Di certo non siamo più nell’NBA degli anni 60 – 80, quando il centro era la stella indiscussa della squadra, il centro del suo gioco appunto, capace di exploit da vero dominatore, chi dimentica Chamberlain e i 100 punti, ma soprattutto di essere il perno, il cuore battente di una squadra da titolo o addirittura di una dinastia vincente, pensiamo ai Russel o ai Jabbar per citarne su tutti.

Pensate solo che il titolo di MVP della lega nei suoi primi 30 anni di vita per andò 22 volte ad un centro. Negli ultimi dieci anni invece nessun centro ha vinto il più prestigioso premio individuale del basket professionistico americano, pochezza di talenti o trasformazione (evoluzione attiene ai gusti personali) del gioco che ha tolto via via importanza a questo antico ruolo?

Eppure i cinque sono ancora capaci di stregare gli scout NBA, tanto che la spasmodica ricerca (a volte fallimentare pensiamo ad Olowokandi, Kwame Brown o Hasheem Thabeet, per citarne alcuni tra i tanti) del prossima stella nel ruolo ha portato a selezionare ipotetici centri dominanti nelle primissime posizioni degli ultimi NBA DRAFT, come Cody Zeller alla 4 nel 2013, o Len alla 5 lo stesso anno (pick che tuttora gridano vendetta), l’enigma Embiid alla 3 nel 2014, Towns e Okafor rispettivamente prima e terza scelta assoluta all’ultimo Draft.

Vi presentiamo pregi e difetti dei primi 5 centri (secondo i mock attuali) che verranno scelti al prossimo draft in quel di New York.

jacob353Jakob Poeltl

17.1 ppg  9.1 rpg  1.9 aps 1.6 bpg

Utah, Sophmore, 7-0, 106 kg, C, 1995, Austria               

Pro

  • Fisico
  • Difensore di ottimo livello
  • Ottimo Rimbalzista
  • Agilità e movimenti in post, mano educata

Contro

  • Scarso atletismo/verticalismo
  • Forza fisica sottodimensionata
  • Poco upside

Il ragazzo austriaco è proiettato intorno alla 7°/8° scelta e con ogni probabilità sarà chiamato come primo centro nel prossimo Draft. Di certo ha il fisico di un centro vero, 7 piedi e 7-2 di wingspan (apertura alare).

https://www.youtube.com/watch?v=STBa54rlPhA

Nella sua ultima stagione agli Utes ha prodotto statistiche ottime, 17 punti 9 rimbalzi 2 assist e più di una stoppata a partita sono cifre tra le migliori fatte registrare in stagione dai centri. I suoi 17 ppg sono uno dei primi dati della nazione nel ruolo, è quindi un ottimo realizzatore con percentuali fantastiche: 62% al tiro (8° nella nazione), che sale al 71% nelle conclusioni al ferro, ha una mano discreta per un lungo(68% dalla linea della carità.

Poeltl è un centro che sa segnare (cosa non comunissima a livello collegiale), ha discreti movimenti in post, posizione nella quale produce il 38% dei suoi canestri con 1.1 ppp. Soprattutto è un ottimo rimbalzista con 9 rimbalzi a partita,sia difensivo sia offensivo, poco più di 3 a partita, 16 invece sono le doppie doppie in stagione.

Ha un rating difensivo di 97.4,senza infamia e senza lode, in linea con quello degli altri prospetti da primo giro nel ruolo. E’ un giocatore tipicamente europeo, dagli ottimi fondamentali, con grande senso della posizione, è anche un discreta intelligenza cestistica con quasi 2 assist a partita e tra i top della nazione nel ruolo.

Nonostante l’altezza e molto agile, mobilità ed agilità che gli permettono di sfuggire ai marcatori a volte macchinosi e punire gli aiuti, sa correre il campo.

Le sue cifre proiettate sui 40 minuti sono incredibilmente simili ad un altro grande centro non americano transitato per gli Utes: un certo Andrew Bogut (firts pick nel 2005 NBA Draft), 22-12-2 per il BIG12-POY, 23-14-2 per il campione NBA australiano.

Come il centro da Melbourne, Jakub sembra poter garantire al piano superiore una buona difesa delle plance sommata ad un discreto arsenale offensivo, il tutto combinato con una ottima comprensione per il gioco e capacità di stare in campo (soprattutto se paragonata a qualche suo pari ruolo, magari devastante atleticamente che però sembra ancora lontano dal ‘’giocare a basket’’).

