Sin dal momento in cui è stato reso noto il tabellone della South Region nella Selection Sunday di due settimane fa la sensazione è che fosse quello con la più alta concentrazione di talento, sia effettivo che a livello di potenziale.

Non c’è da stupirsi quindi veder giocarsi il posto per New Orleans due squadre come Kentucky e Baylor, che tra le loro fila possono vantare almeno 5 prospetti per una lottery pick nel prossimo draft.

I ragazzi di coach John Calipari, alla terza apparizione nelle Elite 8 in altrettante stagioni alla guida dei Wildcats (1), nella semifinale del Regional ha avuto la meglio su Indiana (4), attuando così una rivincita che attendeva da dicembre.

Gli Hoosiers infatti sono l’unica squadra, con Vanderbilt, ad avere superato Kentucky durante la stagione in una delle partite più belle ed emozionanti della stagione, ed infatti anche questa inizia con le solite aspettative, visti i ritmi alti scelti da entrambe le squadre fin dalla palla a due.

Un continuo botta a risposta sui due lati del campo che nel primo tempo tende a premiare entrambe le contendenti, dando vita ad una gara sempre equilibrata e divertente come dimostra il 50-47 a favore di Kentucky con cui vanno al riposo.

Al rientro in campo le due squadre non cambiano spartito, ma Kentucky stavolta può utilizzare con meno remore Anthony Davis, fermato per problemi di falli nella prima parte, che fa tutta la differenza del mondo per i finalisti della SEC. Il suo apporto in difesa si fa sentire nonostante le “sole” 3 stoppate finali, mentre dall’altra parte del campo la tenacia e la concretezza di Michael Kidd-Gilchrist mettono UK sempre davanti in un vantaggio che manterrà fino alla fine sul punteggio finale di 102-90.

Niente da fare quindi per Indiana che comunque chiude qui un anno meraviglioso, iniziando col botto un programma di ricostruzione che può solo migliorare. Soprattutto se Cody Zeller sceglierà di rimanere un altro anno alla corte di coach Tom Crean.

Nella parte bassa del tabellone Baylor (3) ha avuto la meglio sulla sorprendente Xavier (10), squadra che visti i risultati ottenuti durante la stagione non avrebbe dovuto essere del Torneo (entrata come quarta squadra della Atlantic 10, un mezzo miracolo) ma che comunque ha onorato a pieno l’impegno battendo la ben più quotata Notre Dame al primo turno e, sfruttando la debacle di Duke, sbarazzandosi di Lehigh.

Xavier però pare un po’ scombussolata dall’atletismo e dalla energia che mette Baylor in campo, soprattutto da parte di Quincy Acy che sfrutta a pieno la poca mobilità del reparto lunghi dei Muskateers per arrivare più volte al ferro, mettendo anche l’accento con qualche schiacciata degna dello SportCenter finale.

Il 22-4 iniziale è un masso sulle spalle di coach Chris Mack ed i suoi, che però non si danno per vinti e, come era successo anche contro Lehigh, usando la fisicità di Kenny Frease e la solita efficacia offensiva di Tu Holloway riescono a recuperare terreno sui Bears, ancora alle prese con il discutibile completino giallo evidenziatore, arrivando anche a -4.

Baylor però non si fa sorprendere ed ancora con Acy, stavolta ben sostenuto dalla leadership di Pierre Jackson, riescono a mantenere a debita distanza Xavier, la quale non riesce mai a stare contatto, venendo colpita a freddo proprio da Jackson che con una tripla dà il benservito con una tripla a 2:50 dalla fine che rende la rimonta finale dei Muskateers inutile.

I Bears passano alla Elite vincendo 75-70, arrivando per la seconda volta in 3 anni alla finale dei Regional.

Piccola curiosità: anche due anni fa arrivarono alla Elite 8 con la seed #3 battendo la #14, la #11 e la #10, e trovarono ad aspettarli la #1, Duke, che però non riuscirono a battere lanciando la squadra di Coach K al titolo.

Chissà se stavolta riusciranno nell’impresa…

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