La disperazione di Meyers Leonard (Illinois) dopo la sconfitta con Nebraska

  • Si inizia a sentire profumo di Marzo, ogni partita inizia ad avere il suo bel peso specifico e ogni sconfitta può essere letale per vedere il proprio nome fuori dalle 68 selezionate per il Torneo Ncaa.
    La settimana di BracketBusters ha sicuramente delineato un’idea della situazione attuale, tra risultati che hanno il sapore del definitivo e altri che invece pongono qualche dubbio in più.
    Andiamo a vedere, di seguito chi ne ha approfittato e chi no.
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  • Tra i vincitori di questa specie di lotteria possiamo sicuramente inserire Kansas State. La band di coach Martin, nonostante qualche sconfitta di troppo (la doppia L con Oklahoma ha un peso enorme) può iniziare a tirare un po’ il fiato grazie alle grandi vittorie esterne contro Baylor e Missouri in 3 giorni, con un Rodney McGruder ispiratissimo e la sensazione che nella March Madness questi possano dare tanto, troppo fastidio su gara singola.
    Nella tanto bistrattata Pac12 possono mettersi il cuore in pace anche California e Washington che con le rispettive vittorie contro Oregon State e Arizona. Soprattutto per gli Huskies la gioia è comprensibile perché così hanno distanziato a due partite la coppia formata da Oregon e Colorado, presenze inquietanti considerando che la conference quest’anno difficilmente avrà più di 3 inviti per il Torneo.
    Situazione inversa nella Mountain West, dove invece New Mexico e Colorado State hanno conquistato successi importanti per portare i 4 bid come nella stagione 2009/10. I Lobos con due partite hanno completamente cambiato la classifica ed ora sono in testa nella conference, nonostante proprio i Rams abbiano chiuso la loro serie di 7 vittorie consecutive. Ora CSU deve fronteggiare le altre due forze UNLV e San Diego State e se riesce a portare a casa una W avrà ampie possibilità di tornare al Torneo dopo quasi un decennio.
    E dopo la prima sconfitta stagionale può tornare a sorridere pure Murray State che contro St.Mary’s ha spezzato tutte le critiche che erano state mosse sulla squadra dopo Tennessee State. I ragazzi di Prohm hanno battuto una squadra importante rimpolpandosi il RPI (statistica molto importante per la Selection Sunday) ed ora si lanciano verso i due prossimi obiettivi: titolo della Ohio Valley e buona figura nei balli marzolini. I Racers sono veramente da corsa.
    Tra le midmajor infine gioisce anche Creighton, vincendo la sfida al cardiopalma contro Long Beach State. Partita molto sottovalutata ma fondamentale per i BlueJays, una specie di in or out game di fornte ad una squadra che dovrebbe, a differenza loro, ottenere facilmente l’invito con la vittoria della Big West (che se però non vince rimane a casa), cosa tutt’altro fattibile nella Missouri Valley. Ottimo, vedremo un po’ di Doug McDermott in diretta televisiva.
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  • Tra i perdenti invece troviamo una grande decaduta di cui non parliamo per la prima volta, ovvero Connecticut. Orfani di Calhoun, alle prese ancora con i suoi problemi di salute, gli Huskies stanno ancora affrontando i loro problemi di gioco e di amalgama a cui avevano messo un freno dopo la vittoria con DePaul. Ma la pessima partita contro Marquette li ha riportati sulla terra, ed ora si ritrovano con un record negativo nella BigEast e pochissime partite di rilievo a favore. E la possibilità di non vedere la squadra campione uscente dopo la seconda settimana di Marzo è sempre più remota.
    Altra squadra dal destino avverso è Illinois. Qui i problemi del coach non sono fortunatamente di salute, ma Weber da qualche settimana non ha più la fiducia dell’ambiente ed è molto probabile che a fine anno ci sia un avvicendamento in panchina. Il -23 con Nebraska chiude qualsiasi discorso sulla stagione.
    E se Washington gode dell’uscita dal bubble watch, Arizona dopo la partita con gli Huskies ci entra con tutte le scarpe. Tante nuvole si addensano sulla squadra di Sean Miller, dalle inseguitrici (Oregon e Colorado) al fatto che la Pac12 potrebbe incredibilmente ottenere solo due bid. Situazione tutt’altro semplice.
    E chiudendo il discorso delle “nobili decadute” inseriamo anche Texas, che sembra in ripresa dopo 4 successi in fila. Il tracollo con Oklahoma State e la sconfitta di misura contro Baylor sembrano però chiudere le porte della March Madness ai Longhorns, tornati ad avere il record negativo nella Conference e destinati a giocare 3 partite tutt’altro che facili, di cui due in trasferta.
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  • Un discorso completamente differente va fatto per Northwestern.
    I Wildcats di Evanston, alma-mater tra gli altri del coach Dan Peterson, sono alla ricerca del primo clinch della storia dell’ateneo, ancora a secco alla voce “Partecipazioni al Torneo Ncaa”.
    La W contro Minnesota di due settimane fa sembrava rimetterli in gioco per il traguardissimo, ma contro Michigan il tutto è tornato a sembrare un miraggio, e le prossime tre partite a Penn State, in casa contro Ohio State e ad Iowa saranno più che decisive.
