Shams Charania, il più autorevole e affidabile insider ad occuparsi di National Basketball Association, ha dovuto aggiungere uno Yes, this is real dopo aver dato per primo la notizia che ha scosso la stagione 2024-25 ancora prima che se ne possano vedere gli effetti in campo.
Luka Doncic va ai Los Angeles Lakers ad affiancare LeBron James. Con lui prendono la strada della California Maxi Kleber (il giocatore con più anni a Dallas dopo Dwight Powell, ma diventa un dettaglio del tutto trascurabile) e Markieff Morris.
Contropartita della cessione dell’ormai ex giocatore franchigia dei Mavericks: Anthony Davis, Max Christie e una prima scelta del Lakers del 2029. A fare da sparring partner nell’affare gli Utah Jazz che prendono dai Lakers Jalen Hood-Schifino e due seconde scelte del Draft di quest’anno di cui una degli stessi Mavs.
Yes, this is real. Sources tell ESPN: Full trade:
– Lakers: Luka Doncic, Maxi Kleber, Markieff Morris
– Mavericks: Anthony Davis, Max Christie, 2029 LAL 1st
– Jazz: Jalen Hood-Schifino, 2025 Clippers 2nd, 2025 Mavericks 2nd https://t.co/bltojdTaQj
— Shams Charania (@ShamsCharania) February 2, 2025
Spesso negli articoli sportivi si abusa di superlativi ma in questo caso la parola sconvolgente è l’unica adatta a descrivere una trade che nessuno si aspettava in alcun modo. Nè Doncic, nè LeBron James (venuto a conoscenza dell’affare mentre era a cena con la famiglia) nè i tifosi di ambedue le squadre nè tantomeno chi per lavoro o per passione si occupa di analizzare quanto accade in NBA.
Artefice principale della trade è il general manager dei Dallas Mavericks Nico Harrison, responsabile delle basketball operations della franchigia texana dal 2021 succedendo a Donnie Nelson. Dopo aver ricevuto carta bianca dal nuovo proprietario di maggioranza Patrick Dumont, che dal 2023 detiene al 69% le sorti dei Mavs relegando al solo 27% il famoso predecessore Mark Cuban, Harrison ha deciso che i campioni in carica della Western Conference avevano bisogno di più difesa e di un centro e per questo non si è fatto scrupolo alcuno nel sacrificare Doncic per arrivare a prendere Anthony Davis.
A questo si sono rapidamente aggiunte voci, non confermate in maniera ufficiale, secondo cui la dirigenza non fosse convinta dell’affidabilità fisica del fenomeno sloveno attualmente infortunato dalla partita di Natale contro i Minnesota Timberwolves.
Luka Doncic DID NOT request a trade from the Mavericks, per @TheSteinLine.
Mavs GM Nico Harrison told ESPN that “I believe that defense wins championships.” 🤯 pic.twitter.com/OlsftyvgcN
— ClutchPoints (@ClutchPoints) February 2, 2025
Questo è quanto riguardo le affermazioni di Nico Harrison. Se però cercate qui un’interpretazione che ne dia un senso logico così come la stanno cercando tutti i cestofili del globo da questa notte italiana, non la troverete perchè un senso logico semplicemente non c’è.
Ammettiamo che Harrison abbia le sue ragioni e che effettivamente a Dallas, ottava nella Western Conference dopo aver vinto solo 7 delle 19 partite giocate da fine dicembre senza Luka Doncic (assenza che ora è definitiva) servisse difesa e gioco d’area. Ammettiamo anche che le precedenti voci di cessione di Daniel Gafford, che riguardo i due succitati aspetti è uno dei giocatori principali dei Mavericks, fossero solo chiacchiere. Era necessario il sacrificio del proprio miglior giocatore per migliorare questi aspetti?
Perchè Davis non va ad aggiungersi a un frontcourt con carenze evidenti ma ad uno in cui ci sono già Gafford e Dereck Lively, anche lui infortunato ma sul quale si presume che valga la pena di puntare. Senza contare la presenza di PJ Washington che con Gafford aveva dato alla squadra proprio l’aggiunta difensiva nel pitturato che aveva portato i Mavericks alle Finals.
Se Harrison è convinto che questo frontcourt sia insufficiente per vincere la sua valutazione può essere discutibile ma legittima; se però per colmare questa (presunta) lacuna si deve arrivare alla cessione di Luka Doncic è chiaro che la mossa non abbia alcun senso.
Per non parlare dei rumors sull’affidabilità fisica dello sloveno che se confermati come motivazione della trade porterebbero ad una situazione al limite del ridicolo. Dallas avrebbe deciso di privarsi di Doncic perchè fisicamente inaffidabile per prendere Anthony Davis che nelle cinque stagioni precedenti ha giocato 56 gare nel 2022-23, 40 nel 2021-22 e addirittura 36 nel 2020-21.
Non credo sia necessario ulteriore commento a questo dato.
