Finiti i primi 2 round del Torneo Ncaa 2018, una cosa possiamo dirla, March Madness ci sei mancata e sei più pazza che mai!
Era dall’edizione del 2011, dei Rams di VCU, dello stratega Shaka Smart, e della Butler di Brad Steevens che non vedevamo un torneo cosi pazzo imprevedibile e pieno di sorprese. Ma cerchiamo di mettere un po’ d’ordine.
I media Usa che si occupano di sport amano usano e abusano la parola Upset, perchè genera attenzione, curiosità, discorsi, dibattiti e ancora parole parole e parole; al netto di tutto ciò cerchiamo di adottare un metro comune.
Cos’è un Upset? Se una #5 batte una #4 non è un upset, se una #6 batte una #3 forse… noi cercheremo di essere più obbiettivi di Espn
Bene, ora possiamo, tuffarci nel gran caos che sono stati i primi due round del Torneo 2018.
South Region
Charlotte NC
First round, UMBC #16 vs Virginia #1, gara noiosa e scontata? Si e no, noiosa per il pubblico neutrale (sempre che neutrali si potesse restare) scontata no di certo, dato che i campioni dell’Amerian East Conference impartiscono una sonora lezione di basket la numero 1 della nazione, sotterrando la pack line defense di Bennet sotto una pioggia di triple ( 50 % di squadra) mentre Virginia priva del sesto uomo dell’anno dell’ACC, Hunter, forse sentendo la pressione entra in un imbuto fatto di percentuali al tiro orrende (18% da 3) e attacco asfittico come non mai.
Se poi collassa la difesa che concede a UMBC piu di 70 punti (non era mai successo) e piu di quanti ne aveva concessi al Cameroon Indoor, al secondo attaccco della nazione, DUKE, allora è tempesta perfetta e upset servito.
Nell’altro mach Kansas State, pur priva del miglior giocatore Dean Wade, si libera di Creighton comandando la partita fin dalla palla a due, guidata dal suo leader Brown e tenendo Thomas e Foster le due stelle e leaders della squadra di Ohama a 15 punti complessivi con 1/10 da 3.
La favola di UMBC finisce pero già al second round quando Lyles, il loro miglior giocatore, stecca la partita e il tiro non entra più, 43 punti con il 29% dal campo per i Retrivers. Sempre Brown con 18 punti guida i Wildcats alle Sweet Sixteen.
Boise, ID
Primo round e primo shock, L’Arizona(#4)dei talenti Pro Atkins, Trier e Ayton che doveva essere seria candidata alle final four viene schiantata dai Bulls di Buffalo(#13)che la liquidano con 20 punti di scarto. Il junior Harris scherza Ayton e gli segna 23 punti in faccia, Trier scompare e il Junior C.J Massinburg con il senior Clark, transfer da Mizzou, con un ventello per ciascuno fanno il resto.
Kentucky (#5) invece, del sornione Calipari si liberava non senza difficoltà dell’ottima Davidson (#12) grazie ai suoi due migliori talenti da Draft, (escluso l’enigmatico Diallo) ossia Knox (25 e finalmente incisivo) e Gilgeous-Alexander (19 8 rimbalzi e 7 assist) tornata al torneo per la prima volta dopo la Steph Curry era.
Buffalo tuttavia alla prova Wildcats (quelli in maglia blu però) si scioglieva, guidati da uno spettacolare Shai Gilgeous-Alexander 29 con 8 rimbalzi e 6 assist, freshman canadese all’inizio dell’anno non pronosticato primo attore della truppa di Calipari e con un Diallo finalmente in grande spolvero e capace di questo https://www.youtube.com/watch?v=WDsfJxRTq98, nonostante un Knox in giornata nera (come spesso gli accade).
Criticati denigrati quasi derisi, dipinti come la peggior squadra di Calipari da anni, che non sia mai che questi ragazzini per una volta con meno riflettori addosso non freghino tutti.