    Gran parte dell’America sembra averla presa in simpatia, e questo potrebbe influire non poco alla Selection Sunday (ok statistiche, RPI e vittorie ma business is business) ma queste gare sembrano veramente un ostacolo difficilmente sormontabile per una squadra che sembra all’ultimo tentativo concreto dei prossimi anni, visto l’anno da senior di John Shurna.
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  • Parlando nella Big 12, si sta affacciando ai grandi nomi un giocatore con un talento ed una storia molto interessante, Royce White.
    White è uno giocatore da innamoramento cestistico immediato per la naturalezza con cui si muove sul parquet e con la palla a spicchi in mano. Nonostante sia 203 cm per quasi 120 kg ad Iowa State può giocare tutti i ruoli, non per risultare un’arma tattica ma perché a livello collegiale ha tutte le caratteristiche per farlo e il coach Fred Hoiberg non esita a dargli carta bianca.
    Proprio l’ex-giocatore dei Timberwolves, ora allenatore dei Cyclones, è stato uno dei pochi a credere veramente nel ragazzone di Minnie, dopo una situazione in cui molti tendevano più a non fidarsi. White infatti ha lasciato la sua prima esperienza collegiale con Minnesota due anni or sono per rimettere a posto la propria vita, caratterizzata da un grosso problema di gestione dell’ansia e dai continui guai con la legge, tanto che aveva pensato di smettere col basket.
    Fortunatamente per lui (e per noi) lo spirito competitivo non lo ha mai lasciato ed ha fatto dietrofront seguendo Hoiberg nella sua ricostruzione fatta di transfer importanti.
    Ed ora Iowa State è pronta per la March Madness.
    Con Royce, seguito come un’ombra dagli scout Nba.
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  • Mentre aspettiamo conferme e sorprese nella consegna dei premi quali gli All-American Team, i vari Player of the Year, Freshman of the Year, ecc… sono stati stilati i riconoscimenti per gli NCAA Academic Award, ovvero per gli studenti più meritevoli in campo cestistico.
    NCAA Academic Player of the Year è stato votato per la seconda volta consecutiva Tyler Zeller di North Carolina, che oltre ad essere uno dei favoriti alla corsa per il premio nella ACC riesce anche a tenere una media di 3.62 GPA in Business Administration.
    A completare l’NCAA Academic All-American Team ci sono Matthew DellaVedova di St.Mary’s, Brad Loesing di Wofford, Aaron Craft di Ohio State e Miles Plumlee di Duke, laureando nella doppia specializzazione in Psicologia e Antropologia Culturale.
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  • Piccolo aggiornamento sul futuro di Amedeo Della Valle.
    Mentre il ragazzo piemontese continua a far vedere ottime cose alla Findlay Prep, tra cui una prestazione da 25 punti con 7/10 da 3 contro Impact Academy ed i 23 contro Stonridge Prep, e dopo aver visitato il campus di Texas A&M successivamente farà lo stesso a Gonzaga, Michigan, Ohio State ed Arizona.
    La cerchia delle possibili destinazioni di Amedeo probabilmente non dovrebbe uscire da questi nomi, ma stay tuned per nuovi aggiornamenti.
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  • E’ avvenuto un episodio curioso nella partita tra North Carolina State e Florida State di sabato scorso.
    Uno degli arbitri della partita, Karl Hees, dopo le continue lamentele e le offese verso la sua persona, ha deciso di espellere gli ex-giocatori degli Wolfpack Tom Gugliotta e Chris Corchiani.
    Fin qui potrebbe sembrare tutto normale, se non fosse che i due non facevano parte dello staff di Mark Gottfried, ma erano semplicemente seduti nella prima fila delle tribune a tifare per la loro università assieme alle rispettive famiglie.
    Corchiani e Gugliotta sono stati accompagnati fuori dalla polizia in modo molto tranquillo ma sicuramente alquanto sorpresi della decisione.
    La notizia ovviamente ha fatto il giro della nazione, ma ci ha pensato il supervisore degli arbitri della ACC, John Clougherty, a rispondere alle voci chiarendo che un arbitro può richiedere l’allontanamento di tifosi eccessivamente rumorosi o offensivi nelle vicinanze del campo da gioco.
    Siamo in fervida attesa di vedere Hess alle prese con il Cameron Indoor…
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  • Possiamo ribattezzare la partita tra Southern Methodist e UAB come la partita più brutta della stagione?
    Diciamo di sì, visti che sono stati infranti parecchi record negativi, come il minor numero di punti segnati da una squadra in una partita di C-USA, il minor numero di punti in un tempo (12) gli 0 punti segnati dalle due squadre in contropiede, ed il glaciale 3/29 dei padroni di casa dalla lunga distanza.
    Già nella partita precedente SMU aveva fatto le prove segnando 39 punti contro Rice, un’inezia rispetto a quanto fatto in seguito.
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  • Pillola trash che riguarda una materia tanto amata da quest rubrica: i nomi dei giocatori.
    Ecco qui, presa GoSwarmIt.com i 30 peggiori nomi mai visti nell’ultima decade di College Basketball, tra cui si segnalano anche vecchie conoscenze del basket italiano come Matt Haryasz e Cookie Belcher e lo Scientific Mapp che Federico Buffa aveva già segnalato in uno dei suoi Black Jesus.
    Buon divertimento!

 

(pubblicato da Draftology)

One thought on “College Basketball: uno sguardo per la March Madness, Royce White ed i peggiori nomi

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