1- Gonzaga (13-1)
Il primo posto di categoria spetta a Gonzaga semplicemente per un primato quasi immacolato che l’ha vista soccombere una sola volta e contro un top 12. Il serbo sophomore Filip Petrusev e Corey Kispert, junior da Edmonds, portano fisico e stazza, ma anche prestazioni all around dentro e fuori dal pitturato con 31 punti, 12.3 rimbalzi, 3 assist combinati e percentuali al tiro ampiamente superiori al 50% per entrambi. I due sono i dominatori del tabellino nelle vittorie elite stagionali, avvenute in clutch time su Oregon (11) in OT, Washington (22) e Arizona (15), lasciando il palcoscenico a Woolridge nelle altre uscite.
2- Ohio State (11-1)
Con la strepitosa vittoria su Kentucky (6), i Buckeyes possiedono scalpi eccellenti a questo punto della stagione, che li pongono perciò di diritto nell’elite di questa prima parte di campionato, fra cui Villanova, Penn State, North Carolina ed ultimi appunto i Wildcats. Tali dabliu sono pervenute in tre circostanze con distacco minimo di 25 punti, ponendo dunque Ohio State al primo seeding se l’eventuale NCAA Torunament iniziasse oggi.
3- Kansas (9-2)
I Jayhawks sono reduci dalla L di Villanova 56-55 giocando gli ultimi 25 minuti senza Marcus Garrett e sfiorando il successo col buzzer di Devon Dotson. Due casi significativi per guadagnarsi l’ottimo ranking, in particolare per aver fatto tribolare in trasferta uno storico programma top 20 vincitore di due degli ultimi quattro titoli nazionali e aver dimostrato di poter mantenere in auge i pronostici di miglior team del college basketball, presenti prima della sfida ai Wildcats.
4- Louisville (11-2)
Un paio di vittorie da brivido hanno riportato al vertice Louisville, dopo la W su Michigan e la sconfitta a Texas Tech; il susseguente impegno perso in OT lascia lo stesso intatte e chiare le intenzioni dei Cardinals. Dopo Kentucky (19) lo step successivo sarà duro allo stesso modo, quando si farà visita ai Seminoles (17). Jordan Nwora, junior da Buffalo, è il one man show con 21.2 punti, 7.5 rimbalzi e quasi 1 recuperata e mezzo a partita, che l’ala sta performando in 31 minuti per game, il massimo assieme a Sutton e McMahon.
5- Duke (11-1)
Anno particolare per il top del ranking, dove tutte le favorite hanno almeno una sconfitta non preventivabile ad inizio stagione. Per i Blue Devils però questa L è meno grave delle altre, pervenuta in overtime coi Lumberjacks, visto che più importante sarà sopperire alle eventuali assenze reiterate di Tre Jones, afflitto da acciacchi a un piede, perdita difficile da arginare. Ottime le vittorie su KU (3), Hoyas e MSU (11)! Carey Jr, Stanley e Hurt sono il core del team, assieme proprio alla guardia sophomore.
6- Auburn (11-0)
Unico major team imbattuto, Auburn ha però potuto usufruire di una schedule maggiormente esemplificativa rispetto alle altre. Oltre all’ottima e convincente vittoria casalinga su NC State, non si registrano infatti partite difficili tra quelle ottenute
7-Oregon (10-2)
Chi è Oregon, il team che ha sconfitto Michigan in un drammatico overtime per un punto o quello che ha necessitato di uno sprint conclusivo per battere di sei in casa Texas Southern? In precedenza sempre close si erano rivelate le uniche due sconfitte stagionali, al cospetto di Gonzaga e UNC. In questo clima di alti e bassi il senior Payton Pritchard si mantiene al top come una delle migliori guardie del panorama
8- Baylor (9-1)
Baylor è reduce da un solo impegno dal 10 di dicembre e ricomincerà a giocare il 30. Evitare l’unica sconfitta di misura a Washington del 9 novembre avrebbe permesso un record limpido nel quale emergono le imprese casalinghe con Villanova, Arizona e Bulldogs. Jared Butler e Macio Teague si confermano guardie di prima grandezza e migliori elementi a roster, col primo favoloso nelle percentuali al tiro.
9- Dayton (10-2)
Dayton ha perso a Colorado in overtime, ciò vuol dire che le uniche Loss per i Flyers derivano proprio da partite ai tempi supplementari contro rivali high-major. Il team si conferma da vertice e dalle ottime individualità: Toppin primeggia le statistiche sullo score, coadiuvato dagli assist e le medie da fuori dall’arco di Crutcher e Chatman.
