I primi due turni del Torneo NCAA 2017 hanno portato già tante sorprese. Su tutte, la doppia eliminazione delle prime due teste di serie della East region, Villanova e Duke, battute rispettivamente da Wisconsin e South Carolina.
Nelle altre porzioni di tabellone ancora in gioco le favorite, con due eliminazioni di lusso: Florida State eliminata da Xavier, e Louisville caduta per mano di Michigan, a questo punto non più da considerare una sorpresa.
Promettono spettacolo i prossimi accoppiamenti nella South region. Andiamo ad analizzare i primi due turni region per region.
East region
Come già detto è stata questa la region più stravolta dai primi due turni del Torneo. Villanova, testa di serie numero 1 e campione nazionale in carica, dopo aver battuto agevolmente Mount St. Mary’s al primo turno, si trova di fronte Wisconsin, autentica mina vagante da numero 8 e reduce dalla vittoria contro Virginia Tech.
I Badgers fanno gara di testa per gran parte dell’incontro guidati dalle triple di Koenig ma il vero protagonista è Nigel Hayes, autore del layup della vittoria a 11.4” dalla fine.
Avversaria di Wisconsin alla Sweet 16 sarà Florida, che supera senza problemi East Tennessee St. e soprattutto Virginia. I Cavaliers, dopo essere scampati nel primo turno a UNC Wilmington, vengono letteralmente schiantati dai Gators per 65-39, palesando gli evidenti problemi offensivi già visti durante la stagione (meno di 1 punto segnato per possesso in sette delle ultime undici partite).
Florida invece mostra una sorprendente solidità, nonostante l’assenza di John Egbunu: l’impressione è che la finalista di questa parte di tabellone possa uscire proprio dall’impronosticabile scontro tra Wisconsin e Florida. Ma le sorprese non finiscono qui.
Duke, numero 2 e data da molti come favorita al titolo nazionale, cade contro South Carolina. I Blue Devils sembravano viaggiare verso la Sweet 16 senza problemi, dopo essersi sbarazzati di Troy al primi turno, ed invece vengono sorpresi dai Gamecocks, che invece nel primo incontro avevano battuto Marquette.
Gara particolare, perché giocata a Greensville: per la testa di serie numero 7 è stata infatti a tutti gli effetti una gara casalinga, soprattutto per la cospicua presenza di sostenitori dei Tar Heels, desiderosi di veder perdere gli odiati rivali di Duke.
A sorprendere più di tutto però è stata la prova difensiva della squadra di coach K: 88 punti concessi, di cui ben 65 nel secondo tempo, ad una squadra che in dieci partite stagionali aveva faticato a raggiungere questa cifra. Nell’ultimo quarto di tabellone invece, USC, dopo aver battuto in volata SMU, non può nulla contro la solidità di Baylor, rimasta ora con il numero 3 la squadra favorita stando al seeding.
West region
Tutto più o meno come previsto invece nella West region. Gonzaga, numero 1, dopo aver rifilato venti punti a South Dakota State, eliminano in un finale controverso la cinderella Norhwestern.
I Wildcats, reduci da una rocambolesca vittoria al primo turno contro Vanderbilt, vendono cara la pelle e dopo essere stati sotto di più di venti punti realizzano un parziale di 23-8 riaprendo i giochi. L’episodio che indirizza la gara avviene a cinque minuti dal termine: sul 58-63 per i Bulldogs, Pardon viene stoppato da Zach Collins, che però per realizzare la giocata infila letteralmente un braccio all’interno del canestro.
Chris Collins, coach di Northwestern, si precipita in campo per protestare e si becca un tecnico chiudendo in maniera amara il debutto dei Wildcats alla Big Dance.
West Virginia, numero 4, elimina prima Bucknell e poi Notre Dame, vittoriosa all’ultimo respiro contro Princeton al primo turno. Vittoria impressionante quella dei Mountaineers che chiudono la gara vincendo 83-71 e tirando con il 50% da due ed il 57.1% da tre. Ai Fighting Irish non basta il solo Bonzie Colson.
La sorpresa arriva dal terzo quarto di tabellone: Xavier, dopo aver eliminato Maryland al primo turno, si ripete estromettendo dal torneo Florida State e rimanendo difatti l’unica testa di serie in doppia cifra di tutto il torneo (numero 11).
Se la vittoria dei Musketeers al primo turno era pronosticabile, è stato invece impressionante il 91-66 con cui hanno eliminato la numero 3, sopravvissuta due giorni prima al ‘derby’ contro Florida Gulf Coast. Avversaria di Xavier alla Sweet 16 sarà Arizona, che supera senza problemi North Dakota e con qualche patema Saint Mary’s, che al primo turno aveva eliminati VCU.
