Charlotte aveva un match point da giocare in casa, guadagnato con fatica a Miami. In perfetto stile Hornets, cui evidentemente le cose più semplici non piacciono, l’ha sprecato.
Delusione tra i tifosi dell’Hornets Nation e Alveare espugnato nella partita più importante giocata sino a oggi con Jordan presente. Ai Calabroni sono mancati alcuni attori protagonisti di gara 5 come Marvin Williams e Lee, ma soprattutto la panchina con Jeremy Lin ha deluso.
La difesa di Miami ha fatto un lavoro veramente eccezionale contenendo Lin e mettendo in difficoltà l’attacco di Charlotte che si è dovuto troppo spesso affidare al quasi solo Walker con il supporto di Jefferson.
Kemba nel finale ha rischiato anche di far pareggiare Charlotte in una gara tirata ad inseguire dal secondo quarto con Miami in alcuni momenti sembrata anche in controllo del ritmo e nel punteggio, ma dopo aver piazzato una decina di punti ha fallito l’aggancio con la sospensione a :1.04 dalla fine, così nel finale è emerso Wade che con gli infrarossi scrutava la difesa di Charlotte e la batteva con due triple (la seconda a 46 secondi dalla fine dopo l’errore di Kemba, approfittando del cambio marcatura), un fade-away dopo il giro completo su se stesso con Lee appiccicato più una stoppata sigillo su Walker decisivo per il 90-95. Il finale è stato di 90-97 per gli ospiti.
Il N°3 di Miami ha detto che si sarebbe dovuti tornare a Miami per giocare la decisiva gara 7, nella quale gli Heat avranno il vantaggio del pubblico amico a rendere l’ambiente saturo di gas irrespirabili e pesanti per i Calabroni, mentre gli Hornets dovranno decidere cosa fare da grandi; se per loro questa gara 6 sarà una mazzata psicologica, Miami passerà il turno, se invece saranno calmi e prevarrà la sana voglia di rivalsa sportiva (come quella usata da Miami stanotte), allora avremo ancora una volta una partita intensa dagli esiti incerti, ma state pur sicuri che Charlotte in quel caso sarebbe una brutta cliente per tutti aldilà del risultato finale.
La chiave della vittoria degli Heat, oltre al finalone di Wade e a un Dragic che ha dato molto nel secondo tempo ai suoi, è certamente stata la vittoria netta a rimbalzo. Un 46-31 per gli ospiti che sotto le tabelle hanno fatto incetta di rimbalzi (11-5 quelli offensivi).
Anche la percentuale nel tiro da tre punti per Miami è stata importante, il 50% con un tre su quattro di Deng che ha chiuso con 21 punti, superato in casa Heat da un Wade da 23, ha decretato il ritorno a Miami nella partita domenicale per la “bella”.
Terribili Marvin Williams con 0/7 dal campo per Charlotte e Jeremy Lin con 1/8 che perdeva anche tre palloni riuscendo poco a utilizzare la sua drive per appoggiare, guadagnare liberi o fornire assist. Walker con il career high di 37 punti non è bastato, così come Jefferson a 18.
Dragic ha chiuso con 14 punti, Zeller, bravo nei tagli, con 12, Whiteside ha dato 4 stoppate e catturato 7 rimbalzi, è uscito nei minuti finali per il sesto fallo speso in difesa su una penetrazione.
Batum invece dopo aver segnato 6 punti nel primo tempo è dovuto uscire per il solito problema alla caviglia e non è più rientrato. Richardson si è fatto male proprio sull’azione finale e si teneva la spalla, viene dato in game time decision, anche se sembrava piuttosto sofferente.
La partita
Durante la presentazione le formazioni si rivelavano. Per Miami lo starting five era il solito; G. Dragic, Wade, J. Johnson, Deng e Whiteside, Charlotte si adattava come al solito con; Walker, Lee, M. Williams, F. Kaminsky e Jefferson con Batum lasciato precauzionalmente ancora in panchina.
La palla a due era vinta come il solito da Miami, Kaminsky non saltava nemmeno e Whiteside la portava nella propria metà campo, Heat che varcato il passo della frontiera offensiva lasciavano a Deng l’incombenza di segnare, dal palleggio si staccava da Kaminsky e realizzava lo 0-2 a 11:38 (come spesso accade ancora lui a realizzare il primo tiro per gli Heat), passavano, però solo 12 secondi e un’accelerazione di Kemba era già letale, appoggio sulla destra del canestro e pareggio. Kaminsky portava per la prima volta in vantaggio gli Hornets con un giro antiorario chiuso in gancio in uno contro uno sulla baseline destra all’incrocio con il pitturato.
