Le NBA Finals 2024 non finiscono con gara-4. I Dallas Mavericks sopravvivono cestisticamente davanti al proprio pubblico e infliggono ai Boston Celtics, forti delle tre vittorie in altrettante precedenti gare, la sconfitta peggiore di questi playoff vincendo addirittura di 38 lunghezze: 122-84 in favore della squadra di Jason Kidd è il punteggio con cui si conclude il quarto episodio della serie.

Un risultato che potenzialmente accontenta tutti: i Celtics che avranno la possibilità di vincere il loro diciottesimo anello NBA al TD Garden, i Mavs che evitano un 4-0 immeritato per il grande percorso playoff che li ha condotti alle Finals.

Lo scarto è però indubbiamente pesante, ancora di più se pensiamo che Dallas è stata anche in vantaggio di 48 punti (divario più ampio in una finale negli ultimi 50 anni) traduzione numerica di una gara che Boston ha eufemisticamente preso sottogamba.

Il risultato non è mai stato in discussione (ultimo momento di equilibrio il 15-14 di Dallas dopo 5’) e già a due minuti dal termine del terzo quarto la partita era virtualmente conclusa. I Celtics hanno dovuto di nuovo fare a meno di Kristaps Porzingis, a referto per onor di firma, e i suoi due leader Jaylen Brown e Jayson Tatum hanno concluso oggi con solo 25 punti in due: 10 per Brown con 3/12 dal campo, 15 per Jayson (11 nel primo quarto) con 4/10.

Al di là delle prestazioni individuali la differenza tra gara-4 e le precedenti inizia dall’approccio di Boston che è diametralmente opposto a quello che l’ha portata 3-0 nella serie, basti pensare che i primi due possessi della partita vedono prima Irving e poi Doncic arrivare al ferro senza problemi. Dallas può così iniziare subito con fiducia e fa le prove tecniche di allungo già con l’ingresso di Dereck Lively dopo 5′ che esordisce con la prima tripla della carriera (ne aveva provate 2 nell’intera stagione)

Di fatto la resistenza dei Celtics termina già a metà primo quarto con il fallo e canestro di Xavier Tillman per il succitato 15-14 locale. Per i rimanenti 42 minuti c’è una sola squadra in campo: i Dallas Mavericks scappano con un 10-0 senza metterla da fuori (per quasi 10′ l’unica tripla realizzata dalla squadra di casa è quella di Lively) ma sfruttando con continuità spazi per arrivare al canestro che la difesa di Boston non avrebbe mai concesso nel pieno della concentrazione.

Il primo quarto si chiude già sul +13 Dallas e per l’ulteriore allungo Jason Kidd trova dalla panchina un protagonista inatteso come Dante Exum, che per la verità aveva già utilizzato bene i pochi minuti giocati tra primo e secondo quarto in gara-3 (aveva esordito con una schiacciata a difesa schierata) prima che gli fosse preferito Tim Hardaway.

Stavolta l’ex Jazz esegue un compito che era mancato nelle gare precedenti: segnare da tre punti sugli scarichi di Luka Doncic approfittando dello spazio generato dai raddoppi sullo sloveno. Exum mette due bombe, la prima gli viene annullata, la seconda vale il +17 sul 39-22 Dallas e convince Kidd a provare per lunghi tratti il quintetto con Irving, Doncic e lo stesso Exum contemporaneamente in campo.

La soluzione funziona anche perchè Lively cattura tutto ciò che passa sotto il suo canestro (5 rimbalzi nel secondo quarto, gli stessi dell’intera gara di Tatum, miglior rimbalzista dei suoi) e così Irving segna il 50-25 con cui Dallas doppia i Celtics a 5′ dalla pausa lunga. Un divario già pesante per Boston che si mantiene tale con la tripla di Maxi Kleber che chiude sul 61-35 dei primi due quarti e risponde a quella di Holiday che era il primo canestro dal campo dell’ex Pelicans.

I campioni della Eastern Conference registrano così il peggior distacco nel primo tempo da quando Joe Mazzulla è il loro allenatore oltre a realizzare gli stessi punti del terzo quarto di gara-3, quello che ha portato alla loro fuga poi inutilmente rimontata da Dallas nel finale.

Riguardo al secondo tempo c’è davvero poco di rilevante da raccontare con i Mavericks che superano il trentello di scarto dopo due minuti con la tripla di PJ Washington per il 70-38 e Daniel Gafford che sostituisce Lively schiacciando un alley-oop da metà campo di Doncic e piazzando una stoppata sulla tripla di Tatum.