Il ragazzo con un positivissimo + 11.2 di Plus/Minus (16° nella nazione) è 31.1 di PER (il migliore tra i 5 in odore di pick al primo giro) sa essere un fattore molto positivo per la propria squadra. In parte come il Bugut di 10 anni fa, però, Poeltl ad oggi non ha mostrato upside, ossia già sappiamo cosa potrà dare e cosa non potrà dare in un squadra NBA, per questo ci sentiamo di dire che spendere una scelta da top 10 su di lui appare un investimento a basso rischio che magari pagherà buoni dividendi da subito, ma con ogni probabilità non permetterà un vero upgrade alla squadra che lo drafterà.

151226UKUL-MC0693Skal Labissiere  

6.6 ppg  3.1 rpg  0.3 apg  1.6 bpg

Kentucky, Freshman, 6-11, 104 kg, Pf/C, 1996, Haiti


Pro 

  • Mano dolcissima
  • Apertura alare e atletismo
  • Potenzialmente difensore d’élite

Contro

  • Scarsa attitudine mentale, concentrazione, troppo soft
  • Fisico poco strutturato
  • Scarsi istinti come rimbalzista

 

Sgombriamo subito il campo da un equivoco, Labissiere nell’Nba di 20 anni, fa vuoi per il fisico vuoi per il gioco più perimetrale che interno, vuoi per la scarsa attitudine da intimidatore, sarebbe stato un 4, tuttavia nell’NBA attuale è certamente un twiner tra la due posizioni, pensando però al gioco di oggi, e pensando a chi ricopre il ruolo di 5 in molte squadre NBA (Monroe a Milwaukee, Thompson a Cleveland, Turner a Indiana, Towns a Minnesota, lo stesso Noel a Philadelphia, o Duncan degli ultimi 5 anni in quel di Alamo) di certo Labissiere si troverà spesso nella posizione di dover essere l’unico lungo in campo e dunque di dover giocare da 5, per questo lo inseriamo in questa classifica.

Il ragazzo da Pourt aut Prince, atteso ad un stagione da freshman-star come a Kentucky sono da un po’ avvezzi ha fallito clamorosamente, il 2° prospetto assoluto della classe del 2015 secondo Rivals ha chiuso con 6 punti 3 rimbalzi e una stoppata e mezza a partita in 16 minuti sul parquet.

Tira col 51% dal campo, percentuale non eccelsa per un centro, e con 8 rpg per 40 minuti non si può certo definire un talento a rimbalzo.

Il problema più evidente del prospetto da Evangelical Christian è però l’attitudine mentale, ha mostrato di soffrire la pressione e soprattutto di essersi quasi per nulla calato nel gioco della Blue Nation limitandosi ad un ricevi e tira in attacco e alla ricerca dell stoppata da highlights in difesa, riprova di tale scarsa attitudine è la media di 1 fallo ogni 5 minuti sul parquet.

Anche lo 0.8 di Win Shares la dice lunga sull’impatto , nullo, delle prestazioni di Labissiere nell’economia della squadra di Calipari. Eppure è dato tra la decima e la quindicesima chiamata al prossimo draft, cosa dunque vedono gli scout NBA in lui?

Di certo la mano, una mano dolcissima per un quasi 7 piedi, tira i liberi con un buon 67%; qui distrugge LSU in una delle sue poche serate da top della stagione:

https://www.youtube.com/watch?v=LtnyG6TMO4Q

Pur non avendo in sostanza mai tirato in stagione da oltre l’arco aleggia una consolidata fiducia sulla sue capacità di realizzatore da 3, almeno potenziali.

L’altro aspetto che permette al big man agli ordini di coach Calipari di godere di tale credito è il su ampio potenziale difensivo, il dato di 1.5 bpg di per sè interlocutorio, sui 40 minuti evolve in un 4.2, poco distante dai 5.2 di Vashil Fernandez il miglior stoppatore della nazione.

Labissiere è veloce, esplosivo, ha braccia infinite (7-2 di wingspan) se gli viene impartita la giusta mentalità avrebbe tutte le doti di un rim protector, sebbene un mediocre rating difensivo di 96 dica il contrario.

