Nei playoff NBA 2024 i Boston Celtics avevano finora sempre vinto gara-1 ma in due occasioni su tre hanno poi perso gara-2. Da parte loro, i Dallas Mavericks avevano perso la prima sfida della serie (e male) per due volte per poi vincere sempre gara-2. Ma nella notte italiana di domenica 9 giugno le cose sono andate in maniera ben diversa.

Boston si aggiudica infatti il punto del 2-0 davanti al pubblico del TD Garden e se il 105-98 finale è un risultato diverso rispetto al dominio totale della squadra di Joe Mazzulla nella partita precedente non lo è per come i verdi del Massachussetts hanno imposto ancora una volta la propria pallacanestro sul parquet disinnescando il gioco dei Mavs.

Protagonista per la squadra di casa un grande Jrue Holiday alla miglior gara di playoff di quest’anno che oltre a togliere nuovamente dalla partita Kyrie Irving si è regalato una gara-2 al limite della perfezione in attacco: 26 punti con 11/14 dal campo conditi da 11 rimbalzi, il massimo per i suoi in questa voce. Holiday si conferma uno di quei giocatori da avere nella propria squadra se si vuole puntare a vincere, con buona pace dei Milwaukee Bucks che proprio nelle ultime battute del mercato estivo gli hanno invece preferito Damian Lillard.

Jason Kidd non ha apportato correttivi alla disfatta dei suoi nel primo capitolo della saga o non è riuscito a trovarne: Dallas ha trascorso in vantaggio buona parte del primo tempo in vantaggio ed è arrivata alla pausa lunga a contatto sul -3 per le doti offensive di Luka Doncic (in condizioni fisiche quantomeno precarie, impressionante vederlo tutto rattoppato nella presentazione delle squadre) e soprattutto per il 3/15 da tre di Boston nella prima metà di gara.

Ancora una volta tuttavia l’apporto dei role players ha visto qualcosa di concreto solo da PJ Washington con Dereck Lively ancora in grave difficoltà (è sempre un rookie, anche se questi playoff l’avevano finora nascosto bene) e soprattutto Irving ha messo in mostra lampi del suo enorme talento ma come accennato non riesce proprio a entrare definitivamente nella serie, che lo ha visto ancora a secco di canestri da tre (0/8 nelle due gare di Boston)

Il primo quarto ha visto Dallas chiudere in vantaggio per 28-25 dando l’impressione che i Mavs stessero cercando una reazione ma senza essere in grado di piazzare un vero e proprio break e di approfittare dell’1/9 da tre punti dei Celtics (prima tripla realizzata da Al Horford dopo più di 10′) anche perchè ai liberi la squadra di casa è invece perfetta con 12/12 mentre gli avversari mettono su un indegno 4/9 come è avvenuto troppe volte quest’anno (gara-4 contro i Thunder è un esempio esplicativo)

Mazzulla mette subito in pratica il piano di togliere Irving dalla partita e se questo costa due falli precoci di Holiday, che non avranno comunque influenza sul resto della gara, l’enorme difficoltà a cui l’ex campione NBA con i Cleveland Cavaliers è costretto per prendersi un tiro toglie subito certezze all’attacco dei Mavericks ed esalta i difensori pronti a trasformare l’energia messa nella propria metà campo in canestri in campo aperto.

Come in gara-1 Boston è disposta ad accettare lo show offensivo di Doncic che raggiunge 20 punti dopo 15′ (gli stessi di Kristaps Porzingis in gara-1 che abbiamo considerato una grandissima gara del lettone) portando Dallas al massimo vantaggio di +6: togliendo Irving dalla gara i Celtics sanno che i comprimari non riusciranno a trovare da soli il modo di mettersi in partita.

E così avviene: la squadra di casa ritrova il vantaggio negli ultimi due minuti del primo tempo spinta da Holiday che all’intervallo ha già 17 con 7/9 dal campo affiancato ancora una volta da un grande Jaylen Brown su entrambi i lati del campo e sempre più leader emotivo dei suoi e pronto a prendersi le dovute responsabilità nei momenti di difficoltà.

Dopo 24′ la partita è in apparente equilibrio sul 54-51 in favore di Boston ma la sensazione è che basterà aggiustare un minimo le percentuali per assistere alla fuga dei padroni di casa. I Celtics si mantengono avanti all’inizio della terza frazione di gioco sfruttando quello che può definirsi il primo vero acuto di Jayson Tatum nella gara e probabilmente nella serie.

Punzecchiato da Jason Kidd nelle dichiarazioni prepartita (che aveva rimarcato come fosse per lui Jaylen Brown il miglior giocatore dei Celtics) il prodotto di Duke continua a sparacchiare dall’arco come nella maggioranza delle gare playoff di quest’anno (1/7 questa sera, 32/107 nelle gare precedenti per un 30% molto scarso) e quindi decide di attaccare con decisione il ferro guadagnando potenziali giochi da tre punti in quantità.

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Dallas cerca a tutti i costi di mettere Irving in partita con Doncic che dopo aver realizzato 23 punti sui 51 dei suoi nel primo tempo tira pochissimo anche se sale negli assist (11 per lui in gara-2 dopo averne messo a referto uno solo nella partita precedente) e così avviene quanto si prospettava nel primo tempo: i tiri dei Celtics cominciano a entrare e il risultato è l’allungo della squadra di casa sul +14 a 4′ dal termine del terzo quarto con Derrick White ad aggiungersi ai protagonisti della gara: l’ex Spurs chiuderà a 18 con 4/10 da tre ma soprattutto ognuno di questi punti è fondamentale perchè messo a segno sempre in momenti clou della gara.

