Solo da qualche ora si è chiusa la lunga settimana della NBA in Europa, ma la “Wemby-Mania” soprattutto in Francia credo che durerà per molti anni a venire.
Facciamo qualche passo indietro, però. Riavvolgiamo il nastro di queste #NBAPARISGAMES 2025 che, per la prima volta, hanno visto protagoniste 2 squadre NBA sullo stesso campo per 2 gare di regular season: Indiana Pacers e, ovviamente, i San Antonio Spurs di Victor Wembanyama.
Non fosse che la monarchia in Francia terminò il 21 settembre 1792, ora si parlerebbe di vera e propria incoronazione per “Wemby” a nuovo Re di Francia. Oddio, non so quanto Emmanuel Macron possa essere d’accordo, però ciò che ha vissuto Wemby in questa settimana, difficilmente verrà dimenticato dal ragazzotto di 2.26.
In questi giorni è stato sballottato ovunque attorno e nella capitale francese: il calcio, il sindaco, gli allenamenti (ovviamente), le classi di studenti visitate… insomma, Victor potrà ora riposarsi sul volo che lo riporterà a San Antonio e alla vita “normale”, se si può chiamare tale, di un giocatore di basket professionista nella NBA.
Questo non sarà il classico “articolo” con il recap delle partite, i punti segnati, i rimbalzi presi.. Vorrei che fosse una sorta di quadro astratto con impressi sulla tela digitale alcuni momenti topici di questa mia esperienza per Play.it USA nella capitale francese, non prettamente nell’ordine cronologico in cui sono capitati e magari non prettamente relativi al basket giocato, ma cercherò di rimanere nella cornice…ci provo!
Ecco, mi gioco subito il “jolly” e parto con il carico-da-novanta, ovvero, quel momento in cui ho preso coraggio e (in)coscienza e ho alzato la mano durante la conferenza stampa dopo la prima partita.
Sullo scranno, bello comodo con le ginocchia che sicuramente stavano toccando il tavolo, lui: Victor Wembanyama. Sono partito con un educato “Bonsoir Victor”, il resto lo trovate qui sotto nel video:
Che dire… è stata una bella botta di emozione, l’ultima domanda della serata fatta dal sottoscritto. Il segreto? Rimanere 10′ con la mano alzata come quando a scuola il professore non voleva farti parlare e tu mettevi il braccio sotto al gomito per andare ancora più in alto e farti vedere. Ecco, così!
Diciamo che però la botta di autostima me l’ero data qualche ora prima alla #NBAHouse, l’esposizione che è solita organizzare la NBA per dare un po’ di risalto agli sponsor e, nel contempo, far divertire gli appassionati di basket con dei giochi a tema
Qui, con Stefano Buttera, lecchese e anche lui a Parigi per Play.it, ci siamo messi in fila per lo “shooting-around” organizzato dagli Indiana Pacers. Diciamo che tirare su una metà campo che ha uno schermo come pavimento e sullo sfondo uno da 30metriquadri, è già tanta roba. Se poi vai 5 su 8 e sei il momentaneo leader della classifica, allora il tutto è priceless
Ma torniamo all’Accor Arena, al basket giocato e ai giocatori veri e non in abbondante sovrappeso. Come dicevo, a farmi compagnia per questa prima giornata di NbaParisGames c’è stato il buon Stefano Buttera, anche lui di Lecco, anche lui bazzica Play.it da prima che nascesse Wemby.
Dopo aver visto la prestazione “monstre” di Victor Wembanyama con 30 punti, 11 rimbalzi, 6 assist e 5 stoppate…robetta da poco….io e Stefano ci salutiamo perchè lui torna nella nostra Lecco(stay tuned per il suo punto di vista di questa esperienza sempre su questi canali, mi raccomando).
