Diversamente da Andrea Bargnani, Danilo Gallinari e Marco Belinelli, tutte prime scelte nei rispettivi draft e giocatori baciati da un talento unico, Gigi Datome ha colto l’occasione NBA a 26 anni, facendo la gavetta e dalla porta secondaria, dopo essere cresciuto nel giro di 2 anni da gregario a stella nel campionato italiano ed in Nazionale.
Ecco perchè la sua avventura in terra statunitense mi (ci) riempe di orgoglio come nemmeno i tre succitati avevano fatto. Tralasciando il fatto che negli stats è diventato una celebrità e un giocatore di culto da subito, il nuovo messia.
Gigione stanotte ha giocato i suoi primi minuti veri in NBA, dopo aver saltato tutta la preseason ed ancora giocato solo 19 secondi nelle prime 3 partite di stagione regolare in quei pochi secondi di garbage time della vittoria 113-103 casalinga contro i Wizards del 30 ottobre.
Per l’esattezza stanotte contro i Pacers, le sue cifre parlano di 11 minuti con 2 punti segnati, 1/7 al tiro (0/4 da tre), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero e soprattutto un +18 di plus/minus, il secondo migliore della sua squadra dietro al +26 di Kyle Singler.
E’ entrato in campo a 5 secondi dalla fine del primo quarto al posto di Andre Drummond ed ha impiegato 4 tentativi dal campo prima di mettere a referto il suo primo canestro dal campo in NBA, un layup in contropiede dopo aver bruciato Hibbert e Scola che rientravano in difesa, aver appoggiato al ferro ed aver subito interferenza a canestro da Hibbert.
Ha sbagliato tutti i tiri piazzati che si è preso, pagando lo scotto dell’esordio probabilmente, e le 4 triple che ha tirato sono state la conseguenza di open shot con metri di spazio come ne avrà a centinaia nella sua avventura NBA.
Mo Cheecks lo ha sempre utilizzato da stretch-four, sempre in quintetti assieme a Kyle Singler e ad un solo lungo. Datome ha marcato Luis Scola e David West, lunghi veri, navigati veterani e giocatori estremamente fisici a cui cede almeno 15 chili di muscoli senza demeritare, d’altronde ha giocato tutto un Europeo da ala forte a battagliare contro gente di stazza simile. Ma non è andato sotto e ha svolto una parte attiva nei migliori momenti di Detroit nella gara persa contro i Pacers.
L’intento di Cheecks, che a fine partita ha detto “Gigi ha avuto diversi tiri con spazio che non ha messo, ma sono sicuro, che dopo l’esordio di oggi, li metterà” è stato quello di cambiare assetto tattico date le difficoltà oggettive dei Pistons nello scardinare la difesa Pacers, la migliore a chiudersi in se stessa della lega, subendo oltremodo, nella propria metà campo il talento di Paul George a cui Josh Smith non ha mai visto nemmeno la targa.
Che il ruolo di 4 tattico (rubando i minuti che sarebbero in teoria di Jonas Jerebko) sia una ricorrente nel futuro di Gigi?
Segue la NBA dal 1995, quando venne folgorato da Harold Miner durante la gara della schiacciate e divenne tifoso Heat.
Scrive e dirige assieme agli amici Jasone e Scrumble il sito wewantheat.playitusa.com.
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Bravo Gigi!
Finalmente il debutto, tra l’altro contro una contender come i Pacers…ottime cose in difesa dove non ha pagato molto lo scotto, meno al tiro dove ha sbagliato qualche conclusione di troppo con metri di spazio. Avanti così…Ed anche i tiri inizieranno ad entrare!