Quando poi i Mavericks riescono a rientrare a -6 spinti dai gancetti di Washington da centro area e dalle iniziative personali di Irving (ma quanta fatica ha fatto per realizzare ognuno di quei canestri…) Payton Pritchard trova il modo migliore di gelare immediatamente gli ospiti: tripla da centrocampo (come spesso gli accade) con 3” da giocare e terzo quarto che si conclude sull’83-74 in favore dei Boston Celtics.

Il punteggio non è altissimo e quindi un vantaggio di 9 punti aumenta sensibilmente di valore; nell’ultima frazione di gioco Boston è chiamata ad amministrare lo scarto cercando di non concedere a Dallas occasioni per trovare risorse emotive. Il compito era stato svolto molto bene da Mazzulla fino alla metà del quarto periodo, ad esempio chiamando immediatamente timeout dopo l’unica schiacciata di Dereck Lively nella partita per non permettergli di sbloccarsi (cosa effettivamente avvenuta dato che quelli resteranno gli unici 2 punti dell’altro ex Duke)

Malgrado ciò nel finale di partita inizia ad aleggiare qualche piccolo spettro. Per la prima volta nelle due gare Dallas trova infatti un punto di debolezza da attaccare nel sistema Celtics: il post basso.

Le rotazioni forsennate della difesa dei Celtics lasciano infatti scoperto il centro area e Irving ne approfitta servendo a ripetizione Daniel Gafford che approfittando anche dell’assenza di Porzingis (uscito precauzionalmente negli ultimi 5′ per il riacutizzarsi del dolore al polpaccio che lo ha tenuto fuori per tutte le due serie precedenti) arrotonda il suo score personale a 13 punti con 6/9 e 9 rimbalzi.

Pur non essendo Gafford un giocatore di post basso (e non avendo in generale Dallas lunghi di post basso veri e propri) è sufficiente a far rientrare i Mavericks e Luka Doncic raggiunge addirittura il -5 con un bellissimo arresto a centro area per far saltare Horford e prendersi fallo e canestro. Mancano due minuti, il tempo di rientrare ci sarebbe anche ma a chiudere definitivamente la gara è, manco a dirlo, una giocata difensiva.

Dallas recupera palla e avrebbe l’occasione di attaccare in transizione, Irving esegue immediatamente e schiaccia a terra per PJ Washington che si invola verso il ferro dei Celtics ma vede il canestro del -3 rispedito al mittente dal muro umano di Jaylen Brown e Derrick White. Game, set, match: non c’è neanche occasione per lo stillicidio dei falli sistematici, Boston si prende gara-2.

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La serie si sposterà ora all’American Airlines Center di Dallas, Texas nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 giugno prossimi con i Dallas Mavericks che proveranno a riaprire la serie davanti al proprio pubblico. Il vantaggio di Boston va però attualmente oltre il 2-0 con cui gli uomini di Mazzulla si presenteranno all’AAC.

A parte quanto descritto nel finale di gara-2 e mantenendosi sempre vigili sulle condizioni di Kristaps Porzingis (che ha assicurato di stare bene e che in gara-3 ci sarà) i Celtics non hanno mai dato l’impressione di andare davvero in difficoltà e sono stati sempre loro a fare la partita, con Dallas tenuta eventualmente in vita esclusivamente dal talento di Luka Doncic.

Lo sloveno ha raggiunto la tripla doppia con 32 punti, 11 rimbalzi e 11 assist tirando 12/21 dal campo e nonostante questo (e gli infortuni che non gli danno tregua) si è assunto le responsabilità della sconfitta nel postgara che comunque sono quantomeno condivise con Kidd e lo staff tecnico, incapaci finora di trovare una soluzione al rebus Celtics.

Facile che Boston continui a lasciare lo sloveno solo escludendo i role players e soprattutto Kyrie Irving (che continua la sua serie negativa contro Boston, arrivata alla tredicesima sconfitta di fila) dalle partite anche perchè gli effettivi dei Celtics sono in uno stato di forma strepitoso propiziato con molte probabilità anche dal non aver dovuto sostenere impegni troppo probanti nelle tre serie precedenti in cui hanno perso solo due gare.

Altrettanto facile affermare che ci si aspettano contromisure da parte della squadra di Kidd, ma è lo stesso che si diceva prima di gara-2 e le suddette contromisure non sono arrivate. I Celtics sembrano quindi lanciatissimi verso il loro diciottesimo Larry O’Brien Trophy; vedremo se la spinta del pubblico di Dallas e il talento di Doncic non condizionato finora dal fisico e dal contesto delle Finals potrà riportare i Mavericks al TD Garden sul 2-2.

2 thoughts on “NBA Finals 2024: Celtics troppo solidi per i Mavs: 2-0

  1. Speriamo di rimanere sul pezzo, se lasciamo recuperare morale ed energie ai Mavs si rischia grosso! Speriamo di tornare a TD Garden almeno sul 3-1.
    GO CELTICS!!!!

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