Little Butler did it again.
Nella tanto attesa sfida tra le cenerentole della SouthWest e della SouthEast, a prevalere sono l’esperienza e la compattezza dei Bulldogs, che infilano il clamoroso backtoback e tornano in finale a 12 mesi di distanza da quello sfortunato tiro sulla sirena di Hayward.
VCU vede andare in frantumi i propri sogni di gloria proprio sul più bello, chiudendo una delle cavalcate più entusiasmanti degli ultimi anni.
Gara di un certo livello soprattutto dal punto di vista difensivo, vista la curiosità di vedere a confronto due modelli cosi simili ed efficienti.
Se da un lato Matt Howard aveva parlato di come le percentuali dal campo contribuissero al momento d’oro dei Rams (“I think when you’re really scoring the ball really well, too, that gives you energy defensively”) dall’altro coach Smart aveva provato a dare un’anticipazione di quella che sarebbe stata la tattica dei suoi.
“We have to get into the paint and not always to shoot the ball. We’ve got to touch the paint to pass. We have to make the extra pass on the perimeter. We have to use shot fakes. You have to finish with strength”
L’inizio gara sembra ricordare ai Rams la sfida contro Kansas.
VCU sbaglia le prime 5 conclusioni dal campo con Shelvin Mack che dà il suo personalissimo benvenuto ai presenti nel Reliant stadium con un 1-2 di stupefacente semplicità.
Coach Smart alza il pressing e il contro parziale è servito: Burgess e Skeen bombardano il canestro dei bulldogs per il 15-2 che ribalta la situazione.
Butler soffre faticando a segnare dal campo, ma si aggrappa ad un Howard (gara non eccellente dal campo 3/10, ma letale dalla lunetta 11/12) troppo fisico per i lunghi avversari, costretti a mandarlo in lunetta spesso e volentieri.
La gara è molto contratta, con Skeen (27+6) che prova ancora l’allungo personale ma prima Mack e poi un jumper di Vanzant ristabiliscono la parità.
VCU come prevedibile soffre la difesa di Butler e fatica a trovare tiri piedi per terra, andando dentro spesso e volentieri senza fortuna. Dall’altra parte il canestro dei Rams è terra di nessuno, con Howard che domina per fisicità ed intensità.
I 13 liberi concessi ai Bulldogs nella prima frazione sono veramente troppi ed è sintomatico vedere come negli ultimi 2′ si giochi ad un canestro, con il layup di Howard a fissare il momentaneo +6.
Ad inizio ripresa ti aspetti la risposta di Coach Smart, e cosi avviene.
Nei primi 3′ Butler è costretta a 4TO e non segna mai, permettendo a Redick di riportare avanti i suoi con 4 punti (unici della serata).
La gara si accende, nonostante VCU sembri bloccata dalla tensione nelle piccole cose che ne avevano fatto la fortuna sino a quel momento.
Al solito Skeen risponde uno Zach Hahn on fire (8 consecutivi, dopo un primo tempo anonimo) prima che Shelvin Mack (24 con 8/11. di un altra categoria.) rubi la scena a tutti.
Siamo a 9′ dal termine quando con 2 triple “from downtown” e un layup nel traffico il junior da Lexington spezza la gara e costringe coach Smart al time out con 7 punti da recuperare.
L’uscita dal timeout è di quelle in stile Lakers, con Skeen che ribalta l’inerzia del palazzetto con un possibile “and one” di pura classe.
Mack ci mette una pezza, ma i Rams si candidano a squadra più scenografica dell’anno, perchè sul -7 Rodriguez piazza una bomba senza ritmo dagli 8 metri (unico canestro della sua serata) che riapre ancora una volta la gara.
La stanchezza è visibile e le squadre appaiono lunghissime, con VCU che fallisce incredibilmente numerosi layup apparentemente agevoli.
A 3′ dalla fine Vanzant (11 con 11 tentativi) chiude il suo personalissimo parziale (7 in pochi minuti) con una tripla devastante, ma ancora una volta Skeen servito da Rodriguez tira fuori un coniglio dal suo cappello senza fondo con una tripla irreale (con fallo di Nored).
VCU continua a sbagliare tantissimo e quel -4 sembra una maledizione, fino a che Howard a 57” dal termine non decide di mettere la parola fine sulla gara con un rimbalzo offensivo sontuoso e successivo layup che hanno l’agrodolce sapore dei titoli di coda..
I secondi finali partoriscono il 70-62 finale dando il via alla festa dei Bulldogs…
La difesa sull’uomo dei vari Vanzant, Nored e Marshall non ha mai permesso ai Rams di trovare continuità dall’arco, con tiri sempre contestati. Sintomatica la dichiarazione a fine gara di Nixon
“They tried to take it away, that’s for sure.. We’d attack, and nobody would help. They were disciplined.”
I Rams avevano trovato l’unico punto debole dei Bulldogs, ovvero le continue penetrazioni nel pitturato, ma i numerosi e sfortunati errori in appoggio li hanno condannati prematuramente alla sconfitta.
Altro fattore della gara, oltre ai già citati tiri liberi, il 48-32 con cui Butler ha dominato i “rodmans”, beneficiando di numerose second chance ed evitando le transizioni di VCU.
Un deluso coach Smart a fine gara, non può che lanciare la sfida per gli anni a venire.
“Of course it’s not a once in a lifetime run. We’re going to try to do this every year”
“It’s just giving people opportunities..”
sistemate l’articolo, che è stato postato in ncaa football invece che basketball ;)