Louisville sorprende gli Spartans e vola alle Final 8 !

Marzo è pazzo, non solo per le volubili condizioni climatiche, ma soprattutto per quello che può riservare il Torneo.

Che non ci si potesse fidare dei Cardinals (4) e del suo Coach (9-0 alle sweet 16, prima di stasera) si sapeva. Quello che non si poteva immaginare era che gli Spartans (1) scrivessero un nuovo record nella storia del torneo NCAA: mai una squadra con il seed #1 aveva segnato così poco.

Michigan State a fine partita ha più turnovers (15) che canestri dal campo segnati (14), per la misera cifra di 44 punti segnati. Le percentuali al tiro sono altrettanto orrende, 24% da tre e 28% complessivo dal campo.Green si conferma il migliore dei suoi, con 13p e 16r, ma anche 6TO e 5/16 al tiro, e insieme a Wood (14p con 4/11) è l’unico Spartans a giocare decentemente nella metà campo offensiva.

Oltre ai demeriti di Michigan State, ci sono tanti meriti anche di Louisville, che a sprazzi fa intravedere la famosa “difesa della suocera” di coach Pitino, storica e indimenticabile ”per la costante capacità di fracassarti i …glioni” [cit.].

Nella metà campo offensiva oltre ad un’altra buona partita di Siva, conclusa con 4p e 9ast, il solito apporto sotto i tabelloni di Dieng (5p, 9r e 7st), e Russ Smith, che dalla panchina ne mette 11, risulta decisiva per la vittoria Cards, l’ottima partita del freshman Behanan, che chiude con 15p, 9r e 3 steals.

Il finale è 57-44, con Louisville, che dopo aver vinto a sorpresa il titolo della Big East, conquista il pass per l’elitè eight. A qualcuno potrebbe ricordare il cammino di UConn nella passata stagione.

Florida a sorpresa batte Marquette e ora si prepara alla sfida con Louisville!

Per un posto a New Orleans, i Cardinals se la dovranno vedere con Florida (7).

La settimana scorsa sembrava impossibile prevedere i Gators tra le ultime otto squadre in corsa per le Final Four, ma l’autogol clamoroso di Missouri (2), ha dato ai ragazzi di Coach Donovan la possibilità di giocarsi tutte le proprie chanche contro i lanciatissimi Golden Eagles. Il pronostico era tutto dalla parte di Marquette (3), che aveva impressionato tutti per compattezza e voglia di vincere. Non che ne sia mancata stanotte, ma semplicemente i Gators sono stati più bravi.

Il primo tempo è stato molto equilibrato, con continui sorpassi e controsorpassi. All’intervallo Florida è a +4, ma al ritorno dagli spogliatoi arriva il parziale, 12-2, che indirizza il match verso l’upset.

Marquette, ritrovatasi in doppia cifra di svantaggio, prova la rimonta nel finale, trascinata da un non brillantissimo Crowder (15p, 7r ma 5/15 dal campo) e Mayo (11p dalla panchina); mentre Johnson-Odom (14p con 2/7 da tre) non disputa la sua miglior partita. Per i Gators che alla fine vincono, 68-58, senza patire più di tanto, c’è un sempre più convincente Beal (anche in ottica Draft e NBA), migliore dei suoi, con 21p, 6r, 4ast e 8/10 al tiro; al quale si affiancano Walker (11p con 3/9) e Boynton (11p, 5ast ma 2/10 dal campo), che pur tirando male, risultano decisivi nel finale per resistere alla rimonta di Marquette.

Saranno quindi due outsider, ma dalla grande tradizione, a giocarsi un posto alle Final Four, dove i ragazzi di Pitino mancano dal 2005, e i Gators dal back-to-back, vincente in entrambi i casi, del 2006 e 2007.

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