Dopo una prima settimana piena di sorprese e risultati inaspettati, passiamo in rassegna gli scontri che ci attendono a partire da domani con l’inizio delle sweet 16.
West Regional
#1 Duke – #5 Arizona
Duke è sopravvissuta al blackout degli ultimi minuti delle sfida contro Michigan, dove i ragazzi di coach K hanno sofferto oltremodo la 1-3-1 messa in campo da Belein. Arizona ha approfittato della gentile concessione fatta da Texas, con i 5 secondi di Joseph nella rimessa per approdare alle sweet 16. Una delle chiavi di questa sfida ricca di fascino e tradizione sarà sicuramente la capacità di Duke di contenere Derrick Williams, limitandone l’efficacia del gioco in pick and roll e le ricezioni dinamiche. Aspetto interessante sarà il recupero di Kyrie Irving già decisivo nel finale con Michigan ma ancora lontano dalla condizione ottimale.
#2 San Diego St. – #3 Connecticut
Sfida tra due illustri maestri del college basket quella tra Steve Fisher e Jim Calhoun, coach con un alto pedigree e dei titoli nazionali all’attivo. Leonard e i compagni di SDSU hanno il controllo dei tabelloni sulla carta, ma sono un’incognita al tiro da 3, e a UConn gioca pur sempre un certo Kemba Walker.
East Regional
#1 Ohio State – #4 Kentucky
Prova del nove per Ohio State, attesa ad uno scontro davvero impegnativo alle Sweet16, dopo la passeggiata di salute dei primi due turni. Ad attendere i ragazzi di Matta una versione di Kentucky meno talentuosa di quella dello scorso anno ma più solida, equilibrata e determinata. A guidare il gruppo è un freshman dotato di coraggio e personalità come Knight ed il talento multidimensionale dell’altra super matricola Terrence Jones. Pronostico in equilibrio con una piccola prevalenza per Sullinger e compagni.
#2 North Carolina – #11 Marquette
Marquette sta godendo di un ottimo periodo di forma, dopo aver “upsettato” sia Xavier che Syracuse. Lo small ball ed i ritmi elevati dei ragazzi di Buzz Williams non dovrebbero essere un problema per un “mago” della transizione come Kendall Marshall. Bilancio che pende dalla parte di North Carolina, per informazioni citofonare ai centimetri di Zeller ed Henson.
Southwest Regional
#1 Kansas – #12 Richmond
Fin qui il cammino di Kansas è stato semplice con facili vittorie nei primi due turni contro Boston University e Illinois. Richmond è una delle sorprese del torneo, senza contare che i buoni risultati sono stati ottenuti con un Justin Harper decisamente sottotono. Proprio la mobilità e l’intimidazione del pacchetto lunghi degli spiders sono una delle chiavi contro i “terribili” gemelli Morris di Kansas, anche se il pronostico è dalla parte dei Jayhawks.
#10 Florida St. – #11 VCU
I Rams hanno onorato al meglio la propria presenza al torneo, giocando una gran pallacanestro ed eliminando con grande autorità due team più titolati come Georgetown e Purdue. Lo scontro con Florida State, team dall’elevato tasso fisico/atletico, specie negli esterni, è il primo alle sweet 16 tra due seed in doppia cifra a partire dal 1997. Inoltre è la prima volta che sia Florida che Florida State raggiungono le Sweet 16 nella stessa stagione. Dopo quanto fatto vedere non dovremmo stupirci di trovare i Rams alle Elite 8, dopotutto è ancora marzo
Southeast Regional
#8 Butler – #4 Wisconsin
Riusciranno i Badgers di Bo Ryan, con il loro gioco controllato a superare lo spauracchio Butler? Vi sono molte similitudini nelle filosofie di gioco di questi due team, per una sfida che presenta due match-up chiave ai fini della vittoria: sotto le plance la sfida Leuer-Howard, mentre dal perimetro a sfidarsi saranno Mack e Taylor. Butler, partita dopo partita, inizia ad assomigliare sempre più sinistramente al team che lo scorso anno stupì l’America, Wisconsin è avvisata.
#2 Florida – #3 BYU
Questi due team si sono incontrati lo scorso anno nell’opening game del torneo, dove la spuntò BYU dopo due overtime ed uno degli incontri di quella march madness. Quest’anno i Gators hanno le carte in regola per vendicare la sconfitta passata, forti di una frontline potente ed atletica anche grazie alla recente esplosione di Patrick Young. Dalla parte dei mormoni, in questo scontro potrebbe farsi sentire l’assenza di Davies, forse in maniera determinante, anche se con “The Jimmer” in campo, nulla è deciso.