C’era un filo sottile che legava Lakers e Bulls, e no, non sto parlando di Phil Jackson, bensì di Carmelo Anthony. Difatti, entrambe le squadre sono state le maggiori pretendenti ad accaparrarsi la star dei Knicks. Poi Phil Jackson (sì, proprio lui) deve avergli detto qualche parolina magica che lo ha convinto a rimanere nella
Podcast: Ball don’t lie #153 – “Season Finale”
Ultima puntata della stagione! – Rivista NBA: Dario ci presenta il numero di agosto, incentrato principalmente sulle statistiche avanzate – Marchette: Valerio D’Angelo ci parla del suo libro Basket: I Feel This Game – Attualità: i Lakers, letti nel fondo di un secchiello. Poi Rockets, Mavericks, Spurs, Cavaliers, Pelicans e i personaggi della settimana A
Come cambiano gli equilibri in NBA dopo il terremoto free agency
Il bello della Nba è che non ti lascia praticamente mai solo. Anche quando finisce la stagione c’è sempre qualcosa per cui tenere alta l’attenzione: il draft un decina di giorni dopo la fine delle Finals, le Summer League (ok, qua magari l’attenzione non è così alta…) per vedere i primissimi passi dei nuovi arrivati
I nuovi Cavaliers di James e Blatt
Oramai è passato qualche giorno dalla decisione di LeBron James di tornare a casa propria, per aiutare i Cleveland Cavaliers nella lotta per il primo Larry O’Brien Championship Trophy della loro storia. Quelle che ora stanno facendosi largo a tutto spiano sono le voci riguardo ulteriori possibili innesti per la formazione dell’Ohio, o come possano
Lakers tra sogno e realtà
Con il ritorno di LeBron a Cleveland, la decisione di Carmelo Anthony di rimanere a New York e con un Kevin Love sempre più lontano dalla “sua” Los Angeles, la off-season dei Lakers sta prendendo una piega alquanto inaspettata e contorta. Doveva essere l’estate della rinascita dopo un’annata alquanto storta, ma si sta rivelando un
Welcome to Believeland!
Il conto alla rovescia è già cominciato. Believeland, precedentemente conosciuta come Cleveland o The Mistake On The Lake, è pronta a tornare a sognare ad occhi aperti un qualsiasi titolo professionistico che in città non perviene dall’anno 1964, stagione in cui i Browns si aggiudicarono il massimo dei trofei soprattutto grazie alla presenza in squadra di una
History: Andrew Toney
Larry Bird e Danny Ainge dicevano che avevano più paura d’affrontare lui che Michael Jordan. Charles Barkley l’ha definito il Sixer più forte con il quale abbia mai giocato (una compagnia che include Julius Erving e Moses Malone), eppure nessuno si ricorda di Andrew Toney. Sui rafter del Wells Fargo Center il suo nome e
Podcast: Ball don’t lie #152
LeBron, LeBron, le conseguenze della scelta di LeBron, LeBron, LeBron, i commenti su LeBron e poi anche LeBron. Oltre a tutti i commenti sui primi veri botti della free agency, innsescati da… LeBron. A cura di Lorenzo Neri (Bro), Fabrizio Gilardi (Fazz), Nicolò Ciuppani (Nick) e Francesco Andrianopoli (Fleccio) Anche questa volta non ci resta
Il “LeBron Prodigo” e i nuovi sviluppi della Free-Agency
E così, quattro anni dopo, LeBron torna sul luogo del misfatto. Torna dai fans che bruciavano le sue magliette (stesse scene viste a Miami ieri, peraltro) e da quel Dan Gilbert che pubblicò la famosa (famigerata?) lettera aperta ai supporters dei Cleveland Cavaliers, con la quale lanciò stoccate a James, criticandone la poca professionalità, il