Era una tranquilla serata di febbraio e stavo dormendo placidamente. Al risveglio, ho acceso il cellulare ed era esplosa l’NBA.
Il tweet (o come cavolo si chiama oggi) di Shams Charania recitava: Luka Doncic ai Lakers in cambio di Anthony Davis. Il reporter di ESPN ha dovuto specificare “Sì, è vero” nel tweet successivo, perché nessuno credeva ai propri occhi. Nemmeno io.
Non era stato hackerato il suo account, non era uno scherzo di cattivo gusto, non era un brutto sogno. Era tutto vero. La trade più sorprendente dell’era moderna aveva preso forma nel silenzio della notte, come un ladro che si porta via il gioiello più prezioso. Peccato che in questo caso sia stato il padrone di casa ad aprire porta, cassaforte e legarsi le mani da solo.
Los Angeles Lakers: Il Colpo del Secolo
Rob Pelinka meriterebbe una statua fuori dalla Crypto Arena solo per aver concluso questa trade. Altro che le risatine quando era stato nominato GM. I Lakers hanno ottenuto un fenomeno venticinquenne, uno dei primi cinque giocatori al mondo che nei playoff gioca come un demonio. E per farlo hanno dovuto dare in cambio un trentunenne con una cartella clinica spessa come una pratica dell’Agenzia delle Entrate e una sola, micragnosa prima scelta al draft.
Per i Lakers è Natale, Capodanno e il compleanno di Magic Johnson in un colpo solo. La genialità di questa mossa va oltre il talento puro di Doncic. I Lakers si sono assicurati il futuro post-LBJ con un giocatore che potrebbe dominare la lega per il prossimo decennio. Il fit tra LeBron e Luka sarà una sfida interessante nel breve termine – entrambi amano il pallone in mano e controllare il ritmo del gioco. Ma questa è una preoccupazione minore quando hai due dei migliori playmaker della storia nello stesso roster, di cui uno che ha appena iniziato il suo prime.
L’unica vera criticità immediata è la mancanza di un centro di ruolo. Davis era il perno difensivo della squadra, e ora i Lakers dovranno trovare un sostituto prima della deadline, perché le opzioni interne non fanno impazzire (Rui Hachimura e Jaxson Hayes non sono esattamente delle ancore difensive).
Ma con Doncic come esca, non sarà difficile attirare qualche veterano a caccia dell’anello. In più, i Lakers hanno ancora munizioni per altre trade: la prima scelta del 2031 e vari swap rights che potrebbero essere usati per rinforzare ulteriormente il roster.
Restano alcuni (tanti) dubbi sulle attitudini alimentari e difensive del giocatore, ma per quello ci sarà tempo. Per ora, a Los Angeles stanno già sognando l’inizio di una nuova dinastia.
Voto obiettivo assolutamente non permeato da rancore di chi scrive: “Bravi, bravissimi, fenomenali. Spero che vi vada di traverso il pranzo”.
Dallas Mavericks: Harakiri in Stile Texano
Il GM Nico Harrison ha provato a giustificare questa follia parlando di “difesa che vince i campionati”. Una frase che suona come quando ti lascia la fidanzata e ti dice “non sei tu, sono io”. Certo, la difesa è fondamentale per arrivare al titolo. Ma l’attacco di Doncic aveva appena portato i Mavs alle Finals. E quando si scambia uno dei giocatori più dominanti della lega per un trentunenne incline agli infortuni, le domande sorgono spontanee.
Di certo Dallas era preoccupata del peso forma di Doncic, della sua scarsa attitudine e del suo supermax da 350 milioni che avrebbero dovuto rinnovare in estate. Forse i Mavericks avevano paura di ripetere un “caso Harden”, con un giocatore che perde gradualmente motivazione fino a costringere la squadra a cederlo per poco o niente. Molto probabilmente c’è qualcos’altro dietro le quinte che noi non sappiamo. Ma hanno concluso la trade nel cuore della notte, senza nemmeno provare ad ascoltare altre offerte. E questo resta la cosa più inspiegabile.
Perché non aprire una vera asta? Perché non vedere cosa Oklahoma City, Milwaukee e le altre 26 franchigie erano disposte a mettere sul piatto? E davvero non era possibile ottenere di più dai Lakers in termini di asset futuri in caso questa mossa disperata andasse a finire a donne di facili costumi?
Per capirci: i Clippers hanno dato via mezza squadra e cinque prime scelte per Paul George. I Suns hanno sacrificato due titolari e quattro prime scelte per Kevin Durant a 34 anni. I Bucks hanno spedito a Portland tre prime scelte per Damian Lillard. Invece, i Lakers hanno preso Luka Doncic nel pieno della sua ascesa per Anthony Davis e la prima scelta al draft 2029. È come scambiare una Ferrari nuova per una Porsche usata e un buono benzina.
Voto obiettivo assolutamente non permeato da rancore di chi scrive: “Qualcuno sa se il curling ha un League Pass?”
Utah Jazz: Il Terzo Incomodo
Nel mezzo del delirio troviamo gli Utah Jazz, che per il disturbo di far quadrare i conti hanno raccolto Jalen Hood-Schifino e un paio di scelte al secondo giro. I Jazz sono entrati in questa trade come il classico amico che ti aiuta a traslocare in cambio di una pizza. Altro non saprei che dire.
Voto obiettivo assolutamente non permeato da rancore di chi scrive: “Farvi i fatti vostri no? Brutto?”
Epilogo
In una notte di febbraio, i Lakers si sono assicurati il futuro post-LeBron con un colpo da maestri. Doncic per un po’ dovrà adattarsi a una nuova realtà e a condividere le luci del palcoscenico con la più grande star NBA del ventunesimo secolo, ma il futuro è suo e per LA potrebbe essere l’inizio di una nuova era di successi.
Sull’altra faccia della luna, i Mavericks hanno scritto una delle pagine più controverse della loro storia. Hanno ceduto un talento generazionale per la paura di doverlo pagare troppo, preoccupati più del suo girovita che delle sue cifre irreali.
La storia ci dirà se questa è stata una grande follia o un colpo di genio incompreso da tutti. Per ora, sembra come se nel 1990 Chicago avesse scambiato Michael Jordan per Bill Cartwright, preoccupata che MJ mangiasse troppi hamburger.
Nel frattempo, da qualche parte nei dintorni di Mantova, un tifoso dei Mavs sta ancora fissando il telefono sperando che sia tutto un brutto sogno.
Ex pallavolista ma con una passione ventennale per il basket NBA e gli sport americani in generale. Tifoso dei Mavericks, di Duke e dei ’49ers, si ispira a Tranquillo e Buffa ma spera vivamente che loro non lo scoprano mai.