In conclusione, pur essendo impossibili confronti statistici, proprio alla luce della pochezza delle stats messe insieme dal haitiano in stagione, in un Draft che sembra con (forse)pochi futuri All-Star, una chiamata entro la 20 per il ragazzo la spenderemmo, consapevoli che di avere tra le mani un probabilmente un Channing Frye qualunque ma speranzosi di aver trovato il nuovo Antony Davis, (paragone di paternità Calipari, altrimenti non ci saremmo mai permessi).

szffStephen Zimmerman Jr

10.5 ppg  8.7 rpg 0.8 apg  2.0 bpg

UNLV, Freshman, C, 105kg, 1996, 7-0

Pro

  • Doti da rimbalzista
  • Fisico, e verticalismo
  • Upside offensivo

Contro

  • Scarsa forza fisica, ‘’avoid contacts’’
  • Gioco troppo esterno, poco interno
  • Post game: pochi movimenti in post e scarsa efficacia
  • Non grande tocco, scarse percentuali al tiro per un 5

 

Di chiare origini tedesche, il big man da Las Vegas, Nevada è proiettato tra la 20° scelta e fine primo giro.

Dei tre prospetti presentati finora Zimmerman è quello ‘’meglio piazzato’’ fisicamente 7-0 con 7-3 di apertura alare, e proprio le sue doti fisiche sono uno dei pro del centro dei running rebels.

Nonostante le affinità fisiche notevoli, Zimmerman è un po’ l’opposto di Poeltl, se il secondo infatti è un giocatore solido dal quale ci si può aspettare in immediato apporto per la squadra Nba che lo selezionerà, intorno a Zimmerman ruotano molti punti interrogativi.

Riuscirà a sviluppare il suo gioco in pick and pop tanto da diventare una seria minaccia per gli avversari? Reggerà in confronto fisico con l’atletismo debordante dei rim protector NBA? Saprà costruirsi un arsenale di movimenti in post migliorando in efficienza? Riuscirà a confermare e sviluppare gli istinti difensivi mostrati nella stagione?.

Questi interrogativi, che dipendono anche dalla circostanza che Zimmerman è un ‘’one and done’’, ci dicono che il n° 33 in bianco-rosso può avere un grande impatto come rivelarsi un bust, tuttavia possiede quell’upside (l’oro nero per i GM NBA negli ultimi anni) che può proiettarlo ai margini della lottery.

Nella sua unica stagione nell’università campine NCAA nel ’91, il prodotto della Bishop Gorman HS ha otenuto cifre di buon livello 10 punti con quasi 9 rimbalzi e 2 stoppate per uscita, non certo esaltanti, ma già abbiamo detto che ciò che regalerà al ragazzo una scelta al primo giro più che le statistiche stagionali, è l’upside che in lui vedono gli scout Nba, cerchiamo allora di vederlo anche noi cominciando dall’attacco.

Zimmerman è un lungo che sa correre il campo, 1.18 ppp in transizione sono un dato ottimo, mobilità che lo rende in grado di muoversi con fluidità in attacco facendosi trovare spesso in buona posizione sugli scarichi dei piccoli.

Potenzialmente il n° 33 sa essere una minaccia offensiva tanto da fuori quanto nel pitturato, ama giocare fronte a canestro, tira con il 30% dalla lunga distanza, dato forse mascherato dalle poche conclusioni (5-17 in stagione), il piazzato dalla media è una delle sue armi preferite, lo segna con una discreta facilità, 1.15 ppp in pick and pop ne sono la riprova.

Il gioco interno però va molto sviluppato, Zimmerman soffre la fisicità dei lungi avversari, il dato mediocre di 1 ppp in pick and roll lo testimonia, ancor più preoccupante è il 47% nelle conclusioni al ferro (per dire Poeltl ha il 71%) possiede un discreto controllo del corpo e ball-handing.

Per potenziale difensivo vedasi gli 8.7 rpg e le 2.0 bpg, dati di ottimo livello che combinati con la stazza e l’apertura alare fanno di lui un progetto di buon difensore, anche se il difensive rating di 92.7 lo consegna alla mediocrità.

A controbilanciare l’upside del centro in maglia biancorossa, vi sono alcuni dati: concede 1 ppp vs post e ciò non fa di lui un gran difensore del pitturato, non ha mai mostrato capacità di far valere la propria stazza nei contatti che invece tende ad evitare; tira con il 47% al tiro (63% al liberi), percentuale centro non da centro dominante.

