L’attesa è finita: al TD Garden di Boston, Massachussetts è andato in scena il primo atto della sfida che assegnerà il Larry O’Brien Trophy 2024 a una tra i Boston Celtics (per la diciottesima volta) e i Dallas Mavericks (per la seconda) Protagonisti assoluti: i padroni di casa e dominatori della Eastern Conference.

I Celtics si aggiudicano il primo punto per 107-89 con una prova di forza devastante propiziata dalla maggiore esperienza in questo contesto del roster di Joe Mazzulla (seconda finale NBA in tre anni che segue la settima finale di Conference negli ultimi otto) dall’abilità nella preparazione della partita che ha spiazzato i Mavericks privandoli di molte delle loro armi tattiche e ovviamente dal talento dei giocatori in campo, con il rientrante Kristaps Porzingis e il maestoso Jaylen Brown di questi playoff a guidare una squadra che ha mandato sei effettivi in doppia cifra contro i quattro (tra cui 11 punti su 13 in pieno garbage time di Jaden Hardy) degli avversari.

A Dallas resta ben poco da tenersi in una gara in cui ha toccato il -29 nel secondo quarto e giocato l’ultimo sempre con un ventello medio di scarto: Luka Doncic esordisce con una doppia doppia nelle Finals (primo giocatore a riuscirci dopo Tim Duncan nel 1999) e guida la rabbiosa rimonta che ha riportato i texani sul -8 di metà terzo quarto ma a parte questo l’unico aspetto incoraggiante per la squadra di Jason Kidd riguarda i precedenti nella postseason, con due sconfitte pesanti come questa in gara-1 nelle prime due serie che hanno poi visto i Mavs prendersi gara-2 e ribaltare il fattore campo in entrambi i casi.

Della partita successiva si parlerà tra tre giorni (appuntamento alle 2 italiane della notte tra domenica 9 e lunedì 10 giugno sempre al Garden) per oggi c’è da commentare una gara che è stata in equilibrio praticamente solo per i primi sei minuti. A partire dal 15-14 per Dallas dopo 6′ i Celtics hanno infatti subito piazzato un 23-5 per chiudere il primo quarto con un +17 che rappresenta lo scarto maggiore in favore di Boston dopo i primi quarti dei playoff (e le serie giocate nella storia dei verdi sono, diciamo, parecchie)

Di questi 23 punti 11 portano la firma di Kristaps Porzingis, coprotagonista designato di Doncic cinque anni fa e oggi carnefice della sua ex squadra. Partito in panchina dopo aver saltato le due serie precedenti senza che Boston ne abbia sofferto troppo, il suo ingresso lo ha visto subito crivellare la retina avversaria con tre canestri dalla media consecutivi e murare i tentativi di andare al ferro di PJ Washington, Josh Green e Derrick Jones Jr.

Proprio Jones è stato una delle prime vittime del piano partita di Joe Mazzulla: lasciare Doncic solo in attacco privandolo del supporto dei lunghi in pickandroll, arma con cui Dallas ha ucciso Minnesota nella finale della Western Conference, e ruotando forsennatamente sul perimetro per non concedere neanche le triple dagli angoli. In questo modo l’ex campione dello Slam Dunk Contest del 2020, che aveva avuto un impatto vicino a quello di Shawn Marion nei Mavericks titolati del 2011, non ha potuto fare altro che cercare attacchi al ferro puntualmente rispediti al mittente.

Boston segna 37 punti nella sola prima frazione di gioco e prende il volo nel quarto successivo per la fuga che sarà già quella definitiva. A un Porzingis che continua a martellare senza pietà dalla medio-lunga distanza si affiancano le due superstar per eccellenza dei Celtics di questi anni: Jaylen Brown e Jayson Tatum.

Il primo prosegue sulla strada che lo ha portato al meritato riconoscimento di miglior giocatore della finale di Eastern Conference con un’energia devastante su entrambi i lati del campo, il secondo tira poco (solo 2/5 nel primo tempo) ma nelle azioni che portano Boston lontano c’è sempre la sua mano.

C’è gloria per tutti (Sam Hauser realizza 2 triple su 2 dopo averne imbucate 2 su 15 nelle scorse gare di playoff) e Dallas sfiora il KO tecnico toccando il -29 prima che Luka Doncic recuperi qualcosa sul finire del primo tempo, con Kyrie Irving che dopo un inizio incoraggiante viene tolto dalla partita da quella che avevamo già anticipato potesse essere una risorsa importante per i Celtics: la difesa di Jrue Holiday.

