Dopo le vittorie nelle rispettive gare 7 disputate domenica, Miami e Toronto, si affrontano all’Air Canada Centre per gara 1 del secondo turno di playoff.
Il primo quarto, giocato a ritmi bassi, si chiude in perfetta parità con Valanciunas che stravince il duello con i lunghi di Miami chiudendo con 10 punti e 3 rimbalzi.
La musica non cambia nel secondo periodo con i due team che rispondono colpo su colpo ai canestri avversari fino ad arrivare all’intervallo lungo con Toronto avanti di due e tanta incertezza su chi la spunterà alla fine.
Facendo leva sull’esperienza, gli Heat, si prendono l’inerzia della partita nel terzo periodo. La premiata ditta Dragic-Wade mette a referto ben 19 dei 27 punti segnati da Miami nel terzo quarto mettendo a nudo tutti i problemi del back court di Toronto che fatica a trovare il bandolo della matassa non solo in difesa, ma anche in attacco, dove, come ormai consuetudine, Lowry e DeRozan si cimentano nel più spinto e improduttivo hero-ball possibile.
Miami approfitta del momento difficile di Toronto e prova a chiudere la gara accelerando a inizio quarto periodo fino a toccare la doppia cifra di vantaggio.
Casey, però, pesca il coniglio dal cilindro e va col quintetto piccolo con Cory Joseph a gestire i possessi. La scelta si rivela subito vincente e gli 8 punti dell’ex-Spurs guidano la rimonta dei Raptors a 1’ dalla fine.
Quello che succede nell’ultimo minuto di gioco merita un capitolo a parte: con Toronto sotto di due, Dragic da 3 e Johnson con 1/2 dalla lunetta sembrano chiudere definitivamente il match.
Toronto però non ci sta e, prima con Joseph e poi con la tripla di Ross accorcia nuovamente. Whiteside fa 1/2 dalla lunetta e la disperata tripla da centrocampo di Lowry finisce incredibilmente dentro mandando la partita all’overtime.
Gli Heat non accusano il colpo e nei primi 4’ piazzano un parziale di 8-0 che sembra essere quello buono per portarsi a casa la vittoria. Sulla falsa riga del quarto periodo, però, Toronto si lancia in una disperata rimonta che non va a buon fine a causa della scellerata gestione di DeRozan che non sfrutta l’errore sulla rimessa di Dragic e consegna la palla a Wade che chiude finalmente la contesa con un gioco da 3 punti.
La palma di migliore in campo va per forza di cose al back court di Miami; Dragic e Wade dopo un primo tempo passato a guardare prendono il controllo dell’operazione nella seconda parte e con 50 punti totali guidano Miami a una fondamentale W che ribalta il fattore il campo e li vede, ora, favoriti per il passaggio del turno.
Per i canadesi, invece, sono emersi i noti problemi già palesati nella serie contro Indiana. L’attacco fatica a costruire tiri puliti e il 23% dalla lunga distanza fornisce un’indicazione ben precisa di quanto appena detto.
La scelta di giocare con 4 piccoli ha pagato soltanto quanto è stato Joseph, forse il vero cervello di questa squadra, a dettare i ritmi ma rimane comunque una tattica da cavalcare soltanto in alcune fasi del match perché il mismatch a rimbalzo contro una squadra fisica come Miami è evidente.
Lowry continua a essere dannoso con un’infinità di scelte sbagliate mentre DeRozan, pur forzando come il solito, sembra essere in ripresa rispetto alle opache prestazioni delle prime gare contro Indiana.
In gara 2, che si disputerà domani notte, è lecito aspettarsi quantomeno una reazione d’orgoglio da parte dei Raptors che con un’altra sconfitta sarebbero ad un passo dall’eliminazione.