Dallas, TX
Tra le tante candidate: UMBC, Marshall eccola è lei, Loyola – Chicago, piccola università gesuita del nord est Chicago, assente dal Torneo dal ’85 ma anche con un titolo all’attivo (1963), la cinderella dela March Madness 2018. Loyola ha tutto per far breccia nei cuori di milioni di americani e nei nostri, ha una storia pazzesca come quella di sister Jean, prima assistente, si fa per dire, di coach Porter Moser, che dispensa preziosi consigli nel prepartita. Tutto normale se non che Jean Dolores non fosse una suora novantottenne…
Loyola ha un sistema solido che la stessa Jean ci descrive in due parole: defence and ball sharing. Ha un giocatore unico come il centro freshman Cameron Kutzwig, fisico da impiegato sovrappeso, mani dolci movenze feline e innato feel for the game ed ha,come ogni cinderella che si rispetti, almeno un paio di senior leaders della squadra, Ingram e il play bianco Custer autori guarda caso dei due tiri decisivi che hanno consegnato alla squadra di Chicago le Sweet Sexteen.
Grazie a questa perfetta combinazione di fattori e una dea bendata sorridente Loyola ha fatto fuori ”at the buzzer” prima Miami, sopra di 1 a 9.3”dall’ultima sirena, dei prospetti NBA Brown e soprattutto Lonnie Walker (12 ma libero decisivo sbagliato) in questo modo, e poi non paga, la numero 3 Tennessee. Scarto complessivo delle 2 vittorie ? 3 punti!.
Nell’altra gara del first round i Volts avevano eliminato senza nessun patema Wrigh State rifilandogli 30 punti di scarto guidati dal frontcourt (Williams e Shofield, ultimo ad arrendersi anche contro Loyola)
Nashville, TN
Nello scontro tra difese la #2 Cincinnati elimina la #15 Georgia State in una partita oggettivamente brutta, entrambe le squadre hanno tirato sotto il 40% dal campo e con circa il 30% da tre. i Panthers, campioni della Sun Belt, hanno complicato molto la vita all’attacco sospetto di Cincy, rimanendo a contatto fino a 7 minuti dalla sirena finale. Jarron Cumberland, il miglior talento offensivo al servizio di Mike Cronin era però di diverso avviso e con una prova complessiva da 27 punti, 11 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate, ha trascinato trascina la squadra dell’Ohio al secondo round dove … dove è successo l’impossibile come questo folle torneo ci ha ormai abituato.
Al netto di BYU – IONA, torneo 2012 e rimonta da meno 25, ma era solo First Four, quella di Nevada è la piu grande rimonta al torneo insieme alla DUKE del torneo 2001 (final four, -10 a 1.10 dalla fine e ho detto abbastanza). La squadra di Musselman era sotto addirittura di 22 soffocata dalla difesa di Cincy che a suon di break sembrava in completo controllo della sfida.
Il problema cronico della squadra di Cronin però, come accennato prima, è l’attacco sospetto che vive delle invenzioni di Jacob Evans guardia junior NBA ready, e del senior Clark tutto condito dalle fiammate di talento di Cumberland. Un’ attacco che però può incepparsi da un momento all’altro e cosi è successo. Jordan Caroline e Cody Martin hanno tirato fuori i Wolfpack dal baratro: 13, 7 e 5 assist il primo, 25, 6 e 7 il secondo, giocando praticamente tutta la partita.
In giornata cosi e cosi l’altro gemello Caleb Martin, che tuttavia ha messo la tripla della vittoria in faccia al lungo Washington. Tutto è cominciato prima, dalla uscita per falli di Cumberland a 5′ dalla fine, i Beracats in confusione hanno deciso di consegnarsi al talento e alla leadership di Evans che però ha messo solo 1 dei 5 tiri tentati.
E cosi Nevada è alle Sweet Sexteen dopo aver superato nel primo round la Texas di Shaka Smart e del lungo top 5 al prossimo Draft, Bamba dopo un overtime in una partita tiratissima. Texas infatti sfuttando i ripetuti collassi della difesa a centro area per impedire le ricezioni di Bamba aveva innescato alla perfezione le guardie Roach IV e Coleman con i Longhorns, riuscendo a comandare la partita per lunghi tratti dell ‘incontro.
I gemelli junior Cody e Caleb Martin, guardie / ali di 2 metri, dal notevole talento offensivo e veri all-around (arrivati a NC State come prospetti NBA, ora di nuovo sotto i riflettori) pero trascinano Nevada prima all’overtime e poi alla vittoria 87 a 83, con Caleb, forse il più talentuoso dei 2, accesosi tardi ma decisivo con 18 punti finali.
Wolfspack alle Sweet Sexteen
West Region
Sempre a Nashville ma per la sezione WEST del tabellone, la #1 Xavier si liberava facilmente della #16 Texas Southern con 20 punti di scarto, Bluilett e JP Macura i due senior leaders dll’ateneo di Cincinnati trascinano con un 26 e 29 punti Xavier al second round. La #1 del West fronteggia la bipolare Florida State squadra capace di tutto il contrario di tutto.
