Alle 21 italiane di giovedì scorso, 6 febbraio, è finita una delle finestre di mercato più folli della storia NBA con l’attenzione sulla nuova squadra di Jimmy Butler brutalmente svanita in favore della trade che ha portato ai Los Angeles Lakers Luka Doncic, sulla quale ci siamo già soffermati subito dopo l’ancora oggi incredibile notizia.

Un affare che ha avuto stanotte un ulteriore risvolto questa volta molto meno favorevole ai Lakers evidentemente troppo premiati dal karma nella persona di Nico Harrison: la franchigia presieduta da Rob Pelinka per quanto riguarda le basketball operations aveva coperto il buco lasciato nel frontcourt dalla partenza di Anthony Davis con il giovane emergente Mark Williams dagli Charlotte Hornets, sul cui arrivo Doncic aveva messo una buona parola.

Poi però, dopo l’esordio a Dallas di Davis che ha messo a segno una doppia doppia già nel primo tempo contro Houston per poi abbandonare il campo per l’ennesimo infortunio muscolare (le garanzie fisiche che non dava Doncic, dicevamo) sul quale le bocche in Texas restano cucite, la doccia fredda per i Lakers: Williams non è fisicamente idoneo e la trade con gli Hornets viene annullata, costringendo dunque LeBron James, Luka Doncic e compagni a contare praticamente sul solo Jaxson Hayes nel ruolo di centro per il resto della stagione.

Sugli sviluppi in casa Lakers e sull’impatto dell’esordio di Doncic (inizialmente atteso nella gara casalinga contro gli Indiana Pacers, comunque vinta senza neanche James, poi rimandato) ci sarà tempo di parlare; per ora analizziamo tutti gli altri affari che hanno cambiato il volto di molte squadre NBA, con Butler approdato alla fine ai Golden State Warriors ma anche Kyle Kuzma ai Milwaukee Bucks e molto altro.

Concludiamo l’introduzione con una riga sull’ultimissimo trasferimento: Ben Simmons porta il suo contratto ai Los Angeles Clippers dopo un buyout versato a Brooklyn. Con il dovuto rispetto, non c’è molto da dire in quanto sembra improbabile che la carriera NBA di Simmons possa riprendere con l’approdo ai Clippers.


  • San Antonio Spurs: DeAaron Fox, Jordan McLoughlin
  • Sacramento Kings: Zach LaVine, Sidy Cissokho, 3 scelte primo giro (2025-2027-2031) 2 scelte secondo giro (2025-2028 x 2)
  • Chicago Bulls: Zach Collins, Kevin Huerter, Tre Jones, scelta primo giro 2025

Gli Spurs iniziano a costruire intorno a Victor Wembanyama e mettono a segno il primo vero colpo importante dall’arrivo dell’asso francese, con rispetto parlando per Chris Paul che chiaramente non è più da considerarsi un top player. In Texas arriva quindi De’Aaron Fox, ormai ex giocatore franchigia dei Sacramento Kings nonchè uomo intorno a cui in California avevano cercato di costruire la squadra per poi gettare la spugna in questo mese di febbraio.

Nell’affare entrano di prepotenza anche i Chicago Bulls che vedono l’occasione per il pluririnviato addio di Zach LaVine e riescono a liberarsi degli 89 milioni del suo contratto in scadenza nel 2027 per iniziare a porre le basi del rebuilding al via presumibilmente nell’estate 2026 quando termineranno anche gli accordi con Nikola Vucevic, Zach Collins (sostanzialmente l’uomo grazie al quale Boston ha messo le mani sul prezioso Derrick White) e Kevin Huerter che ha pagato l’affollamento di guardie ai Kings e vari dubbi sulla sua consistenza fisica e mentale.

LaVine si accasa ai Sacramento Kings che sperano di poter recuperare l’All Star dei tempi migliori (in fin dei conti l’ex Timberwolves ha 29 anni, non 40) ma se le condizioni per far mettere su a LaVine dei gran numeri ci sono tutte, le prospettive di svoltare una stagione mediocre non sono tantissime in quanto i Kings restano una squadra con difetti di costruzione e che sostanzialmente cede un ottimo scorer come Fox per accoglierne un altro neanche facile da gestire.