Boston non accenna alcun tipo di reazione continuando a lasciare che i Mavericks attacchino il loro ferro senza colpo ferire; ne approfitta Lively per cercare di tirare giù il ferro schiacciando a ripetizione e chiudendo con la seconda doppia doppia consecutiva, 11 con 12 rimbalzi di cui 5 offensivi, dopo essere stato nullo a Boston pagando l’esordio in giovanissima età alle Finals. Il risultato è più che acquisito e così Jason Kidd decide di togliere definitivamente Kyrie Irving e Luka Doncic già negli ultimi due minuti della terza frazione di gioco.

Pur non avendo preso parte all’ultimo quarto i due big di Dallas chiudono con 50 punti in due praticamente senza segnare dall’arco (1/6 per Irving, 0/8 per Doncic) L’ex Cavaliers scrive 21 con 9/12 da due punti, l’MVP della Western Conference ne aggiunge 29 con 12/26 dal campo; non c’è bisogno di rimarcare la qualità offensiva della coppia, ma il loro 21/30 da due (70%!) è esplicativo di come non abbiano incontrato resistenza da parte della difesa di Boston.

Gli ultimi 12′ vengono disputati interamente dalle riserve di ambedue le squadre rappresentando l’occasione di rivedere in campo gente come Dwight Powell (due anni fa era il centro titolare di Dallas, oggi non tira nemmeno sul +30) Svi Mykhailiuk (che invece trova il canestro nelle Finals su 6 tentativi) e Markieff Morris, uomo spogliatoio dei Mavs (curioso come invece uno dei primi arcinemici di Doncic sia stato il gemello Marcus)

Il garbage time vede Tim Hardaway martoriare una Boston con la testa già all’aeroporto segnando 5 triple su 7 tentativi che portano Dallas oltre i 40 di scarto, suggellando il record di -48 con la bomba di Jaden Hardy. La partita scorre liscia fino alla sirena finale tra il tripudio dell’American Airlines Center che non dovrà vedere, almeno per la nottata appena trascorsa, i Celtics festeggiare sul loro parquet.

Luka Doncic riesce quindi a non chiudere senza vittorie la sua prima finale NBA come era invece accaduto a LeBron James nel 2009 contro i San Antonio Spurs (che però aveva a disposizione uno dei peggiori roster che le Finals ricordino almeno negli ultimi vent’anni) Pensare all’inizio di un ribaltone per i suoi Mavericks resta però poco più di un’utopia perchè quelli visti stanotte non sono stati i Boston Celtics che hanno dominato l’NBA nella stagione 2023/24.

La difesa che ha tolto qualsiasi certezza agli avversari non si è vista neanche per un minuto ed è più che lecito supporre che quello di gara-4 sia semplicemente un calo di concentrazione della squadra di Joe Mazzulla. In effetti il maggior punto debole dei verdi del Massachussetts si è finora rivelata la tenuta mentale, che è costata le gare-2 perse contro Miami e Cleveland ma anche la rimonta subita nella gara precedente delle Finals dal -21 a 10′ dal termine a -1 con 4′ da giocare.

It ain’t over until it’s over, è vero, ma la sensazione resta quella che la vittoria di stanotte sia stata semplicemente il punto dell’onore per i Mavericks oltre che la soddisfazione per Kyrie Irving di battere la sua ex squadra dopo ben 13 sconfitte di fila tra Brooklyn e Dallas. Come sempre la parola spetterà al campo, nella fattispecie quello del TD Garden di Boston, Massachussetts per gara-5 in onda nella notte tra il 17 e il 18 giugno prossimi.

Se i Celtics recupereranno la concentrazione, e non c’è motivo per cui ciò non accada tanto più dopo una sconfitta così pesante, assisteremo con molta probabilità ai loro festeggiamenti. A Dallas rimane però l’occasione di tornare all’AAC con due gare vinte di fila; staremo a vedere.

One thought on “NBA Finals 2024: Gara 4 è dei Mavs

  1. Bruttissima figura! Va bene avere la testa in aeroporto, va bene concedere una gara a degli ottimi Mavericks, ma non in questo modo. Una brutta serata di sport. Speriamo che lunedì Dallas non trovi energia per portare la serie di nuovo in Texas.

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