Proprio quando i Los Angeles Lakers si accingevano ad archiviare il 2015-16, salutando per lâultima volta Kobe Bryant e fregandosi le mani in vista del draft, lâattualitĂ ha riportato vento di tempesta a El Segundo, dove si pensava ormai di intravedere il sereno allâorizzonte (leggi: Brandon Ingram o Ben Simmons).
DâAngelo Russell (ventâanni un mese fa) e Nick Young (che di anni ne ha trenta) sono amici, e passano il tempo a farsi scherzi idioti, quelli che in inglese si chiamano âpranksâ. Non esattamente attivitĂ da raffinati intellettuali, ma dâaltronde, e lo diciamo senza malizia, DâAngelo e Swaggy P non sono lâimmagine della maturitĂ .
Per fare uno scherzo, Russell registrò furtivamente il video di una conversazione con Young, incalzandolo a proposito delle sue infedeltà alla fidanzata, la rapper Iggy Azalea.
In teoria, doveva finire lÏ, e invece, a mesi di distanza, il video è rispuntato divenendo pubblico, grazie (?) a un sito che si occupa di frugare in questo genere di spazzatura.
Non si sa come sia potuto succedere, se Russell abbia condiviso il file con qualcun altro, se il suo telefono sia stato piratato, o semplicemente, se l’abbia lasciato incustodito.
In ogni caso, un video che nemmeno doveva esistere, è diventato di dominio pubblico, e la colpa, ovviamente, è in primis di chi ha pensato (ma forse pensare non è il verbo giusto) di spingere la “guerra di scherzi” fino a quel punto.
Questa è la vicenda, nuda e cruda, nella sua squallida futilitĂ , e si potrebbe dire molto sul concetto di âdiritto di cronacaâ dietro al quale si barrica chi diffonde informazioni private sulle vite di persone pubbliche, ma non è questa la sede, e tantomeno ci improvviseremo novelli Savonarola, criticando âi giovani dâoggiâ.
Di lĂ dalla vicenda privata di Nick Young (che avrĂ , immaginiamo, molto da spiegare alla futura consorte, ma sono affari suoi), del rapporto tra lui e DâAngelo Russell, questa storia ha contribuito a rivelare che non è tutto rose e fiori nello spogliatoio dello Staples Center.
La solitamente attendibile Ramona Shelburne, di ESPN, ha sostenuto che tra Russell e il resto del gruppo fosse giĂ in corso una frattura, divenuta ora insanabile.
La pubblicazione del video è stata la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso; era noto che tutta questa ridanciana goliardia non fosse poi tanto apprezzata da Kobe, Metta e compagnia, ma quando ci sono tanti ragazzi giovani in squadra, che devono avere minuti e sui quali la franchigia punta palesemente, tenerli in riga diventa impossibile, se loro per primi non hanno la maturità necessaria per regolarsi.
Coach Byron Scott è stato a lungo apostrofato per i metodi da sergente di ferro e il poco costrutto tattico, ma quando ne parlammo con Gary Vitti, lo storico trainer dei Lakers difese a spada tratta lâex membro dello Showtime, sostenendo che il suo fosse un lavoraccio ingrato ma indispensabile per forgiare le giovani menti dei giocatori, e insegnargli la disciplina necessaria per prosperare in NBA.
Con il senno di poi, Gary non ci aveva rifilato la classica risposta âdiplomaticaâ. Il talento di DâAngelo Russell è cristallino, ma la sua immaturità è altrettanto palese, e se ha piena facoltĂ dâintrattenere unâamicizia con Nick Young, è ovvio che, per abitudini, comprensione del gioco ed etica lavorativa, Swaggy P non può essere il modello da imitare.
Non si può pretendere che tutti i rookies abbiano lâapproccio di Kobe Bryant (in quel caso, fu lui a esporre la superficialitĂ dei veterani!), e nessuno vuole imporre una vita monastica, ma DâAngelo Russell ha ancora tanta strada da fare prima di diventare un uomo-franchigia credibile per i Los Angeles Lakers, che in tale categoria annoverano Kareem, Magic, Kobe, Jerry West, e quando va male, Elgin Baylor.
Un tempo câera modo di sbagliare senza finire in prima pagina, certo, ma il problema di Russell non è il video in quanto tale, bensĂŹ il contesto di scherzi idioti che ha reso possibile questa situazione.
Negli anni sessanta, con il suo primo matrimonio ormai agli sgoccioli, Jerry West iniziò a frequentare altre donne e a fare notti brave, ma questo non danneggiò mai il suo approccio alla pallacanestro o il rapporto con i compagni.
Viceversa lâatteggiamento di Russell sta palesemente nuocendo ai suoi rapporti con lo spogliatoio, e forse (questa è una supposizione) sta danneggiando il suo sviluppo NBA.
Filmare di nascosto dichiarazioni compromettenti va contro ogni regola (scritta e non) di appartenenza ad un gruppo, e ricucire lo strappo non sarĂ per nulla facile. Meglio non essere troppo precipitosi nei giudizi, però; da sophmore, Gary Payton sembrava pronto per lâEuropa, o, alternativamente, per la galera, e invece è diventato un Hall of Famer di prima grandezza.