Ne esce una partita tirata in cui l’ago della bilancia è l’uscita per falli di JP Marcura (17 punti) a tre minuti dalla fine.A tradire la squadra allenata da Chris Mack è la stella Bluilett, in odore di Draft, che tira con 2-8, non va mai in lunetta e non incide mai. I Seminoles trovano Mann da 10 punti dalla panchina che insieme alla fisicata guardia Brian Angola (15) portano Florida State alle Sweet Sexteen per l’ennesimo upset di giornata anche se a soccombere è una delle #1 più debole degli ultimi anni.
I Seminoles avevano eliminato Missouri dei fratelli Porter e di coach Counzo Martin al first round, grazie ad una second Unit che segna 42 punti contro i 25 dei titolari con 12 giocatori in campo e 10 a referto. Michael Porter Jr chiude la sua terza e ultima partita del College con 16 + 10 ma 4/12 dal campo (difficile chiedergli di più appena rientrato) tradisce il fratello gemello Jontay invece solo 1/7 e 2 punti.
Boise, ID
Due erano le protagoniste attese di questa porzione di tabellone e, caso piu unico che raro in questo pazzo torneo, i pronostici sono stati rispettati. La #5 Ohio State segna la fine della incredibile carriera collegiale di Mike Daum (27 e 6 rimbalzi) sconfiggendo i Jackrabbits di South Dakota State gestendo la partita con un comodo vantaggio seppur mai troppo consistente, salvo rischiare di sprecare tutto in un finale in bilico con il pari dei campioni della Summit League a 1.53 dalla fine. Le giocate di Bates-Diop(24+12) Williams (22) e C.J. Jackson (20+9) consegnano la vittoria ai ragazzi di Chris Holtmann, che vincono soprattutto grazia alla superiorità atletica.
La #4 Gonzaga ha prima faticato più del previsto contro la #13 UNC Greensboro, affidandosi a un Zach Norwell clutch e alla doppia doppia da 19+13 di Williams ma non riuscendo ma a scrollarsi gli Spartans arrivati in parità agli ultimi 5 minuti del mach. Sempre Norwell è l’eroe di Gonzaga nel second round vs la #5 Ohio State del papabile coach dell’anno Holtmann che pur subendo un parziale di 15 a 0 per iniziare il mach non perde mai a fiducia guidata dal BIG 10 player of the Year Keita Bates-Diop (28), Ohio non molla e cerca la rimonta culminata con il 67 a 62 per i Bukeyes a 6.02 dalla fine.
Norwell e coach Mark Few trovano però un alleato nello strabordante talento del giapponese volante (mezzi da lottery pick ma ancora molto da sgrezzare) Rui Hachimura (25 e 4 stoppate) ; sono loro due con una tripla e una stoppata a sancire la vittoria dei Buldogs che continuano la corsa per vendicare la sconfitta in finale nella scorsa stagione. (non pervenuto Tillie, dopo essere stato MOP del torneo).
Wichita, KS
Due partite incredibili, tra first round e second round a Wichita ci si è divertiti davvero. Chi di Buzzer ferisce di buzzer perisce si potrebbe dire..ok passiamo oltre. la #3 Michigan si libera facilmente della #14 Montana grazie al solito mix di difesa e ritmo lenti guidata dal ”trasfugo” dalla corte di Calipari C. Mattews con 20+11, male Moritz Wagner con solo 5 e 6 rimbalzi.
Nell’altro mach invece spettacolo assicurato con Houston e San Diego State si danno battaglia per l’intero mach, e la spuntano i Cougars per 67 a 65 solo perchè hanno tra le loro fila il giocatore dell’anno del AAC che risponde al nome di Rob Gray; 39 punti con 12/25 dal campo e 11/15 ai liberi, compreso il tiro che ha deciso la partita a 1.1 secondi dalla fine questo qui .
Second round teso e combattuto tra Houston e Michigan, deciso da una tripla non-sense del frashman Jordan Poole dopo rimbalzo di Wagner (male anche stavolta 12+7, il tedesco deve svegliarsi) e l’errore decisivo al libero di Devin Davis ottimo fin li con 17+10. Addio al basket collegiale per Rob Gray con 23 10 assist e 8 rimbalzi, Michigan ringrazia ancora una volta la sua difesa e vince tirando con il 35% dal campo.
