Con la prima palla a due alzata nella base aerea di Ramstein, Germania, è iniziato il viaggio della NCAA, che si concluderà ad aprile al Georgia Dome di Atlanta.
Aspettando che la stagione entri nel vivo presentiamo, partendo da una personalissima top 10, le possibili protagoniste di quest’annata, ben consci che le sorprese nel mondo Madness del College sono sempre dietro l’angolo, e se in primavera anche solo due dei seguenti team riuscissero a strappare un biglietto aereo per la città della Coca-Cola, potremmo ritenerci già soddisfatti.
10. Arizona Wildcats
I Wildcats, orfani di Fogg e del talento mai esploso di Turner, ripartono dal centro senior Solomon Hill, cuore ed anima della squadra sotto i tabelloni; dal secondo anno Johnson, che dovrà confermare quanto di buono ha fatto vedere nel suo anno da freshman; e dal transfer da Xavier, Lyons, playmaker sin dal primo giorno, con il compito di guidare i compagni in una PAC-12 che sembra essere tornata competitiva. Alle certezze si accompagnano le nuove scommesse, rappresentate da una delle migliori recruiting class della nazione (quattro top 50). I lunghi Tarczewski (213cm), Jerrett e Ashley si alterneranno sotto le plance, mentre York giocherà importanti minuti dalla panchina in entrambi gli spot di guardia.
Presumibilmente lotteranno con UCLA per il successo nella conference, mentre per marzo l’obiettivo minimo è quello di tornare al Torneo, magari da protagonisti.
9. Kansas Jayhawks
I Jayhawks pur perdendo i due leader della passata stagione (Robinson e Taylor), ripartono come favoriti nella Big 12, e con buone chance si essere in gioco fino a fine marzo. Con i tre senior Johnson, Releford e Withey che dovranno guidare la squadra, grazie anche all’esperienza maturata l’anno scorso con il viaggio alle Final Four, ci sarà una buona classe di freshman che dovrà dimostrarsi subito all’altezza per poter raggiungere obiettivi di primo livello. Perry Ellis avrà da subito spazio nelle rotazioni, e molte speranze sono riposte in McLemore, fermo l’anno scorso per pessimi risultati accademici, che avrà finalmente l’occasione di mostrare sul campo il suo reale valore.
Confermarsi campioni nella BIG 12 sembra essere il risultato minimo da raggiungere, mentre nel Torneo raggiungere l’élite 8 sarebbe già un ottimo traguardo.
8. Duke Blue Devils
Dopo un stagione vissuta tra alti e bassi, e conclusa con la prematura eliminazione al secondo turno del Torneo, a Durham si riparte senza Austin Rivers, ma con i ritorni di Mason Plumlee, nuovo leader dei Blue Devils, Seth Curry e Ryan Kelly. Ad occupare lo spot di play ci sarà Quinn, reduce da una stagione di apprendimento, pronto a partire da titolare, ed al suo fianco il miglior freshman arrivato in North Carolina, Rasheed Sulaimon. Dalla panchina troveranno spazio altri tre giocatori al primo anno sui quali sono riposte molte speranze, soprattutto guardando al futuro: Alex Murphy, paragonato all’ex Kyle Singler, Amile Jefferson e Marshall Plumlee, fratello minore di Mason e Miles.
Le speranze dei Blue Devils, sia in ottica ACC che in ottica Torneo, dipenderanno da tre fattori principali: la capacità di Mason Plumlee di essere il giocatore di riferimento; quanto Quinn riuscirà a gestire bene la palla nella sua prima stagione da starter; e se la difesa di Duke tornerà quella degli anni passati, dopo che per l’intera scorsa stagione ha concesso troppi punti a tutti gli avversari.
7. UCLA Bruins
Finalmente UCLA sembra essere uscita dal tunnel, pronta a tornare al vertice sia nella PAC 12 che in ambito nazionale. La rinascita dei Bruins passa soprattutto da un’eccellente classe di freshman che è sbarcata quest’anno a Los Angeles. Shabazz Muhammad è il numero 2 della nazione; ala piccola offensivamente già pronto per la NBA, dotato di ottimo range di tiro, capacità di crearsi il tiro dal palleggio ed attaccare il ferro.
