Il Texas non è uno stato particolarmente noto per la danza, se non forse per i balli di gruppo in stile country, ma nei giorni scorsi nei salotti televisivi dello sport USA non si è parlato d’altro che di questo:
https://www.youtube.com/watch?v=yooJZy3pRhY
Ora, tralasciando il giudizio stilistico sulla performance (sic) del duo di Oklahoma City, che l’interferenza griffata Villanueva-Anderson avesse o meno disturbato la concentrazione di Westbrook e compagni, la cosa non era stata particolarmente gradita.
https://www.youtube.com/watch?v=CtDx_StpStw
Per questa Gara 3, il consueto balletto si è svolto invece senza ulteriori incidenti (grazie anche alla presenza di un “cordone di sicurezza” formato da Anthony Morrow e Mitch McGary) e possiamo quindi finalmente tornare a parlare di basket.
Un po’ a sorpresa J.J Barea si fa riveder già dalla palla a due e Carlisle recupera anche David Lee, ma non Deron Williams, la cui schiena ha dato forfait nel terzo quarto di Gara 2 ed è in forse per il resto della serie. Tutti presenti invece dall’altra parte e occhi che tradiscono la voglia di cancellare la brutta prestazione di martedì.
Tripla dall’angolo di Robertson per aprire le danze (stavolta sul campo), mentre Dallas all’inizio prova a coinvolgere Pachulia come passatore dal post alto ma è subito costretta ad inseguire.
Ottimo inizio per Ibaka e per Waiters, ma è Kevin Durant a cominciare davvero “cattivo”, attaccando dal palleggio tutti i marcatori che gli capitano a tiro e sfruttando i mismatch in post basso. Nella sfida tra leader prova a rispondere Dirk Nowizki, che con un canestro in fade away con fallo riporta i suoi a meno sei per chiudere il primo quarto sul 27-21 OKC.
Subito altri otto punti in un amen per KD e vantaggio che supera le 15 lunghezze a metà secondo quarto, nonostante qualche zingarata di Barea che aggiunge anche una tripla per tentare di tenere in scia i suoi.
I Thunder continuano a spingere sull’acceleratore, ma un altro paio di triple di Matthews e Nowitzki nel finale del primo tempo permettono a Dallas di ricucire parte dello strappo e la prima metà di gara si chiude sul 58-48.
Gli ospiti sembrano avere una grande energia, mentre la difesa dei Mavericks non è ai livelli della gara precedente. Soprattutto però, la partita si gioca al ritmo dei Thunder, che aprono il secondo tempo con un altro break di 9-0.
I Mavs appaiono stanchi, nonostante i tre giorni di riposo, manca la ferocia di gara 2 e lo stesso pubblico texano sembra percepire la difficoltà dei suoi beniamini faticando a scaldare l’ambiente.
Attenzione però, perché questi Mavs non sono mai domi e il 41 da Würzburg non vuole arrendersi: una tripla e un canestro in entrata e Dallas torna a meno nove con 5 minuti da giocare nel terzo parziale, stimolata anche da una piccola baruffa tra Adams e Felton.
OKC però ha semplicemente più birra in corpo e l’ultimo parziale comincia con la squadra ospite a +19. Per quanto i Thunder abbiano bruciato in stagione una quota record di partite cominciando in vantaggio il quarto quarto, stavolta sembra non esserci speranza di rimonta per i Mavericks.
Infatti, Kanter e Adams continuano a giganteggiare a rimbalzo d’attacco (4 a testa a fine gara) e la zona match-up di Coach Carlisle viene bucata con un altro paio di triple dagli angoli. Due pregevoli schiacciate del rookie Justin Anderson testimoniano che il ragazzo ha energie da vendere ma non c’è niente da fare. 131 a 102 il punteggio finale, l’American Airlines si svuota e Oklahoma City si riprende in un colpo solo fattore campo, inerzia e serie.
Durant e Westbrook hanno risposto come ci si aspettava alle critiche di Gara 2: 34 punti il primo e 26 con 15 assist il secondo. Ottimo anche l’apporto della panchina di Oklahoma, con Waiters e Kanter che da soli combinano per 40 punti contro i 26 dell’intera panchina dei Mavs.
Per Dallas, Matthews ritrova la mano al tiro e firma 22 punti, ma il suo -28 di plus-minus dimostra che non è nella metà campo offensiva che può aiutare i suoi in questa serie. Nowitzki (anche lui con un ginocchio malandato), Barea e Felton fanno quello che possono ma l’impressione è che se non combinano quale altro pasticcio i Thunder siano semplicemente troppo forti per rischiare di perdere un’altra partita contro questi orgogliosi ma malandati Mavericks.
Oppure in Gara 4 Villanueva potrebbe provare di nuovo ad interrompere il “Lago dei Cigni” versione OKC e vedere cosa succede…
Ex pallavolista ma con una passione ventennale per il basket NBA e gli sport americani in generale. Tifoso dei Mavericks, di Duke e dei ’49ers, si ispira a Tranquillo e Buffa ma spera vivamente che loro non lo scoprano mai.