Se fossi un GM NBA a coach Jim Bohem un pensiero lo farei… ok forse esagero, il suo basket è troppo vintage per l’NBA di oggi ma come ogni anno, arrivati al torneo di Conference, ossia la parte calda della stagione trasformi 10 giocatori con nemmeno troppo talento in una truppa di infallibili soldati in missione lo sa solo lui. Vediamo se i Wolverins sapranno fare meglio delle sweet sexteen dello scorso anno.
Charlotte NC
Altro giro altro upset. Dopo un primo roud abbastanza secondo pronostici, avanzano la #7 Texas A&M e UNC, campione uscente, rispettivamente a fatica su Providence, e in pantofole contro Lipscomb.
Il second round regala l’upset inaspettato. I lunghi di Texas A&M banchettano in area approfittando della scelta small-ball di coach Williams e alla pessima (eufemismo) serata al tiro di North Carolina: 33 dal campo e 19 da 3 (36 in stagione).
Super prestazioni per Tyler Davis (18 punti, 9 rimbalzi e 3 stoppate alla fine) e Robert Williams che ha catturato e stoppato qualsiasi cosa, mostrando l’atletismo per cui è così quotato tra gli scout NBA. Prestazioni che hanno aperto il campo alle bombe di D.J Hogg e Gilder. 21 punti di scarto e Tar Heels in vacanza anticipata. Nella sua ultima partita collegiale si salva solo Joel Barry con 21 punti.
EAST REGION
Boston, MA
Una grande squadra, un grande giocatore e nessuna sorpresa (o quasi), per una volta…. questo il riassunto in breve dei due round giocati al TD Garden. La Villanova di coach Wright, macchina offensivamente perfetta, miglior attacco della nazione per adj OffRtg e punti segnati che integra grandi talenti in un grande sistema e Colin Sexton, anima e trascinatore dei Crimison Tide di Alabama che praticamente ha portato al torneo da solo (vedi one man show vs Auburn nel torneo della Sec).
Come detto nessuna sorpresa, nei primi 2 turni la squadra dell’ateneo di Phila, presentatasi alla Big Dance con la #1 elimina senza patemi la #16 Radford per 87 a 61 con 6 giocatori in doppia cifra e un attacco in grandissimo spolvero (60% dal campo e 50 da 3). La #9 Alabama guidata in panchina dalla vecchia conoscenza Nba Avery Jonhson invece deve affidarsi all’esplosione di talento del suo freshman, prossima lottery pick, che dopo un primo tempo difficile segna 21 dei suoi 24 punti nella ripresa e regala il passaggio del turno contro la #8 Virginia Tech, i ‘Tide, con la collaborazione di un altro freshman, il tiratore talentuoso ma discontinuo Jonh Petty ( 20 con 6/8 dalla 3 dalla panca). Buona prestazione degli Hookies di Buzz Williams, squadra più organizzata ma forse meno talentuosa negli interpreti (in sostanza non ha un Sexton).
Second Round che vedeva Villanova quindi affrontare la compagine della Sec, il match rimane in equilibrio per un tempo, il primo (mal giocato) chiuso 32 a 27 per i Wildcats. Quando però nella ripresa si sveglia Mikal Bridges junior e stella di Villanova, che dopo un primo tempo abulico segna i primi 5 punti della ripresa e chiude in schiacciata un parzialone (41 a 27) che uccide la partita. Maestoso Donte diVincenzo aka Big Ragù soprattutto nel primo temo (18 alla fine) Brunson 12 e 4 assist incide ma non quanto è nelle sue corde. Wildcats alle Sweet sexteen.
SAN DIEGO, CA
Eccoci a parlare dell’ennesimo Upset, terzo consecutivo in 3 anni, per un team della C-USA (middle tennesse?..). Upset che ha eliminato dalla Big Dance al primo round una squadra a me molto cara: gli Shokers di Greg Marshall uno dei più forti coach del panorama collegiale. Wichita State si presentava al torneo con il seed #4 e si vedeva opposta ai campioni (a sorpresa) del torneo della C-USA, la #13 Marshall.
Partita combattuta fino a ‘5 dalla fin poi Wichita si scioglie e Marshall, guidata dai 27 di Jon Elmore, 16+8 del talentuoso lungo slavo Penava e la tripla clutch di Jarrod West vince il first round. Distratti in difesa e traditi dal loro leader e prospetto NBA Landry Shamet (0-7 da 3) gli Shockers.
