ohioiowa24525Se nella Western conference NBA sembra regnare la confusione piu’ totale nella caccia a qualsiasi posizione, anche la quindicesima, nel torneo NCAA, in cui la follia e’ insita, il West Regional e’ anche peggio.

Un gruppo di anarco insurrezionalisti con le maglie di Wichita State, La Salle, Ole Miss, Harvard e Iowa State sin dal primo turno hanno preso il comando senza che fosse esattamente richiesto da chi il regional pensava di comandarlo.

In soli due turni sono uscite Gonzaga, New Mexico, Kansas St, Wisconsin, Notre Dame e Pittsburgh, cioe’ sei delle prime otto del bracket. Anarchia, ne converrete.

Nelle partite disputate in questo terzo turno, se si esclude la sfida tra Arizona ed Harvard, cenerentola d’America per una notte, – troppo Golia contro troppo poco Davide – la somma delle differenze di punti raggiunge a fatica gli undici punti. Sei di questi arrivano dalla sfida che pareva piu’ scontata ma che di scontato non ha avuto nulla. Neanche i festeggiamenti del giorno dopo a cui ha partecipato anche l’Heisman Trophy Tim Tebow, il cui aereo stava facendo rifornimento nello stesso luogo e momento in cui gli Shockers sono atterrati.

Eravamo rimasti alla partita e alla sua assurdita’. Assurdi i primi nove minuti in cui le squadre si scambiano quattro parziali di 5-0 consecutivi. Assurda la fuga di fine primo tempo di Wichita St con sei giocatori a segnare almeno una volta dal perimetro. Assurdo per come stavano giocando l’aggancio e il successivo sorpasso degli Zags fino al +7 a cinque minuti dalla fine.

Assurde le tre triple consecutive firmate Cotton, Early e Baker che regalano ai ā€œblack and yellowā€ il secondo vantaggio della serata, quello definitivo, quello che li rimanda indietro nel tempo al 2006, l’anno delle ultime Sweet Sixteen.

Troppo discontinui i Bulldogs per andare avanti. Lo erano stati anche contro Southern U al secondo turno, poi il talento di Olynyk e Pangos – autori di oltre il 60 percento dei punti degli Zags nel torneo – aveva evitato loro un’ eliminazione a cui non era stata concessa cittadinanza neanche in questo bracket, in cui si e’ visto e si vedra’ certamente di tutto.

Si e’ visto un gruppo di futuri premi nobel, presidenti e giudici eliminare con pieno merito una delle squadre piu’ in forma dell’intera nazione. Si vedra’ sicuramente un’elite eight con una squadra oltre il nono seed.

La si vedra’ perche’ ad affrontare tra le migliori sedici della nazione Wichita State ci saranno gli Explorers di La Salle, che evitano il primo overtime del torneo con il miracolo in layup di Tyrone ā€“ se non avesse una desinenza accrescitiva gia’ di suo, la meriterebbe decisamente ā€“ Garland a 2 secondi dalla sirena.

Se non esistesse, ma per fortuna c’e’, Florida Gulf Coast, quella di La Salle sarebbe la vera storia del torneo. Dopo essere stati in ballottaggio con Massachussets fino alla domenica sera della definizione del bracket, in cui sono stati inseriti ā€“ non accadeva dal 1992 – grazie ad una vittoria di un punto a meta’ gennaio contro Butler, sono partiti dalle first four ed eliminando Boise State ed i Wildcats di Kansas sono arrivati fino al terzo turno in cui hanno incontrato un altro gruppo di discreti sbandati, Ole Miss.

In una gara equilibrata e allenata cosi bene dai due coach, un solo fattore poteva far pendere la partita da una delle due parti. La storia. I Rebels, che in stagione hanno tirato con il 70 percento i liberi, hanno sbagliato praticamente tutti gli uno piu’ uno, concludendo la partita con un non incoraggiante 2 su 7.

Non bastano neanche i 21 di Henderson, vero personaggio del torneo, e la doppia doppia di Holloway, alla sua ultima gara a livello collegiale, perche’ Ole Miss complica la questione lunetta sbagliando anche i tre possessi finali ā€“ appena prima del vantaggio definitivo di La Salle – ottenuti grazie a due rimbalzi offensivi consecutivi alle fine risultati sostanzialmente inutili.

Probabilmente doveva andare cosi. Probabilmente la storia voleva che gli Explorers raggiungessero le Sweet Sixteen 58 anni dopo l’ultima volta, proprio a allo Sprint Center di Kansas City, ad un tiro da tre punti dal Municipal Auditorium, palazzo dove oltre mezzo secolo fa avevano vinto il loro primo, ed unico, torneo NCAA.

La storia ha voluto che la partita la decidesse Garland, il peggiore contro Kansas St, con il suo ā€œSouthwest Philly Floaterā€, chiamato cosi perche’ provato e riprovato sui playground di Philadelphia, dove Tyrone e’ cresciuto.

Gara decisa all’ultimo tiro questa, gara decisa all’ultimo tiro anche quella di Ohio State. Avevate dubbi?

L’unica big rimasta nel regional fatica e rischia facendo tutto quello si puo’ fare per perdere una partita. Con il solito DeShaun Thomas in versione extralusso ā€“ secondo miglior marcatore del torneo nella storia dei Buckeyes – i ragazzi di Thad Matta volano via a 6 minuti dal termine con tredici punti di vantaggio, irrecuperabili se si giocasse in un torneo normale.

Visto che di normale in questo bracket non c’e’ nulla, Iowa St ritorna a sparare da tre come ha fatto nel corso di tutta la stagione e in neanche 3 minuti recuperano lo svantaggio e con un parziale di 16-2 riescono anche a mettere la testa davanti.

Da qui in poi, un uomo solo – testa e spalle su tutti ā€“ al comando. Aaron Craft. Una macchina da difesa divenuta decisiva anche in attacco. Segna il layup con cui riporta i suoi in parita’, si guadagna e mette i liberi del temporaneo +2.

Subisce un dubbio sfondamento – effettivamente un fischio dubbio nel finale ci mancava in questo torneo, comunque dubbio o non dubbio il fischio, magata assoluta del 4 ā€“ e non avendola praticamente mai messa da tre in tutta la sua carriera, segna allontanando Thomas che voleva giocarsi l’azione decisiva a meno di un secondo dalla sirena con una bomba ā€œbasilescamenteā€ ignorante. Il ragazzo sa risultare decisivo.

Biglietto staccato per Los Angeles, California per Arizona, Wichita St, La Salle e Ohio State. Avendo visto cos’e’ successo in questa due giorni e avendo la netta sensazione di non aver visto ancora niente, il 28 notte mi terrei libero. It’s gonna be fun, ne converrete.

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