Deng da sotto e Whiteside, grazie al rimbalzo offensivo e al tiro ravvicinato ribaltavano il vantaggio Ma Kaminsky approfittava di uno scarico indietro di Kemba per avere spazio e colpire da tre punti con i quali ripassare in vantaggio sul 9-8.
Johnson con un’esitazione si procurava un comodo floater nel pitturato a 6:13 con il quale pareggiava, a questo punto Walker trovava un break da 7 punti per Charlotte (due entrate intervallate da una tripla in transizione), ma Miami con un contro parziale identico e pareggiava a quota 18 con Deng da fuori.
Il punteggio si alzava per i canestri di Zeller e Dragic nel finale e Hornets a rincorrere 24-27 alla prima sirena.
Le difficoltà di Lin si evidenziavano subito anche nel secondo quarto quando andando per un reverse layup cercando di evitare la stoppata calibrava sul secondo ferro, Marvin recuperava fortunatamente il rimbalzo offensivo, ma poso dopo Lin nel mezzo della metà campo offensiva girava su se stesso cercando qualcuno da servire ma, Clifford accortosi che Jeremy non trovando nessuno rimaneva bloccato, chiamava un break da 20 secondi.
Walker con un fantastico cambio mano in appoggio provava a battere la difesa di Miami, ma un altrettanto prodigioso Richardson in recupero con la stoppata negava la gioia del canestro a Kemba, ripartiva Miami in attacco, anche qui sembrerebbe canestro fatto ma Winslow lanciato era fermato da uno Zeller lanciatissimo dietro di lui in recupero che inchiodava la sfera al plexiglass.
Non segnava Miami sul prosieguo e Walker in contropiede segnava fluttuando in elegante appoggio. Lin in attacco era stoppato da Wade, ma da pochi passi raccoglieva Batum che non aveva difficoltà a segnare. Un banker di McRoberts riportava a +1 Miami a 9:38.
Una dozzina di secondi più tardi Walker invertiva il vantaggio con due FT ma il team che comandava cambiava nuovamente e ripetutamente con Wade in floater a 8:49, con Zeller a 8:37 sempre in floater, con due FT di Whiteside a 8:24 finché Winslow recuperando un rimbalzo sotto non allungava sul 34-37.
Kemba accorciava ma ancora Winslow ridistanziava Charlotte grazie a due liberi (fallo di Lin), a 7:20.
Lin sbagliava dimostrandosi in serataccia, Wade falliva ma lui non l’era, Lin andava a rimbalzo, Winslow glielo strappava ma con il fallo, in bonus a 6:47 gli Hornets andavano a battere due FT con Lin mantenendo percentuali perfette.
Il 2/2 dava il 38-39 ma Whiteside dalla vernice colpiva, gli Heat compivano un primo passo decisivo per raggiungere un vantaggio che li avrebbe portati poi a comandare l’incontro quando un divino giro a 360° di Walker in corsa per liberarsi della marcatura era da svenimento, Whiteside però non si faceva incantare e andava a stoppare il tentativo d’appoggio che avrebbe meritato miglior fortuna.
Hornets impreparati sulla transizione e tripla di Richardson da destra per il 38-44. Miami raggiungeva i 50 punti con Deng e il vantaggio aumentava a 8 (42-50), spin di Jefferson e up & under per il 44-50, gli Heat, però rispondevano con una specie di gancio laterale a una mano di Wade a superare il difensore e con Winslow che fuggiva dalla mischia per una palla a due nella metà campo offensiva degli Hornets e chiudeva in schiacciata solitaria.
Il canestro valeva il +10 che non era il massimo vantaggio ospite, raggiunto con una tripla di Deng dall’angolo a 1:32.
-13 Hornets, squadra un po’ in crisi senza i suggerimenti di Lin, ci pensava allora Batum con 4 punti consecutivi a chiudere il quarto sul 50-59.
Walker dalla top of the key andava per la tripla cercando il contatto, scoordinato riusciva comunque colpendo il tabellone a ottenere i punti desiderati e a 9:00 dalla terza sirena Charlotte tornava sotto il gap dalla doppia cifra (55-64).
