Due big match fra le prime 5 squadre del ranking, Michigan State-Kentucky (78-74) e Kansas-Duke (94-83) e già molte considerazioni da fare. ù
La prima, oggettiva e banale, è che il nuovo regolamento Ncaa, almeno fino a quando non sarà correttamente interpretato da giocatori e allenatori, renderà le partite uno stillicidio e una sorta di passaggio alternato da una lunetta all’altra. Se l’obiettivo era aumentare lo spettacolo, diciamo che per ora è miseramente fallito, anche se la speranza della Ncaa è che col tempo le partite possano diventare più fluide.
La sensazione, al momento, è che si inizi con la sanzione dell’hand checking (la mano del difensore appoggiata sull’avversario), ma si finisca col punire quasi qualsiasi difesa, soprattutto nei confronti di un giocatore con la palla che va a canestro. E le considerazioni dopo i big match della notte partono proprio da qui.
1) Tirare bene i liberi sarà fondamentale, per tutti. Kentucky ha perso contro Michigan State tirando 20-36 dalla lunetta, una percentuale che fosse stata anche solo del 65% (al posto del misero 55%) avrebbe cambiato probabilmente il match. Delle squadre che fanno parte del ranking Florida e proprio Michigan State tirano complessivamente con l’80% o più. UK si assesta al 65%, una soglia media che però è scesa sensibilmente contro gli Spartans.
2) Del match tra MSU e UK non si è capito se era più Michigan St a saper giocare in velocità e andare in contropiede o se era più Kentucky ad avere una pessima transizione difensiva. Probabilmente le due cose insieme. La morale è che si è capito che quest’anno la squadra allenata da Tom Izzo cercherà di capitalizzare il più possibile il buon lavoro della sua difesa cercando la velocità sempre e comunque. Coach John Calipari invece deve seriamente lavorare sulla sua difesa in transizione.
3) Se gli scout Nba dovessero scegliere i giocatori da chiamare al draft dopo le partite della notte, l’ordine sarebbe quasi sicuramente Julius Randle, Jabari Parker e poi Andrew Wiggins. E non perché quest’ultimo abbia giocato male. Anzi, il suo step back con tiro dai 5 metri è quello che in un certo senso ha deciso il match contro i Blue Devils.
Semplicemente gli altri due hanno fatto ancora meglio. Randle ha chiuso con 27 punti (9-14) e 13 rimbalzi una partita nella quale, in sostanza, ha attaccato da solo contro tutta Michigan State (da qui le 8 palle perse) e in cui a tratti è sembrato immarcabile. Stessi punti, cioè 27, per Parker (9-18) che in alcuni momenti ha dato un’idea di completezza incredibile, penetrazione-tiro dalla media-tiro da 3-difesa-rimbalzi.
4) Non date per morte Duke e Kentucky. La prima, al di là di quello che dice il punteggio finale, ha perso contro Kansas solo negli ultimi minuti e si è un po’ persa nel frullatore della roulette dei tiri liberi, ma ha mostrato compattezza e la solita difesa ostica. La seconda ha mostrato una forza notevole per riprendersi (nel secondo tempo) dopo il maltrattamento di Michigan State nei primi 20 minuti. UK ha giocato una partita fatta di ingenuità e nefandezze che in parte si giustificano con la giovane età dei giocatori (praticamente tutti freshman) ma in compenso ha stravinto la battaglia sotto canestro contro la pur fisica MSU.
5) Giocatori chiave. Adreian Payne per Michigan State (senza di lui l’attacco degli Spartans si è bloccato), Randle per Kentucky (già detto), Perry Ellis per Kansas (al di là di punti e rimbalzi, molta tranquillità e sicurezza, che infonde anche ai compagni) e Tyler Thornton per Duke (ha segnato solo 2 punti, ma è sembrato il vero collante e uomo ombra della squadra)
6) Dietro la lavagna tra i giocatori vanno sicuramente i gemelli Harrison di Kentucky che hanno giocato una partita francamente orrenda (4-13 complessivo al tiro e 6 palle perse). In misura minore Naadir Tharpe, play di Kansas che non è sembrato sempre lucidissimo nelle scelte e nelle selezioni (per grinta e attitudine ha fatto meglio il freshman Kevin Mason). Per quanto riguarda gli allenatori: pareggio tra Bill Self e coach K, mentre vittoria 3-0 di Izzo su Calipari, con Kentucky che ha attaccato la difesa di Michigan in maniera statica e sempre prevedibile.
Da www.ncaabasket.net (Twitter: @ncaabasketnet)
Giornalista di www.basketballncaa.com
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