In Florida lo sport universitario che regna è il football. Infatti, dagli anni ottanta in poi, le università di Miami, Florida State e di Florida hanno vinto insieme dieci titoli nazionali. Fra queste tre c’è ne una che anche nel basket ha vinto qualcosa: stiamo parlando dei Florida Gators.
Questa università, da quando è arrivato Billy Donovan nel 1996, è andata undici volte al grande ballo, tre volte a giocarsi il titolo e due volte,consecutivamente, lo ha vinto. Prima di Donovan, in tutta la storia dell’ateneo, la squadra di basket era arrivata cinque volte al torneo, dove era arrivata una Final Four nel ’94.
Quest’anno, dopo tre Elite Eight consecutive, i Gators vogliono arrivare fino in fondo, risultato che negli ultimi tempi hanno sfiorato. L’inizio di stagione non è stato uno dei più buoni perché alcuni giocatori importanti come Scottie Wilbekin e il freshman Chris Walker sono stati sospesi, chi per problemi accademici, chi per aver infranto le regole di squadra.
Poi il rimpiazzo di Wilbekin, Kasey Hill si è infortunato. Sembrava un disastro la stagione dei Gators. Infatti già alla seconda partita contro Wisconsin, i Gators hanno ricevuto la prima sconfitta stagionale. Successivamente Wilbekin torna in squadra ma, si infortuna subito.
La squadra non disponeva più di playmaker che controllava il ritmo offensivo. Per il rotto della cuffia hanno battuto i Seminoles e tre giorni dopo vengono beffati dal Buzzer-Beater di Shabazz Napier, UConn.
La partita contro Kansas si rivelava decisiva per il proseguo della stagione. Fortunatamente tornano a pieno regime entrambi i playmaker a disposizione. É la svolta.
I Gators giocano un primo tempo favoloso, con Wilbelkin che trascina la squadra, Patrick Young che domina sotto canestro e insieme a tutto ciò la difesa tutto campo che forza tantissime palle perse ai Jayhawks, i Gators vanno a riposo con 15 punti di vantaggio. Nel secondo tempo soffrono il ritorno di Wiggins, ma la spuntano. Dopodiché tutte vittorie fino ad arrivare al terzo posto del ranking con il record di 18-2.
Nella prima parte di stagione, mentre tutti i giocatori importanti non giocano, il trascinatore della squadra è stata una grande sorpresa che risponde al nome di Casey Prather. E’ una sorpresa perchè nei primi due anni a Florida giocava nel Garbage Time, l’anno scorso era un elemento di rotazione che portava alla causa 6.2 punti e 3.7 rimbalzi in 17 minuti di gioco e quest’anno è esploso. Sta segnando di media 17 punti e raccoglie 5.5 rimbalzi, tirando con una favoloso 62% dal campo ed è il miglior realizzatore della squadra.
Il miglior giocatore della squadra invece è Scottie Wilbekin, primo giocatore di Gainesville a giocare per l’università che gioca a Gainesville. Il playmaker al quarto anno è il leader carismatico di questa squadra, da quando è tornato i Gators hanno perso solo una volta allo scadere grazie al già citato Buzzer di Napier.
Wilbekin segna 13 punti a partita,tira con il 39% dal campo ma, i punti che mette spesso sono in momenti cruciali della partita. Smista solo 3.7 assist a partita, che per un playmaker è pochino, ma dà tantissimo ordine al gioco offensivo dei ragazzi di Coach Donovan.
Sotto il canestro gioca Patrick Young, senior che garantisce tanta esperienza e segna 10.7 punti a partita, insieme a questi raccoglie 6.5 rimbalzi e stoppa un tiro a partita. Cosa singolare, pur essendo centro, non è il miglior rimbalzista della squadra. Tornando alla partita contro Kansas, che secondo me è stata fondamentale, nel primo tempo ha dominato Embiid e Traylor in entrambi i lati del campo.
Insieme a lui, nel frontcourt, c’è il francese Will Yeguete. Il francese è un’ala grande molto solida che porta ai Gators 5 punti,5 rimbalzi, un assist e una rubata di media e tanta difesa in 24 minuti di gioco.
Invece vicino a Wilbekin, gioca Michael Frazier II, guardia al secondo anno che è il miglior tiratore da tre della squadra. Frazier, l’altro anno, era il cambio di Boynton e Rosario e portava in dote 5.6 punti, mentre quest’anno partendo da titolare ha alzato la sua media in 12.2 punti e 3.4 rimbalzi.