10- Memphis (11-1)
I Tigers continuano a vincere anche senza la loro ex superstar James Wiseman. La potenziale prima scelta assoluta ha difatti chiuso il suo ciclo al college assumendo un agente, decisione anticipata all’entourage e presa probabilmente già a fine novembre per prepararsi al Draft NBA 2020. Riusciranno senza di lui gli ottimi Achiuwa, Jeffries e Quinones a proseguire la stagione in modo immacolato come stanno facendo di recente? E soprattutto chi lo sostituirà nella stazza e classe sotto al paint? Sarà un’impresa molto difficile.
11- Villanova (9-2)
Villanova viene dalla splendida battaglia vinta sui numero 1 del paese, nella quale Jermaine Samuels e Collin Gillespie hanno siglato i 19 punti conclusivi. L’upset su Kansas da l’idea di quanto sia importante a questi livelli avere veterani a roster. Bey, Moore, Robinson-Earl e Cole Swider sono gli altri elementi da doppia cifra costante dei Wildcats. La batosta di OSU e quella alle conte con Baylor sono lontani ricordi.
12- Michigan (9-3)
I Wolverines devono allontanare il terribile periodo dicembrino, con 3 sconfitte su 4, per rilanciare la propria corsa al vertice. Se la L a basso coefficiente sugli allora numero 1 Ap Louisville e quella su Oregon (10ma) in overtime si possono accettare, perdere con Illinois ha lasciato strascichi negativi, che il match contro i River Hawks dovrà eliminare per presentarsi al cospetto di MSU a 10 W totali e risalire il ranking.
13- Butler (12-1)
Ottimo 12-1 per Butler e settimo posto per le classifiche e metriche di KenPom, dopo la dominante vittoria su Perdue nel Crossroads Classic.
14- Utah State (13-2)
La stagione di Utah State sta confermando le previsioni della preseason, quando il cuore della franchigia lasciava trasparire ottime individualità sia singole che di gruppo. Il problema ad oggi lacerante si chiama Neemias Queta e le sue ginocchia, che probabilmente costringeranno il team a cavarsela da solo e, quindi, decrementare in modo notevole e decisivo le chance di vertice.
15- Kentucky (9-3)
Dopo la sconfitta con Ohio State 71-65 Kentucky ha poco margine di errore e le consecutive delusioni non permettono più di sbagliare! I tenori Maxey ed Ashton Hagans, lui sempre solido pure nella difesa sul giro palla, hanno performato la classica doppia cifra e con Louisville si sono ripetuti col primo a segno per ben 27 pts nella W al fotofinish. In futuro le loro uniche buone prestazioni non saranno più sufficienti. I Wildcats, inventori dell’era dei superteam, potrebbero però evitare il diffondersi della propria emorragia grazie solamente alle performance di Nate Sestina, grad transfer da Bucknell, rientrato sabato da un infortunio! E’ lui difatti il big splash nelle conclusioni da tre, vero e proprio tallone d’Achille stagionale per Kentucky!
16- San Diego State (13-0)
Gli Aztecs mantengono un primato senza sconfitte convincendo soprattutto nello score. L’impegno primordiale a BYU e quelli casalinghi con Iowa e gli Spartans di San Josè St sono stati gli unici in equilibrio. Wetzell, Mitchell e Schakel fanno da cornice al junior Malachi Flynn, miglior elemento in rosa.
17- Arizona (10-3)
Wildcats al secondo posto in Pac-12 ma reduci dalla sconfitta con SJU, dopo quelle a Baylor (18) e in casa coi leader Bulldogs. Nnaji, Green e il nostro Mannion sono i play creator ma deficitari al pari dei compagni finora nelle gestioni di match punto a punto.
18- Maryland (10-2)
Le dure parole di Mark Turgeon verso Maryland dopo la sconfitta di giovedì a Seton Hall sono significative per comprendere la crisi del team e l’incapacità attuale a trovare rimedi nelle percentuali disastrose recenti al tiro (27%) e sulle selezioni da tre (5 su 21).
19- Florida State (11-2)
Alti e bassi stagionali peri i Seminoles, come dimostrato dalla W su USF avvenuta con strappi positivi e negativi alternati, prima di riscattarsi con North Alabama. Le due sconfitte sono avvenute nelle trasferte di Pittsburgh e Indiana agli inizi di novembre e dicembre.
20-Marquette (10-2)
Col record da tre punti nel dominio su UCA (106-54) del veterano e one man show a roster Markus Howard, 26 punti per match, i Golden Eagles raggiungono quota dieci prima di gennaio. L’unica contesa contro top ranked (gli allora quinti Terrapins) è stata però una disfatta.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.