Injury Update: Anthony Davis suffered an abdominal strain and is expected to miss at least a week. How long will he really be out? #lakeshow
Our Pro Docs break it down and explain the risks of re-injury. Full analysis here ⬇️
🔗 https://t.co/FSJYtCXcdH pic.twitter.com/aQq2KHZwZr
— Sports Injury Central (@SICscore) January 30, 2025
Ma anche andando oltre queste valutazioni tecniche l’affare è un disastro per i Dallas Mavericks anche riguardo la contropartita. Luka Doncic, colui che ha portato una squadra destinata all’oblio dopo il ritiro di Dirk Nowitzki e che prima di lui non aveva mai vinto una serie playoff dall’anello del 2011 mancando peraltro la postseason in 3 stagioni su 7, per Nico Harrison non vale più del contratto di Davis (in scadenza nel 2028) del carneade Max Christie e di una sola prima scelta del 2029.
Questo porta a riconsiderare in negativo anche le scelte del recente passato compiute da Harrison perchè ora è chiaro che Klay Thompson è ancora considerato una prima punta di una presunta squadra vincente e infatti senza Doncic il suo ruolo nel backcourt è destinato a diventare sempre più corposo.
Ma i fatti dicono che Thompson non è più una stella e che con lui in campo non si vince (altrimenti Dallas avrebbe ottenuto più di 6 vittorie su 19 nelle ultime settimane) e ora a lui e Kyrie Irving si aggiunge un altro ultratrentenne come Davis, senza contare i minuti a frotte dati a Spencer Dinwiddie diventato titolare dopo l’infortunio di Doncic.
La situazione dei Dallas Mavericks è quindi la peggiore che si potesse immaginare. Dopo aver perso Jalen Brunson senza ottenere nulla in cambio ora si è perso anche Luka Doncic che al contrario di Brunson, diventato una stella a New York, era già un top player assoluto e la cui cessione non ha portato un potenziale miglioramento della franchigia (che era difficilmente auspicabile) e neanche una situazione idonea a costruire una nuova squadra vincente (e questo era invece da ritenersi il minimo quando si arriva a cedere un giocatore come Doncic)
Di contro ovviamente i Los Angeles Lakers vivono un sussulto positivo che risolleva potenzialmente le sorti di una stagione priva di certezze come sempre dall’anello del 2020. Ma se Dallas ha buttato alle ortiche la possibilità di vincere, per i Lakers questa opportunità resta ancora da costruire.
La storica franchigia californiana accoglie il suo volto presente e futuro per affiancare prima, e sostituire poi, LeBron James. Una mossa che segue la liquidazione della zavorra D’Angelo Russell e che sebbene arrivata col sacrificio di Anthony Davis (riguardo al quale James ha seccamente smentito una sua responsabilità) porta i Lakers ancora più vicini a rivivere i fasti passati.
Per quest’anno però resta il buco nel frontcourt in quanto l’arrivo del declinante Maxi Kleber non può considerarsi sufficiente a coprire la partenza di Davis e il cast di supporto, che oggi conta il solo Austin Reaves come garanzia assoluta (mettiamoci anche Gabe Vincent se riuscirà a rimanere sano) ha ancora bisogno di essere irrobustito.
Doncic riuscirà sicuramente a innalzare il livello dei suoi compagni che fino a ieri facevano da gregari a LeBron e Davis così come lo fece nel 2022 quando Dallas raggiunse la finale di Conference con una squadra in cui a parte Jalen Brunson tutti gli effettivi sono oggi giocatori di secondo e terzo piano in NBA.
Per strappare ai lanciatissimi Oklahoma City Thunder (ora favoriti assoluti per prendersi quelle Finals sfuggite l’anno scorso proprio per mano di Luka Doncic e dei suoi ex compagni) lo scettro di re dell’Ovest serve una offseason in cui la dirigenza comandata da Rob Pelinka utilizzi i molti contratti in scadenza nel 2026 (Hachimura, Finney-Smith, lo stesso Vincent) per costruire una squadra da titolo. E viste certe precedenti mosse di Pelinka non è affatto sicuro che le cose andranno per il verso giusto.
L’affare Luka Doncic risolleva comunque al di fuori d’ogni dubbio i Los Angeles Lakers dando tutti i motivi d’interesse nel vederli in campo col fenomeno sloveno. Se i Lakers ora possono guardare al futuro con ottimismo, è letteralmente impossibile che a Dallas qualcuno possa anche lontanamente pensare di farlo, anche il più fedele e immarcescibile tifoso texano.
Sotto la copertura di un tranquillo (si fa per dire) insegnante di matematica si cela un pazzo fanatico di tutto ciò che gira intorno alla spicchia, NBA in testa. Supporter della nazionale di Taiwan prima di scoprire che il videogioco Street Hoop mentiva malamente, in seguito adepto della setta Mavericks Fan For Life.