Playoffs NBA: sabato notte si parte.
Pur dopo una regular season poco impressionante, i Warriors sembrano ancora irraggiungibili, forse per l’ultima volta. Ma nuove contender si affacciano all’orizzonte, specialmente da Est: Giannis reclama il suo posto nell’Olimpo, mentre Kawhi appare l’unico umano capace di fermare i Guerrieri, come ha già dimostrato a tratti ai tempi di San Antonio. Ma come sempre l’Ovest sarà iper competitivo, da Denver a Oklahoma City passando per Houston che ha ancora il dente avvelenato.
Queste sono le nostre impressioni prima che tutto inizi: buon divertimento!
Milwaukee Bucks – Detroit Pistons
Max: l’impatto sotto i tabelloni dei Pistons non è da sottovalutare, ma i Bucks sono talmente organizzati e carichi che faranno fatica anche a perderne una soltanto. 4-0
Giorgio: i Bucks hanno l’MVP in pectore, il miglior record della Lega e un sistema di gioco straordinariamente efficiente. I Pistons hanno agguantato i playoff per il rotto della cuffia (perfino immeritatamente se vogliamo), hanno Blake Griffin acciaccato e Reggie Jackson come capo cordata. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? No contest rapido e avanti un altro. 4-0
Andrea: il commovente impegno di Blake Griffin meriterebbe qualcosa di più. Non si è distinto per professionalità negli anni dei Clippers, ma ha accettato la trade mettendo la testa bassa e continuando a migliorare. La squadra però è quella che è. C’è Reggie Jackson. Quindi è sweep per quegli altri – a maggior ragione perché non credo che i Bucks imploderanno ai playoff come in molti suggeriscono. 4-0
Francesco: Milwaukee accede alla post-season forte di sessanta vittorie e di un probabile MVP in Giannis Antentokounmpo, con un sistema moderno e un gruppo rodato ed efficiente, mentre Detroit è arrivata a giocarsela in modo un po’ rocambolesco, perdendo sette delle ultime undici partite. Pur schierando Blake Griffin, Andre Drummond e Reggie Jackson (e avendo in panca un COY come Casey) i Pistons saranno poco più di uno sparring partner per i ragazzi di coach Budenholzer, dai quali li separa un divario organizzativo abissale. 4-0
Toronto Raptors – Orlando Magic
Max: primo turno di tutto riposo per i Canadesi, che potrebbero vincere la serie anche schierando solo il secondo quintetto. Tutto questo senza nulla togliere all’enorme lavoro fatto da Clifford in Florida con una squadra di scappati di casa, gente senza arte nè parte che si è sbattuta tutto l’anno e alla fine ci ha creduto. Tanto di cappello, ma ora con Kawhi si è finito di scherzare. 4-0
Giorgio: la bella rincorsa finale dei Magic, guidati da uno spettacoloso Nikola “I’m in Contract Year” Vucevic, li ha portati a raggiungere una postseason che solo fino ad un mese fa sembrava un miraggio. Toronto però è squadra superiore sotto ogni punto di vista e nel primo anno senza lo spauracchio LBJ ha tutte le intenzioni di andare fino in fondo. Simply too much. 4-0
Andrea: Toronto è forse l’unica, solida certezza della griglia playoff a est del Mississippi. Non si accontenteranno di niente di meno della finale, e hanno l’esperienza necessaria per macinare gli avversari di più bassa caratura (come sarà il caso per questi Magic, finiti lì un po’ per caso). Vedremo più avanti, Toronto è attrezzatissima per le Finals e senza vedersi davanti il faccione di LeBron al secondo turno l’aria dell’Ontario potrebbe rasserenarsi. 4-0
Francesco: Se per Kawhi Leonard e Toronto il bello inizia ora, per i Magic di Vucevic l’obiettivo stagionale era semplicemente approdare ai Playoffs; una differenza d’ambizioni che lascia poco spazio per un pronostico aperto. Sarà viceversa una serie importante per alcuni giocatori di Orlando che avranno l’opportunità di misurarsi con il basket NBA “vero”, mentre per i Raptors questo primo turno costituirà un utile rodaggio in vista delle battaglie che li attendono dal secondo turno in poi. 4-0