Fatica a concludere nel traffico e non ha mostrato grandi movimenti in post, né un tocco dolce. In conclusione Zimmerman Jr è un progetto di buon giocatore Nba, con tanto upside, quanti lati oscuri. Ricorda per modo di giocare e anche sul piano statistico Il Vucevic di USC al suo secondo anno, prima della sua stagione della definitiva consacrazione.

djon6575Damian Jones  

13.9 ppg   6.3 rpg   1.2 apg  1.6 bpg

Vanderbilt,6-11,111 kg ,C,Junior,1995

Pro

  • Potenziale fisico – atletico
  • Potenziale difensore d’elite
  • Età – upgrade offensivo

Contro

  • IQ poco sviluppato
  • Tiro inconsistente
  • Scarsi istinti per il gioco

 

Anche il lungo da Vanderbilt è proiettato verso fine primo giro, e dei prospetti presentati fin’ora è il più ‘’esperto’’ essendo appena uscito dal suo 3°anno al college.

Le statistiche ci parlano di un giocatore solido, tuttavia quasi per nulla migliorato nelle 3 stagioni alla corte Kevin Stallings (ora a Pittsburgh), 11/6/0.5/1.4 al primo anno, 14/7/1.6 nel suo ultimo anno in Tennessee.

Vediamo quali sono i plus del ragazzo da Baton Rouge: sul piano fisico si colloca nella media, 7-0 con 7-2 di apertura alare, 112 kg di muscoli lo rendono in centro più fisicato del prossimo Draft, tuttavia non è un eccelso rimbalzista, il dato di 8.6 rpg su 40 minuti lo collocano, alla pari di Labissiere, nella mediocrità tra i centri in stagione.

Il profilo atletico è uno dei principali appeal del ragazzo, salta corre è esplosivo, un atleta stupendo, è proprio facendo leva su queste sue doti fisiche si pensa di poterlo trasformare in un eccellente rifinitore al ferro.

Sa prendere posizione in post, ma qui finiscono le sue skills in post, non ha movimenti, ne istinti sviluppati, tira col 59% al ferro, e il 59% dal campo, percentuali discrete che nascondono un face-up game molto lacunoso, pur con una buona meccanica di tiro, il n° 30 in nero-argento non ha costruito un jumper affidabile, tira i liberi con un pessimo 54%.

Altro problema del prodotto di Scotlandville Magnet HS è in generale l’IQ cestistico e l’istinto per il gioco, ha selezione di tiro da migliorare, perde molti palloni per un 5 (2 tovpg) con un %TOV di 15, è però migliorato nella capacita di trovare i compagni, salendo ad una buona AST% di 10.6 (sempre per un 5 si intende).

Fisicamente forse è il miglior prospetto di questo Draft nel ruolo, ma va sviluppato molto sia offensivamente che difensivamente dove nonostante i mezzi atletici non è un fattore (96 di DRtg, sono un dato nella media).

Ha mostrato buoni flash offensivi, l’ORtg di 110.4 è ottimo, tra i migliori della sua squadra. In sostanza Damian ha potenziale e upside, ma nonostante 3 anni di ‘’scuola’’ deve ancora essere molto sgrezzato. La domanda è: problema suo? O dei suoi maestri?

Probabilmente l’atletismo e il potenziale sui due lati del campo farà innamorare qualche GM di questo lungo, che su di lui potrebbe arrivare a scommettere una chiamata entro la 20, una scommessa che comprendiamo ma non condividiamo fino in fondo, di super-atleti a cui bisogna insegnare a giocare l’NBA ne è già piena.

dston65 Diamond Stone 

12.5 ppg, 5.4 rpg, 0.4 apg  1.6 bpg

6-10, 115kg, 1997,C, Maryland, Freshman.

Pro

  • Età
  • Upside offensivo
  • Tocco,mano

 Contro

  • Fisico un po sottodimensionato
  • Discontinuo
  • Non un gran rimbalzista

 

Ad inizio anno, c’era grande attesa intorno al programma dei Terrapins di Maryland, poi solo in parte confermarlo da una stagione da 27-9 è un viaggio al torneo conclusosi alla Regional Semifinal con la sconfitta contro Kansas.

