VOTI OTTENUTI: 1.893.751
ALL STAR GAME DISPUTATI: 12 (due volte MVP)
STATISTICHE STAGIONALI: 25.6 punti, 7.8 rimbalzi, 8.1 assist, 51.2% dal campo in 37 minuti d’impiego
https://www.youtube.com/watch?v=sp7i7fQxMGY
Viste le dodici partecipazioni nelle passate edizioni della “Gara delle Stelle”, e le decine di titoli e trofei che costellano la carriera di uno dei grandissimi del Gioco, la convocazione di LeBron James al All Star Game (che sarà quindi il tredicesimo, and counting…) non è una notizia, e tantomeno una novità.
Quel che forse può sorprendere, è la sbalorditiva continuità e tenuta fisica di un atleta ormai trentaduenne, pronosticato –non più tardi di due anni fa– sull’orlo di un ormai inesorabile calo atletico che ne avrebbe condizionato l’impatto. LBJ ha smentito tutti, lavorando ancora meglio durante la off-season, asciugando il fisico possente e confermandosi a livelli di eccellenza assoluta, imparando a dosarsi benissimo, scegliendo quando e come aggredire le partite e gli avversari, dando seguito nei fatti alle frecciatine rivolte a Steph Curry, e confermandosi il giocatore più forte al mondo.
L’ala di Akron continua a viaggiare oltre quota 7 rimbalzi, 8 assist (cifra finora superata una sola volta in carriera, nel 2010) e oltre 25 punti con più del 50% dal campo: sono numeri che ne legittimerebbero anche la candidatura all’MVP stagionale.
Il figlio di Gloria, tri-campione NBA, gioca con la tranquillità di chi, ottenuto l’agognato titolo con i suoi Cleveland Cavs (e non è solo un modo di dire, indipendentemente dalla proprietà, che rimane saldamente nelle mani di Dan Gilbert), non deve più dimostrare nulla a nessuno.
Il rapporto con gli allenatori rimane ondivago (come il suo tiro da fuori) ma James sa delegare senza problemi ai suoi luogotenenti (Kyrie Irving e Kevin Love) quando la situazione lo richiede, si amministra e non perde un colpo, in attesa di una clamorosa settima Finale consecutiva (pronosticata da tutti, ma proprio tutti).
James è, per la natura stessa del suo gioco spettacolare e votato al passaggio, un “animale da All Star Game”, e infatti vanta, nel proprio ricchissimo palmares, anche due All Star MVP, per quanto un po’ datati: parliamo infatti del 2006 e del 2008.
Che sia giunta l’ora di arricchire la vastissima bacheca dei trofei di casa James, e di pareggiare gli MVP delle Finals?
Seguo la NBA dal lontano 1997, quando rimasi stregato dalla narrazione di Tranquillo & Buffa, e poi dall’ASB di Limardi e Gotta.
Una volta mi chiesero: “Ma come fai a saperne così tante?” Un amico rispose per me: “Se le inventa”.