A 8:29 drive e scarico ravvicinato di Kemba per Jefferson che si lasciava andare a un’inusuale dunk appesa. A 6:44 mentre Kemba lamentava un fallo per un sottomano mancato Dragic era abbattuto da Kaminsky in aiuto sotto canestro.
I due liberi entravano e Charlotte tornava allo svantaggio iniziale della ripresa. Jefferson da sotto e Walker con un crossover esterno e fantastico su Deng guidavano la riscossa ma nel momento nel quale il pubblico tornava a farsi sentire a gran voce, il lavoro di giro palla degli Heat dava i suoi frutti; il terminale era Deng che dall’angolo sinistro colpiva da tre punti per il 61-69. Kemba in serata opposta a quella di Lin; tre liberi a 4:33 per fallo di Dragic e 64-69.
Le distanze rimanevano invariate sino al termine del terzo quarto anche perché Dragic nel finale era impossibile da marcare per gli uomini di Clifford. Ci si affacciava all’ultimo quarto così sul 70-75.
Lin a 10:44 segnava il suo primo canestro su azione con uno step back dalla vernice.
Haslem in attacco prendeva un rimbalzo, grave problema degli Hornets, da sistemare per il possibile e segnava i liberi a 10:19. Lin andava a commettere sfondamento su Haslem in maniera netta, lo stesso lungo aveva a che fare con Walker a 9:43, Kemba però riusciva a batterlo andando in controtempo in ricaduta contorcendosi per realizzare con la mano destra.
Wade si dimostrava già pronto per il finale alzando una parabola alta che scavalcava un Lee attento ma impotente sul canestro del 74-79. Arrivava anche il primo canestro di Lee, Marvin era impreciso sul floater in girata e Courtney dalla sinistra ribadiva con grinta a canestro. Whiteside vanificava il tentativo d’avvicinamento andando con il tiro sopra Zeller nel pitturato.
Per Charlotte si metteva male quando Lin commetteva un altro fallo offensivo andando dritto per dritto a sbattere sul difensore non premiando una steal fantastica di Lee che poi gettandosi per terra e rotolando riusciva a servire anche il contropiede di Charlotte.
A 7:11 Dragic segnava facendo arrampicare la palla oltre il ferro, Zeller avrebbe la possibilità di due liberi per il quinto fallo di Whiteside ma li mancava entrambi e l’errore si rivelava pesantissimo.
Anche se si faceva perdonare parzialmente stoppando Haslem. Continuava a “buttare” male con lee ai quali erano fischiati i 5 secondi sulla rimessa laterale e con il jumper di Dragic i neri ospiti si portavano sul 76-85.
Con le spalle al muro e disperati, si esaltava Walker per Charlotte; dopo una penetrazione Kemba trovava il pertugio giusto per alzare da sotto il pallone del 78-85.
Marvin da tre andava corto, era Walker invece a segnare da tre punti andando dietro il blocco di Jefferson sulla sinistra, step back per battere il rientro di Richardson e allo scadere sei 24 secondi i bianchi tornavano a -4 (81-85).
A 4:01 Whiteside arrivava sul rimbalzo con Kaminsky a fare un brutto tagliafuori. Canestro e libero mancato.
A 3:05 Wade provava il colpo del K.O., tripla from downtown e 81-90.
Walker non perdeva tempo e a 2:54 accelerava contatto laterale con Hassan, per lui sesto fallo e partita finita, per Kemba un gioco da due punti per il libero mancato.
Walker a 2:36 segnava la tripla e mandava Charlotte sull’86-90, un reverse layup fatto passando da destra a sinistra sotto il ferro mostrava un Walker in formissima.
Il -2 dava ancor più entusiasmo al pubblico amico ma Wade a :46.0 metteva un’altra tripla.
A :39.3 drive di Kemba che questa volta preferiva il passaggino laterale per Big Al bravo a mettere dentro.
90-93… a risolvere la gara per Miami era Wade, gli Hornets cercavano la difesa pulita, giro si se stesso della guardia di Miami che dall’angolo sinistro del pitturato in fade-away andava oltre l’incolpevole Lee chiudeva i conti sul 90-95, andando anche a stoppare Kemba poco dopo, con gli Hornets in barca a commetter fallo solo a circa 5 secondi dalla fine.
La gara si chiudeva sul 90-97 dopo due FT per Miami.