Il secondo arrivato, numero 3 tra gli ormai ex liceali, è Kyle Anderson, ragazzo di 207cm in grado di giocare play/guardia/ala piccola, e per questo paragonato un po’ prematuramente a Magic Johnson. Al suo fianco ci sarà il transfer da UNC, Larry Drew II che dovrà dimostrare di poter essere il playmaker di una squadra da grandi ambizioni, dopo aver fallito con i Tar Heels. A completare la classe dei freshman meraviglia c’è Tony Parker (solo omonimo del play degli Spurs), ottimo centro che ruoterà con Joshua Smith e i gemelli Wear sotto i tabelloni.
Coach Howland ha tra le mani una squadra dal potenziale immenso, l’unico punto interrogativo è l’eleggibilità di Muhammad, reclutato forse in modo non del tutto regolare dal coach dei Bruins; ora sarà compito suo creare la giusta chimica per puntare al primo posto, non solo nella PAC 12…
6. N.C. State Wolfpack
Dopo aver sorpreso molti la passata stagione, i Wolfpack tornano quasi al completo per essere protagonisti, grazie soprattutto all’asse Lorenzo Brown, uno dei migliori play della nazione; CJ Leslie, ala in cerca di consensi per sbarcare in NBA, che tanto bene ha fatto l’anno scorso. Tornano anche Howell, centro che porta esperienza e intensità sotto i tabelloni, e Wood, 40% fuori dall’arco. Oltre ai ritorni ci sono però anche ottimi nuovi arrivi, grazie ad un’eccellente recruting class che porta a Raleigh la guardia Rodney Purvis, decimo tra gli ex liceali, che occuperà fin dalla prima palla a due lo spot di guardia; TJ Warren e Tyler Lewis dovranno invece portare punti uscendo dalla panchina.
NC State si prepara per vivere una stagione da assoluta protagonista, come “ai vecchi tempi”, puntandoo al titolo nella ACC, nella quale partono favoriti, e mettendo nel mirino il Georgia Dome che non è mai sembrato così vicino.
5. Michigan Wolverines
Un po’ come i Wolfpack, anche i Wolves hanno sorpreso l’anno scorso, quest’anno però sono chiamati non solo a confermare quanto di buono fatto vedere, ma a migliorarsi. Per farlo sono tornati alla base tutti i protagonisti della passata stagione. Si riparte dal reparto guardie, uno dei migliori della nazione, composto da Trey Burke, top 3 tra i play, e Tim Hardaway Jr, guardia molto atletica che se migliora il tiro piazzato può entrare nell’èlite della nazione. I freshman Glenn Robinson III e Mitch McGary dovranno dimostrarsi da subito pronti sotto i tabelloni, mentre Jordan Morgan porterà esperienze e intensità sul campo.
Michigan non avrà vita semplice nella Big Ten dovendo vedersela con Indiana, Ohio State e Michigan State tra le altre, ma ha tutte le potenzialità per poter competere alla pari con le rivali e cercare di spuntarla. Al torneo l’obiettivo sarà approdare quanto meno alle sweet 16, tenendo ben presente che le Final Four sono un obiettivo alla portata dei Wolverines.
4. Kentucky Wildcats
Dopo il titolo dell’anno scorso, coach Cal riparte da zero o quasi. L’unico ritorno di spessore è quello Kyle Wiltjer, mentre gli altri protagonisti della stagione arrivano dalla solita eccellente recruiting class di Calipari. Nerlens Noel, centro già pronto ad essere determinante in fase difensiva ma che deve lavorare parecchio in attacco, è stato il miglior liceale d’America la passata stagione, e ora è pronto a ricevere la pesante eredità di Anthony Davis; come guardia ed ala piccola giocheranno altri due freshman, Archie Goodwin e Alex Poythress; e nel ruolo di play è arrivato da NC State Ryan Arrow, che al suo secondo anno dovrà ricoprire un ruolo molto delicato negli schemi di coach Calipari. Dalla panchina daranno il loro apporto Cauley-Stein, ennesimo ottimo freshman arrivato alla Rupp Arena, Julius Mays, transfer da Wright State e Jarrod Polson, che al suo anno da junior dovrebbe vedere un po’ di più il campo.
L’obiettivo re-peat sembra difficile da raggiungere per Calipari, che sarà comunque protagonista fino in fondo, ritrovandosi una squadra molto talentuosa ma completamente nuova, con una nuova chimica da assemblare, e molto meno talento rispetto a quella che l’anno scorso ha dominato l’intera stagione.