Per dovere di cronaca, dovrei parlarvi anche di questo che è stato organizzato a cavallo delle due partite. Una sorta di “Celebrity-All-Star-Game” francese. Ecco. Io onestamente non conosco lo youtuber più famoso, oppure la rapper più in voga in questo momento. L’unico che vagamente conoscevo è Estaban Ocon, pilota di F1… gli altri, no. Diciamo che la partita non merita più di queste 3 righe. Andiamo oltre…
E allora vi parlo di un altro evento collaterale organizzato dall’NBA durante questa settimana: l’NbaBasketBall School appositamente pensato per il futuro, dove sono stati organizzati dei clinic per atleti e atlete provenienti da tutta Europa(85 in totale) e che si sono per 2 sedute al giorno con un allenatore proveniente dalla NBA. Per l’Italia, c’era il responsabile tecnico Flavio Fioretti con cui ho fatto due chiacchiere.
Molti mi chiedono “Ma com’è da dietro le quinte? Dove vai prima di guardare la partita?”
Chiamasi “MediaWorkRoom” ed è lo spazio (quest’anno un po’ angusto visto l’elevato numero di media accreditati) dove si può appoggiare il pc (se trovi spazio, appunto), bere o mangiare qualcosa ed assistere alle conferenze stampa pre e post gara. Ma invece di scivervelo, guardate qui sotto
Sempre nella MediaWorkRoom ho avuto anche il piacere di fare 2 chiacchiere con Francesco Bonfardeci, giornalista Sky e voce delle partite su SkyTv, riguardo Wemby e il futuro della NBA in Europa
Chissà cosa ci riserverà il futuro per quanto riguarda l’NBA in Europa e soprattutto, capiremo come quest’idea che sta balenando in testa ai Silver&co potrà convivere con l’attuale Eurolega. Io dubito…..
Tornando a ciò che successo sul paruqet, è finita pari-e-patta: due partite quasi identiche per svolgimento, con 3 quarti giocati alla pari e poi il solco incolmabile per Indiana giovedì e per San Antonio il sabato. Wemby non è riuscito a replicare la sontuosa partita disputata all’esordio ed è bastata una fiammata da 14 punti di fila di Tyrese Haliburton per decidere #game2.
Menzione d’onore per coach Rick Carlisle durante le chiacchierate pre-post gara. In entrambe le occasioni, non ha lesinato complimenti alle forze di polizia locali, definendo il tragitto “da e verso” l’Accor-Arena come la cosa più pazzesca che abbia vissuto
“Vedere sfrecciare 15 motociclette attorno al pullman a quella velocità è una cosa che difficilmente dimenticherò, come vedere l’autista del nostro bus districarsi nel caotico traffico parigino e avere il tempo e la freddezza di raccontarci dove stavamo passando e quali fossero i monumenti più importanti sul tragitto. Amate le vostre forze di polizia perchè sono uomini straordinari”
“Last-but-not-least” l’outfit di CP3, al secolo Chris Paul, che si è presentato così alla press-conference di sabato sera:
Alla domanda di un cronista “Sai Chris che ora si torna negli USA e si torna alla solita regular season?” lui ha risposto “Damn, hai ragione. Sarà dura dimenticare quest’esperienza qui in Francia che è durata più del solito delle altre volte. Sai, sono alla 20° stagione NBA ma queste cose le vivo ancora come un ragazzino. Ma ragazzino non sono più e fra qualche giorno si torna alla vita normale”
Come per il sottoscritto, questa settimana di NBAPARISGAMES sarà indimenticabile per molti, perchè Parigi è una città pazzesca che le olimpiadi hanno ancora di più reso vivibile e godibile, a parte i prezzi che sono alti ovunque in Europa, purtroppo.
Anche per questa volta è tutto. Grazie per aver letto fin qui. Au revoir mes amis.
Latitante da troppi anni da PlayIt, ma con gli “inizi” nei primi anni 2000 ancora nel cuore. Reunion di Arenzano e Ferrara ancora ben impresse nella mia mente!
Ciao e complimenti per il coraggio 😁. Ma il podcast di “Tropp american sport” non lo fai più? È dal 22 dicembre che non mi compaiono nuove puntate su Spreaker (tra l’altro, l’ultima non era nemmeno intera, si interrompeva bruscamente). O hai solo cambiato piattaforma?