De’Aaron Fox è ora chiamato a un’importante prova di maturità avendo l’occasione di affiancare uno dei migliori giocatori della lega come Wembanyama in una squadra potenzialmente in rampa di lancio. Al di là delle sue prime gare agli Spurs (vittoria ad Atlanta dopo 3 sconfitte consecutive, sconfitta a Charlotte nel finale) Fox potrà mantenere un ruolo da leader ma servirà che il peso dei suoi 21.5 punti in carriera inizi definitivamente a salire e che il suo contributo sia più funzionale a Wembanyama e al collettivo, altrimenti il 27enne De’Aaron potrebbe perdere l’ultima opportunità di essere ricordato per qualcosa di più dell’essere un grande realizzatore.


  • Charlotte Hornets: scelta secondo giro 2029
  • Oklahoma City Thunder: scelta secondo giro 2030 (condizionata)

Scambio marginale con Charlotte che anticipa di un anno una delle sue scelte al secondo giro.


  • Oklahoma City Thunder: Daniel Theis, scelta secondo giro 2031
  • New Orleans Pelicans: cash considerations

I Thunder avevano bisogno di margine di manovra per i futuri rinnovi dei propri giovani che tanto bene stanno facendo in questi mesi e accettano quindi il contratto con conseguente taglio di Daniel Theis, ora tentato dal ritorno in Europa.


  • Dallas Mavericks: Caleb Martin
  • Philadelphia 76ers: Quentin Grimes, scelta secondo giro 2025

Dopo il disastro Doncic un’altra trade a mio avviso poco convincente per i Dallas Mavericks che rinunciano a un Quentin Grimes alla miglior stagione in carriera per media punti (14.0) e ancora futuribile per accogliere Caleb Martin che sarà magari più efficace in difesa ma che sembra avere molto meno margine di crescita oltre ad aver raggiunto solo lo scorso anno una media punti in doppia cifra (10.0) e ad approdare a Dallas con un infortunio da smaltire.

L’affare, seppur di secondo piano, sorride ai Sixers che oltre ad accaparrarsi una scelta per il Draft di quest’anno (il progetto, per non dire il processo, ormai è andato e bisogna pensare al futuro) accoglie un buon backup potenziale per Tyrese Maxey come Grimes che potrà essere molto utile in questa e nelle prossime stagioni.


  • Sacramento Kings: Jonas Valanciunas
  • Washington Wizards: Sidy Cissokho, due scelte secondo giro future

Per un periodo si faceva il nome di Valanciunas per fare il titolare ai Lakers e invece il 33enne lituano andrà ai Kings a fare da riserva di lusso per il connazionale Domantas Sabonis. Tutto sommato un buon affare per Sacramento che se tra gli esterni si trova di fronte a una matassa manageriale molto difficile da sbrogliare mette su un frontcourt di buon livello e acquista un contratto neanche troppo oneroso (Valanciunas costa ancora circa 30 milioni fino al 2027 di cui 10 non garantiti)

Washington poteva forse gestire meglio la cessione dell’ex Raptors il cui valore non era magari altissimo ma che di fatto ha portato in dote solo due scelte al secondo giro, dato che Cissokho (2.3 punti di media in 29 gare nei due anni agli Spurs per il francese che questa stagione ha giocato la miseria di 3.2 minuti di media, contro gli 11.8 della scorsa) non sarà aggregato. D’altra parte gli affari nella Capitale non hanno certo brillato per sagacia…


  • Boston Celtics: scelta secondo giro 2031
  • Houston Rockets: Jaden Springer, scelta secondo giro 2027, scelta secondo giro 2031

Houston mantiene un occhio al futuro e prende una scelta futura in più accompagnata dal contratto in scadenza di Springer che non farà parte del roster texano per quest’anno. Poco male per Boston che opta semplicemente per lo scambio di scelte coi Rockets per il secondo giro del 2031.


  • Washington Wizards: Reggie Jackson, scelta primo giro 2026
  • Philadelphia 76ers: Jared Butler, 4 scelte secondo giro (2027-2028-2030 x 2)

Dicevamo dei Sixers che iniziano a mettere fieno in cascina per un inverno cestistico potenzialmente duro da affrontare dato dalla fine incombente del loro periodo a livelli più o meno alti: ecco il classico affare per un contesto di questo tipo. Philadelphia cede il veterano Reggie Jackson, in parabola pluridiscendente anche per un giocatore destinato a un contributo soprattutto d’esperienza, e si porta a casa ben 4 draft picks da utilizzare anche come pedine per scambi futuri.

