Bilal Coulibaly (Francia – 6’8” – Ala)

In quanto compagno di squadra di Wembanyama non ha avuto modo di fare grandi cose ma, di contro, è stato visto da molti scout che hanno trovato in un ragazzo del 2004 delle ottime doti fisico-atletiche su cui lavorare. Giocatore più istintivo che tecnico che sta lavorando molto per migliorare il ballhandling, ha una naturale elevazione che gli permette di arrivare facilmente sopra il ferro e braccia molto lunghe (7’2”) che l’aiutano molto in difesa; buona la sua percentuale da 3pti (44%) anche se ottenuta a fronte di pochi tentativi e con una meccanica di tiro che andrà velocizzata.  Se avesse aspettato il prossimo draft, quello della sua annata, probabilmente sarebbe stato un giocatore da lottery mentre quest’anno rappresenta una intrigante scommessa.

Julian Strawther (Gonzaga – 6’7” – Guardia-Ala)

Nonostante il go-to-guy degli Zags fosse Drew Timme, Strawther è riuscito comunque a produrre buoni numeri in stagione (15,2ppg e 6,2rpg) anche se gli si può far notare che nelle partite importanti è stato poco concreto con percentuali molto sotto la sua media. Buon penetratore, non disponendo di un fisico che gli permetta di sopportare i contatti si è dovuto creare un tiro in sospensione dalla corta distanza molto parabolato per superare il difensore ma dalle elevate percentuali. Sfruttando la buona percentuale da oltre l’arco (40,8% da 3pti) potrebbe diventare un giocatore di ruolo ma dovrà diventare molto più disciplinato in difesa dove non potrà concedersi distrazioni.

Terquavion Smith (NC State – 6’4” – Guardia)

Già la scorsa primavera dopo l’anno da freshman era stato invitato alla NBA Combine ma ha poi deciso di fare un altro anno nei college ed ha fatto bene perchè se la sua produzione è aumentata di poco ha soprattutto mostrato doti da leader che la scorsa stagione erano trasparite. Realizzatore se ce n’è uno, apparentemente normodotato ha in realtà una forza nascosta che gli ha permesso di schiacciare in faccia a Zach Edey nel primo turno del Tournament. Capace di giocare sia play che guardia, in entrambi i ruoli ha i mezzi per battere l’avversario sfruttando i blocchi o usando il suo primo passo senza dover necessariamente andare al ferro visto che ha un buon tiro in sospensione dalla media; deve però migliorare le percentuali da fuori perchè il 33% da 3pti non sarà sufficiente.

Jalen Wilson (Kansas – 6’8” – Ala)

A 23 anni sarà uno dei giocatori più “vecchi” del draft e c’è quindi chi ritiene che non abbia più margini di miglioramento e l’essere già pronto per l’NBA potrebbe non essere sufficiente per essere chiamato presto. Offensivamente ha tutte le caratteristiche che si possono cercare in un ala essendo un ottimo rimbalzista ed un naturale realizzatore che in base al difensore che si trova davanti può decidere di sfruttare l’agilità in post basso o utilizzare la sua velocità anche se deve migliorare nel tiro da fuori (33% da 3pti). Tatticamente è molto utile in quanto se in attacco può sfruttare i mismatch, in difese non li paga automaticamente in quanto può gestire sia giocatori più alti e grossi che più piccoli e veloci.

Marcus Sasser (Houston – 6’2” – Play-Guardia)

Uomo chiave nella difesa dei Cougars capace di mettere pressione sulla palla, ha finito la stagione con il 38% da 3pti, il 43% dal campo e l’85% ai liberi dimostrando un ambivalenza non facile da trovare. Il suo grande limite è rappresentato dall’altezza perchè se nei college poteva difendere anche sulle guardie, in NBA si troverebbe davanti giocatori molto più alti e fisici per cui non è difficile immaginare che si dovrà specializzare nel ruolo di play dove le sue capacità difensive sarebbero ancora più efficaci.

James Nnaji (Nigeria – 6’10” – Centro)

Il giovane ragazzo nigeriano dal talento fisico più che tecnico rappresenta una scommessa del draft perchè a 18 anni ha sicuramente davanti molto tempo per affinare le sue armi che però oggi sono limitate al gioco vicino al canestro o nel pick-and-roll. Buon difensore vicino al canestro anche grazie alle braccia lunghe (7’5” di apertura) ed all’elevazione tipiche dello stoppatore, restano i dubbi su quello che riuscirà a fare quando si troverà davanti le ali grandi NBA alle quali per ora concede svariati kg. Oltre che coi pesi deve lavorare molto sul tiro perchè il 68% dal campo non deve trarci in inganno in quanto ottenuto con appoggi al tabellone o tap-in ed il 52% ai liberi non si può considerare una base su cui lavorare.

