I Blazers vincono Gara 6 per 106 a 103 e chiudono la serie per 4 a 2 eliminando al primo turno dei playoff i Los Angeles Clippers, o quel che rimane dei Clippers e si guadagnano il privilegio di sfidare i campioni uscenti dei Golden State Warriors, vedremo se al completo o se ancora privi di Steph Curry.

Sostanzialmente Gara 6 ricalca la partita precedente con le due squadre vicine, con i CLippers “resilienti” che seppur in condizioni davvero difficili, con Paul e Griffin in borghese a bordo campo, non vogliono lasciare nulla di intentato e vogliono rendere la vita difficile ai Blazers.

I Clippers mettono in atto l’unico piano partita possibile: tanta difesa, cercare di vincere tutte le situazioni “50/50”, provare a buttarla anche un po in “caciara” e in attacco spazio a Austin Rivers e sopratutto a Jamal Crawford l’unico vero attaccante che rimane nel roster di Coach Rivers.

Il piano partita degli Angelini funziona, fin quasi alla fine, difatti le squadre saranno divise alla sirena da soli 3 punti, Crawford sarà il miglior marcatore della gara con 32 punti, Rivers contribuisce con 21 punti, 8 assist e 11 punti di sutura (rimediati nel primo periodo dopo una collisione di gioco) ma non sono sufficienti a Los Angeles per vincere la gara e tenere viva la serie.

Per darvi un’idea il Quarto Periodo inizia con i Clippers addirittura in vantaggio, 82 a 80, poi la fatica si fa sentire e le percentuali al tiro scendono e Portland riprende il sopravvento arrivando a più 6 in un paio di momenti nel quarto, l’ultima a 1’37” dal termine quando Lillard fa due su due ai liberi e porta il punteggio sul 103 a 97 per i suoi.
I Clippers però hanno ancora energia, Reddick mette a segno 2 punti, Crawford 4 e nel giro di tre possessi le due squadre sono pari 103 a 32 secondi dalla fine.

Sul possesso successivo i Blazers non trovano il canestro ma trovano il fallo su Plumlee che va in lunetta con la partita in parità a 14 secondi dal termine, Plumlee è un tiratore in stagione regolare da 64% ai liberi ed ha nelle mani la gara, non proprio tutti la Moda Center sono convinti che Mason segni i liberi, ma lui fa 2 su 2, e poi dall’altro lato del campo Crawford sbaglia il tiro per pareggiare la partita, il rimbalzo è ancora di Plumlee che subisce fallo e segna uno dei due tiri liberi per fissare il punteggio sul 106 a 103 finale.

Come si dice in questi casi? I Clippers escono sconfitti ma non battuti, hanno lottato fino alla fine e si sono arresi con l’onore delle armi, anche se alla fine che va avanti nei playoff è la squadra di Portland.

Esprime bene in poche parole tutto questo Rivers a fine gara: ‘It’s mixed emotions right now,I’m very sad, I’m very disappointed, but I’m also very proud. This team had more heart than any other team I’ve coached.’

La squadra dell’Oregon con la vittoria in questa serie completa il ribaltamento di una stagione cominciata con la perdita nella free-agency del loro giocatore di riferimento, LaMarcus Aldrige, proseguita con la costruzione di un roster composto da illustri sconosciuti che però sono riusciti a diventare squadra e che dopo una prima parte di stagione non brillantissima, erano 15 vinte e 24 perse a Gennaio, sono prima riusciti ad arrivare ai playoff con la 5 testa di serie e poi si sono guadagnati il diritto di sfidare i campioni in carica degli Warriors nella semifinale della Western Conference.

Lillard, autore di 28 fondamentali punti in gara 6, parlando di questa partita e al proseguo del cammino nei playoff della sua squadra dice: “We didn’t panic when they put up a fight. We did the things necessary to win the game. And now We’re just going to go out there and we’re going to compete and we’re going to put our best foot forward.”

Adesso vedremo che Warriors ci saranno in campo, con o senza Steph Curry, e se i Blazers sapranno approfittare dell’assenza del miglior giocatore della lega o se gli Warriors saranno comunque un ostacolo troppo duro per Portland, che si è comunque guadagnata la possibilità di competere per il massimo traguardo stagionale, e nessuno all’inizio dell’anno dava una possibilità a Lillard e compagni, adesso sono pronti per rendere dura la vita ai campioni uscenti di Golden State.

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