Avviso ai naviganti e alle squadre della Ncaa: se sottovalutate Louisville e coach Pitino rischiate di finire fregate.
Non c’è dubbio che la stagione 2013-2014 sia stata finora molto particolare per i Cardinals. In teoria la squadra doveva poter contare su un nucleo compatto di giocatori rodati: Russ Smith, Kevin Ware, Tim Henderson, Wayne Blackshear, Luke Hancock, Montrezl Harrell, Stephan Van Treese e Chane Behanan, cui aggiungere il talento di Chris Jones, Terry Rozier (e in misura minore di Anton Gill) e la fisicità di Mangok Mathiang e Akoy Agau. C’erano tutti gli ingredienti perché fosse una stagione di grande successo. Successo che invece finora è stato soltanto parziale.
Di sicuro non ha giovato il fatto che la squadra abbia messo in redshirt Ware (che evidentemente ha preferito non rischiare la stagione dopo il terribile infortunio patito al torneo Ncaa 2013) e soprattutto abbia escluso/espulso dalla squadra Behanan, talento fisico straordinario che però non è riuscito a rispettare le regole del college.
L’anno prossimo Behanan giocherà per Colorado State, sperando che nel frattempo sia riuscito a mettere la testa a posto. Brutto colpo per Louisville. Vero. Ma che il colpo finisca per essere “letale” è tutto da dimostrare. Vediamo un po’ cosa dicono i numeri.
Finora quando i Cardinals hanno giocato contro squadre nel ranking hanno sempre perso (North Carolina, Kentucky, Memphis e Cincinnati). Però in tutte queste partite Louisville è stata spesso a contatto, non dando mai l’impressione di essere spazzata via, anzi. Il commento normalmente è: “Sì, la squadra resta forte, ma non è nemmeno lontana parente della Louisville dell’anno scorso”.
Beep. Errore. L’anno scorso al 9 febbraio il record di Louisville era 19-5, quest’anno al 5 febbraio è 19-4. L’anno scorso i Cardinals erano usciti sconfitti a inizio anno contro Duke, poi ne avevano perse 3 di fila contro Syracuse (in casa), Villanova e Georgetown e infine avevano perso contro Notre Dame, ed erano 7-4 nella Big East. Da quel momento è partita la corsa al titolo.
Quest’anno il quadro sembra peggiore perché 2 delle 4 sconfitte sono arrivate in casa, ma la sensazione del work in progress è evidente e la squadra, grazie ai nuovi innesti, ha caratteristiche da non sottovalutare.
Louisville quest’anno recupera un po’ meno palloni (24,9%, la terza migliore della nazione rispetto al 27% del 2013 quando era seconda) ma ne perde molti di meno (15,2% vs 18,3%) e in proporzione ci guadagna, nonostante gestisca più possessi per partita. Insomma, la qualità del backcourt è migliorata e non a caso sono arrivati due talenti come Jones (junior) e Rozier (freshman), che imprimono un ritmo più veloce riuscendo a perdere meno palloni.
Restando alle statistiche: Lousville tira molto meglio da 3 rispetto all’anno scorso (Siva non era un tiratore, Jones lo è eccome), tira meglio da 2 e va meglio a rimbalzo sia in attacco sia in difesa.
Arrivati a questo punto dovrebbe essere sorta la domanda: com’è possibile che statisticamente siano meglio, ma che abbiano sempre perso contro le squadre forti? Domanda legittima.
1) L’asse play-centro è nuovo (l’anno scorso era formato dagli esperti Siva-Dieng) ed è quello attorno al quale si costruiscono i possessi chiave offensivi e difensivi, soprattutto nei match punto a punto. Jones è molto più attaccante di Siva, ma meno difensore e idem dicasi per Harrell rispetto a Dieng.
2) Hancock, reduce da un infortunio capitato proprio a inizio stagione, ha giocato risultando però la pallida imitazione dell’mvp della scorsa Final Four e non sembra ancora in piena forma (anche se in miglioramento) e chi ha seguito la scorsa stagione sa quanto sia stato fondamentale, non solo nel torneo.
3) Il posto di Behanan è stato sostanzialmente preso da Blackshear utilizzato sempre più spesso da 4 tattico. La soluzione sta dando i suoi frutti in attacco, anche perché quest’anno Blackshear tira con il 45% da 3 punti, ma difensivamente è tutta da sperimentare.
La maggior parte degli esperti è però favorevole, perché il giocatore al terzo anno ha il tiro, ma non la penetrazione che ci si aspetterebbe da una guardia-ala, e fisicamente è molto dotato anche se meno rimbalzista di Behanan. In ogni caso la squadra sembra che stia migliorando, anche se bisogna capire fino a che punto le prossime partite saranno probanti, visto che la American Athletic è sicuramente meno competitiva rispetto alle altre principali Conference.
E’ probabile che la coppia Jones-Rozier abbia ampi margini di miglioramento, Harrell è in netta crescita e Mathiang (che sembra il fratello di Dieng) è molto più avanti di quanto non fosse l’ex Cardinals alla sua età. Basterà? Forse sì, se Hancock torna quello della scorsa stagione e se…
… Russ Smith farà un ulteriore salto di qualità. Il suo principale obiettivo, quando ha scelto insieme a coach Pitino di stare un ultimo anno al college, era migliorare nella selezione di tiro e nella sua capacità di creare gioco per gli altri. Nel primo caso il miglioramento c’è stato: Smith è passato dal 32,8% al 39,7% da 3 e dal 45,8% al 49,2% da 2.
Russdicolus prende gli stessi rimbalzi dell’anno scorso, ma è passato da 2,9 a 4,7 assist per gara, pur giocando meno minuti e gestendo lo stesso numero di possessi dell’anno scorso. Non di sole statistiche però vive l’appassionato di basket.
Al di là dei numeri, se parliamo di ulteriore salto di qualità per Smith è perché finora il senior non ha mai inciso nelle partite che contavano davvero, cosa che spesso l’anno scorso riusciva a Siva (nonostante le stats non fossero dalla sua parte) e appunto ad Hancock. Non solo, ma per uno che subisce tanti falli come lui, il netto peggioramento nelle percentuali dalla lunetta è un problema per Louisville.
Attenzione però, perché gli ingranaggi da mettere a posto non sembrano molti e alla tolda di comando c’è sempre quel mago di Rick Pitino. Morale? Sottovalutare i Cardinals potrebbe essere un pessimo affare.
Da www.ncaabasket.net (Twitter: @ncaabasketnet)
Giornalista di www.basketballncaa.com
E’ sempre un piacere leggere un bell’articolo da chi è veramente appassionato di basket NCAA
Grazie mille otello. In più ho portato bene…. vista la “bella” vittoria dei Cardinals sul campo di Cinci
Grazie a te per il contributo che dai, ho visto gli highlights della vittoria dei Cardinals…che dire, complimenti per la tua analisi.
p.s. in passato ho letto altri tuoi articoli su Milano Finanza, anche sulla mia amata AS Roma se non erro
eh eh bravo, sì ho scritto della roma ma un bel po’ di anni fa (complimenti per la memoria). diciamo che però sul calcio mi fermo alla finanza, sul basket mi diverto con tagli, blocchi e stats avanzate :-)