Brandin Podziemski (Santa Clara – 6’5” – Guardia)

Dopo un anno dimenticato in fondo alla panchina di Illinois, Podziemski ha chiuso l’anno da Sophmore a Santa Clara con numeri esaltanti (19,9ppg – 8,8 rpg) dimostrando che anche un ragazzo non particolarmente alto e non particolarmente fisicato, all’interno del sistema adatto può costruirsi un ruolo che, non casualmente, è molto cercato in NBA. Una guardia che può penetrare sopportando i contatti, ma può anche realizzare con un arresto e tiro dalla media oppure metterla col 43,8% da 3pti e, al contempo. In difesa può accoppiarsi con i 3 ruoli dei piccoli ed in stagione ha rubato quasi 2 palloni a partita ma soprattutto ha un fiuto innato per il rimbalzo che l’ha portato a prenderne più di molti centri quotati. L’unico dubbio sta nel fatto che in stagione ha affrontato veramente pochi avversari di livello elevato ed in quei casi è rimasto sotto le sue medie abituali.

Jaime Jaquez (UCLA – 6’7” – Guardia)

Nell’ordine delle scelte sconta il fatto di essere un Senior e quindi 3/4 anni più grande degli altri perchè di ali capaci di prendere 8 rimbalzi, dare oltre 2 assist ed essere in grado di realizzare dal post grazie ai suoi movimenti rapidi, dalla media sfruttando il buon jumper anche in allontanamento piuttosto che da 3pti (anche se qui dev’essere più costante e selezionare meglio i tiri) non ce ne sono molte.

In difesa basta dire che gli è stato assegnato il “Hungry Dog Award”, il titolo che va al giocatore con più deviazioni, rubate, stoppate, intercetti e palle recuperate per far capire che è uno che non molla mai ma dovrà lavorarci fisicamente perchè non ha l’atletismo necessario per affrotnare delle ali mentre se accoppiato ad una guardia più veloce va in difficoltà perchè è lento nei movimenti laterali.

Amari Bailey (UCLA – 6’5” – Guardia)

Anche se meno produttivo del compagno Jaquez Jr non ci si dovremmo sospendere se venisse chiamato prima perchè ha 3 anni in meno ed all’NBA piace scegliere i giovani talentuosi da sviluppare in base alla proprie esigenze. Il 39% da 3pti sarebbe già sufficiente per attirare le attenzioni del piano di sopra ma se poi ci si abbina un ottimo trattamento della palla, la visione di gioco e la pressione che riesce a mettere sul portatore di palla, ovviamente l’interesse aumenta sensibilmente. Stranamente le ottime percentuali dal campo si scontrato con un pessimo 70% scarso ai liberi ma questo è un aspetto del gioco su cui non è difficile migliorare.

Ricky Council IV (Arkansas – 6’6” – Guardia)

Guardia anomala che ad un’altezza superiore alla media abbina una struttura fisica meno muscolare e non avendo una particolare elevazione o un primo passo di livello, ha dovuto sviluppare una penetrazione basata sull’agilità grazie alla quale riesce ad andare spesso in lunetta dove realizza con un buon 80%. Dotato di una buona tecnica di tiro che gli permette di avere un rilascio molto alto ha avuto però un crollo nella percentuale da 3pti che è passata dal 44% del primo anno al recente 27%, deve migliorare il gioco di squadra perchè realizza pochi assist. Difensivamente può abbinarsi dal play all’ala piccola purchè non troppo possente e quindi consente di mettere in campo diverse formazioni.

Keyontae Johnson (Kansas State – 6’6” – Guardia-Ala)

Giocatore multiruolo che solo per aver rinunciato nel 2021 al rimborso assicurativo da 5mln$ previsto per gli atleti oggetto di infortuni o malattie che ne compromettono la carriera professionistica merita di coronare il sogno di ogni cestista. Ottimo rimbalzista per il suo ruolo, la struttura fisica non deve trarre in inganno perchè è rapido al punto da prendere il rimbalzo e seguire la transizione, ma anche a battere il difensore in 1vs1 grazie al buon primo passo ed arrivare al ferro senza subire i contatti.

E’ anche un tiratore da 3pti affidabile (40,5% in stagione con un numero elevato di tentativi, oltre 150) ma deve ridurre le palle perse perchè le quasi 3 in NCAA diventerebbero troppe in NBA. Difensore multiruolo che, pur essendo un’ala naturale, può accoppiari alle shooting guard senza subirle particolarmente e riuscendo a limitare il numero di falli.

Zach Edey (Purdue – 7’4” – Centro)

Non ci dovremmo sorprendere se un giocatore di 220cm, consensus All-American, che ha vinto tutti i premi come National Player of the Year (Wooder Award, Naismith Award, Associated Press, Sporting News………..) e chiuso con 22,3 punti, 12,9 rimbalzi e 2,1 stoppate di media in meno di 32 minuti, verrà scelto verso la fine del primo giro. Purtroppo per lui la partita del Tournament contro Fairleigh-Dickinson ha evidenziato come la sua limitata mobilità lo faccia faticare nella difesa sul pick-and-roll dove o non riesce a fermare la penetrazione oppure, se si deve accoppiare con la guardia, venga poi facilmente battuto.

Nell’NBA di oggi questo rappresenta un grosso problema perchè si tratta di situazioni normali e quindi al momento è visto più come un giocatore di situazione che un titolare.  Poi è vero che vero che in post basso tiene la palla molto alta dove è impossibile rubargliela e se riceve profondo in area diventa difficile da fermare ma utilizzare una prima scelta per questo tipo di giocatore non è facile.

 

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