Arrivando a questa gara 4, quasi nessuno dava ai Cleveland Cavaliers alcuna speranza di ribaltare una serie in cui, 3-0 a parte, i Golden State Warriors erano fin qui sembrati sostanzialmente inattaccabili.
Molti ritenevano i Dubs favoriti anche in questa gara 4, che se vinta avrebbe chiuso un 16-0 nei playoff mai riuscito ad alcuna franchigia nella storia dello sport professionistico americano, consegnando definitivamente alla storia la formazione della Baia.
Ma LeBron e compagni sono pur sempre i campioni in carica e da campioni, anzi da super-campioni, hanno risposto con una partita di orgoglio e qualità che si è spinta ai limiti della perfezione cestistica. Serie riaperta? Non lo so, ma intanto siamo stati testimoni di un incredibile spettacolo di pallacanestro e ci siamo garantiti la possibilità di vederne un altro nella notte tra lunedì e martedì. E scusate se è poco.
I Cavs, partiti molto forte già nella partita precedente, sono usciti dai blocchi di partenza caricati a mille e nei primi 5 minuti avevano già messo a referto 24 punti, preludio ad una serata che sarebbe stata storica sotto parecchi aspetti. Ma ci arriveremo, intanto possiamo registrare che alla fine anche Tristan Thompson (5/10/5 al termine) ha deciso di venir giù a giocare con gli altri bambini.
LeBron stavolta sembra risparmiarsi un po’ all’inizio, soprattutto in difesa, e contribuisce nel primo parziale per “soli” otto punti. Che problema c’è, Love ne ha già messi 14, Irving 11, il resto dei Cavs 16. Il totale fa 49, un numero che sarebbe assolutamente rispettabile se totalizzato in metà gara. Ma qui siamo solo alla prima sirena…I Warriors sono a meno 16 e il bello è che hanno pure giocato bene, anche perché altrimenti a quest’ora sarebbero già sommersi dallo tsunami scatenato dalla formazione di casa. Ci si aspetterebbe che i Cavs non possano continuare su questi ritmi realizzativi ancora per molto.
Ma la marea non accenna ad arrestarsi, perché a questo punto i due leader della franchigia dell’Ohio decidono che è il momento di dare un’altra spallata alla partita.
Ora, per provare a riepilogare la portata storica del primo tempo disputato dai Cavs metterei lì un paio di numeri:
– 49 punti segnati nei primi 12 minuti (Record All-Time nelle Finali NBA)
– 13 triple segnate nei primi 24 minuti (Record All-Time nelle Finali NBA)
– 86 punti segnati nei primi 24 minuti (Record All-Time nei Playoff NBA)
– 60,9% nel tiro dal campo
– 59,1% nel tiro da tre punti
– 0 punti in contropiede concessi ai Golden State Warriors (per forza, facendo sempre canestro…).
Ho reso l’idea? Primo tempo letteralmente da fantascienza per la formazione dell’Ohio. Love è già a quota 17 (!), LeBron a 22 (!!) e Irving ne ha addirittura 28 (!!!).
Oh, i Warriors, grazie anche ad una tripla a fil di sirena del solito sospetto Kevin Durant, ne avrebbero comunque messi 68 con il 55% dal campo, roba che li garantirebbe di essere avanti nel punteggio in una qualunque altra serata contro una qualsiasi altra squadra. Ma non stasera, non contro questi Cavs.
Le squadre vanno al riposo, ma l’aria condizionata negli spogliatoi dev’essere senz’altro rotta, perchè dopo i canonici dieci minuti di intervallo si riparte a giocare e non si è raffreddato nessuno. In compenso, nello spogliatoio dei Cavs dev’esserci ancora un lettore di VHS funzionante, con dentro la stessa cassetta che ho io a casa con la registrazione dell’All Star Game del 2002.
