Thumbs up: NORTH CAROLINA STATE
Proprio nel momento in cui sembrava che la loro candidatura come front-runner assieme a Duke per la corsa alla ACC fosse in grosso pericolo dopo la vittoria risicata con Boston College, ecco la vittoria che li rimette pienamente in carreggiata, li riporta agli onori della cronaca e fa guadagnare loro ben 6 posti nel ranking.
Il tutto meritatamente, visto che la vittoria proprio contro i Blue Devils, fino a quel punto imbattuti, è stata molto convincente sotto tanti punti di vista, come l’intensità messa in campo, la grande lucidità con cui hanno gestito il vantaggio e soprattutto un Richard Howell che nelle ultime gare sta dimostrando di essere il vero leader dei Wolfpack.
Quella contro Duke è stata la nona doppia doppia stagionale per il centro sottodimensionato proveniente dalla Georgia, ed ora punto fermissimo di coach Gottfried per il livello di energia che riesce a tenere, tale da coinvolgere anche compagni pacifici come CJ Leslie, che finalmente ha mostrato i denti giocando una buonissima partita chiusa con 25 punti.
A Durham potrebbero recriminare sull’assenza di Ryan Kelly e la mancanza nel finale di Seth Curry, ma per i Wolfpack questa vittoria rimette entusiasmo sia nella squadra che nell’ambiente.
Thumbs down: UNDEFEATED TEAMS
Più che altro perché non ce ne sono più.
Duke è stata la penultima squadra a lasciare lo 0 nella casella delle sconfitte in una settimana dove sono state battute tutte le formazioni immacolate fino alla scorsa.
Ha iniziato il giro la piccola e sorprendente Wyoming, che alla prima gara della Mountain West si è vista togliere questo posto di prestigio da una tripla allo scadere della guardia di Boise State Jake Elorriaga.
Il giorno dopo è toccato ad Arizona a casa degli Oregon Ducks, ateneo fin troppo sottovalutato ed al momento 3-0 in Pac-12, caduti sotto i colpi di un EJ Singler che sembra abbia fatto pace con il canestro.
Detto di Duke, gli ultimi ad issare bandiera bianca è stata Michigan in un pivotal game per la Big Ten contro Ohio State, in una gara dove Aaron Craft ha dato veramente tutto per fermare un Trey Burke che veniva da un periodo di forma strepitoso.
La sensazione è che quest’anno sarà molto difficile vedere un dominio come quello di Kentucky, e questo non può che far bene ai nostri occhi da appassionati.
Thumbs up: MARQUETTE
Zitti zitti, quatti quatti, senza dire niente a nessuno, senza alzare troppo la voce, i Golden Eagles hanno iniziato la Big East con 3 vittorie, con vittime come Connecticut e la Georgetown ancora classificata dalla Associated Press nelle prime due gare casalinghe, e poi sfatando anche il problema trasferta vincendo a casa di Pittsburgh.
Ciò che sorprende sono i modi in cui sono arrivate le vittorie, perché nella prima gara non avevano coach Buzz Williams ma hanno comunque mantenuto il loro ritmo altissimo passando dopo un tempo supplementare, nella seconda hanno accettato la lentezza degli Hoyas vincendo di 1 e nell’ultima hanno reagito alla tripla allo scadere di Lamar Patterson battendo Pittsburgh nell’overtime.
Una squadra dura a morire e noiosissima nella Big East di quest’anno e se continua così rischia di essere un incubo anche a Marzo.
Thumbs down: ILLINOIS
L’avevamo detto la scorsa settimana che avrebbero avuto due partite importanti per il loro cammino nella difficile Big Ten dopo lo sfolgorante inizio di stagione, ed ecco la risposta: due sconfitte che potrebbero pesare già solo nel record ma che lo fa anche a livello morale, considerando il -17 contro Minnesota in casa ed il -23 a casa di Wisconsin.
Uno scoglio per la squadra di John Groce che rischia seriamente di condizionare tutto il resto della loro stagione, perché hanno sì la possibilità di raddrizzare il 1-3 nelle prossime due contro Northwestern e Nebraska, ma dopo hanno in sequenza Michigan, Michigan State, ancora Wisconsin, Indiana e Minnesota e basta un solo passo falso per metterli in pieno jeopardy per il resto della stagione.
Un dato su cui lavorare? Il tiro da 3. Nelle due sconfitte i Fightin’ Illini hanno tirato 3/24 (vs Minnesota) e 2/14 (vs Wisconsin). Il tiro dalla lunga distanza è la loro natura, se tirano così però sarà la loro croce.
FLASH NOTES
- E’ arrivato il primo esonero della stagione ed arriva con tempistiche quantomeno sospette. Kevin O’Neill è stato rimosso dal suo ruolo a USC subito dopo la vittoria contro Utah, dove, a detta dei suoi giocatori, avevano giocato il miglior basket della stagione. I rapporti tra USC e O’Neill ultimamente non erano idilliaci, ma non si capisce perché farlo in questo momento della stagione, all’indomani di una bella vittoria che aveva fatto guadagnare un 2-2 iniziale nella Pac-12.
- Ah dimenticavamo… qualora foste interessati, il posto di capo-allenatore di USC è disponibile… a tutti. Non ci credete? Nessuna qualifica particolare richiesta, basta un minimo di esperienza da allenatore e un curriculum Ncaa pulito (anche perché di grane ne hanno già avute troppe). Salario? Negoziabile.
- La prestazione della settimana non può che essere quella di Elston Turner di Texas A&M contro Kentucky. 40 punti, 14/19 al tiro e 6/10 da 3 alla Rupp Arena, dove l’ultimo giocatore a raggiungere il quarantello fu Chris Jackson, ma che noi conosciamo meglio con il nome di Mohammed Abdul-Rauf, nel 1990. Altra tegolaccia per Calipari, alla sua peggior stagione alla guida degli Wildcats.
COSA VEDERE
Mercoledi 16/01: Maryland vs North Carolina State dovrebbe svettare tra le tante partite in programma
Giovedì 17/01: sfida cartello sicuramente Minnesota-Michigan, ma non è da sottovalutare neanche VCU alle prese con St.Joseph’s
Sabato 19/01: c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Missouri-Florida, Louisville-Syracuse, Butler-Gonzaga, OhioState-MichiganState, UCLA-Oregon e tantissimo altro
Lunedì 21/01: attenzione a Baylor vs Oklahoma State ed alla sfida tra Pierre Jackson e Marcus Smart
(da Draftology)