In questo caso Washington si porta a casa la scelta al primo giro dei Sixers nel 2026 ma a un prezzo non proprio bassissimo per una squadra che si presume voglia puntare a salire di colpi in quanto Jared Butler era in miglioramento e prima di infortunarsi alla caviglia aveva messo a segno 4 doppie cifre consecutive a gennaio (tra cui un career high di ben 26 punti proprio contro i Sixers, evidentemente impressionati da quella performance) Jackson, in scadenza quest’anno, è stato già tagliato.


  • Houston Rockets: Cody Zeller, scelta secondo giro 2028
  • Atlanta Hawks: diritti su Alpha Kaba

Deal marginale con Houston che prende di fatto una scelta al secondo giro per lasciare che siano gli Hawks a decidere della carriera NBA di Kaba. D’altra parte se Zeller non giocava più di 7.4 minuti a gara neanche in una New Orleans in cui per un periodo faticavano a raggiungere gli effettivi da mandare in campo causa infortuni non ci sono troppi dubbi sulla carriera NBA del 31enne (per quanto magari qualcuno sia convinto fosse anche più anziano) ex Hornets.


  • Toronto Raptors: James Wiseman
  • Indiana Pacers: scelta secondo giro 2026

Anche qui non molto da dire: Toronto accetta il contratto in scadenza del povero James Wiseman, alle prese con la terribile sigla torn ACL e fuori per la stagione, al modico prezzo di una scelta al secondo giro 2026.


  • Detroit Pistons: KJ Martin, 2 scelte secondo giro (2027-2031)
  • Philadelphia 76ers: cash considerations

Due delle molte seconde scelte che i Sixers hanno a disposizione finiscono per le cash considerations (in altre parole, spazio salariale di cui effettivamente a Philly c’è bisogno) ricevute dai Pistons che come vedremo utilizzeranno KJ Martin in modo ben diverso da quello per il quale il giocatore si guadagna da vivere.


  • Charlotte Hornets: Jusuf Nurkic, scelta primo giro 2026
  • Phoenix Suns: Cody Martin, Vasilije Micic, scelta secondo giro 2026

La cessione di Jusuf Nurkic, mai convincente nel ruolo di addetto al lavoro sporco nel frontcourt dei Phoenix Suns di Durant-Booker-Beal, era nell’aria da tempo e costa ai Suns una scelta al primo giro 2026 ceduta agli Charlotte Hornets che preparando l’addio di Mark Williams avevano ovviamente bisogno di un centro.

Poi le cose sono andate diversamente e Williams non si muoverà dalla North Carolina ma alla fine per gli Hornets le cose sono meno diverse di quanto appaiano: Nurkic potrà portare il suo contributo di esperienza potendosi rivelare più idoneo a una franchigia in costruzione che ad una chiamata a vincere come Phoenix e la dirigenza potrà valutare con calma cosa fare di Williams, in scadenza nel 2026.

Riguardo alla contropartita per i Suns non siamo certo su livelli esaltanti: Micic non ha finora inciso in NBA come ha fatto in Eurolega ed è difficile che lo faccia in una squadra con un backcourt piuttosto folto, Martin resta un giocatore i cui 7.8 punti di questa stagione sono career high in 6 anni e quando raggiunge il 70% ai liberi è festa. D’altra parte il valore di Nurkic era calato a tal punto che era difficile ottenere molto di più.


  • Detroit Pistons: Dennis Schroder, Lindy Waters III, scelta secondo giro futura
  • Utah Jazz: KJ Martin, scelta secondo giro futura

Il giro dell’NBA in ventiquattr’ore di Dennis Schroder finisce dunque in Michigan e alla fine non gli va neanche troppo male. Il tedesco, che anche prima di questa deadline era diventato alquanto esperto di traslochi, approda in una squadra in rampa di lancio con la possibilità di ricoprire un ruolo da veterano che ai Detroit Pistons fa sempre comodo. Poi si tratta sempre di un contratto in scadenza e quindi i Pistons mantengono la flessibilità salariale che si deve ad una squadra comunque ancora in costruzione.