Philadelphia 76ers – Brooklyn Nets
Max: lo dichiaro subito, sono innamorato perso di questi Nets, di come sono stati resuscitati dalla nuova dirigenza scuola Spurs, dai colori, dallo stile di gioco, dall’anima della squadra. Nel loro piccolo, hanno molto più talento dei Magic, ma questo non vuol dire purtroppo che siano già pronti ad impensierire Philadelphia in una serie di Playoffs. Peccato. 4-1
Giorgio: I Nets sono forse la più bella sorpresa della stagione e potrebbero strappare una gara in casa di puro entusiasmo giovanile, magari approfittando di un Embiid che potrebbe iniziare la serie in tribuna. Ma i Sixers hanno semplicemente troppa qualità ed esperienza per non prevalere alla distanza. P.S. Il duello Boban Marjanovic vs Jarret Allen promette spettacolo puro. 4-1
Andrea: I Sixers sono un’altra grande incognita, alla fine tutto il talento di cui dispongono ha cominciato a fruttare, ma coi malumori di Butler c’è paura che il giocattolo si rompa da un momento all’altro. I Nets sono clienti scomodi perché, all’opposto, non hanno nulla da perdere e vengono da un brillante finale di stagione. Con un Embiid così dominante, però, non si scende a compromessi. 4-2
Francesco: Joel Embiid e Philadelphia sono gli ovvi favoriti del pronostico, perché Brooklyn è una franchigia encomiabile per idee e professionalità, ma dispone di un roster che non definiremmo una cornucopia di talento. Nelle sue vesti di GM Elton Brand ha costruito un quintetto a base di star-power, aggiungendo Tobias Harris e Jimmy Butler a Simmons e Embiid. La struttura dei Sixiers potrebbe pagare dazio più avanti nei Playoffs, quando la pochezza della second-unit verrà esposta, ma contro Russell e Kurucs dovrebbe bastare la forza d’urto dello starting five. Restano da appurare le reali condizioni fisiche di Embiid (la sua assenza cambierebbe completamente la serie) e la sensazione è che coach Atkinson sia due piste avanti rispetto a Brett Brown. 4-2
Boston Celtics – Indiana Pacers
Max: Finalmente una serie ad Est con un minimo di rischio upset. Ma solo un minimo, perchè i BiancoVerdi hanno Irving, e Indiana… Collison. O Boston implode, oppure l’upset non si vedrà neanche in cartolina. 4-2
Giorgio: i Celtics sono favoriti, ma soltanto perché i Pacers sono orfani del povero Oladipo. Serie comunque tirata, che sarà soltanto l’antipasto di una postseason che si preannuncia decisamente complicata per quelli in verde, non tanto per la qualità del roster (che è altissima) quanto per uno spogliatoio che sembra sempre ad un millimetro dall’implosione. 4-3
Andrea: Boston ha vissuto una stagione deprimente, puntava molto più in alto, ma paradossalmente ai playoff potrebbe fare meglio – negli scontri diretti con le big ha uno score invidiabile. Però mancherà Marcus Smart, che è l’anima di questa squadra, mentre i Pacers hanno già fatto gli straordinari senza Oladipo – che è l’anima e pure il corpo. Immagino una serie combattuta ma non troppo spettacolare, i Celtics dovranno cercare di uscirne con entusiasmo. 4-3
Francesco: Orfani di Victor Oladipo, i Pacers si sono dimostrati resilienti e capaci di ripetere l’ottimo 2017-18, confermando la bontà tecnica del progetto portato avanti ad Indianapolis. Boston è una franchigia di ben altra levatura, ma l’infortunio di Marcus Smart ha generato una certa irrequietudine presso chi ne conosce il peso emotivo (e difensivo) per i bianco-verdi, in previsione di una serie che non sarà vinta di puro talento. Indiana ha costruito le sue fortune battendo con costanza le squadre abbordabili, mentre la nuova coppia Horford-Baynes assemblata da coach Stevens ha ridato slancio alla squadra, e dovrebbe bastare per avere la meglio di Sabonis e compagni. 4-2
