VOTI OTTENUTI: 909.488
ALL STAR GAME DISPUTATI: 3
STATISTICHE STAGIONALI: 20.5 punti, 10.9 rimbalzi, 1.8 assist, 22.3 PER, 51.3 eFG%
https://www.youtube.com/watch?v=IdZH4eA2a6I
Fin dal suo ingresso nella Lega, Kevin Love è stato un giocatore che ha raccolto pareri discordanti. Allo stesso modo anche il suo rapporto con l’All Star Game ha vissuto di alti e bassi. Nella sua prima stagione fu addirittura escluso dai convocati per la partita tra i rookies e i sophomores (in frontline gli furono preferiti Greg Oden, Michael Beasley, Brook Lopez e Marc Gasol), mentre al suo terzo anno dovette aspettare la convocazione da parte di David Stern per esordire nella gara dei “grandi” come riserva l’infortunato Yao Ming, nonostante in quell’anno stesse viaggiando a 21.4 punti e 15.5 ribalzi di media (in quell’occasione galeotto fu il tragico record 11-37 dei suoi Timberwolves). Dopo quella ci furono ulteriori due convocazioni con la maglia di Minnesota, nel 2012 e nel 2014, di cui l’ultima da titolare. In nessuno dei tre casi Love ha inanellato numeri roboanti e con ogni probabilità non lo farà nemmeno quest’anno in occasione del suo primo All Star Game in maglia Cavs.
D’altra parte il suo non è un gioco improntato sullo spettacolo puro o sull’atletismo, visto che Kevin è un giocatore che fa della tecnica e della pulizia stilistica il suo punto forte. Oltre ad essere un tiratore mortifero dall’arco è in grado di mettere palla per terra con grande proprietà, pur non essendo dotato di un primo passo rapido come quello dei vari Towns, Davis o simili. A questo abbina un solido gioco spalle a canestro, fatto di movimenti sul piede perno e di un tiro in fade away molto pulito. Aggiungete una tecnica di rimbalzo con pochi eguali nell’intera NBA e avrete un giocatore davvero completo, che hai tempi di Minneapolis era una macchina da punti e rimbalzi (ha anche in curriculum una partita da 30+30).
Il trasferimento in Ohio a casa James/Irving ha comportato un’ovvia riduzione dei suoi numeri e un ruolo di tipo diverso, al quale in un primo momento ha fatto fatica ad adattarsi. Ma la vittoria del titolo nella passata stagione ha probabilmente fatto capire a Love che val la pena sacrificare le statistiche personali sull’altare delle vittorie di squadra e infatti dall’inizio di quest’anno il buon Kevin sembra molto più coinvolto nei giochi, a prescindere dal numero di possessi che transitano dalle sue mani (che comunque sono in crescita). La sua quarta convocazione alla partita delle stelle è quindi meritata, anche se per Love e compagni il vero obiettivo saranno ancora le gare che si giocano all’inizio di Giugno.
Ex pallavolista ma con una passione ventennale per il basket NBA e gli sport americani in generale. Tifoso dei Mavericks, di Duke e dei ’49ers, si ispira a Tranquillo e Buffa ma spera vivamente che loro non lo scoprano mai.