Una buona parte di questa fiducia per la truppa di Mark Turgeon era dovuta anche al reclutamento di un ragazzone da Milwaukee, five star recuirt secondo rivals, Diamond Stone. 6 – 10 per 115 kg, ma con 7 – 3 di apertura alare, seppur non altissimo ( non ha certo la stazza dominante di alcuni suoi pari ruolo), ma per ricoprire il ruolo di centro nell’NBA di oggi pare adeguato.

Il n° 33 dalla Dominican HS non ha deluso le aspettative mettendo insieme una solida stagione da oltre 12 punti, oltre 5 rimbalzi e quasi 2 stoppate a partita, divenendo dopo Melo Trimble il principale fattore delle fortune dei Terrapins soprattutto in attacco con un incredibile 120 di Offfesive rating.

Proiettato verso fine primo giro, vediamo di capire se e perché dovrebbe essere preso in considerazione da un GM Nba in cerca di un (progetto) di centro per la sua franchigia.

Innanzitutto l’età, dichiaratosi per il draft dopo la prima stagione, Diamond Stone è un ‘97, tra i più giovani prospetti nel ruolo e ha quindi, per definizione, un gran potenziale, eppure fin da questa sua prima stagione ha messo in mostra ottime doti.

In primis il tiro, tira con il 56% dal campo ma soprattutto ha un jumper già affidabile già da ora, (tira i liberi con il 76%) , con un discreto raggio di tiro, anche se non ha mai tirato da 3 in stagione.

Offensivamente parlando il ragazzo ha talento, ha ottimi movimenti da sotto, un tocco dolce, sa usare il fisico e prendere posizione e anche guadagnarsi viaggi in lunetta, 4 a partita per un lungo non sono poca cosa.

I limiti di Stone ad oggi riguardano innanzi tutto la continuità, ha spesso alternato prestazioni devastanti a serate difficili, tende ad isolarsi dal gioco nei momenti importanti, solo 15 conclusioni in totale al torneo, in media 3 in meno delle 8.4 spg in stagione regolare (anche se ciò potrebbe essere ascritto per lo più alla sua gioventù ed inesperienza).

Un altro difetto del lungo di Maryland è il gioco a rimbalzo (appena 3 doppie doppie in stagione) non ha grandi istinti e manca di fondamentali, 9.3 rpg su 40 minuti sono un dato mediocre (non è il miglior rimbalzista della squadra, lo è Carter ala grande, 6-9, transfer da Georgia Tech con 7 a partita) dato che scende addirittura a meno di 4 rimbalzi per partita al Torneo.

Non ha nemmeno grandi doti nel coinvolgere i compagni, con  una pessima %AST di 4.2. In conclusione, se offensivamente Stone appare il più ‘’gifted’’ tra i prospetti che vi abbiamo presentato, deve ancora migliorare moltissimo, come difensore del pitturato e come rimbalzista,per poter avere un impatto tra i Pro.

 

Eccoci giunti alla conclusione di questo tour tra i principali prospetti nel ruolo di centro in uscita dai college USA, va detto appunto che questa top 5 non prende in considerazione giocatori come Zhou Qi o Ante Zizic o Ivica Zubac che hanno buone possibilità di essere scelti tra la 20 e la 30 pick, e quindi di inserirsi in questa top 5 ma proprio per la loro dimensione extra-ncaa non li abbiamo inseriti in questa classifica.

Detto che l’ordine in cui verranno chiamati sarà probabilmente(previsione che verrà al solito smentita nella notte del 25 giugno) quello in cui ve li abbiamo presentati, la nostra top 3 personale è Labissiere, Poeltl, Stone, andiamo sul lungo haitiano perché, pur venendo da una stagione davvero negativa e pur con tutti i dubbi che aleggiano sul lungo da Kentucky e forse l’unico in cui si può vedere un potenziale All-Star e siccome il Draft è acume e capacità di scelta ma anche se non soprattutto rischio, azzardo, il talento del ragazzo di Pourt aut Prince è emerso anche in una stagione disgraziata come questa e ha nostro avviso vale la pena scommetterci sopra.

Poeltl è il miglior centro del campionato e basta questo per giustificare il suo posto sul podio, il talento e la versatilità offensiva di Stone hanno fatto il resto.

E voi, se foste un GM su chi scommettereste la vostra fisches?

 

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