Manca meno di un mese alla trade deadline datata 6 febbraio e l’uomo più chiacchierato in questo contesto è sicuramente Jimmy Butler. Ancora a secco di anelli NBA e avendo considerato che difficilmente la sua militanza ai Miami Heat possa portare più delle due finali NBA disputate nel 2020 e nel 2023 ed entrambe perse per 4-1 rispettivamente contro i Lakers e i Nuggets, Butler ha affermato il 3 gennaio scorso di non essere più contento in Florida e di voler ritrovare la gioia di giocare a pallacanestro, dovunque possa accadere.
Le dichiarazioni di Jimmy Buckets hanno ovviamente fatto drizzare le antenne di tutti i general manager della lega ma hanno avuto come conseguenza anche l’inizio del braccio di ferro tra Butler e il suo presidente Pat Riley. Lo storico ex allenatore dei Lakers e degli stessi Heat ha infatti sospeso la sua stella per sette gare, provvedimento che dovrebbe terminare per la partita che i Miami Heat disputeranno il 17 gennaio contro i Denver Nuggets.
Questa decisione, che costerà a Butler ben 2.35 milioni di dollari, arriva dopo che dallo staff degli Heat si era frettolosamente smentito che l’intervista sopra riportata sia stata seguita da richieste formali di trade. Tra l’altro nella prima metà di dicembre, ovvero poco prima delle dichiarazioni di Butler, avevamo assistito a una disputa tra il celebre reporter Shams Charania e l’agente dell’ex Timberwolves col primo ad affermare che sarebbe presto arrivata la richiesta di trade e il secondo, ancora, a smentire in modo categorico per poi ricevere la replica di Charania che si disse sicuro di ciò che aveva riportato.
Alright listen. I gave you a pass yesterday because I was busy but if you don’t stop putting my name on your complete and utter made up bullshit because you know you normally arent worth my time to acknowledge.. (continued) https://t.co/1KOXza9kUI
— Bernard Lee (@BernieoLee) December 11, 2024
Non ci vorrà molto per leggere il finale della storia ma appare improbabile che possa prevedere un vissero tutti felici e contenti con Butler che il 17 gennaio torna in campo per gli Heat e riprende la leadership della squadra come se nulla fosse accaduto.
Se dal punto di vista del giocatore abbiamo già accennato alla volontà di competere per un anello anche per le primavere che nel 2025 diventeranno 36, da quello di Riley non c’è molto interesse nel tenersi un Butler scontento con contratto in scadenza nella prossima stagione ma che prevede una player option. Per quanto Riley possa palesare d’essere uomo d’altri tempi nel pretendere che i giocatori rispettino i propri contratti e il volere della dirigenza fino all’ultimo, il rischio di perdere Butler senza guadagnare nulla in cambio è troppo grande e concreto.
Allo stato attuale Miami è al sesto posto della Eastern Conference, in un momento apparentemente favorevole dopo aver vinto 3 gare consecutive ma lontana dai Boston Celtics campioni in carica e dai Cleveland Cavaliers che vantano il miglior record con sole 4 sconfitte. Un’analisi delle prospettive immediate della squadra allenata da Erik Spoelstra non la vedrebbe mai realisticamente accreditata alle Finals e vedrebbe piuttosto il raggiungimento dei playoff senza passare dal play-in tournament come un punto di arrivo e con poche possibilità di andare oltre un primo o al massimo un secondo turno.
A questo aggiungiamo che molte delle fortune degli Heat in campo sin dalle Finals del 2020 passano per la coralità dei giocatori e la capacità di Butler di orchestrare questa coralità e riconoscere il momento in cui bisogna caricarsi sulle spalle le responsabilità offensive. Un compito che Jimmy ha svolto molto bene riuscendo a trasformarsi, nella sua permanenza a Miami, da scorer prolifico a vero leader (sicuramente anche grazie al lavoro di Spoelstra, mai troppo sottovalutato) ma sulla cui riuscita dopo le esternazioni che abbiamo visto ci sono solo garanzie negative.
Ai Miami Heat conviene dunque decisamente voltare pagina e cercare una trade quanto più vantaggiosa possibile. Facile a dirsi, difficile a farsi perchè per quanto il presente (e anche il recente passato con l’eliminazione in 5 gare al primo turno dei playoff 2024 ad opera di Boston) non siano esaltanti non parliamo di una squadra che vuole ripartire da zero ma di una che vuole migliorarsi partendo da ciò che ha già, primi tra tutti Bam Adebayo (rinnovato in estate a 173 milioni fino al 2029) e Tyler Herro sul quale la dirigenza ha intenzione di puntare sin da quando rinunciò a scambiarlo con Houston per ottenere James Harden.