Il front office dei Lakers è a conoscenza dei segreti custoditi tra le quattro mura dello spogliatoio di El Segundo; sanno se Russell è un tanghero con poco sale in zucca, o se è semplicemente piÚ indietro di cottura rispetto ad altri.
A giugno, nei provini pre-draft, DâAngelo aveva generato consenso unanime, come aveva notato Zeno Pisani, di Rivista Ufficiale, ma sin dalla Summer League di Las Vegas, ci si era accorti della distanza che lo separava dallâessere un giocatore in grado di produrre ad alto livello.
Non si può dire di conoscere un giocatore, finchĂŠ non gli si affidano le chiavi dellâarmadietto dello spogliatoio; può darsi che questâannata abbia contribuito a capovolgere lâopinione che Jim Buss e Mitch Kupchack si erano fatti di DâAngelo, ma in tal caso, non attendetevi mosse frettolose o malaccorte.
I Lakers questâestate giocheranno su una pluralitĂ di tavoli, dal draft alla free agency. Forti del secondo peggior record assoluto ormai in cassaforte (anche al netto della sorprendente vittoria contro Miami, immediatamente dopo lâaffaire-Young), hanno buone chance di conservare la propria scelta, che è top-three protected.
In un draft con soli tre prospetti di primo piano (oltre ai giĂ menzionati Ingram e Ben Simmons, câè Dragan Bender, che i Lakers stanno tenendo dâocchio con attenzione), per Los Angeles sarebbe vitale ottenere una delle prime tre palline dellâurna, non tanto per conservare la chiamata in quanto tale, ma perchĂŠ dietro al trittico che fa sognare, câè onestamente poco.
A quel punto, Kupchack e Jim Buss si concentreranno sulla free agency, e non è un mistero che lâobiettivo sia Kevin Durant, (e in subordine, Hassan Whiteside) ma è giusto rilevare che nessuno si fa troppe illusioni; la situazione di OKC non è idilliaca (perchĂŠ Spurs e Warriors sembrano di un altro pianeta), ma rimane comunque migliore di quella che gli prospetterebbe L.A.
Allo stesso tempo, se Durant (ventotto anni a settembre) dovesse proprio decidere di cambiare domicilio, i Miami Heat gli offrono una situazione molto piĂš appetibile di quella angelena, con la possibilitĂ di prendere il posto che fu di LeBron James con i Big Three, in una formazione matura e pronta per vincere subito.
Qualunque piega prenderĂ lâestate dei Lakers, non mancheranno le opportunitĂ per liberarsi di DâAngelo Russell; Los Angeles potrebbe scambiarlo con una scelta subito prima del draft, oppure durante la off-season, qualora dovesse presentarsi unâopportunitĂ allettante e irrinunciabile.
Sia Nick Young che DâAngelo Russell escono a pezzi da questa vicenda, ma a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, può darsi che questo brutto incidente di percorso abbia convogliato un messaggio ai neuroni di Russell, aiutandolo a mettere ordine nella propria carriera e nel modo in cui approccia il prossimo.
Kobe Bryant, al solito laconico, gli ha dato un consiglio prezioso: âPensa a giocareâ. Questa volta, però, gioca sul parquet, DâAngelo!
Seguo la NBA dal lontano 1997, quando rimasi stregato dalla narrazione di Tranquillo & Buffa, e poi dall’ASB di Limardi e Gotta.
Una volta mi chiesero: “Ma come fai a saperne cosĂŹ tante?” Un amico rispose per me: “Se le inventa”.
Brutta situazione, ma a mio parere i Lakers hanno tutto per risolverla. Certo non sarĂ facile, ma LA ha soldi, societĂ e appeal per attirare comunque talenti e ripresentarsi a breve nel giro che conta. Di norma fortunati con le scelte potrebbero aggiudicarsi una delle prime tre, firmare freeagents di qualitĂ e tenere o liberarsi di Russell come meglio credono.
Su Young e D’Angelo?
Le stronzate si pagano a volte. Young forse lo vedremo presto in Europa, R.invece mi sembra molto talentuoso, ma da qui a saper far fruttare quello che ha ce ne passa.
Di certo elimineranno Young e Russell rimarrĂ nel roster il prox anno. Non credo che lo scambino o lo cedano nella maniera piĂš assoluta.
Giusto per curiositĂ , lo scorso febbraio sono andato a vedere una partita del Maccabi in quanto lavoro in Israele.
Beh, tale Dragan Bender nei pochi minuti che ha giocato, probabilmente perchè acciaccato o infortunato, è stato sonoramente fischiato da tutto il pubblico del palazzetto ogniqualvolta toccava palla. Motivi sconosciuti.
Ed in effetti l’impatto sulla partita è stato disastroso, il che mi ha fatto pensare: “Mamma mia, che chiavica che è questo”. E vi dico, il Maccabi di quest’anno è tutt’altro che una corazzata, anzi…
Sapere che lo stanno seguendo con attenzione i Lakers mi fa venire i brividi…
Non ce l’ho tanto con Kobe, ma mi fa sbellicare dalle risate lui che dĂ consigli sulla fedeltĂ coniugale a Young e Russell.