Discorso non troppo diverso per l’approdo a Utah di Waters, altro contratto in scadenza e altra possibilità di verificare se può dare qualcosa in campo o se regalerà semplice spazio di manovra a fine anno quando i Pistons dovranno migliorare definitivamente una squadra con buone opportunità di essere finalmente competitiva. Gli Utah Jazz continuano invece a fare da sparring partner come nel caso Doncic acquistando KJ Martin.


  • Milwaukee Bucks: Kevin Porter Jr.
  • Los Angeles Clippers: MarJon Beauchamp

Il grosso dalla trade deadline per i Bucks deve ancora arrivare ma in questo accordo di secondo piano tutto sommato non va malissimo a Giannis e soci: Milwaukee accoglie Porter che non costa molto (circa 4.8 milioni fino al 2026) e può essere motivato da un possibile rilancio. I Clippers allungano invece le proprie rotazioni con Beauchamp anche lui in scadenza tra due anni.


  • Los Angeles Clippers: Bogdan Bogdanovic
  • Atlanta Hawks: Terance Mann, Bones Hyland, 3 scelte secondo giro (2025-2026-2027)

Bel colpo per i Clippers che si preparano alla lotta playoff aggiungendo al loro attacco un tiratore e scorer importante come Bogdanovic che dal canto suo ha una buona occasione per proseguire la sua carriera NBA in un contesto più competitivo rispetto a quello di Atlanta che dopo la finale di Conference del 2021 è scivolata in un anonimato dal quale non è chiaro come voglia uscire.

Certo, Bogdanovic è attualmente infortunato e sta disputando la sua peggiore stagione con un 30.1% da tre che non è affatto da lui così come i soli 10 punti a partita. Il backcourt della Los Angeles non titolata però sta comunque funzionando bene con James Harden in grande spolvero e uno stellare Norman Powell da 24 punti (career high) con il 42.9% da tre, per cui i Clippers possono guardare con fiducia al recupero del serbo e sperare nella sua capacità di mettere punti anche in pochi minuti.

Il prezzo per l’acquisto di Bogdanovic è rappresentato soprattutto dalla perdita di Terance Mann, prodotto di casa che però rischia seriamente di trovarsi appiccicata addosso la poco ambita etichetta di eterno incompiuto: grinta e atletismo non mancano ma i punti restano 7.9 di media in carriera (solo una volta in doppia cifra di media, 10.8 nel 2021/22) e gli anni iniziano ad essere 28, quindi non si parla più di un prospetto da crescere. Atlanta ha già fatto sapere di non essere interessata a mettere a roster Hyland, mentre le tre scelte al secondo giro rappresentano soprattutto pedine per scambi futuri.


  • Milwaukee Bucks: Kyle Kuzma, Jericho Sims, 2 scelte secondo giro (2025-2026)
  • Washington Wizards: Khris Middleton, AJ Johnson, possibilità di scambio scelte al primo giro 2028
  • New York Knicks: Delon Wright, diritti su Hugo Besson, cash considerations
  • San Antonio Spurs: Patrick Baldwin Jr., cash considerations

Altro affare pesante sia per l’approdo di Kyle Kuzma alla corte di Giannis Antetokounmpo sia per il conseguente abbandono di Khris Middleton che era stato un tassello importante nell’anello dei Bucks (come Jrue Holiday, poi ceduto per Lillard) ma i cui continui infortuni hanno portato la dirigenza di Milwaukee alla decisione del suo sacrificio in una stagione comunque finora non esaltante con la squadra sì quinta a Est, ma distante 6 vittorie dai New York Knicks terzi.

Grandissima occasione soprattutto per Kuzma che dopo essere stato scaricato dai Lakers con cui aveva vinto l’anello 2020 viene dagli anni di purgatorio nel contesto perdente dei Washington Wizards (dove per la verità ci ha anche provato a competere ma nella capitale, per usare un termine tecnico, non è proprio cosa) e ritrova ora un’opportunità di giocare per vincere potendo fornire un’importante dote di atletismo e non disdegnando responsabilità offensive facendo da terzo violino dopo Giannis e Lillard.