Da San Diego esce forte la candidatura alle Final Four di West ”Press” Virginia di Bob Huggins, squadra con una difesa molto difficile da affrontare che ha dominato la prima parte di stagione slavo poi spegnersi nella seconda metà, in attacco invece è molto altalenante e dipendente dal talento del generale Jevon Carter (senior, tra le guardie il miglior difensore della nazione), 49 13 rimbalzi, 11 rubate! e 9 assist in due match, e dalle bizze di Dexter Miles e Esa Ahmad .
Impressiona però come super i primi due round con grande facilita: 18 punti alla #12 Murray State e poi 23 alla possibile cinderella Marshall. Mountaniers alle sweet sexteen e stagione che già cosi è un successo.
DALLAS, TX
Second Round, Florida vs Texas Tech, 33 secondi dalla fine, Keenan Evans in pallegio spezza un raddoppio e alza l’alley oop per Zaire Smith, 69 a 64 e partita finita. Zaire , guardia/ala freshman di Texas Tech, è un talento atletico senza senso e ha anche una mano discreta (44% da 3), se rimane al college rischia di essere una top 5 – 10 il prossimo anno, già questo potrebbe finire in lottery.
Quella schiacciata chiude la partita e consegna il passaggio del turno ai Red Raiders di coach Chris Bear e del nostro Moretti (0 in 8 minuti). L’alley oop lo fa il leader di Texas, il senior Keenan Evans, 23 e 22 punti e 58% dal campo delle prime 2 partite del Torneo.
Florida e Texas Tech avevano eliminato rispettivamente la #11 Bonaventure e #14 S. Francis Austin senza troppi patemi. Florida non ripete le elite eight dello scorso anno tradita dalle sue bocce di fuoco Koulechov e Allen (3 su 13 da 3 in 2).
DETROIT, MI
Perdue (#2) doveva essere e Perdue è stato, e senza il centro senior dominante Isaac Haas (gomito rotto). Prima Butler seed #10 upsetta i Razorback di Arkansas (#4) in scioltezza che chiudono mestamente un ottima stagione (4°nella Sec), 27 del senior guardia Kelan Martin, leader della squadra e 24 di colui che ne raccoglierà l’eredità, il sophmore Kamar Baldwin (51 si 79 di squadra in due!).
Perdue squadra tosta e dall’attacco vario e molto efficace, però è un osso molto più duro e, dopo aver eliminato la #15 CSU Fullerton (campioni della Big West) 74 a 48 in pantofole, pur senza Haas ha la meglio sui Buldogs per 76 a 73 grazie alla tripla decisiva della guardia bianca Dakota Mathias e all’effort dei due Edwards (13 per Crasen, play sophmore e 20 per Vince, ala senior) . Martin e Baldwin combinano di nuovo per 43 punti ma non trovano grande collaborazione e Butler abbandona la Big Dance.
MIDWEST REGION
Wichita, KS
Insieme a Villanova l’atra #1 che è sopravvisuta e Kansas di Bill Self (che sia la volta buona?), i Jayhawks eliminano senza patemi Penn (campioni della Ivy League) 76 a 60 ( con 29, 6 e 6 del senior Devonthe Graham, tra le più forti pg della nazione). Serve invece la tripla cluth del senior ucraino ”Svi”Mykhailiuk e la grande prestazione dell sophmore,ex recruit 5 stelle di Missisipi State, Malik Newman (28) tornato prepotentemente alla ribalta dopo aver vinto il MOP nel torneo di Conference della Big 12 per avere la meglio di Seton Hall al secondo round. Kansas infatti soffre la fisicità di Seton Hall (#8) guidata da un super Angel Delgado pivot senior dominicano che nell’ultima partita della sua vita per i Pirates combina una doppia doppia da 24 punti e 23 rimbalzi.
I Pirates avevano eliminato la #9 NC State nel first round 92 a 83 con 26 di Carringhton e 20 di Desi Rodriguez (altri due senior, ultimo ballo per oro, Seton Hall dovrà ora affrontare una difficile ricostruzione).