Dalla panchina entrano Dorian Finney Smith, energica ala, e Kasey Hill, cambio di Wilbekin. Ci sarebbe dalla prossima partita contro Missouri anche Chirs Walker, che dopo aver scontato la squalifica per aver ricevuto soldi da alcuni agenti, potrà tornare sul parquet.
Finney Smith, ex Virginia Tech, è il miglior rimbalzista della squadra con 7.8 carambole e 10.3 punti. Contro Arkansas, partita molto combattuta, vinta di due punti da Florida all’Overtime, combina 22 punti e 15 rimbalzi. Kasey Hill, playmaker al primo anno, fa da cambio a Wilbekin e in alcuni spezzoni gioca insieme al compagno più esperto. In media gioca 24 minuti, dove mette a segno 6.5 punti e 3.3 assist.
L’anno prossimo coach Billy Donovan conta su di lui, sarà il nuovo faro della squadra. Già dalla prossima partita coach Donovan dovrà sistemare la rotazione perchè con il ritorno di Walker ci sono tante ali che vogliono minuti: i già citati Finney Smith,Prather e Yeguete.
La squadra di coach Donovan ha una delle migliori difese della nazione,per essere precisi la nona. La difesa tutto campo di Donovan subisce solo 59 punti, mentre l’attacco ne segna 72.
L’anno prossimo coach Donovan ha reclutato Devin Robinson ala piccola, Brandone Francis guardia, Chris Chiozza play e Zach Hodskins, giocatore che meriterebbe un articolo a se perchè è un ragazzo con un braccio solo che ama il basket; la sua ostinazione l’ha fatto arrivare fino ad una delle migliori università di America.
C’è un motivo perchè i Gators, da quando è arrivato Donovan, giocano una difesa tutto campo: il coach ha giocato a Providence per Pitino, dove nell’ultimo anno segnò oltre 20 punti di media e arrivarono alle Final Four, ed è stato assistant coach a Kentucky sotto Pitino, dove ha appreso tutto il possibile su questo tipo di difesa.
Sotto la guida di Donovan sono arrivati due titoli, 2005/06 e 2006/07, in back to back. Il primo anno il quintetto era composto da Lee Humprey, Taurean Green, Corey Brewer, Joakim Noah e Al Horford.
Il leader era Brewer e Noah e Horford dominavano tutti i pitturati della SEC. Arrivano secondi nella regular season dietro Tennessee e vincono il torneo di conference. Vanno al torneo con il seed #3 e battono South Alabama,Wisconsin Milwaukee,Georgetown e la numero uno Villanova; vanno alle Final Four grazie ad una prestazione monstre di Noah che vince la partita con 21 punti e 15 rimbalzi.
Battono la cenerentola George Mason di coach Larranaga e vanno in finale contro la UCLA di Afflalo,Farmar e Mbah a Moute. Schiantano UCLA grazie al solito Noah che segna 16 punti, raccoglie 9 rimbalzi e stoppa 6 tiri, record per una finale, e vince anche il premio di miglior giocatore della finale.
Tutta la squadra potrebbe andare in NBA ma, Noah vuole la storia, vuole il secondo titolo consecutivo, cosa che non accadeva dal 1991/92 con il secondo titolo della Duke di Laettner. Joakim convinse prima Horford e dopo Brewer, che voleva andare in NBA per prendere i soldi e aiutare il padre malato, ma rimane con gli amici.
Dominano l’anno seguente vincendo sia la regular season che il torneo di conference. Al torneo con la testa di serie numero uno spazzano via Jackson State,Purdue,Butler e all’Elite Eight Oregon. Alle Final Four c’è il remake della finale dell’anno precedente contro la UCLA ora di Love,Collison,Westbrook e Mbah a Moute vincono. In Finale giocano contro Ohio State trascinata da Conley e un dominante Greg Oden. I Gators vincono, Brewer domina vincendo il MOP e Noah contiene il favoloso Oden del college.
Forse quest’anno può essere l’anno buono per tornare alle Final Four, dopo tre Elite Eight consecutive. Forse se lo meritano. Forse gli dei del basket sono in debito con loro perchè sono arrivati vicino all’obbiettivo e ogni anno è sfumato. Forse quest’anno sarà l’anno giusto.