L’ex campione NBA con i Milwaukee Bucks aveva umilmente risposto con un lapidario pray alla prevedibile domanda prepartita su come contenere l’ex più atteso della sfida (e anche ieri notte sonoramente fischiato a ogni possesso) ma alla fine di gara-1 il tabellino di Irving parla di un pessimo 6/19 (la maggioranza nel primo quarto) con un ancora peggiore 0/5 da tre. Non è il caso che il plusminus più alto dei Celtics sia proprio quello di Holiday (+20): parlavamo del piano di Mazzulla di togliere aiuti a Luka Doncic, ieri notte gli è mancato il più importante in assoluto.

Così quando lo sloveno mette su uno show offensivo dei suoi e una delle sue classiche bombe con passo laterale riporta i Mavericks sul 64-72 con 6′ da giocare nel terzo quarto la fotografia della partita vede Luka solo contro tutti, chiudendo la gara addirittura con un solo assist (ne aveva 8.8 di media nei playoff) e quindi senza dare troppo l’impressione di un vero rientro in partita della squadra ospite, privata anche del contributo fondamentale di Dereck Lively.

Il rookie ex Duke non ha retto l’impatto con l’esordio in finale sembrando mai come in gara-1 un ventenne esordiente. A fine terzo quarto era già gravato di cinque falli con una difesa generosa ma insufficiente sugli aiuti e sullo stesso Porzingis a fronte di 0 punti e soprattutto nessun tentativo dal campo. 

Boston quindi non deve fare altro che aspettare che la tempesta passi e dopo il timeout di Mazzulla sul +8 presenta il conto con Jaylen Brown a guidare il parziale di 14-2 che chiude il terzo quarto e di fatto la gara. I Celtics sono infatti tornati sul +20 con Brown che chiuderà da top scorer la sua gara-1: 22 punti con 7/12 dal campo (5/6 da due) aggiungendo 6 rimbalzi e una leadership preziosa per le quotazioni da anello della sua squadra.

Poco da dire sull’ultima frazione di gioco: Derrick White spegne le ultimissime velleità di rientro degli ospiti che chiuderanno con soli 9 assist (zero nel terzo quarto, quello del tentativo di rimonta) a fronte dei 23 dei Celtics e soprattutto con soli 89 punti realizzati, il minimo nei playoff 2024, di cui 30 messi a segno dal solo Doncic. Il finale vede quindi in campo le riserve con Jaden Hardy ad arrotondare il suo tabellino prendendosi la doppia cifra all’esordio nelle Finals e i festeggiamenti dei tifosi che hanno riempito il TD Garden come avviene sempre in queste occasioni ad accompagnare il +18 col quale gara-1 si conclude.

Vittoria d’autorità per i Celtics quindi che possono guardare a gara-2 con la consapevolezza sempre più forte di essere i favoriti nella serie e di poter compiere il passo finale in una rincorsa al titolo NBA che questo core porta avanti ormai da quasi dieci anni. Gli uomini di Mazzulla sono ora attesi però da un importante banco di prova: quello di riuscire a confermarsi già nella prossima partita.

Le uniche due sconfitte di Boston in questi playoff sono arrivate entrambe in gara-2 e quindi entrambe in casa. Nelle precedenti occasioni contro gli Heat privi di Jimmy Butler (e altra mezza squadra) e i Cavaliers già senza Jarrett Allen e poi azzoppati anche di Donovan Mitchell è andata sul velluto con i verdi del Massachussetts a prendersi tutte e tre le gare successive ma concedere gara-2 in casa ai Mavericks potrebbe essere un rischio ben più alto.

Come abbiamo già rimarcato Dallas è abituata ad andare sotto in gara-1 e si è già trovata nella situazione di veder messe in discussione le sue certezze: pensiamo al primo episodio della serie contro i Clippers in cui sembrava che la difesa che aveva portato i Mavs al quinto posto a Ovest non potesse reggere i playoff, sentenza prematura poi smentita dalla cavalcata per le Finals. Certo è che le contromisure di Jason Kidd dovranno essere immediate.

Sicuramente ci si aspetta che Kyrie Irving abbia una reazione da campione quale è e ha dimostrato ulteriormente di essere in questi playoff a quella che è l’undicesima sconfitta consecutiva contro i Boston Celtics. Anche un Irving sui suoi livelli offensivi potrebbe però non essere sufficiente contro questi avversari così rodati e affiatati: servirà che risponda presente l’intero supporting cast, che invece in gara-1 è stato completamente azzerato.

Tolti i punti a babbo morto di Hardy e un PJ Washington che ha cercato di accompagnare come poteva i tentativi di rientro dei suoi gli altri giocatori che non siano Doncic o Irving hanno realizzato 20 punti in totale, gli stessi di Kristaps Porzingis che si gode legittimamente la sua rivincita. Dallas ha ancora le carte in regola per giocarsi le Finals alla pari ma dovrà farlo contro una Boston che è già 1-0 e inseguirà con ogni mezzo necessario l’anello NBA.

 

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