SAN DIEGO, CA
Questo ramo del bracket ha visto emergere un chiaro vincitore, Clemson (#5) è apparsa sia ne primo round vs la #12 New Mexico State (campioni della WAC su Grand Canyon del nostro Ale Lever) per 79 a 68, e poi stritolare Auburn (#4) del fumantino Bruce Pearl, seed n°4, con un prova di forza notevole, 83 a 54. Gli scricchiolii per l’ateneo dell’Alabama però potevano gia sentirsi nel first round vs Charleston (#13) con ua risicata vittoria al cardiopalma 62 a 58. Il principale problema dei Tigers (quelli dell’Alabama) è l’attacco asfittico (25% al tiro e appena 9 assist di squadra) e se la difesa tradisce come vs Clemson (ad un certo punto Auburn a -41) si rischia l’imbarcata.
Tigers (quelli del Nord Carolina) forti di un ottimo piazzamento nell’ACC (4°) sono squadra solidissima che, perso il miglior giocatore per injury (Devonte Grantham), fa del collettivo la sua forza e al torneo a trovato finora la guida nel senior Gabe DeVoe 22 punti per lui vs Auburn e New Mexico.
DETROIT, MI
Qui ci sono 2 storie che devono essere raccontate, due storie da prima pagina, intrecciate, ma dal sapore davvero diverso. Ha il sapore amaro del fallimento, perchè allimento è e non si può negare, l’eliminazione al secondo round della #2 Michigan State (Izzo che sembra aver perso il tocco magio alla Big Dance respinge tutte le voci di un precoce pensionamento).
Gli Spartans hanno un potenziale in termini di talento secondo solo a Duke, per tutto l’anno sia in regular season sia nel torneo della BIG 10 però sono stati troppi i passaggi vuoto di una squadra che apertamente mirava a tagliare le retine dell’ Alamo dome di San Antonio. Invece alle Sweet Sexteen ci va a Syracuse di Jim Boeheim, ancora!.
Si perchè quella di Syracuse (#11) è una storia gia vista 2 anni fa. Stagione regolare con molti bassi e pochi alti, poco talento a roster, zero gioco, Selection Committee che si fa sedurre dal blasone delll’ ateneo di Philadephia e poi eccoli alle sweet sexteen dopo 1 o 2 upset. La ricetta di questo miracolo poi è sempre la stessa, zona 2-3 tanto semplice quanto, sembra, ingiocabile per le compagini rivali e in attacco hero ball dei giocatori più talentuosi, leggasi Oshae Brisset(15 + 9) e Tayus Battle (17 e pull up jumper della vittoria contro Michigan State).
Gli Spartans si incaponiscono nel tiro da 3 (8 su 37) e non trovano supporto dalla loro stella Bridges (11 pts+6 reb con 4/18 che per i mezzi atletici e il talento che ha ha deluso quest’annata complessivamente) e meno di nulla dal freshman big man, probabile top 5 al prossimo Draft Jaren Jackson ( 2 + 8 rimbalzi in 15 minuti), male anche il play e x-factor Cassius Winston. Abbiamo parlato solo del secondo turno, al primo gli Spartans avevano eliminato con troppi patemi la #14 Buckell 82 a 78 mentre Syracuse viene addirittura da First Four dove ha eliminato Arizona State, per poi liberarsi della #6 TCU 57 a 52 con la solita trita ma efficace ricetta.
Qualche volontario per affrontare gli Orange alle Sweet Sexteen?..
PITTSBURG, PA
Nella città degli Steelers (ops out off topic) va in scena il dominio di DUKE (#2) o meglio il dominio della coppia di lunghi al primo anno (e ultimo) Bagley III e Carter Jr, 32 punti e 15 rimbalzi complessivi nella prima contro i Gaels di IONA (#15), 35 e 15 nella seconda vs Rhode Island (#7). Tra gli altri Gary Trent Jr minaccia costante dall’arco, Duval altalenante come nel corso di tutta la stagione (ottimo vs Iona, pessimo vs Rhode Island) e Allen che si è limitato a direttore d’orchestra ma che dovrà salire di colpi se DUKE vuole fare strada a Marzo inoltrato.
L’altra storia da raccontare e la fine della favola di Trae Young che si è dichiarato per il Draft e sarà lottery pick, il clone di Curry non riesce a trascinare i Sooners oltre il primo round Vs Rhode island, oltre ai suoi 28 e 7 assist Oklahoma (#10) non trova supporto in nessun altro e si chiude mestamente una stagione iniziata benissimo e finita in riserva già da almeno un mese. Per Rhode Island, all’ultimo ballo del giocatore simbolo E.C
Mattews e del nostro NIkola Akele (solo 2′) una buona stagione, 3° nella sua Conference, superato un turno di torneo ora però senza lo stesso Mattews (senior, come Terrel altro leader della squadra) sara difficile.