Ma nonostante le triple, le schiacciate e il diluvio di punti, i Warriors non vanno al tappeto, sembra di vedere Rocky Balboa che, seppur massacrato da Apollo/Clubber Lang/Ivan Drago (scegliete voi), rifiuta di mollare.Ma ad ogni tentativo di rimonta degli avversari, i Cavs rispondono con energia e lucidità, anche se verso la fine del terzo periodo iniziano a fermare un po’ troppo la palla con isolamenti stanziali per LeBron o Kyrie.
La partita si fa fisica, violenta e di un’intensità mostruosa. Si scaldano anche gli animi e arriva persino un doppio tecnico per James e Durant, in quello che personalmente reputo il momento più iconico di queste NBA Finals.
Battaglia selvaggia, meravigliosa. Sono ben 7 i falli tecnici comminati dalla terna arbitrale (tra cui uno di una futilità assoluta a Dahntany Jones, eroe romantico della serie se ce ‘è uno).Anche il pubblico della Quicken Loans Arena è pervaso dall’energia che anima i suoi beniamini e parte anche il coro “Draymond sucks” diretto ad un Draymond Green, che per un attimo sembrava anche essere stato espulso. Poco dopo accadono due miracoli: Steph Curry sbaglia il primo libero dopo 34 centri consecutivi e Deron Williams mette il primo canestro della sua serie finale.
Il terzo quarto finisce 115-96 per i Cavs ma la panchina dei Warriors non molla nella maniera più assoluta e con un mini-parziale riavvicina la formazione della Baia sul -11. Ma stavolta Cleveland non si fa sorprendere e grazie ad altre due triple di Irving chiude definitivamente il discorso. Proprio quando le spalle erano inchiodate al muro, i giocatori dei Cavs hanno tirato fuori tutto il grande orgoglio che li distingue e costringono i Warriors a rimettere lo champagne in valigia e a tornare a San Francisco per una Gara 5 che avrebbero volentieri evitato (mancati guadagni o no).LeBron, grazie all’ennesima serata fuori da ogni logica chiusa a 31/10/11, si toglie lo sfizio di sorpassare in una sola serata sia Michael Jordan (al terzo posto per punti segnati nelle NBA Finals) e Magic Johnson (al primo posto per il maggior numero di triple doppie nelle Finals), ma ha ancora di fronte una montagna altissima da scalare.
I Cavs sono ancora sotto 1-3 e non so se potranno realizzare un’altra prestazione monstre come questa, soprattutto tirando da fuori con queste percentuali. Ma di sicuro, il granello di sabbia negli ingranaggi di quella macchina perfetta a nome Golden State Warriors è stato messo. Il resto lo vedremo…
Ex pallavolista ma con una passione ventennale per il basket NBA e gli sport americani in generale. Tifoso dei Mavericks, di Duke e dei ’49ers, si ispira a Tranquillo e Buffa ma spera vivamente che loro non lo scoprano mai.
Non sono un complottista, però tornare a GS a giocare gara 5 faceva comodo davvero a troppi per non pensarci…
E’ anche facile pensare che i CAVS non volessero subire l’umiliazione del 4-0 che poteva anche far sbiadire un poco l’impresa dello scorso anno: “a pieno organico entrambe, GSW ha spazzato via i Cavs nel terzo episodio delle Finali” avrebbero potuto scrivere i posteri. In più quando segni con quelle percentuali da 3 come ha fatto CLE fin dall’inizio è impossibile non demoralizzare gli avversari e dire, ok, questa è andata, pensiamo alla prossima. Detto ciò a me GS pare troppo forte per perderne 4 di fila, CLE dovrebbe giocare altre 3 gare come quella ultima e mi pare estremamente improbabile. L’unico aspetto a favore dei CAVS è che ho visto qualche Warriors un po’ nervoso: Green è sempre molto al limite, Zaza uguale, KT è sempre in bilico, potrebbe imbroccare una gara in cui non difende benissimo e non segna, Curry certe volte toppa; ma KD per ora mi è sembrato in formissima e 3 partite di fila in cui a GS non funziona nulla mi sembrano troppe.
notare come nella gif il “miglior rimbalzista” usi tutte e due le mani per buttare letteralmente via Curry e poter prendere il rimbalzo…tutto questo nel disinteresse assoluto degli arbitri