Allo stesso tempo i Bucks erano chiamati a una mossa pesante per cercare di fare il possibile per accontentare Antetokounmpo con cui però è comunque più che probabile l’inizio di una trattativa estenuante per farlo restare in Wisconsin dato che l’arrivo di Kuzma non credo sia sufficiente per colmare il gap con i Cavaliers primi nella Conference, con i Celtics campioni NBA ma anche con i Knicks stessi, che fanno quadrare i conti insieme a San Antonio rilevando il classico giocatore senza più nulla da dare come Wright e i diritti su Hugo Besson.

I Wizards accettano tristemente ancora una volta il ruolo di squadra potenzialmente perdente nello scambio prendendosi il contratto pesante del 33enne declinante Middleton (che chiama 65 milioni nei prossimi due anni) e praticamente niente per i prossimi Draft. La ricostruzione post-Beal è ancora rimandata, almeno fino all’estate 2026.


  • Cleveland Cavaliers: DeAndre Hunter
  • Atlanta Hawks: Caris LeVert, Georges Niang, 3 scelte secondo giro future, 2 possibilità di scambio scelte

Si parla tanto, com’è giusto e logico che sia, degli scambi riguardanti i top players ma questa trade è a mio avviso una delle più pesanti anche in una deadline con tanti trasferimenti di giocatori più affermati: i Cleveland Cavaliers aggiungono DeAndre Hunter alla loro squadra leader della Eastern Conference e si portano a casa un profilo di role player potenzialmente decisivo per la lotta all’anello NBA.

Molte volte ho rimarcato in articoli passati dell’importanza di avere un difensore in grado di fare il proprio dovere su guardie e ali senza perdita di qualità: due esempi esplicativi sono Shawn Marion per Dallas nel 2011, che annullò LeBron James, e Andre Iguodala per l’inizio del ciclo vincente dei Golden State Warriors che lo vide addirittura insignito del titolo di MVP delle Finals. Cleveland ora ha proprio un difensore micidiale come Hunter ad affiancare i frombolieri Garland e Mitchell e l’atletismo di Jarrett Allen formando con Max Strus una coppia difensiva potenzialmente devastante.

Per questo non si è andato troppo per il sottile nel cedere l’amato Caris LeVert che però è alla nona stagione NBA senza aver vinto mai nulla e il tiratore Georges Niang che ha reso la metà di quanto faceva a Philadelphia, oltre al classico tributo di scelte per gli Atlanta Hawks. Lo scontro tra Cleveland e Boston per il dominio dell’Est si fa ora ancora più interessante, sempre aspettando il responso del parquet.


  • Golden State Warriors: Jimmy Butler, due scelte secondo giro, cash considerations
  • Miami Heat: Andrew Wiggins, Kyle Anderson, Davion Mitchell, scelta primo giro 2025 protetta
  • Utah Jazz: Josh Richardson, KJ Martin, 2 scelte secondo giro (2028-2031) cash considerations
  • Detroit Pistons: Dennis Schroder, Lindy Waters III, scelta secondo giro 2031
  • Toronto Raptors: PJ Tucker, scelta secondo giro 2026, cash considerations

Alla fine dunque Jimmy Butler ottiene la cessione che voleva (non che ci fossero troppi dubbi in proposito, malgrado il braccio di ferro con Pat Riley) e si accasa ai Golden State Warriors per cercare di rilanciare ancora una volta i fasti della seconda metà degli anni ’10 giocando al fianco di Steph Curry e Draymond Green.

I Warriors dimostrano così di voler restare competitivi nell’immediato malgrado all’anello del 2022 siano seguite solo un’eliminazione al secondo turno playoff e una al play-in tournament e la squadra sia attualmente nona a Ovest insieme ai Phoenix Suns e ai Sacramento Kings. Butler è in scadenza e apparentemente per Golden State il suo arrivo è ciò che serviva per la corsa alla postseason ma per quanto il valore di Jimmy Buckets sia indiscusso e indiscutibile il dubbio riguarda piuttosto il suo ruolo in campo.

