Kansas (1) – Richmond (12) 77-57
Che i Jayhawks siano un team speciale, non ce lo ricorda solo il campo ma anche la storia. Una delle squadre più vincenti di sempre in principio fu in mano a quel canadese a cui tutti dobbiamo questo splendido gioco.
Singolare notare come il Dr. Naismith, seppure nei giovani anni a cavallo del ‘900, sia stato l’unico coach di Kansas a chiudere con un record negativo (55-60). Strani giochi del destino.
Con 2 macigni non indifferenti da sopportare come il brutto upset subito l’anno passato dalle pantere di Northern Iowa e la rinnovata fiducia presidenziale nel consueto bracket pre-madness, i Jayhawks continuano la propria corsa.
Sulla strada dei predestinati ci sono gli Spiders di Justin Harper, ma la musica non cambia: terza vittoria consecutiva in carrozza con la doppia cifra di vantaggio, tenendo gli avversari sotto i 60 (nessuno come loro nell’elitè).
Gara praticamente chiusa già a metà primo tempo.
Un inizio in sordina per entrambi i team sembra il preludio ad una gara sostanzialmente equilibrata. E’ invece solo la quiete prima della tempesta.
Un ispirato Morningstar (18 con 11 tiri dominando) dà il via alla furia dei Jayhawks:
in 10′ le seconde linee di Kansas piazzano un 21-2 devastante, limitando Richmond ad un incredibile 1/11 dal campo (15% dall’arco, con ben 5 TO).
Harper (22+9 col 50% dal campo) prova a salvare il salvabile ma non trova aiuto nei suoi, annichiliti e forse troppo inesperti per tali livelli (seconda apparizione nelle 16 per gli Spiders). Sul +19 all’intervallo la gara praticamente si chiude e le prestazioni dei fratelli Morris (solo 17 minuti per Markieff e un ecumenico 13+7 per Marcus) ne sono la dimostrazione.
Kevin Anderson (13+5) si mette in mostra nella ripresa con qualche buono spunto personale, ma prima il solito Morningstar e poi Robinson (ottimo 12+14) nel finale lasciano appena le briciole, con gli Spiders che non vanno mai più in là del -15.. Ben 20 assist e un incredibile 47.4% dall’arco, sono troppo. Per chiunque.
Emblematico coach Mooney a fine gara: “Non siamo stati capaci di rallentarli, in nessun modo”.
Curiosità: Roger Morningstar, padre dell’mvp della gara, proprio con Kansas riuscì a raggiungere le Final 4 del 1974, prima di perdere nelle semifinali nazionali con Marquette..
VCU (11) – Florida State (10) 72-71 (OT)
4 and counting. Nella l’altra semifinale della southwest, fin troppo snobbata sin dal principio, i Rams continuano a sognare battendo al fotofinish la Florida state di Chris Singleton (16+9 per il quotato prospetto in aria di NBA, tornato sostanzialmente in quintetto dopo il riposo precauzionale post-infortunio).
La sfida tra 2 dei sistemi difensivi che più hanno impressionato viene vinta ancora una volta dalla sorprendente “Havoc” defense a tutto campo di coach Smart.
Il match è un continuo avvicendarsi nei primi minuti con la fantasia di Rodriguez (10 assist per lui) da una parte e il duo Kitchen (gara superba da 23+12) Snaer (12 con 12 tiri) dall’altra a farla da padroni..
I Rams allungano a fine parziale e chiudono sul +5 grazie ad un sorprendente Burgess (26 di cui 15 nei primi 20′) e cominciano la ripresa bombardando Florida dall’arco.
Ai 12 punti consecutivi di Rozzell a inizio ripresa (frutto di 3 triple e un and-one) rispondono un efficiente James (8+9) e il solito Singleton.
I Seminoles restano agganciati con le unghie alla partita, grazie anche alle stoppate decisive di Snaer e James, e l’atteso Junior da Canton piazza la tripla della parità a quota a 45” dal termine. L’ennesima stoppata di James (saranno 5 a fine gara) e l’airball di Kitchen mandano la gara all’overtime.
Singleton sembra piazzare la zampata vincente con una schiacciata dopo un’incursione sulla linea di fondo, ma il layup di Burgess a 6” dalla sirena rimanda a casa i Seminoles e spedisce i Rams in paradiso..
Interessante notare, se si dà una rapida occhiata al box score della gara, come della superiorità a rimbalzo dei Seminoles (45-28, di cui ben 20 offensivi) i Rams abbiano fatto di necessità virtù. Incapace di entrare con profitto nell’area avversaria, VCU ha virato verso un gioco più perimetrale (come ha dichiarato lo stesso Burgess a fine gara).
Il 46% dall’arco ha fatto il resto per i ragazzi di un entusiasta coach Smart: “Dovremo giocare meglio di cosi. I ragazzi lo sanno. E io so che possono farlo”.
Amareggiato James sulla sponda Seminoles: “Non è dipeso da una giocata. La gara si è decisa nei primi 30 minuti, in cui noi non abbiamo difesa..”
Final 8
Kansas (1) – VCU (11) Sunday 2 PM (ore 7 Italiane su Espn America)
In una southwest ricca di underdog (prima volta in NCAA che 3 double-digit seeded arrivano nelle 16) i Jayhawks sembrano destinati ad essere i padroni..
Davide contro Golia. Attacco contro difesa. Tradizione contro Novità.
Il pronostico, ad oggi, sembra comunque meno scontato del previsto…
“It’s just giving people opportunities..”