Golden State Warriors – Los Angeles Clippers
Max: Dopo una stagione sotto il par per i loro standard, i Warriors si ripresentano in questi playoffs con lo stesso personale delle ultime 4 stagioni più un Cousins quasi in salute. I Clippers non avranno timore ad affrontarli in partite ad alto ritmo, ma non è detto che sia un bene, per loro. 4-1
Giorgio: Non è chiaro se esista qualcuno in grado di fermare questi Warriors, ma è decisamente improbabile che possano farcela i Clippers. La grande stagione di Gallinari e soci (seppur finita in calando) merita comunque il massimo rispetto, mentre per i Dubs questa serie servirà soltanto come riscaldamento in attesa di avversari più attrezzati al confronto. 4-1
Andrea: Bella la storia dei Clips, avvincente il modo in cui hanno difeso il posto nella griglia playoff e grandi speranze per il Gallo in azzurro, ma Golden State ha altro a cui pensare e non credo che si distrarranno al punto di cedere una partita. Avanti un altro. 4-0
Francesco: Recentemente rullati in RS con un distacco finale di 27 punti, i Clippers di Rivers e Gallinari (per quanto encomiabili e sorprendenti) sono probabilmente l’avversario che Steve Kerr si augurava di incontrare al primo turno. I Dubs hanno vinto tre dei quattro incontri stagionali, e l’unica flebile speranza per Los Angeles è che G-State si presenti scarica mentalmente al cancelletto di partenza. Difficile che succeda, anche considerando le 16 vittorie su 18 partite con cui Curry & Co. hanno inaugurato le loro recenti scorribande ai Playoffs. 4-1
Denver Nuggets – San Antonio Spurs
Max: Prevarrà il bel gioco di Denver o il sistema Spurs? Jokic riuscirà ad essere efficace anche nei playoffs o avrà la meglio Aldridge nello scontro diretto? Teoricamente San Antonio è più corta e DeRozan non è esattamente un giocatore da post season, ma di Popovich ce n’è uno solo. 4-3
Giorgio: Giovani contro vecchi. Freschezza contro esperienza. I Nuggets di Jokic meritano solo applausi per la stagione disputata, ma per far fuori Popovic in una serie alle sette partite potrebbe non bastare. Gli Spurs troveranno il modo di “rubare” una delle prime due gare in Colorado e di mantenere il fattore campo fino alla fine. Almeno secondo me, che notoriamente nei pronostici non ci prendo mai… 2-4
Andrea: Onore al merito per San Antonio, altra qualificazione guadagnata contro i favori del pronostico, ma Popovich ha anche beneficiato del livello calante della competizione nelle fasce medio-basse della Western Conference. Questi Nuggets sono all’esordio playoff e rischiano di sudare più del dovuto coi veterani in neroargento, ma non credo che abbiano conquistato il secondo posto per caso. Si inizierà a capire, però, se la pallacanestro di Jokic e compagni può essere adatta anche alla postseason. 4-3
Francesco: Apprezzatissimi dalla critica, divertenti e vincenti, i Denver Nuggets inizieranno i Playoffs con un’autentica prova del fuoco: San Antonio non è più una contender, ma resta una squadra pericolosa, ben allenata ed esperta. Coach Malone ha fatto autoironia parlando dell’argenteria di Popovich, ricordando che il suo unico anello è quello del matrimonio, e questo rende l’idea di come Denver (prima apparizione ai PO dal 2013) non si senta affatto favorita, a dispetto della seconda piazza ad ovest. Il rendimento di Nikola Jokic sarà l’epicentro della serie, ma occhio anche all’esperienza di Millsap e ai possibili passaggi a vuoto di DeRozan. 3-4
Houston Rockets – Utah Jazz