The Miami Heat have been unwilling to include Tyler Herro in any package for James Harden so far, per @GregSylvander pic.twitter.com/uGqnZYHLWW
— NBACentral (@TheDunkCentral) December 10, 2020
Una delle voci più accreditate vede Jimmy Butler approdare ai Phoenix Suns in cambio di Bradley Beal che sarebbe disposto a rinunciare alla sua no trade clause per accasarsi in Florida. La mossa sarebbe sicuramente vantaggiosa per i Suns, che annaspano nella Western Conference con sole 18 vittorie su 37 gare e sono alla disperata ricerca di un asset che possa salvare la stagione, nonchè per Beal che in Arizona non ha funzionato sia per problemi fisici che di convivenza con Devin Booker e Kevin Durant (tanto da essere spostato fuori dal quintetto base nelle ultime 4 gare, 3 delle quali vinte da Phoenix)
Non è però così sicuro che gli Heat possano trovare in Beal l’uomo giusto per essere competitivi a Est accettando il suo contratto in scadenza nel 2027 e il fatto che l’ex Wizards, che ha sempre fatto lo scorer sia a Washington (bene) che a Phoenix (meno bene) si ritroverebbe a 31 anni a dover compiere l’evoluzione di Butler nel mettersi a disposizione della squadra quando necessario. Beal abbandonerebbe una squadra in cui soffriva il non essere più la prima punta per raggiungerne una in cui potenzialmente potrebbe esserlo ma gli sarebbe comunque richiesto qualche sacrificio per il bene comune; siamo sicuri che funzionerebbe?
REPORT: Veteran NBA insider John Gambadoro (@Gambo987) is reporting that Bradley Beal would waive his no-trade clause for the Lakers, Heat, or Nuggets. pic.twitter.com/MV5m7R4T3D
— Legion Hoops (@LegionHoops) January 6, 2025
Il problema è che gli altri scenari per possibili affari-Butler sono anche meno affascinanti per gli Heat almeno nell’immediato: ci sono gli Houston Rockets che potrebbero mettere nel pacchetto di scambio le scelte future di cui dispongono magari aggiungendo Jalen Green, mentre abbiamo visto ritirarsi dalla corsa i Golden State Warriors che comunque avrebbero avuto ben poco da offrire in cambio dei servigi di Butler.
A mio modesto avviso per gli Heat sarebbe più conveniente un’offerta che possa portare un contributo più o meno sostanzioso di draft picks in modo da cercare di costruire nel tempo una squadra vincente dato che il presente vede comunque le avversarie apparentemente più attrezzate (oltre alle già citate Boston e Cleveland possiamo aggiungere i New York Knicks che per quanto stiano sposando un’identità più offensivista restano una squadra più attrezzata per una deep run nei playoff)
Al di là delle impressioni per la dirigenza di Miami la situazione non è per nulla facile e qualsiasi conclusione, anche la più fantasiosa (costituita da un Butler che come accennato torna a Canossa e magari ottiene un rinnovo contrattuale; fantabasket assoluto, lo so) avrà lati positivi e negativi da bilanciare e difficilmente si tramuterà in una win-win con la squadra coprotagonista.
The Golden State Warriors aren’t expected to pursue Jimmy Butler in a trade, according to @anthonyVslater, @ThompsonScribe and @sam_amick.
“According to a source close to Butler, the Warriors are not currently seen as a viable option and there have been no substantive talks or… pic.twitter.com/RgTaZl9BAO
— Hot Hot Hoops (@hothothoops) January 4, 2025
Riguardo a Jimmy Butler non possiamo non considerare come ci sia l’occasione concreta di competere per un anello così come sarà probabilmente una delle ultime vista l’età che avanza, possiamo anzi dire con discreto margine di certezza come il prossimo rinnovo, qualsiasi squadra sia a proporlo, sia l’ultimo ad alti livelli per il 35enne texano.
Chiaro che Butler cercherà di raggiungere una squadra già con potenziale in ottica playoff ma così come per i Miami Heat non sarà facile trovare una soluzione soddisfacente rischia di non esserlo neanche per Jimmy che ha già rifiutato sia i Memphis Grizzlies sia i Milwaukee Bucks mentre ha visto i Warriors rinunciare di loro sponte. Certo è che nella sua nuova casa Butler dovrà portare ciò che ha dato agli Heat e che ha contribuito alle due finali NBA: la leadership.
Lot of rumblings that the Milwaukee Bucks have also been informed not to trade for Jimmy Butler.@ChrisBHaynes reported earlier the Memphis Grizzlies were told not to. That’s now two playoff teams Butler could be refusing.
So…does Pat Riley give Jimmy what he wants?
— Kevin O’Connor (@KevinOConnorNBA) January 7, 2025
Anche in età non più sportivamente verde Butler può ancora dare un contributo vincente se accetta di lavorare con e per i compagni e continuare ad essere un go to guy di affidabilità sicura nei finali tirati. Sarebbe esattamente quello che serve sia ai Suns, che hanno un tremendo bisogno di iniziare a giocare insieme, che ai Rockets in ascesa e per i quali l’aggiunta di Jimmy Buckets potrebbe davvero rappresentare quello che manca per essere definitivamente una contender.
Se però Butler cambia aria con l’intenzione di essere protagonista assoluto della sua squadra di destinazione (e il rifiuto dei Bucks dove regna incontrastato Giannis Antetokounmpo potrebbe essere interpretato come un segnale in questo senso) è molto difficile che arrivi per lui l’anello NBA che cerca.
La situazione è parecchio intricata sia per gli Heat che per Jimmy Butler e per questo anche parecchio interessante per analisti e appassionati che seguono l’NBA da casa. Vedremo quindi come andrà a finire, magari anche prima di quanto ci si aspetti e comunque prima del 6 febbraio.
Sotto la copertura di un tranquillo (si fa per dire) insegnante di matematica si cela un pazzo fanatico di tutto ciò che gira intorno alla spicchia, NBA in testa. Supporter della nazionale di Taiwan prima di scoprire che il videogioco Street Hoop mentiva malamente, in seguito adepto della setta Mavericks Fan For Life.