I Gaels, guidati da Allonzo Trier, rimontano dieci punti nella ripresa e vincono per 69-60. Il match contro Xavier, tutt’altro che scontato, vedrà di fronte i due ex colleghi Chris Mack e Sean Miller.
Midwest region
Ancora in corsa anche la numero 1 della Midwest. Kansas domina contro UC Davis e se la vede al secondo turno contro Michigan State, che elimina di venti punti Miami. La partita tra Jayhawks e Spartans è una delle più attese del weekend ma dopo un primo tempo equilibrato la squadra di Bill Self prende il volo e trionfa per 90-70.
Josh Jackson con 23 punti e Frank Mason III con 20 e 5 assist, sono i trascinatori di quella che dopo il primo weekend è la squadra che più ha impressionato, siglando 190 punti in due gare. I Jayhawks se la vedranno con Purdue, numero 4, e vittoriosa contro Vermont e Iowa State.
I Boilermakers, guidati da Caleb Swanigan, dominano contro i Cyclones, reduci dalla vittoria al primo turno contro Nevada, ma rischiano di sciupare un vantaggio di 19 punti chiudendo la gara solo a tre minuti dalla fine.
Oregon si sbarazza di Iona ma rischia grosso contro Rhode Island. Ai Rams non riesce il doppio upset, dopo aver battuto Creighton al primo turno ma fanno tremare i Ducks, rimontando un divario di 11 punti nel secondo tempo. La testa di serie numero 3 riesce infatti a vincere la gara solo grazie alla tripla di Tyler Dorsey a 38.4” dalla fine.
Nella parte bassa invece, cade Louisville per mano di Michigan (69-73). Avevamo già detto di come i Cardinals sembravano essere una numero 2 abbastanza debole ma questo non toglie nulla alla grande prestazione dei Wolverines, che dopo aver eliminato Oklahoma State in volata, hanno la meglio sulla squadra di Rick Pitino, che invece aveva battuto Jacksonville.
La squadra di coach Beilein, dopo la corsa verso il titolo della Big Ten, sembra non volersi fermare più. Vietato però parlare di cinderella: i Wolverines sono una forte candidata nella Midwest region, come dimostra la vittoria ottenuta nonostante la loro stella, Derrick Walton Jr., non abbia brillato particolarmente.
South region
Ed eccoci a quella che è la region più promettente in vista del prossimo weekend. La numero 1, i North Carolina Tar Heels, supera prima Texas Southern e poi Arkansas, che aveva a sua volta vinto contro Seton Hall.
La squadra di Roy Williams rischia grosso nel match di secondo turno, trovandosi sotto di tre punti (65-62) a tre minuti dalla fine e dopo essere stata avanti di 17 punti. I Tar Heels però, stringono le viti in difesa e si aggiudicano la gara con un parziale finale di 7-0.
Al prossimo turno se la vedranno con Butler. I Bulldogs battono al primo turno Winthrop, ed al secondo Middle Tennessee. Finisce dunque di nuovo al secondo turno la favola dei Blue Raiders, capaci per il secondo anno consecutivo di passare il turno con la testa di serie in doppia cifra.
Quest’anno la vittima, come avevamo previsto, è stata Minnesota. La parte bassa del tabellone invece, ha in programma per la Sweet 16 un intringante Kentucky–UCLA. I Wildcats superano al primo turno Northern Kentucky, ed al secondo superano più di qualche camicia contro Wichita State, che a sua volta aveva superato Dayton.
La partita si decide solo all’ultimo minuto e viene risolta in favore della squadra di Calipari da Bam Adebayo, autore di 13 punti e 10 rimbalzi. UCLA invece, dopo essersi sbarazzata di Kent State, riesce a vincere contro Cincinnati (vittoria al primo turno contro KCU) solo nella ripresa, con Lonzo Ball che sfiora la tripla doppia, chiudendo con 18 punti, 9 assist e 7 rimbalzi.
Venerdì a Memphis, è tutto pronto per la rivincita della gara di dicembre vinta dai Bruins.
Da evidenziare infine, la debacle della ACC in questo Torneo. Dopo essere stata presente infatti, con ben sei squadre alla Sweet 16 e quattro alla Elite Eight lo scorso anno, quest’anno l’unica sopravvissuta dopo i primi due turni è North Carolina.
Discorso opposto invece per la sottovalutata Big Ten, che nonostante la presenza della sola Purdue tra le top-4, ha portato tre squadre al secondo weekend del Torneo, vincendo due “scontri diretti” proprio con la ACC.
L’appuntamento è per la prossima settimana, quando sapremo le quattro squadre che si contenderanno il titolo nella Final Four di Glendale.