A Miami Butler si era affermato come leader di una squadra giovane e aveva accettato di rinunciare a parte delle sue responsabilità offensive per il bene del collettivo ottenendo in campo due NBA Finals. Bisognerà vedere se sarà così anche ai Warriors che comunque a differenza degli Heat del 2020 non hanno un gruppo solido e in ascesa ma una collezione di veterani che peraltro finora non ha neanche convinto. In attesa del responso del campo non credo quindi che le sorti di Golden State cambieranno troppo per questa stagione e continuo ad essere convinto che una rifondazione sia più funzionale (da questo punto di vista vedremo se il 35enne Butler sarà rinnovato)

Miami ottiene come contropartita Andrew Wiggins che nella vittoria delle Finals 2022 aveva ricoperto il ruolo interpretato da Butler nei suoi anni in Florida e quindi non esce troppo indebolita dallo scambio per quanto sia evidente una certa distanza tra Adebayo e soci e le vere pretendenti ad una deep run nei playoff della Eastern Conference. A differenza di Butler Wiggins è in scadenza nel 2027 ma tutto sommato si può pensare di puntare su di lui anche come membro di una futura versione più competitiva degli Heat.

L’affare coinvolge cinque squadre ma riguardo le altre tre abbiamo solo mosse di contorno: Utah continua nel suo ruolo di sparring partner prendendo il contratto in scadenza di Richardson mentre a Toronto finisce PJ Tucker che ad alti livelli ha già dato (negli scorsi playoff massacrato da Kyrie Irving nei pochi minuti disputati con i Clippers) Va meglio a Detroit per la quale l’acquisto di Schroder, come abbiamo visto sopra, ha un suo perchè.


  • Toronto Raptors: Brandon Ingram
  • New Orleans Pelicans: Bruce Brown, Kelly Olynyk, 1 scelta primo giro, 1 scelta secondo giro

Acquisizione curiosa per i Toronto Raptors che aggiungono Brandon Ingram, infortunato dal 7 dicembre, ad un roster che conta già RJ Barrett e Scottie Barnes come realizzatori principali. Se le intenzioni della franchigia canadese, oggi terzultima a Est con sole 16 vittorie e lontana ben 6 W dai Chicago Bulls decimi, fossero quelle di utilizzare le doti di fromboliere di Ingram al suo rientro per una disperata rincorsa al play-in parleremmo tranquillamente di mossa inspiegabile.

In realtà però il senso c’è ed è più ovvio di quanto si pensi: Ingram è in scadenza quest’anno e libera ben 36 milioni per potenziare un roster che punterà fortissimo su Barrett e soprattutto su Barnes rinnovato addirittura fino al 2030 a 234 milioni di dollari in totale (cifre assurde per quanto mi riguarda, ma il campo potrebbe smentirmi) Si tratta quindi con molta probabilità di una trade fatta per liberare spazio e in effetti a lasciare i Raptors sono sì due scelte di cui una prima ma anche i 26 milioni del contratto del mediocre Olynyk e un Bruce Brown anche lui in scadenza.

Qualora invece Ingram dovesse ottenere un rinnovo resterebbe quanto detto sopra: per me sarebbe inspiegabile, anche per come la stessa New Orleans abbia deciso di cedere quello che è stato per lunghi tratti della militanza Pelicans il suo leader invece di cercare di rinnovarlo.


  • Washington Wizards: Marcus Smart, Colby Jones, Alex Len, scelta primo giro 2025
  • Memphis Grizzlies: Marvin Bagley III, Johnny Davis, 2 scelte secondo giro future
  • Sacramento Kings: Jake LaRavia

Dopo Khris Middleton i Washington Wizards si accollano un altro giocatore declinante come Marcus Smart, prezioso come equilibratore a Boston ma calato sensibilmente una volta privato del contesto di squadra di cui faceva parte. I Memphis Grizzlies, brillantemente rilanciati dal ritorno in campo di Ja Morant, sono quindi ben lieti di rifilare ai Wizards il contratto da 41 milioni di dollari in due anni di Smart accettando in cambio l’accordo in scadenza con Bagley (12 milioni e mezzo in via di liberazione, non pochissimi) e un Johnny Davis sul quale si può valutare quanto possa dare alla causa.

Del tutto marginali gli altri giocatori coinvolti nella trade con Alex Len destinato ancora al ruolo di riserva più o meno fissa, Colby Jones ad allungare le rotazioni dei Wizards e Jake LaRavia che farà altrettanto con quelle di Sacramento se non verrà tagliato prima.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.