Con un fantastico secondo tempo Indiana impatta la serie e ci regala una gara 7 dal pronostico impossibile.
È win or go home per i Pacers che dopo aver sciupato 13 punti di vantaggio nell’ultimo quarto di gara 6 sono costretti a vincere per mantenere vive le speranze di passaggio del turno.
Il match comincia così com’era finito due giorni fa in Canada: Indiana fatica a trovare la via del canestro mentre Toronto trova facilmente la via del canestro toccando subito la doppia cifra di vantaggio. A questo punto Vogel cambia assetto e inserisce Solomon Hill ad agire da stretch 4. L’ex-Arizona entra bene nel match mandando a bersaglio due bombe che, insieme ai 4 punti di Mahinmi e ai 2 di George, portano Indiana sul -2 a fine primo quarto.
Il secondo quarto scivola via sulla falsa riga del primo, difesa intensa, attacchi sterili e nessun parziale in grado di far pendere l’inerzia del match verso una delle due franchigie.
L’Indiana, che esce dagli spogliatoi, è tutt’altra squadra rispetto a quella del primo tempo apparsa scarica e poco ordinata soprattutto in attacco. Gli uomini di Vogel soffocano l’attacco dei Raptors e con i 19 punti del duo George Hill-Ellis mettono a referto un parziale di 31-20 che li proietta nell’ultimo quarto con tutti i favori del pronostico.
Vogel non commette lo stesso errore di gara 5 e lascia Paul George in quintetto anche a inizio dell’ultimo quarto. Il californiano risponde presente e, coadiuvato da un ottimo Turner, infila il parziale di 12-0 che chiude definitivamente la contesa.
Toronto si conferma ancora una volta una squadra troppo emotiva, incapace di reagire con raziocinio ai break avversari e in grado di affidarsi soltanto alle lune (storte) del duo Lowry-DeRozan che chiudono la serata con un poco invidiabile 7-27 al tiro che non fa altro che aumentare i dubbi sulle capacità di comportarsi da leader dei due.
Man of the match: Myles Turner
Il rookie, promosso in quintetto a partite da gara 4, sfodera un’altra prestazione a tutto campo. In attacco la sua versatilità lo rende già un giocatore moderno in grado di punire sia col piazzato dalla media sia con le conclusioni in prossimità del ferro, ma, ciò che più stupisce, è la sua capacità di difendere il pitturato con grande efficacia pur scontrandosi spesso contro un avversario temibile coma Valanciunas.
Il suo box score recita così: 15 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate ma fermarsi alle mere statistiche non permette di apprezzare a pieno l’apporto che il fresco ventenne porta alla causa. Menzione d’onore, infine, per Solomon Hill che da la scossa ai suoi con due triple consecutive nel primo quarto e che chiude il match con un più che mai indicativo +32 di plus/minus.
Verso Gara 7
Per il decisivo match che si disputerà nella notte tra domenica e lunedì c’è poco da spiegare. Indiana ha trovato la quadratura del cerchio e solo il suicidio di gara 6 le ha impedito di passare già il turno, ma, la strada che stanno percorrendo sembra essere quella giusta per mettere a nudo tutti i difetti di Toronto.
Casey, dal canto suo, ha cambiato davvero poco nel corso delle 6 gare disputate fino ad ora: ha promosso Patterson in quintetto togliendo scola dalle rotazioni ma il risultato è rimasto sempre lo stesso perché, più che un problema d’interpreti, quello dei Raptors, sembra essere un problema di testa. Lowry e DeRozan faticano a prendere per mano i compagni nei momenti di difficoltà e danno via ad un domino di pessime scelte che fa scivolare via definitivamente l’inerzia del match dalle loro mani.
Un discorso razionale ci porta a vedere Indiana come logica favorita ma si sa che l’NBA è il posto “where amazing happens”.