3. Ohio State Buckeyes
Coach Matta ha perso Sullinger e Buford, due pedine fondamentali nel viaggio alle Final Four della passata stagione, ma ritrova una squadra che sembra addirittura più pronta dell’anno scorso per essere protagonista fino ad Atlanta. Ritorna Deshaun Thomas, che sarà il giocatore cardine dell’attacco dei Buckeyes, coadiuvato da Aaron Craft, play con eccellente doti difensive e di leadership a cui è chiesto uno step-up anche nella metà campo offensiva. Lenzelle Smith, al suo anno da junior, sembra pronto per essere una valida opzione in attacco. I tre sophomores Shannon Scott, Amir Williams e LaQuinton Ross, con più minuti a disposizione dovranno incrementare le loro statistiche e migliorare il loro impatto.
Ohio State sembra avere tutti gli ingredienti giusti per vivere una stagione da assoluta protagonista, con l’obiettivo Final Four che sembra essere alla portata; inoltre noi italiani seguiremo i Buckeyes con un occhio di riguardo, vista la presenza a roster di un nostro connazionale: Amedeo Della Valle, guardia molto affidabile al tiro dietro l’arco. Proprio grazie alle sue abilità da cecchino potrebbe trovare sin da subito qualche minuto nella rotazione di coach Matta.
2. Louisville Cardinals
I Cardinals un po’ a sorpresa l’anno scorso raggiunsero le Final Four, perdendo solo contro i futuri campioni di UK. Quest’anno, agli ordini di coach Pitino torna gran parte del gruppo che tanto bene ha fatto la passata stagione. Si riparte da Peyton Siva, play e leader di Louisville, che si gioca anche l’ultima chance di entrare in NBA; sotto i tabelloni i titolari saranno Dieng e Behanan, mentre la sorpresa potrebbe essere Blackshear, ala dall’enorme talento, che l’anno scorso ha giocato poco a causa di continui infortuni. Punti veloci e imprevedibilità arriveranno dal piccolo Russ Smith. A sostituire il partente Kuric, è arrivato il transfer da George Mason, Luke Hancock, che porterà esperienza, ball handling, e triple alla causa.
Louisville sembra essere pronta in ogni settore per raggiungere grandi traguardi, se poi si aggiunge che sul pino siede un coach come Pitino, allora i fans dei Cardinals possono davvero sognare in grande.
1. Indiana Hoosiers
L’anno scorso non erano neanche nella top 25, hanno sorpreso e destato ottime impressioni per tutta la stagione. Stavolta gli Hoosiers, tornati con la squadra al gran completo, sono etichettati come favoriti numero 1 nella corsa al titolo. Il leader della squadra è Cody Zeller, candidato al titolo di giocatore dell’anno e ad un top 3 pick al prossimo draft; la seconda punta è Watford, senior già giustiziere di Kentucky l’anno scorso con un buzzer beater per la vittoria. A guidare la squadra sul campo, nel ruolo di play, ci sarà l’attesissimo freshman Yogi Ferrell, mentre Oladipo e Hulls saranno rispettivamente il difensore designato e il tiratore scelto da dietro l’arco. Dalla panchina, comandata da coach Tom Crean, usciranno solidi giocatori come Sheehey, Creek, Abell e il freshman Hollowell.
Indiana, grazie ad un roster omogeneo e completo, non sembra avere punti deboli, e allora vincere la Big Ten e raggiungere il Georgia Dome ad aprile, sembra essere quasi l’obiettivo minimo.
Il College basketball è tornato, ci aspetta una stagione emozionante ed avvincente. Come ogni anno ci saranno squadre favorite che subiranno upset, cenerentole che stupiranno tutti, talenti individuali che trascineranno i loro compagni al successo e team che faranno del “gioco di squadra” la loro arma principale per competere alla grande. Aspettando che si entri davvero nel vivo, possiamo “consolarci” con i tornei pre-stagionali e le sfide incrociate tra le Conference.
Lo spettacolo è assicurato, finalmente si comincia!
Dalla prima partita di LeBron seguo il mondo NBA, la coppia Buffa-Tranquillo mi ha fatto innamorare!
La semifinale tra Duke e UConn nel torneo NCAA 2004 invece mi ha fatto scoprire un mondo ancora più fantastico, quel college che produce passione e talento, Marzo è il mese più bello dell’anno.
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