca un discreto tiro che realizza col 52,3% dal campo e col 37% da 3pti e, nonostante il minutaggio limitato dovuto alle rotazioni di coach Eran Ganot, in meno di 24 minuti di media con 14,7 punti è il miglior marcatore della squadra.
Il giocatore più intrigante del Torneo è però Malcolm Christie un ragazzo che dopo 3 anni nel college canadese di Dalhousie ha deciso di fare il salto per giocare l’anno da senior in NCAA.
Tiratore puro come se ne vedono pochi, nelle prime 13 partite di stagione ha tentato 109 triple e solo 9 tiri da 2pti e dopo un avvio col freno a mano tirato, nelle ultime 5 partite sta viaggiando a 20ppg e il 37% da 3pti.
Per chi segue il basket college da anni il modo in cui gioca Christie fa tornare alla mente l’ultimo anno di Stephen Curry a Davidson non per i punti (lui non è il go-to-guy di Oakland) o le percentuali (da junior Steph tirava col 38,7% dall’arco ma prima era oltre il 42%) o per la somiglianza fisica, ma perchè come Curry prende tiri da 3 punti in uscita dal blocco, usando i blocchi per liberarsi nell’angolo o trovando un tiro anche fuori equilibrio dopo aver sfidato il difensore 1-contro-1.
Difficilmente verrà draftato ma sono certo che molti scout faranno un giro ad Auburn Hills nel Michigan dove ha sede la Oakland University, per valutare questo particolare giocatore e capire se potrebbe ritagliarsi un ruolo da specialista in NBA.