Max: Discreta gatta da pelare per i Rockets, che comunque sono cresciuti per tutta la stagione ritrovando almeno in parte l’efficacia difensiva della passata stagione. Sull’attacco niente da dire, palla ad Harden e Paul e pedalare. I Jazz come tutte le squadre ben organizzate e povere di talento nei Playoffs faranno fatica, è ingiusto ma è così. 4-1
Giorgio: E se… Harden è un mostro e i Rockets sono pur sempre (più o meno) gli stessi che meno di 12 mesi fa sono andati ad un bicipite femorale di distanza (forse) dal detronizzare Golden State. Ma occhio perché Quinn Snyder è un cliente (molto) scomodo e la Energy Solutions Arena il campo più caldo della NBA. L’uomo barometro della serie? Joe Ingles. Vado con l’australiano e con il clamoroso upset. 2-4
Andrea: Utah è un’ottima squadra ma Donovan Mitchell si è già giocato il fattore sorpresa e non c’è molto che coach Snyder possa opporre ai Rockets che, in un modo o nell’altro, dopo l’inizio disastroso si presentano ai playoff con una situazione ideale. Dateci la rivincita coi Warriors, please. 4-1
Francesco: Complice il percorso accidentato di Houston, quella che era stata nel ’18 una semifinale di Conference, si ripropone a 12 mesi di distanza già al primo turno, e saranno scintille tra Harden e Mitchell, tra Gobert e Capela, oltre che tra due allenatori intriganti per capacità di costruire una “cultura” (e in fondo, anche questa può essere una lettura, sia pure un po’ scontata: la difesa di Snyder contro l’attacco di D’Antoni). Terrà banco anche la tenuta fisica del rientrante Derrick Favors, e, per Houston, il rischio è di scontare sul più bello tutta la fatica (fisica e mentale) di una stagione trascorsa rincorrendo. 4-3
Portland Trail Blazers – Oklahoma City Thunder
Max: Scommettere contro i Blazers ai playoffs è troppo facile, dopo la brutta figura rimediata la passata stagione contro dei Pelicans non irresistibili. Questi Thunder a livello di quintetto possono essere stellari, a livello di panchina molto meno. La sfida nella sfida Lillard – Westbrook sarà spettacolare, quella Kanter – Adams un filino meno. 2-4
Giorgio: Il bruttissimo infortunio di Nurkic ha messo una pietra tombale sui sogni di gloria dei Blazers, spiace soprattutto per Lillard che sembra letteralmente perseguitato dalla sfiga. I Thunder sono incostanti, brutti e confusionari. Ma difendono come pazzi e la coppia Westbrook + George può davvero fare sfracelli. Sono tre anni che metto su OKC il mio dollaro “sbagliato” per la finale NBA, sarà finalmente la volta buona? 1-4
Andrea: Spiace pronosticare un’altra uscita di scena prematura dei Blazer, identica all’imbarcata presa l’anno scorso dai Pelicans, ma l’infortunio di Nurkic è uno di quei colpi che ti toglie il fiato. Portland va avanti a forza di regular season solidissime, ma pecca in entusiasmo e ha già dimostrato di subire molto questi cali di umore. OKC, al contrario, non ha mai convinto del tutto in queste 82 partite ma ha sempre dato l’impressione di avere qualche chip da parte, da mettere sul piatto nei playoff, e potrebbero mangiarsi i Blazers semplicemente col maggiore agonismo. Il Paul George visto quest’anno merita una deep run, considerando anche che Golden State e Houston sono dalla parte opposta del tabellone. 0-4
Francesco: Sarà Portland ad avere il fattore campo, ma lo sweep rifilato da OKC ai Blazers nel corso della Regular Season parla chiarissimo: i favoriti, anche e soprattutto dopo il terribile infortunio dello sfortunato Jusuf Nurkic, sono Russell Westbrook e compagni, a partire dal clamoroso Paul George di quest’annata vissuta in stato di grazia. L’impressione è che la tenzone abbia un padrone tecnico abbastanza chiaro (per quanto Stotts sia probabilmente migliore di coach Donovan), e servirà davvero una serie devastante da parte di Lillard & McCollum per dare ai Trail Blazers una chance di competere. 1-4
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