I media americani si aspettavano grandi cose da questa trade deadline NBA ma, prevedibilmente, la montagna ha partorito il topolino: niente Howard, niente Horford, niente Griffin, niente Gasol.
Detto di Tobias Harris a Detroit, i Pistons hanno chiuso anche un’altra trade interessante con Houston: Donatas Motiejunas e Marcus Thornton arrivano nella Motorcity in cambio di Joel Anthony e la prima scelta 2016 protetta Top8. Il pezzo pregiato della trade è ovviamente il lituano, bersagliato da problemi fisici nel corso di questa stagione, mentre Morey alleggerisce il roster dei Rockets abbastanza intasato…
I Clippers non solo non cedono Griffin, ma si liberano di Lance Stephenson, mai ambientatosi alla corte di Doc Rivers, mandandolo insieme ad una prima scelta futura a Memphis in cambio di Jeff Green, anche lui ormai da tempo dato in partenza.
Cleveland aggiunge al roster il lungo tiratore a lungo cercato, e cioè Channing Frye di Orlando, rinunciando a Varejao e ad una prima scelta futura, che però va a Portland, la terza squadra inserita nella trade.
Il pezzo più pregiato – per modo di dire – di questa trade deadline si può dunque considerare Markieff Morris, che Phoenix voleva sbolognare a tutti i costi e che finisce a Washington in una squadra potenzialmente da playoffs ma con non pochi problemi in questa stagione. In cambio i Suns ricevono DeJuan Blair, Kris Humphries e una prima scelta futura, ma questa per loro è la classica “addiction by subtraction”.
Infine Randy Foye da Denver passa ad Oklahoma City in cambio di D.J. Augustin, Steve Novak e 2 seconde scelte.
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